Il Papa compare a sorpresa in piazza San Pietro: «Buona domenica a tutti e grazie»
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Gli ospiti stranieri sono intervenuti per lo più con un video: tra loro premier ungherese Viktor Orban, il presidente del Rassemblement national, il francese Jordan Bardella, e il portavoce di Vox, Fuster
«Io non mi fido mai dei rumors dei `si parla´, vedremo, per ora faccio l’eurodeputato e cerco di farlo al meglio delle mie capacità. Poi vedremo in base a quello che sarà». Lo ha detto Roberto Vannacci, rispondendo a una domanda di Piazza Pulita, la trasmissione de La7, che lo intercetta a margine del congresso di Firenze. Sulla tessera appena presa da Salvini dice: «Quando si incrocia la richiesta e la volontà del singolo si ottiene il massimo risultato», conclude.
«Il Pantheon della Lega fa sinceramente rabbrividire. Musk che ci mette in guardia dai massacri terroristici, il saluto della Le Pen e Vannacci. La motosega di Milei evocata contro Bruxelles. Foto ricordo con Putin. Ma quello che colpisce di più in questi due giorni di congresso leghista è il surreale e ridicolo minuetto nella maggioranza. Toni degli interventi di un partito che è sembrato più all’opposizione che al governo e richieste di rimpasto per premiare Salvini che evidentemente, secondo il mondo leghista, va premiato per l’ottima performance al ministero dei Trasporti. Nel video messaggio di Giorgia Meloni, evidentemente preregistrato, solo belle parole di propaganda. Ma la domanda resta: la presidente del Consiglio e il ministro Tajani hanno apprezzato la due giorni leghista»? Così, in una nota, il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.
«A Matteo Salvini, oggi confermato segretario federale della Lega, le mie più sentite congratulazioni. Caro Matteo, buon lavoro». Lo scrfive sui social il presidente della Camera Lorenzo Fontana, oggi presente a Firenze al congresso della Lega.
Tutti in coda per Matteo Salvini al termine del suo intervento al congresso federale della Lega a Firenze. Il riconfermato segretario per acclamazione si è concesso un bagno di folla tra i delegati, che a centinaia si sonno messi in fila per salire sul palco della presidenza per salutare Salvini e farsi un selfie con lui. Anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha presieduto il congresso, è stato salutato da decine di militanti, concedendosi per i selfie. Il generale Roberto Vannacci, neo iscritto alla Lega, invece, in platea, ha salutato numerosi delegati e scattato foto con loro.
«Oggi la Lega ha circa 1.300 sezioni, sedi fisiche e io vi ringrazio perché è vero che nel 2025 devi essere sui social, su Instagram, devi comunicare
il volantinaggio su Facebook o su TikTok. Tanto che la clip che ieri Musk
ha fatto, intervenendo al nostro congresso, ha fatto 30 milioni di visualizzazioni». Così ancora Salvini nel suo intervento finale al Congresso del partito. «Quindi è vero che il social è importante – ha aggiunto – Però la Lega è carne, fatica, sudore e territorio. È la stretta di mano, è la fabbrica, è la scuola, è il mercato, è la piazza, è la parrocchia. Non possiamo pensare di sostituire la vita reale con la realtà virtuale. Vanno insieme».
«Chi sceglie la Lega sceglie la pace, fatelo sentire in tutto il mondo il fatto che chi sceglie la Lega sceglie la pace. Senza se e senza ma. Non possiamo ragionare per tifoserie non possiamo essere trumpiani o antitrumpiani, muskiani o antimuskiani, bisogna ragionare, bisogna avere l’interesse nazionale come faro». Così Matteo Salvini. «La Lega è portatrice sana dell’idea sia per il governo che per l’Ue, che occorre dialogare con gli Usa».
«Il nostro governo ha l’obiettivo di arrivare al 2027 e se gli elettori saranno d’accordo e se non ci arresteranno prima, magari arrivare anche al 2032. Questo è l’obiettivo. Se sarò ancora ministro e che tipo di ministero avrò, lo scopriremo solo vivendo». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, nell’intervento finale al congresso del partito a Firenze.
