Centinaia di palestinesi stanno manifestando nel campo di Jabalia, nel nord della città, Netanyahu ha elogiato l’Ungheria per il suo sostegno a Israele negli organismi internazionali. "Ci difende nell’Unione Europea," ha affermato prima di imbarcarsi per gli Usa. Raid dell’Idf su una moschea nel centro di Khan Younis, nel sud della Striscia. Nove persone, tra cui un bambino, sono state uccise in due attacchi separati dell’esercito israeliano
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Centinaia di palestinesi stanno manifestando nel campo di Jabalia, nel nord di Gaza, chiedendo la fine della guerra e che Hamas lasci il potere. I video delle proteste vengono postati da numerosi account della Striscia. Le persone sfilano urlando slogan come ‘fine della guerra’, ‘sì, sì, Hamas è un’organizzazione terroristica”. Le manifestazioni di circa due settimane fa si erano fermate da alcuni giorni e hanno ripreso oggi. Sui social, i manifestanti dell’enclave avevano postato filmati in cui si vedevano manifestanti inseguiti e dispersi dagli agenti della sicurezza di Hamas. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha elogiato l’Ungheria per il suo sostegno a Israele negli organismi internazionali. “Ci difende nell’Unione Europea,” ha affermato prima di imbarcarsi sull’aereo Wing of Zion diretto a Washington. “Ci difende all’Onu, e non meno importante, presso il corrotto Tribunale penale internazionale dell’Aia, che è diretto contro tutti noi – contro i soldati dell’Idf, i comandanti dell’Idf e lo Stato di Israele.” Al Jazeera riporta che caccia israeliani hanno bombardato una moschea nel centro di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Da parte sua, l’agenzia di stampa palestinese Quds News Network riporta che 9 persone – tra cui un bambino – sono state uccise in 2 attacchi dell’Idf nella Striscia di Gaza. 
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Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un “trattato di partenariato strategico globale” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito “una vera svolta” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
L’agenzia palestinese della Protezione civile a Gaza ha annunciato che gli odierni attacchi israeliani nel territorio palestinese hanno ucciso almeno 44 persone e ne hanno ferite decine.    “Il bilancio delle vittime degli attacchi aerei israeliani dall’alba di oggi è di almeno 44, di cui 21 a Khan Yunis”, ha precisato il portavoce dell’agenzia Mahmud Bassal.
Le fazioni palestinesi hanno annunciato uno sciopero generale per domani a livello globale, coinvolgendo anche la diaspora, per protestare “contro il genocidio di Israele a Gaza, le scene di orrore e il numero crescente di morti”. Lo riferisce l’agenzia Wafa. Hamas, secondo al Jazeera, ha chiesto ai sostenitori di partecipare e dar vita a “marce della rabbia a sostegno della resistenza”. 
I media della Striscia riferiscono che sette persone sono state uccise e diverse altre sono rimaste ferite durante un attacco di artiglieria israeliano nel quartiere di Daraj Tuffah, a Gaza City. 
Quattro raid aerei sono stati condotto contro obiettivi degli Houthi sull’isola di Kamaran, a ovest del governatorato di Hodeidah, nello Yemen occidentale. Lo hanno riferito fonti citate da Al Arabiya, attribuendo i raid agli Stati Uniti.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha rivelato un documento di intelligence con uno scambio di messaggi tra i leader (uccisi) di Hamas Mohammed Deif e Yahya Sinwar e la leadership iraniana che provano “l’inequivocabile sostegno di Teheran al massacro del 7 ottobre”, ha detto il ministro. Nella corrispondenza del 2021, pubblicata da Channel 12, Deif e Sinwar chiesero al comandante della Forza Quds Esmail Qaani “un finanziamento di 500 milioni di dollari per la distruzione dello Stato di Israele”. Denaro effettivamente versato – ha riferito Katz – con la modalità di 20 milioni al mese. 
