L’Ucraina ha avviato la procedura per richiedere una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in seguito all’attacco missilistico russo sulla città di Kryvyi Rih in cui sono morte 20 persone. "La Russia accetti il cessate il fuoco senza condizioni", ha detto Macron. "Vorrei che Putin si fermasse", ha affermato Trump. "Ogni settimana persone e migliaia di giovani vengono uccisi ed è una cosa orribile che non sarebbe mai dovuta iniziare"
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L’Ucraina ha avviato la procedura per richiedere una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in seguito all’attacco missilistico russo sulla città di Kryvyi Rih venerdì scorso e in cui sono morte 20 persone, ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. “L’Ucraina ha avviato la procedura per una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e una riunione speciale del Consiglio permanente dell’Osce per concentrarsi sui crimini russi”, ha scritto Sybiha su X aggiungendo, senza fornire ulteriori dettagli, che “entrambe le riunioni saranno programmate domani”. Il ministro degli Esteri ucraino ha aggiunto che gli incontri contribuiranno agli “sforzi di pace” e chiederanno alla Russia di rispondere delle sue azioni. Sybiha ha osservato che tra i 20 morti nell’attacco di venerdì a quella che è la città natale di Volodymyr Zelensky ci sono anche nove bambini; si tratta del “numero piu’ alto di bambini uccisi in un singolo attacco dal 2022”, ha denunciato il ministro. “La Russia ha attaccato i parchi giochi in una zona residenziale. Con una bomba a grappolo per massimizzare le vittime”, ha aggiunto.
Il capo della diplomazia ucraina ha nuovamente chiesto pressione internazionale sulla Russia. “Chiediamo sia una ferma condanna che un’azione decisa”, ha affermato. “La Russia deve porre fine al terrore contro i bambini e i civili ucraini, rispondere alla proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco, che l’Ucraina
ha già accettato, e porre fine alla guerra”, ha concluso Sybiha.
“Stiamo parlando con la Russia. Vorrei che” Vladimir Putin “si fermasse”: lo ha detto il presidente americano Donald Trump a bordo dell’Air Force One, dribblando però la domanda sullo stato dei negoziati per la pace in Ucraina. “Non mi piacciono i bombardamenti. I bombardamenti continuano e continuano. Ogni settimana persone e migliaia di giovani vengono uccisi ed è una cosa orribile che non sarebbe mai dovuta iniziare, e non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente, al 100%”, ha aggiunto Trump.
Aumenta il numero dei morti negli attacchi russi che hanno colpito la città ucraina di Kryvyi Rih il 4 aprile. Il capo del Consiglio di difesa locale, Oleksandr Vilkul, ha riferito di un uomo morto in ospedale, portando così a 20 il bilancio delle vittime. “Purtroppo, il numero delle vittime dell’attacco terroristico russo del 4 aprile è salito a 20 persone. Un uomo di 57 anni è morto in ospedale a causa di numerose ferite”, ha riferito Vilkul citato da Rbc Ucraina.
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La app di messaggistica Telegram, fondata dal russo Pavel Durov, sembra abbia iniziato a chiudere i canali che pubblicavano notizie critiche del regime di Vladimir Putin e con un consistente numero di iscritti. Il canale anonimo “VChK-Ogpu” – ritenuto vicino all’ex societa’ di contractor Wagner del defunto Evgheni Prigozhin – e che pubblicava informazioni riservate su funzionari, oligarchi e forze di sicurezza, non e’ piu’ visibile secondo quanto denunciato dai suoi stessi autori. E’ stato “rimosso” e “tutto indica che ciò sia stato fatto dalla direzione di Telegram”, hanno riferito, ricordando che in precedenza la procura generale e l’ente di controllo dei media, Roskomnadzor, avevano cercato di chiudere il canale con oltre 1,1 milioni di abbonati. Telegram ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda e l’ufficio stampa della società di Durov ha riferito che la rimozione dipende “probabilmente da un accesso non autorizzato”.