«Io penso che si possa acclamare segretario della Lega Matteo Salvini». Lo ha annunciato il presidente del congresso Giancarlo Giorgetti, dopo l’intervento del leader del Carroccio, con cui si è chiusa la due giorni alla Fortezza da Basso, a Firenze. Matteo Salvini è stato dunque confermato segretario della Lega, in carica fino al 2029. Per effetto del nuovo statuto, il suo mandato si allunga di dodici mesi e quindi durerà 4 anni. Il vicepremier, prima di lasciare il palco, ha fatto sapere di aver avvolto tutte le mozione presentate dal congresso.
I 672 delegati hanno diritto a votare per il consiglio federale, annuncia Giorgetti, spiegando che le votazioni dureranno fino alle 14.30.
«Marine Le pen ha citato Martin Luther KIng, io vado oltre, cito Nelson Mandela, che diceva che la grande gloria di un uomo non è non cadere mai, ma sapersi rialzare. La normalità, la semplicità, la pacifica rivoluzione: anni fa eravamo in Parlamento, poi siamo diventati 25, 30. La storia della politica insegna che i voti non si contano, ma si pesano. Oggi siamo più decisivi, grazie ai milioni di italiani che ci stanno dando fiducia. Ho voluto parlare di me perché penso di essere una parte di tutti voi. Si avvicina il 25 aprile, cricordo che fra coloro che contribuirono alla Liberazione c’erano anche gli esensori delle valli alpine delle Alpi di Chivasso, e invito i giovani della Lega ad andare fuori dalle scuole a raccontare che solo il federalismo avrebbe creao pace e progresso. Il 25 aprile non è la festa dei compagni, il 1° maggio la festa di tutti i lavoratori, non della Cgil. Viva la Lega, la libertà, i popoli d’Europa», conclude Salvini alle 13.06. Giorgetti immediatamente dopo acclama Matteo Salvini segretario della Lega, riconfermandolo.
Dal palco del congresso della Lega, Matteo Salvini ha reso omaggio a Silvio Berlusconi mostrando la foto in cui è ritratto insieme a Vladimir Putin e George W. Bush a Pratica di mare. «Grazie Silvio per quello che hai fatto e quello che hai lasciato e vedremo insieme agli alleati di portarlo avanti», ha affermato Salvini. Berlusconi, è stato «un uomo di pace, che costruiva ponti», ha sostenuto. «Chi sceglie la Lega sceglie la pace», dice Salvini, che sostiene che non si possa essere trumpiani o antitrumpiani, ma semplicemene acceare che lui sia il presidene Usa, e che quindi non possano auare contro dazi, che innescherebbero una guerra commerciale. «I contro dazi raddoppierebbero i problemi per le aziende italiane ed europee. Chi parla di guerre commerciali è nemico dell’industria italiana e europea». «È a Bruxelles il problema per le nostre imprese. È lì che bisogna usare la motosega di Milei. Il primo azzeramento dei dazi lo può decidere domani la commisisone europea e poi vai a trattare con Trump, la Cina e il Messico», ha aggiunto.
«Finchè la confessione islamica non firma una intesa con lo Stato, credo sia nostro dovere non riconoscere alcuno spazio a chi non riconosce la supremazia del diritto», ha detto il segretario della Lega e vice premier Matteo Salvini, chiudendo il congresso del partito a Firenze. E ha aggiunto: «Per qualche cultura la donna vale meno dell’uomo: l’uomo può divorziare, lavorare, imparare l’italiano, e la donna no. Non voglio vivere in una Italia in cui diamo pezzi di città a gentaglia che pensa che la donna valga meno dell’uomo».
«Matteo Piantedosi è un amico ed è un ottimo ministro, è stata persona leaele, di fiducia, di parola, questo èun congresso di partito, i partiti fanno politica, non è mio piacere, ma un dovere ascoltare quello che il mio partito ci chiede, sapendo che Matteo è e sarà un amico e grande uomo di Stato, con serenità parlerò con lui e con Giorgia Meloni. Sono a disposizione dell’Italia e della Lega senza avere smanie», dice Salvini affrontando uno temi cardine dei retroscena politici, la possibilità di sostituirlo al Viminale. «Non ci faranno litigare. Se sarò ancora ministro e che ministero avrò, lo scopriremo. Sto bene anche da secondo, ogni tanto è anche rigenerante essere il secondo, perché c’è qualcun altro che ti apre il vento, mi trovo benissimo con Giorgia e gli alleati, ciò che conta però è tornare ad essere i primi che tirano il gruppo, ma non a discapito dei nostri alleati, c’è un 50% degli italiani che non vota più».