I leader di Hamas hanno inviato una lettera al comandante della Forza Quds iraniana, Esmail Qaani nel giugno 2021, chiedendo sostegno ai piani di invadere Israele che si sono poi concretizzati il 7 ottobre 2023. Lo dice il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, secondo i media israeliani. Katz ha rivelato un documento di intelligence che mostra che “è stato trovato nei tunnel di alti funzionari di Hamas a Gaza, che dimostra una relazione diretta tra l’Iran e i leader di Hamas Yahya Sinwar e Muhammad Deif, come parte del sostegno dell’Iran al piano di Hamas per distruggere Israele”. Durante una visita alla Direzione dell’intelligence militare,
Katz ha aggiunto che “nel documento i leader di Hamas chiedono
al comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie islamiche di trasferire 500 milioni di dollari per la distruzione dello Stato di Israele”. Il documento mostra che Hamas ha chiesto all’Iran 20 milioni di dollari al mese per due anni, “per raggiungere questi grandi obiettivi, attraverso i quali cambieremo il volto del mondo”. 
“E’ più che imbarazzante, è osceno il silenzio del nostro governo sulla rottura del cessate il fuoco ordinata da Netanhayu e sulla ripresa della strage dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Forse si vergognano, ma sotto sotto loro pensano che Netanhayu stia facendo il loro sporco anche per loro conto”. Lo dice il giornalista Gad Lerner dal palco di ‘Una piazza per l’Europa’ a Bologna.
“Ieri, a Firenze, Elon Musk è arrivato a profetizzare massacri provocati dagli immigrati qui in Europa pensando di darci un alibi morale per i massacri che vengono perpetuati laggiù – aggiunge -. Noi non possiamo tacere. Vivo io stesso la trepidazione di vedersi riversarsi addosso l’odio contro gli ebrei a seguito della guerra medio-orientale, il ritorno dell’antisemitismo, ma noi ebrei italiani che abbiamo sottoscritto un appello contro la pulizia etnica di cui è fatto vittima il popolo palestinese, vorremo dire a chi ci accusa di tradimento che Israele ha bisogno di sentire il nostro dissenso per cambiare”. “E’ la stessa ragione per cui vorrei esprimere fratellanza nei confronti dei palestinesi di Gaza che alzano la voce contro Hamas, che li ha condotti al massacro, non certo alla liberazione, ed è per questo che anche loro vengono accusati di essere complici del nemico. Saranno i dissidenti dei due popoli a indicare la via della pace”, conclude Lerner sul tema.
Oltre 16.500 soldati israeliani sono rimasti feriti dall’inizio della guerra a Gaza, di cui 7.300 hanno riportato anche traumi psicologici e post-traumatici: lo riferisce il Ministero della Difesa. La divisione di riabilitazione segue attualmente oltre 78.000 ex soldati disabili, 26.300 dei quali affrontano forti sofferenze emotive, si aggiunge.
“Dove sono su Gaza le condanne dei vertice dell’Unione europea? Dove sono le condanne della presidente della Commissione europea? Del presidente del Consiglio europeo? Che continente vogliamo essere se non pensiamo che questo vada gestito politicamente? Ci destiniamo a essere solo un continente che ricostruisce le macerie dei Paesi distrutti? Quell’Europa non mi interessa. Voglio un’Europa che condanna i crimini di guerra, che reagisce politicamente non che agisce sulle macerie”. Lo dice dal palco di Una piazza per l’Europa di Bologna Francesca Mannocchi, giornalista.
Proteste contro Hamas vengono segnalate a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. A riferirne è il Times of Israel che rilancia notizie di media a Gaza secondo cui decine di persone intonano slogan contro Hamas. “Terroristi” e “spazzatura”, sarebbero le accuse rivolte al gruppo. Nei giorni scorsi sono più volte arrivate notizie di proteste contro Hamas a Gaza. Mercoledì, hanno riferito testimoni oculari all’agenzia Dpa, centinaia di persone sono scese in piazza a Beit Lahia, sempre nel nord della Striscia, contro il gruppo e contro la guerra. Quel giorno sono state segnalate anche proteste anche contro il piano degli Stati Uniti che vedrebbe i palestinesi di Gaza allontanati dalla loro terra. 