Alla fine Francesco Totti è volato in Russia. I media locali hanno dato grande risalto all’arrivo a Mosca dell’ex attaccante della Roma, che domani sera sara’ uno degli ospiti principali dell’edizione 2025 del Premio RB che si terra’ presso il Palazzo della Ginnastica Irina Viner. Accolto all’aeroporto dagli organizzatori, Totti si è visto consegnare una maglia blu col numero 10. Il viaggio in Russia dell’ex capitano giallorosso era stato oggetto di polemiche nelle scorse settimane, con appelli da varie parti perche’ rinunciasse. “Vado in Russia in quanto uomo di sport, non da politico o diplomatico – aveva risposto Totti – Ho sempre promosso i valori dello sport nel mondo, prima da calciatore e ora in una nuova veste. Non avrei problemi ad andare a Kiev per gli stessi motivi”. Portarlo a Mosca non è stato semplice e, soprattutto, non è costato poco: uno degli organizzatori, Asker Thalidjokov, intervistato da “Vedomosti” ha ammesso che la visita di Totti costerà, in euro, “una cifra a sei zeri. Se è l’ambasciatore più caro nella storia del premio? Credo di sì”.
Colloqui domani a Mosca fra Russia, Cina e Iran sul programma nucleare iraniano. L’incontro si terrà a livello di esperti, ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata da Ria Novosti. La Russia, ha dichiarato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è disponibile a fare tutto il possibile per contribuire alla soluzione delle tensioni fra Stati Uniti e Iran.
Consultazioni “a livello di esperti” tra Russia, Cina e Iran sul programma nucleare iraniano sono in programma domani a Mosca: lo riferisce la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, ripresa dalla Tass.
La Russia deve smettere di adottare “tattiche dilatorie” e accettare il cessate il fuoco in Ucraina proposto dagli Stati Uniti. Lo dichiara il presidente francese Emmanuel Macron durante una visita al Cairo. “Da quasi un mese, la Russia non solo rifiuta di accettare il cessate il fuoco, ma ha anche intensificato i bombardamenti contro i civili, con uccisioni tragiche anche pochi giorni fa in Ucraina”, evidenzia.
Il ministero della Difesa in Russia denuncia altri sei raid aerei contro infrastrutture energetiche da parte delle forze ucraine nelle ultime 24 ore “in violazione agli accordi sul cessate il fuoco di 30 giorni, a partire dallo scorso 18 marzo, raggiunto con la mediazione degli Stati Uniti”. Due attacchi hanno colpito la regione di Rostov, uno Voronezh, e uno Bryansk, infine altri due a Kherson e Donetsk.
Ci sono diverse questioni da chiarire prima che si possa arrivare a una tregua in Ucraina, A dirlo è il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo cui Putin “sostiene l’urgenza di un cessate il fuoco in Ucraina”, ma per arrivarvi “occorre rispondere a tutta una serie di domande”, che per ora “restano sospese”. Nella “soluzione della questione Ucraina”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino, come riportano le agenzie russe, la Russia “deve tutelare i propri interessi”. “Pur aderendo all’idea che è necessario un rapido cessate il fuoco, dobbiamo tutelare i nostri interessi e chiarire alcuni aspetti” ha detto Peskov. Le “questioni in sospeso” ha aggiunto, riguardano “l’impossibilità per il regime ucraino di controllare le azioni di una serie di unità estremiste e nazionaliste che semplicemente non obbediscono a Kiev”. “Ciò è anche collegato ai piani per l’ulteriore militarizzazione di Kiev”, ha elencato il rappresentante del Cremlino. “Tutte queste sfumature sono ancora all’ordine del giorno”.
“È ormai urgente che la Russia ponga fine alle finzioni e alle tattiche dilatorie e accetti il cessate il fuoco senza condizioni, che è stata la proposta del presidente Trump, proposta accettata dal presidente Zelensky a Gedda”: lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron parlando in una conferenza stampa congiunta con il capo di Stato egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Rimane “un’intera serie di domande” a cui rispondere per arrivare a una tregua in Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Il presidente Putin sostiene davvero l’idea di un cessate il fuoco, ma prima di ciò, è necessario rispondere a un’intera serie di domande” alle quali “nessuno ha ancora risposto”, ha detto Peskov, citato dall’agenzia Interfax, commentando l’auspicio espresso dal presidente americano Trump che il capo del Cremlino fermi le ostilità.
Le forze russe hanno attaccato l’Ucraina la notte scorsa con 23 missili e 109 droni di vario tipo, tra cui gli Shahed kamikaze: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev. Le difese aeree del Paese hanno abbattuto sei missili da crociera Kh-101/Kh-55SM, sei missili da crociera Kaliber, un missile balistico Iskander-M e 40 droni Shahed, ha sottolineato l’Aeronautica, aggiungendo che 53 droni-esca sono caduti in zone aperte. L’attacco ha colpito le regioni di Kiev, Sumy, Kharkiv, Khmelnytskyi, Cherkasy e Mykolaiv.