«Porto a questo congresso il saluto, l’abbraccio e il sorriso di Umberto Bossi, che siamo andati a trovare» a inizio settimana «e tornerà presto a Roma quando ci saranno votazioni determinanti. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo al congresso della Lega a Firenze.
«Grazie a Giorgia Meloni» per il suo intervento. «Autonomia e premierato vanno avanti insieme, mano nella mano».
«La Lega non è un partito, lo dico agli amici venuti da fuori: è una comunità, una famiglia, dove contano le vittorie, i successi, ma le amicizie. E penso a chi sta lottando come Vittorio Sgarbi, a cui penso sia giusto arrivi l’abbraccio del popolo della Lega, ringrazio Vittorio e lo aspettiamo. Oggi ricordiamo anche le vittime del terremoto dell’Aquila, gli alpini. Ho scritto tre fogli a penna, con quello che ho sentito ieri, perché è stato un mio dovere e un mio piacere ascoltare tutti i delegati», racconta Salvini, che ha raccontato la storia della Lega attraverso i manifesti. E poi ha sottolineato: «Oggi è domenica di Quaresima. In Italia abbiamo radici cristiane, con tutto l’affetto per chiunque arrivi».
A mezzogiorno in punto tocca a Matteo Salvini chiudere il congresso. «Quando penso al tempo che ho sottratto ai miei figli giornate come queste mi dicono che è tempo ben speso». La platea urla: «Matteo-Matteo». E il leader leghista si commuove.
«Ci tenevo a portare il mio saluto al congresso della Lega, un congresso non è mai perdita di tempo, sempre grande esercizio di democrazia, celebrarlo mentre si è al governo vuol dire che le responsabilità istituzioali non ci hano distratto dagli eelttori, da chi ci sostiene, di chi ci dà la forza. Dopo due anni e mezzo possiamo ancora contare sulla maggioranza degli italiani, la nostra compattezza ci ha permesso di restituire la centralità all’Italia e mettere in cantiere le grandi riforme, programma che intendiamo rispettare punto per punto, perché è questo che ci differnzia dalla sinsitra, siamo al governo per essere al servizio degli italiani, far quello che nessuno ha avuto il coraggio di fare in tutti questi anni. Andremo avanti pancia a terra fino alla fine della legislatura», ha detto Meloni, facendo riferimento alla riforma del premierato, a quella della giustizia, a quella dell’Autonomia differenziata, e spiegando che «continueremo a difendere i confini e a combattere l’immigrazione illegale di massa». Senza dimenticare l’economia: «Da quando ci siamo insediati abbiamo creato un milione di posti di lavoro in più, lo sottolineo perché penso che Silvio Berlusconi ne sarebbe orgoglioso. Non abbiamo condiviso la scelta degli Usa ma siamo pronti a mettere in campo tutte le misure per sostenere i nostri imprenditori che dovessero essere penalizzati». Meloni ha anche sottolineato che «torneremo a chiedere con forza all’Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni che finirebbero per sommarsi in modo insensato a quelli esterni».
«Non facciamoci prendere dal panico»: lo dice il presidente di Confindusria dal palco della Lega a proposito dei dazi. «L’Europa deve negoziare, noi esportiamo il 52% del nostro prodotto in Europa. Sui temi delle big tech, il saldo eurpeo tra Ue e Stati Uniti la differenza è di circa 50 miliardi, lo possiamo fare il negoziato, anche sul gas, e l’altra cosa che possiamo fare è non scordarci che l’80% della difesa europea la copre gli Stati Uniti, dobbiamo crescere. Non panico quindi ma facciamo cose subito». La burocrazia europea? «Dobbiamo fermarla, facciamo la norma per la norma, col nostro centro studi abbiamo monitorato che la legge sulla privacy costa l’8% dei ricavi. Se lottiamo con quelli che non hanno la responsabilità sociale, o li portiamo dalla nostra parte, o siamo finiti. Oggi serve un piano straordinario per le imprese, il Pnrr è stato pensato al momento dell’apica dell’ideologia antiindustriale, la parte a debito possiamo utilizzarla oggi per aiutare le imprese? Noi siamo d’accordo con tutte le infrastrutture, siamo al 19esimo posto per logistica, servono incentivi per i nostri. E poi c’è un tema di fiducia: abbiamo bisogno di dire: barra dritta, ma dobbiamo avere un piano strategico».