A bordo del volo per Washington, un alto funzionario israeliano che accompagna il premier Benyamin Netanyahu negli Usa ha riferito ai giornalisti che lo staff del primo ministro “non ha idea di che cosa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump voglia parlarci, e perché è così urgente e importante per lui”. “Pensavamo a un incontro la prossima settimana”, ha detto. Lo riferiscono i media locali. Netanyahu incontrerà anche l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il segretario al Commercio Howard Lutnick. Secondo Channel 12, Trump e Netanyahu rilasceranno domani dichiarazioni congiunte alla stampa. Si prevede che Netanyahu rientrerà in Israele mercoledì, per poi raggiungere direttamente il tribunale e testimoniare nel processo in cui è imputato per corruzione e frode.
Centinaia di palestinesi stanno manifestando nel campo di Jabalia, nel nord di Gaza, chiedendo la fine della guerra e che Hamas lasci il potere. I video delle proteste vengono postati da numerosi account della Striscia. Le persone sfilano urlando slogan come ‘fine della guerra’, ‘sì, sì, Hamas è un’organizzazione terroristica”. Le manifestazioni di circa due settimane fa si erano fermate da alcuni giorni e hanno ripreso oggi. Sui social, i manifestanti dell’enclave avevano postato filmati in cui si vedevano manifestanti inseguiti e dispersi dagli agenti della sicurezza di Hamas. 
Il Cairo ospiterà un summit domani e dopodomani con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, il presidente francese Emmanuel Macron e il re di Giordania Abdallah II per spingere per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Lo confermano i media egiziani che citano una dichiarazione del Ministero degli Esteri egiziano, secondo cui il summit si concentrerà sulla de-escalation e sulla consegna urgente di aiuti umanitari. Il summit segue una telefonata tra Al-Sisi e Macron, in cui i due leader hanno ribadito il loro impegno a ripristinare la calma e sostenere una soluzione a due stati. L’Eliseo ha annunciato che Macron visitera’ l’Egitto per discutere di come garantire un cessate il fuoco tra Israele e Hamas e della ricostruzione di Gaza, e per visitare Arish per colloqui sulla consegna degli aiuti con i funzionari locali. 
Oltre 500 coloni israeliani si sarebbero fatti strada con la forza nel complesso della moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme. Lo hanno affermato le autorità palestinesi citate da Anadolu. Il governatorato di Gerusalemme ha affermato in una dichiarazione che i coloni sono entrati nel sito sotto la pesante protezione delle forze israeliane. Testimoni hanno affermato che il personale della polizia israeliana è stato visto all’interno del complesso durante l’intrusione, avvenuta a pochi giorni dalla Pasqua ebraica che si celebra il 12 aprile. Secondo il ministero palestinese degli Affari religiosi, i coloni hanno fatto irruzione nella moschea 21 volte il mese scorso, quando i musulmani celebravano il mese sacro del Ramadan. Secondo il governatorato di Gerusalemme, 13.064 coloni hanno preso d’assalto la moschea nel primo trimestre del 2025. 
Il capo della divisione ebraica dello Shin Bet si è autosospeso dal suo ruolo finché non sarà indagato. Lo comunica lo stesso funzionario, noto come agente Aleph, dopo che l’emittente pubblica Kan ha pubblicato ieri sera una registrazione in cui lo stesso funzionario chiamava “idioti” alcuni giovani coloni radicali arrestati e trattenuti senza prove. Lo riportano i media ebraici.
In un messaggio ai membri della divisione ebraica, il funzionario ha detto di essere “rammaricato profondamente per il modo in cui sono state dette le cose, che non caratterizza il modo in cui mi comporto nei confronti dei molti altri organismi con cui lavoriamo in collaborazione”. La registrazione trapelata era una conversazione tra il capo della divisione ebraica e il comandante Avishai Mualem, un ufficiale superiore della divisione della Cisgiordania della polizia. 