In questo tempo pasquale, il Papa ha voluto compiere un gesto di vicinanza in uno dei luoghi più dolorosi e in cui la guerra imperversa da tre anni: la “martoriata Ucraina”. Il Pontefice ha deciso di inviare nuovamente il suo Elemosiniere in Ucraina per donare quattro ambulanze, dotate di ogni strumento medico necessario per salvare vite umane, che saranno destinate alle zone di guerra. Il card. Konrad Krajewski, coadiuvato da altri tre autisti venuti dall’Ucraina, sarà nel Paese anche per stare con la gente così provata dal conflitto, per pregare con loro ed essere espressione di prossimità del Papa. I tre anni di guerra in Ucraina – si legge in una nota dell’Elemosineria Apostolica – per papa Francesco sono una “ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’umanità”. Il Pontefice ricorda sempre il Paese dell’Europa dell’Est sia nella preghiera dell’Angelus che negli appelli per la pace dove è costante il riferimento ad altri scenari drammatici come la Palestina, Israele, Myanmar, Kivu e Sudan. Una missione, la decima in Ucraina per il card. Krajewski, che nasce nel pieno del Giubileo della Speranza; nella Bolla di indizione dell’Anno Santo, Spes non Confundit, il Pontefice scrive che “Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra… L’esigenza della pace interpella tutti e impone di perseguire progetti concreti”. Il dono delle quattro ambulanze diventa così “segno della speranza giubilare ancorata a Cristo”, sottolinea ancora l’Elemosineria.
Sono 33 i feriti nell’attacco missilistico russo a Kryvyi Rih del 4 aprile sono ancora in ospedale, 18 adulti e 2 bambini sono in gravi condizioni. Lo dice Oleksandr Vilkul , capo del Consiglio di difesa della città di Kryvyi Rih, su Telegram. “Attualmente, 33 persone rimaste ferite nell’attacco del 4 aprile rimangono in ospedale, tra cui quattro bambini. Un totale di 18 persone sono in gravi condizioni, tra cui due bambini.” Oggi verrà aperto un centro di aiuti umanitari nel distretto di Saksahanskyi della città, ha aggiunto.
Stanno continuando i dialoghi tra le parti nel tentativo di arrivare alla fine del conflitto tra Russia e Ucraina. I colloqui verso una pace si sono intensificati nell’ultimo periodo, in particolare con l’insediamento dell’amministrazione Trump che sta premendo per terminare la guerra.
Tuttavia nei tre anni precedenti al ritorno alla Casa Bianca del tycoon, Washington e Kiev sarebbero state unite da una forte partnership: a rivelarlo è un’inchiesta del New York Times, secondo cui a sapere di questa collaborazione sarebbero stati in totale un ventina di funzionari. Le attività non sarebbero state solamente legate alle armi, ma anche all’intelligence, strategia, pianificazione e tecnologia. Gli Stati Uniti insomma sarebbero stati coinvolti nel conflitto più di quanto finora emerso, giocando un ruolo “segreto” determinante. COSA SAPERE
©Ansa
Una donna incinta e suo figlio di quasi due anni sono rimasti feriti oggi in seguito ad un bombardamento russo su Kherson, nell’Ucraina meridionale: lo scrive su Telegram il governatore dell’omonima regione, Alexander Prokudin. Il piccolo e la donna, che è incinta di sei mesi, sono stati estratti dalle macerie e sono stati ricoverati in ospedale, ha aggiunto il governatore.
”Il ritmo dell’avanzata russa in Ucraina è costantemente diminuito da novembre del 2024, in parte per i contrattacchi ucraini andati a buon fine nell’Ucraina orientale”. E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto diffuso dall’Institute for the Study of War (Isw).
Anche il Ministero della Difesa britannico ha analizzato che le forze russe hanno conquistato 143 chilometri quadrati in Ucraina a marzo. Una cifra in calo da novembre 2024, quando le forze russe avevano conquistato 730 chilometri quadrati, prima di scendere a 393 chilometri quadrati a dicembre, poi a 326 a gennaio e a 195 a febbraio. L’Isw cita “video geolocalizzati” che confermano questa tendenza, pur con delle differenze. Secondo il think tank i russi avrebbero conquistato 203 chilometri quadrati a marzo, rispetto ai 627 di novembre.