«C’è meno precarietà, anche se la trincea del lavoro è composita, bisogna guardare anche ai lati e nelle retrovie. La preoccupazione è quella di un grande piano industriale che il nostro Paese deve consolidare, abbiamo un campanello d’alalrme sula produzione dell’acciaio». Lo ha detto Francesco Paolo Capone, segretario generale Ugl, intervistato da Giovanni Sallusti, durante i lavori del congresso federale della Lega in corso a Firenze. «Chi non si accorge di questi elementi positivi guarda alla realtà con occhiali appannati».
(Cesare Zapperi) Roberto Vannacci dal palco parla al popolo leghista con il suo consueto linguaggio militare: «La missione si porta a termine insieme. Oggi è quel giorno. Insieme proseguiremo nell’assolvimento del nostro compito. Ci sono milioni di persone che vogliono partecipare. La Lega e’ l’unico partito sovranista che può governare. Non si limita a urlare dagli spalti».
«Siete stati messi in silenzio con metodi peggiori della dittatura comunista, ma caro Matteo bisogna fare sacrifici per proteggere i cittadini, qui in Ungheria ti siamo grati». Lo ha detto Viktor Orban, leader ungherese. «Hai rischiato la tua libertà per proteggere gli italiani. Siamo orgogliosi di combattere al tuo fianco», ha aggiunto Orban rivolgendosi a Salvini.
«Il 25 aprile del 2024 Matteo Salvini mi ha aperto le porte di un grande quadrimotore, poi mi ha portato ad alta quota, poi il 9 giugno mi ha dato una pacca sulla spalla, e mi ha spalancato la rampa che mi ha visto precipitare nel vuoto- racconta Vannacci – Quando si precipita, si è da soli, a cercare di tenersi stretto l’equipaggiamento, a tenere l’equilibrio, e a un certo punto si apre il paracadute, si cerca di stabilizzarsi, sempre da soli. Gli eruditi dicono si atterra, in realtà si cade, si rovina, e poi comincia la vera missione. E tutto cambia, si riassetta l’equipaggiamento, e poi bisogna cercare gli altri e stringersi in un quadrato strettisismo. Oggi è quel momento: il momento in cui insieme con forza e onore cominceremo quella missione. La forza è massa, duemila persone qui, milioni fuori che vogliono partecipare. Chi meglio della Lega è riuscito ad adattarsi al momento, alla storia: è il partito più vecchio dell’arco parlamentare, l’uncio partito sovranista che è in grado di incidere, gioca in campo, casca, si rialza, ogni tanto tira in porta, ogni tanto fa goal, come ha fatto con i decreti sicurezza che forse cambieranno le sorti del nostro Paese. La Lega oggi vota contro Von der Leyen, contro questa commissione le cui politiche scellerate sono alla base della crisi in cui ci troviamo, contro il riarmo Europe, che è un piano finanziario che non porterà a nulla di buono. Fedeltà ai nostri principi, la sovranità, l’economia vera che deve cancellare il green deal, deve dare più possiiblità, meno tasse, la Lega delle identità, delle comunità locali, dell’Italia stessa, siamo tutti convinti di essere calabresi, veneti, siciliani e lombardi, ma senza identità non potremo essere italiani. Da oggi andiamo avanti insieme, io e Salvini, che ringrazio per questa pacca sulla spalla».
«Per chiudere il panel degli ospiti stranieri mi sembrava giusto invitare un europarlamentare a cui sono orgoglioso di consegnare la tessera della Lega: Roberto Vannacci», dice Salvini salendo sul palco. «Sono orgoglioso di consegnargli la tessera della Lega. È la miglior risposta alle ansie dei retroscenisti».