Sono almeno 46 le vittime degli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui 21 persone sono state uccise negli attacchi israeliani concentrati principalmente a Gaza City, dove un padre e sua figlia sono stati uccisi in un attacco con drone, e nel sud della Striscia, dove un attacco ha colpito una tenda per sfollati, uccidendo almeno sei persone. I raid israeliani israeliani si sono concentrati a Khan Younis e Rafah, aggiunge l’emittente panaraba.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu vedrà domani il presidente Usa Donald Trump e con lui discuterà “degli ostaggi, del completamento della vittoria a Gaza e, naturalmente, del regime tariffario che è stato imposto anche a Israele.” “Spero di poter dare un contributo in questa questione,” ha dichiarato prima di imbarcarsi sull’aereo di Stato a Budapest. “Questa è l’intenzione.”  Sottolineando di essere il primo leader mondiale a incontrare Trump di persona dopo l’imposizione dei dazi, ha detto che “questo riflette il legame personale speciale e il legame speciale tra Stati Uniti e Israele, che è così vitale in questo momento.” Netanyahu ha quindi espresso il suo sostegno alle famiglie degli ostaggi apparse di recente in video diffusi da Hamas. “Stiamo lavorando anche in questi momenti per ottenere la loro liberazione, e non ci fermeremo,” afferma, mentre Israele continua ad espandere la sua operazione terrestre a Gaza. 
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha elogiato l’Ungheria per il suo sostegno a Israele negli organismi internazionali. “Ci difende nell’Unione Europea,” ha affermato prima di imbarcarsi sull’aereo Wing of Zion diretto a Washington. “Ci difende all’Onu, e non meno importante, presso il corrotto Tribunale penale internazionale dell’Aia, che è diretto contro tutti noi – contro i soldati dell’Idf, i comandanti dell’Idf e lo Stato di Israele.”   Il premier ha aggiunto che il ritiro dell’Ungheria dalla Corte penale internazionale la scorsa settimana è “un segno di ciò che verrà.”. 
Le due parlamentari britanniche che ieri si sono viste negare l’ingresso in Israele, Abtisam Mohamed e Yuan Yang, si sono dette “sbalordite”, e il Foreign Office ha duramente criticato per questo le autorità israeliane. Lo riporta la Bbc. Le due deputate laburiste della Camera dei Comuni hanno detto  che era “fondamentale” che i parlamentari potessero “testimoniare in prima persona la situazione nei territori palestinesi occupati”. L’autorità israeliana per l’immigrazione ha invece ritenuto che intendessero “diffondere discorsi d’odio” contro Israele. Il ministro degli Esteri David Lammy ha criticato le autorità israeliane, descrivendo la mossa come “inaccettabile, controproducente e profondamente preoccupante”. Il leader conservatore Kemi Badenoch ha detto, invece, che Israele ha il diritto di “controllare i suoi confini”, aggiungendo che era “significativo” che ci fossero parlamentari laburisti che altri Paesi non volevano far entrare. Yang, parlamentare per Earley e Woodley, e Mohamed, parlamentare per Sheffield Central, sono volati in Israele dall’aeroporto di Londra Luton con due assistenti ieri pomeriggio. Il ministro degli Interni Moshe Arbel ha negato l’ingresso a tutti e quattro dopo averli interrogati. Una dichiarazione diffusa ieri dall’ambasciata israeliana a Londra afferma che il Paese “non consentirà l’ingresso di individui o entità che agiscono contro lo Stato e i suoi cittadini”, e che Mohamed e Yang avevano “accusato Israele di false affermazioni” ed erano “attivamente coinvolti nella promozione di sanzioni contro i ministri israeliani”. 
Il primo  ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incontrato il ministro degli  Esteri ungherese Peter Szijjártó a Budapest questa mattina, insieme a  un forum di alti dirigenti aziendali locali, secondo l’ufficio del primo  ministro. Durante l’incontro, Netanyahu ha discusso del rafforzamento  dei legami economici, di sicurezza e tecnologici con l’Ungheria, nonché  dell’aumento degli investimenti ungheresi nell’economia israeliana,  afferma l’ufficio del primo ministro in una nota. L’incontro ha concluso la controversa visita del premier a Budapest, che  non ha rispettato il mandato d’arresto della Cpi nei confronti del  leader israeliano. La visita era iniziata mercoledì sera e ha incluso  incontri con il primo ministro Viktor Orban, alti funzionari governativi  e rappresentanti locali della comunità ebraica. Netanyahu partirà nel pomeriggio da Budapest diretto negli Stati Uniti  per incontrare il presidente Donald Trump con cui discuterà di dazi,  ostaggi, relazioni Israele-Turchia, Iran e Corte penale internazionale,  sempre secondo quanto riferito dall’ufficio del premier.