Tra i tanti Paesi interessati dai dazi di Donald Trump non c’è la Russia. Un’assenza che ha colpito molto, ma che nasconde delle ragioni politiche. L’APPROFONDIMENTO
Tre anni dopo l’invasione della Russia in Ucraina e nel contesto di crescenti tensioni geopolitiche segnate dal conflitto israelo-palestinese, che ha provocato 1.200 vittime israeliane e oltre 50.000 morti sulla Striscia di Gaza, la maggioranza degli spagnoli considera la Russia come la principale minaccia alla pace mondiale (78,3%), seguita dagli Stati Uniti con l’amministrazione Trump (70,8%) e da Israele (69%), superando Paesi come Iran (66%) e Corea del Nord (61%). Mentre quasi 6 su 10 (58%) sono a favore della creazione di un esercito europeo e oltre la metà (55%) di un aumento della spesa in difesa. E’ quanto emerge da un sondaggio 40dB pubblicato oggi dai media del gruppo Prisa (El Pais e Cadena Ser) realizzato su campione 2.000 interviste rappresentativo della popolazione maggiorenne fra il 28 e il 31 marzo. Dal rilevamento emerge una diffusa preoccupazione per un futuro più violento, autoritario e disuguale, con l’inflazione e le guerre come principali minacce (82%). Mentre il cambiamento climatico, il terrorismo internazionale e i flussi migratori sono considerati pericoli meno urgenti, ma comunque rilevanti (70%). La creazione di un esercito europeo e l’aumento della spesa militare riflette una crescente consapevolezza della necessità di una maggiore autonomia europea in materia di sicurezza. Tuttavia le opinioni variano a seconda dell’orientamento politico, con i votanti dei partiti conservatori, Partito Popolare e Vox, che sostengono maggioritariamente l’aumento della spesa in difesa, (rispettivamente 68% e 62%), percentuale che scende fra i socialisti del Psoe (60%), mentre i votanti dei partiti di sinistra Sumar e Podemos si oppongono. Il sondaggio rileva anche un rifiuto generalizzato al ritorno del servizio militare obbligatorio (58%) – con l’eccezione dei votanti della forza di estrema destra Vox – e dell’uscita della Spagna dalla Nato (25% a favore). Oltre ai conflitti armati – il 47% crede possibile una III guerra mondiale – gli spagnoli sono preoccupati per l’inflazione, le guerre commerciali, l’aumento del populismo, la disinformazione e i cyberattacchi.
Diciannove droni ucraini sono stati abbattuti stanotte sulla regione russa di Bryansk, sul territorio di Krasnodar, sulla Crimea e sul Mar d’Azov: lo rende noto il Ministero della Difesa di Mosca, citato dall’agenzia di stampa Tass.
Un uomo è morto e due donne sono rimaste ferite questa mattina in seguito ad un attacco russo con bombe teleguidate sul villaggio di Tokarivka Druha, nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto il capo dell’Amministrazione militare regionale, Oleg Synegubov, come riporta Rbc-Ucraina. La vittima, ha aggiunto il funzionario, aveva 48 anni.
Aumenta il numero dei morti negli attacchi russi che hanno colpito la città ucraina di Kryvyi Rih il 4 aprile. Il capo del Consiglio di difesa locale, Oleksandr Vilkul, ha riferito di un uomo morto in ospedale, portando così a 20 il bilancio delle vittime. “Purtroppo, il numero delle vittime dell’attacco terroristico russo del 4 aprile è salito a 20 persone. Un uomo di 57 anni è morto in ospedale a causa di numerose ferite”, ha riferito Vilkul citato da Rbc Ucraina.
“Stiamo parlando con la Russia. Vorrei che” Vladimir Putin “si fermasse”: lo ha detto il presidente americano Donald Trump a bordo dell’Air Force One, dribblando però la domanda sullo stato dei negoziati per la pace in Ucraina. “Non mi piacciono i bombardamenti. I bombardamenti continuano e continuano. Ogni settimana persone e migliaia di giovani vengono uccisi ed è una cosa orribile che non sarebbe mai dovuta iniziare, e non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente, al 100%”, ha aggiunto Trump.
Dichiarazione congiunta del presidente francese, di quello egiziano e del re di Giordania dopo un…
L’Ucraina ha avviato la procedura per richiedere una riunione urgente del Consiglio di sicurezza…
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Al centro del faccia a faccia ci saranno sicuramente i dazi, che per Israele sono al 17%, ma il…
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