«È un grande onore essere un vostro amico. Non c’è dubbio: se fossi italiano sarei un uomo della Lega. Siamo in un mondo pericoloso e la Lega è ancora più necessaria». Così il leader del Pvv olandese, Geert Wilders, in un videomessaggio al congresso della Lega. «La Francia non sembra essere migliore della Turchia» per quanto sta succedendo a Marine Le Pen, ha sostenuto. «Confido che in Francia Marine riuscirà a candidarsi. È coraggiosa».
Il portavoce di Fox si rivolge a Salvini chiamandolo «Capitano o mio capitano»: «Forse questa l’ultima volta che potrò parlare per tanto tempo davanti ai miei amici della Lega. Qualche tempo fa ho letto l’elenco degli arrestati a Barcellona, una città libera: un elenco che avrebbe dovuto far vergognare per l’invasione che noi subiamo, e invece di provare vergogna hanno cercato di zittirmi per aver raccontato la verità. Difendere i confini non è un reato. Difendere come fa Salvini i confini significa difendere la verità, la bellezza, il bene, la nostra famiglia, difendere il cimitero dove riposano i nostri nonni, la chiesa dove pregano le nostre madri, il giardino dove giocano i nostri figli, sappiamo purtroppo che i muri sono stati già abbattuti e il nemico è tra di noi, e il peggiore dei nemici è il governo, colui a cui non importa nulla se sia una Mezzaluna o una croce, colui che non ha figli perché inquinano, colui che non sa definire cosa è una donna, questo è il nemico che ci impedisce di essere ciò che siamo sempre stati, ciò che è suo, e la prosperità del suo popolo. Mi congedo con un messaggio del presidente di Vox, avanti guerrieri coraggiosi della Lega, senza paura di niente e di nessuno».
«Oggi è un’Europa forte che diventa la nostra grande realtà, vi invidio perché Matteo è il vostro leader, che è un vero patriota. Nonostante sia stato accusato, alla fine è stato vendicato», dice Afroditi Latinopoulou, membro del Parlamento europeo, di Voice of the reason. «Marine è un patriota che è stata diffamata, alla fien tutte qeste calunnie le fanno solo un gran bene, e lo fanno anche a tutti noi, perché si scagliano contro i leader di cui hanno paura. Ma noi vediamo che questa lotta non fa che rafforzarci, sono fiera di far parte del team dei patrioti, sono felice di essere in un Paese mediterraneo che come la Grecia è stato colpito da idee socialiste. Illegalità crescente, immigrazione clandestina, decenni di coalizioni di centrosinistra hanno tenuto l’Italia impantata negli anni, dovreste essere orgogliosi del lavoro di politici come Matteo. Sono qua per unire la mia voce alle vostre, uniti saremo una cosa sola, dobbiamo essere orgogliosi che come dice Matteo l’immigrazione clandestina è il problema numero uno, e orgogliosi del fatto che anche in Ue si sta virando verso destra su valori come patria e famiglia. L’intero mondo deve la civiltà occidentale e alla Grecia, noi oggi uniamo i nostri valori contro la minaccia islamica, per nostra sfortuan per decenni l’Europa si è smarrita nell’utopia dei soldi facili, sentirsi un gatto non ti dà nove vite, vestirsi da donna non ti fa donna, chi entra in un altro Paese è un invasore e deve essere trattato come tale. L’amore per la patria fa di noi un orgoglioso patriota».
«Forza Italia può dire le sue cose, il Congresso della Lega dice quello che pensa la Lega». Lo dice Riccardo Molinari in un punto stampa al Congresso della Lega di Firenze, rispondendo a chi gli chiede dello stop di Forza Italia all’ipotesi di un ritorno di Salvini al Viminale, come chiesto ieri dal partito.
(Cesare Zapperi)Alla Fortezza da Basso è arrivato anche il generale Roberto Vannacci. L’eurodeputato eletto nelle liste della Lega come indipendente è pronto per il grande passo finora respinto. In tarda mattinata dovrebbe salire sul palco per annunciare che prenderà la tessera della Lega. È il passo necessario per dare attuazione alla modifica dello statuto, approvata ieri, che prevede l’aumento del numero dei vicesegretari da tre a quattro. Da tesserato, Vannacci nelle prossime settimane da vicesegretario andrà ad affiancare Andrea Crippa, Alberto Stefani e Claudio Durigon.
