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La manifestazione dalle 13 in piazza Vittorio, palco finale ai Fori Imperiali. Previsti, tra gli altri, gli interventi dello storico Alessandro Barbero, del rettore dell’università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, di Giuseppe Onufrio di Greenpeace
Cartoline dall’ex governo giallorosso. Alfonso Bonafede incrocia Francesco Boccia: stretta di mano, uno scambio di battute. Ma nel mentre il corteo si avvia.
Conte arriva in piazza. Partono i cori: «Abbiamo un presidente, un presidente». E «Conte, Conte». Il leader si dirige subito a parlare con i media.
«Da questa piazza arriva un messaggio forte e chiaro non vogliamo un piano di riarmo da ottocento miliardi, vogliamo un percorso di pace che veda l’Europa protagonista. Abbiamo bisogno di investire sul lavoro perché abbiamo i salari più poveri d’Europa. No a questa follia, peraltro senza un bricio di difesa comune europea. Sono contento che le forze di centrosinistra siamo tutte qui. Stiamo piantando un pilastro solido e fermo per costruire una alternativa di governo».
«Questo governo anziché rafforzare un progetto comune, ha avvantaggiato la Germania. Ha fallito completamente. Solo adesso Giorgia Meloni si rende conto dell’errore. E anche il voto sul riarmo è un suo fallimento storico, se lo porterà sulle spalle per tutta la vita», aggiunge Conte.
«Adamo e Eva non sono nati il 7 ottobre», «Mettete i meloni nei vostri cannoni», «Da piccolo avevo paura del buio, dopo l’ultima bolletta ho paura della luce»: sono i cartelli che campeggiano in prima fila, dove sono schierati i giovani del network M5S. La delegazione dem arriva alla testa del corteo e viene presa d’assalto dai media. Antonio Misiani sintetizza : «Non siamo d’accordo su tutto ma siamo d’accordo nel mandare a casa questo governo».
Primi cori del corteo che si sta radunando. «Palestina libera» e «Calenda vaffa…». Applausi. Un nucleo di militanti di Rifondazione si arma di bandiere e scatta selfie mentre la delegazione dem, guidata da Francesco Boccia, si organizza sotto i portici. E mentre i militanti aspettano parte All you need is love.
Il presidente Conte rilascerà dichiarazioni alla stampa poco prima delle 14 alla testa del corteo in via dello Statuto.
«Viva l’Italia antifascista» scandiscono i ragazzi e le ragazze del Network Giovani del M5S che aprono il corteo che si dipanera’ da Piazza Vittorio II a via dei Fori Imperiali, a Roma. In testa al corteo campeggia lo striscione «No al riarmo», parola d’ordine della manifestazione di oggi.
Bandiere del Movimento 5 stelle, bandiere della pace, qualche sparuta bandiera rossa, kefie palestinesi, ma anche cartelli e striscioni contro il riarmo, a difesa dell`Onu e per chiedere investimenti in istruzione e sanità: sono queste le presenze che iniziano a popolare piazza Vittorio Emanuele II a Roma. Da qui partirà a breve il corteo verso i Fori Imperiali contro le scelte della Commissione europea e del governo italiano in materia di politica internazionale e di investimenti per le spese militari. È duplice la sfida lanciata dal leader stellato Giuseppe Conte, con la convocazione “solitaria”, in origine, della manifestazione. Da un lato l`obiettivo è dimostrare che dopo aver toccato il fondo nelle urne europee del 2024, quando per la prima volta le sue liste sono scese sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale, il Movimento è vivo e vegeto ed è in grado di trascinare in piazza qualche migliaio di attivisti e simpatizzanti (e le folte avanguardie già in piazza sembrano dimostrare la tenuta dell`organizzazione a 5 stelle); dall`altro che sollevare le bandiere della pace consente agli ex “grillini” ormai liberatisi della presenza ingombrante del fondatore Beppe Grillo di fare da punto di riferimento per un campo più ampio, quello appunto dei pacifisti di area cattolica o di sinistra radicale.
Già migliaia di cittadini e cittadine stanno affollando piazza Vittorio a Roma al grido di «No al riarmo». Tra gli slogan anche «soldi alla sanità e no alle armi» e «Più lavoro meno armi».
Centinaia di sardi, partiti in mattinata dalla Sardegna insieme alla governatrice Alessandra Todde, si sono già riuniti nella piazza di Roma contro il riarmo, convocata dal Movimento 5 stelle. Oltre alle bandiere del Movimento e a quelle della pace, i militanti hanno esposto anche uno striscione con su scritto “Giù le mani da Alessandra Todde”.
Sono confluiti a Roma i rappresentanti dei 5 Stelle in arrivo per la protesta la manifestazione M5S contro guerra, riarmo e caro vita: l’unico intoppo potrebbe essere il parcheggio dei pullman di Anagnina, già pieno per accogliere i mezzi carichi di militanti dal Nord e dal Sud. L’appuntamento è alle 13 in piazza Vittorio, il palco di chiusura ai Fori Imperiali. Nell’attesa, è il presidente Giuseppe Conte a dare la carica: «Ci vediamo più tardi in piazza! #fermiamoli». Alla manifestazione, che ha generato più di qualche riflessione in casa Pd, non ci sarà la segretaria dem Elly Schlein. Lo ha lasciato intendere lei stessa ieri a margine di un appuntamento del partito in Emilia-Romagna: «Domani – ha detto- parteciperemo con una delegazione alla manifestazione del MoVimento 5 Stelle, non siamo d’accordo su tutto ma ci sono molti punti in comune». A guidare in piazza i dem sarà il capogruppo al Senato Francesco Boccia, che però non interverrà dal palco.
5 aprile, 13:11 – Aggiornata il 5 aprile, 14:23
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