L’Iran è  disposto a continuare i colloqui indiretti con gli Stati Uniti,  attraverso l’Oman, ma allo stesso tempo ha avvertito i Paesi della  regione che ospitano basi Usa di preparasi a possibili attacchi sul loro  territorio. Lo riporta l’agenzia Reuters citando un funzionario  iraniano in forma anonima. Teheran continua a respingere la richiesta degli Stati Uniti di  negoziare in modo diretto un nuovo accordo sul suo programma nucleare;  il presidente Usa, Donald Trump, ha minacciato la Repubblica islamica  che un mancato accordo porterebbe a un intervento militare americano. Secondo il funzionario citato da Reuters, la Repubblica islamica ha  avvertito Paesi come Iraq, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Turchia e  Bahrein, che qualsiasi sostegno a un possibile attacco statunitense  sull’Iran, compreso l’uso del loro spazio aereo o territorio, sarà  considerato un atto ostile e avrà “gravi conseguenze”. Secondo il  funzionario, la Guida Suprema Ali Khamenei ha messo in stato di allerta  le forze armate iraniane.
Un aereo dell’Aeronautica israeliana ha colpito poco fa “due terroristi di Hezbollah che stavano operando un “mezzo da lavoro” nella zona di Zibqin nel Libano meridionale”. Lo riferisce l’Idf, aggiungendo che “i terroristi sono stati colpiti mentre tentavano di ricostruire i siti delle infrastrutture terroristiche di Hezbollah”.
Il ministero della Salute del Libano ha affermato che almeno una persona è stata uccisa in un attacco israeliano a sud del Paese, mentre Israele ha affermato di aver preso di mira due operativi di Hezbollah. “L’attacco lanciato dal nemico israeliano nella città di Zibqin oggi ha portato a un bilancio preliminare di un morto”, ha affermato il ministero della Salute in una dichiarazione.
“Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, colpita da attacchi che provocano molte vittime civili, tra cui tanti bambini. E lo stesso accade a Gaza, dove le persone sono ridotte a vivere in condizioni inimmaginabili, senza tetto, senza cibo, senza acqua pulita. Tacciano le armi e si riprenda il dialogo; siano liberati tutti gli ostaggi e si soccorra la popolazione”. Lo afferma papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus. “Preghiamo per la pace in tutto il Medio Oriente; in Sudan e Sud Sudan; nella Repubblica Democratica del Congo; in Myanmar, duramente provato anche dal terremoto; e ad Haiti, dove infuria la violenza, che alcuni giorni fa ha ucciso due religiose”, aggiunge il Pontefice.
Almeno 19 palestinesi, tra cui diversi bambini, sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti dalle prime ore di questa mattina in vari attacchi aerei israeliani su Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa citando fonti locali e mediche. Secondo fonti mediche, il numero di palestinesi uccisi a seguito degli attacchi israeliani alla provincia da ieri sera è salito a 19. In un attacco ad una casa nel campo profughi è rimasta uccisa una bambina. Altri due palestinesi sono stati uccisi da un drone israeliano che ha preso di mira dei contadini a sud della città. Le squadre di soccorso hanno inoltre recuperato il corpo di una bambina di 7 anni, rimasta epolta sotto le macerie di una casa abbattura da un attacco aereo nella città di Bani Suheila, a est di Khan Younis, diversi giorni fa. 
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha chiesto alla Corte Suprema di escludere la lettera del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, dal procedimento contro il suo licenziamento. Nella lettera, allegata alla posizione della procuratrice generale, Bar ha dichiarato di essersi opposto a richieste del premier, tra cui fornire un parere che lo esonerasse dal testimoniare al processo in corso. I media israeliani riferiscono che Bar ha chiesto di discutere alcuni dettagli in udienza a porte chiuse. Il governo ha replicato che la lettera non è stata presentata correttamente e che minaccia “irreparabilmente la sicurezza dello Stato”. Nella risposta ufficiale, l’esecutivo ha definito i ricorsi contro la rimozione un “ribaltamento dell’ordine democratico” e ha sostenuto che Bar ha perso la fiducia del governo, condizione essenziale per il suo incarico. Il governo ha inoltre smentito ogni legame tra la rimozione e un’indagine sul rapporto tra consiglieri del premier e il Qatar. 