«Ciò che ci unisce non è solo la vicinanza politica. Noi oggi lottiamo contro la follia di Bruxelles che sta letteralmente portando l’Europa nel baratro. Ma non possiamo permetterlo, abbiamo bisogno di pace, invece che di escalation. A Bruxelles siedono le elites, una signora Von der Leyen che nessuno ha mai votato, credono di sapere cosa è meglio per noi, un sistema che vuole cancellare le nostre identità, prima che si arrivi a cambiare la popolazione, cambiamo noi politici. Ci hanno ripromesso una ripresa nel 2015 e quello che è arrivato invece sono criminali e islamisti muniti di coltello: no way, non c’è posto per voi, non siete benvenuti. E qui c’è bisogno di noi, di forze democratiche che si oppongono a questa follia, e che portino avanti gli interessi dei nostri popoli, Orban, Salvini, non sono solo politici, ma patrioti, che combattono per la sicurezza e la felicità. Se non possono essere bloccati politicamente, vengono fermati in altro modo. Tu Matteo sei a favore della sicurezza più di nessun altro in Italia, sei un eroe».
«Matteo, sei un vero patriota, la Lega deve essere fiera di te, siete sempre stati vicini a noi e noi lo saremo con voi, uniti per la Francia, l’Italia, l’Europa, per la nostra sicurezza e libertà. Non ci fermeremo, continueremo a combattere in Francia e in tutta Europa. Viva la Lega, viva Matteo Salvini, viva l’Italia, viva la France», dice Bardella in videocollegamento.
«Una terribile sentenza del tribunale ha deciso di escludere Marine Le Pen dalla presidenza, perché lei è leader dell’opposizione» in Francia «ed era favorita dei sondaggi. È una decisione politica, la sinistra usa la giustizia per attaccare gli oppositori. È lo stesso che è successo a Matteo Salvini quando voleva difendere l’Italia dall’immigrazione illegale», ha detto il presidente del Rassemblement National. «Più i nostri avversari ci attaccheranno, più andremo avanti per difendere l’intero continente europeo. Come a Lepanto dobbiamo unirci per difendere l’Europa, il suo popolo e la sua identità. Non ci fermeremo, continueremo a combattere. In tutta Europa vinceremo» ha concluso Bardella.
«Non cederemo mai a fronte di questa violenza, utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici per presentarci a questa elezione presidenziale»: così Marine Le Pen in collegamento in diretta al congresso della Lega. A presentarla è il segretario della Lega, Matteo Salvini come «un’altra sorpresa», dedicandole «l’abbraccio di Firenze e di tutto il popolo della Lega».
«Non c’è soltanto la Francia ad essere colpita da questo tentativo di manipolazione della democrazia- sottolinea Le Pen- credo che anche gli amici del Portogallo sono minacciati a una interdizione, tutta la libertà dei nostri popoli è messa in discussione, io vorrei che nell’ambito di questa decisione di giustizia sia considerato come circostanza aggravante il fatto che il mio partito contesti le istituzioni dell’Unione europa: la violenza di questa condanna è basata su questa violazione, vediamo che si tratta di un possesso che viene fatto della nostra soviranità, del dirritto all’autodeterminazione. I francesi non potranno scegliere, non potranno votare per un candidato che vogliono vedere alla guida del nostro Paese, visto che ero favorita. La nostra lotta sarà una lotta civile e democratica, pensiamo a Martin Luther King, che ha parlato di diritti civici e civili: sono i diritti civici dei francesi ad essere messi in discussione, non siamo al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto, dobbiamo essere trattati come cittadini di serie A». «Il vostro sostegno mi commuove», ha concluso Le Pen.
«Forza Vittorio!» Dal congresso federale della Lega, in corso a Firenze, «un grande applauso» di incoraggiamento è partito all’indirizzo del critico d’arte Vittorio Sgarbi, ricoverato al policlinico Gemelli di Roma per una grave forma di depressione. E’ stato Armando Siri, coordinatore nazionale dei dipartimenti della Lega, a chiedere alla platea l’applauso in onore dell’ex sottosegretario alla Cultura perchè «Sgarbi sta affrontando un momento della vita che non riguarda solo lui ma tanti altri cittadini».
6 aprile, 10:29 – Aggiornata il 6 aprile, 15:40
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