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha scelto di nominare l’ex comandante della Marina, il viceammiraglio Eli Sharvit, come nuovo capo dello Shin Bet. Lo rende noto l’ufficio del premier israeliano. Sharvit prende il posto di Ronen Bar, “Dopo aver condotto ampi colloqui con sette candidati qualificati, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso di nominare l’ex comandante della Marina, ammiraglio in riserva, Eli Sharvit, come prossimo direttore dello Shin Bet”, si legge in un comunicato. All’inizio di marzo la Corte Suprema ha sospeso il licenziamento di Ronen Bar, in attesa che venissero esaminati i ricorsi contro la decisione del governo, cosa che avverrà entro l’8 aprile. I DETTAGLI
Il Cairo ospiterà un summit su Gaza il 7 e 8 aprile 2025, con il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi, il presidente francese Emmanuel Macron e il re di Giordania Abdullah II, per spingere per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Lo scrive il quotidiano egiziano al Ahram online, confermando l’annuncio di ieri dell’Eliseo. L’Egitto – scrive il quotidiano – continua nella sua opera di mediazione e il Qatar critica i resoconti che danno i negoziati in fase di stallo. Secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri egiziano, il summit si concentrerà sulla de-escalation e sull’ urgenza delle consegne di aiuti umanitari, che Israele – dice – continua ad ostacolare. Il summit segue una telefonata tra Al Sisi e Macron, che ha ribadito il loro impegno a ripristinare la calma e sostenere una soluzione a due Stati.
L’ufficio del primo ministro israeliano rende noto che  Benyamin Netanyahu partirà oggi per Washington dove è stato invitato per incontrare il presidente Donald Trump. “Discuteranno dei dazi, degli sforzi per il ritorno degli ostaggi, delle relazioni tra Israele e Turchia, della minaccia iraniana e della Corte Penale Internazionale”, riferisce la nota. “Il premier apprezza il legame personale e caloroso con il presidente Trump e lo ringrazia per averlo invitato ad essere il primo leader a incontrarlo dopo l’imposizione dei dazi, come fu anche il primo leader a incontrarlo dopo l’ingresso di Trump alla Casa Bianca”, conclude. 
Due membri del parlamento britannico si sono visti negare l’ingresso in Israele oggi con l’accusa di sostenere le politiche contro lo Stato ebraico. Le autorità hanno negato l’autorizzazione ai parlamentari del partito laburista Abtisam Mohamed e Yuan Yang dopo che l’intervista per l’ingresso avrebbe rivelato che lo scopo della loro visita era “documentare le forze di sicurezza israeliane e diffondere una retorica d’odio contro Israele”, afferma l’agenzia israeliana per l’immigrazione in una dichiarazione riportata dal Times of Israel. Mohamed e Yang sono atterrati in Israele alle 14:30 locali su un volo da Luton, Inghilterra, insieme a due dei loro assistenti. Durante l’intervista, i due parlamentari hanno affermato di essere arrivati ;;come parte di una delegazione ufficiale per conto del parlamento del Regno Unito, ma l’affermazione è stata valutata come falsa poiché nessuna entità israeliana ha verificato l’arrivo di tale delegazione. Il ministro degli Interni Moshe Arbel ha quindi deciso di negare l’ingresso a tutti e quattro gli individui “in conformità con la legge, e ha ordinato la loro espulsione da Israele”, afferma l’autorità per la popolazione. 
Il blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza sta avendo conseguenze disastrose per oltre un milione di bambini, afferma il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) in un comunicato stampa. Nessun aiuto è stato autorizzato a entrare a Gaza dal due marzo, ovvero il periodo più lungo di blocco dall’inizio della guerra, con conseguente carenza di cibo, acqua potabile e forniture mediche. Senza questi beni essenziali, prosegue l’Unicef, la malnutrizione, le malattie e altre condizioni prevenibili probabilmente aumenteranno, portando a un aumento delle morti infantili
Nove persone, tra cui un bambino, sono state uccise in due attacchi separati dell’esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza: lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Quds News Network. Secondo questa fonte, almeno otto persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite in un raid contro un’abitazione a Khan Younis, mentre un bambino è stato ucciso in un bombardamento di una casa nel quartiere Zeitoun di Gaza City. 
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell’ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell’OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA
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Di NewsBot