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Il romano a Bucarest, l’uomo di Buenos Aires, azzurro grazie al nonno di Fano, a Marrakech: dominate le due finali Atp 250 battendo Baez e Griekspoor
La vita ricomincia quando meno te lo aspetti, in Marocco per Luciano Darderi, arrivato a Marrakech con otto sconfitte (su 10 match Atp giocati dall’inizio della stagione) in valigia, in Romania per Flavio Cobolli, che dopo un 2024 in gran spolvero sembrava aver perso per strada la capacità di stupire: sette volte sconfitto al primo turno da gennaio, poi la cavalcata di Bucarest fino al tuffo finale sulla terra rossa, primo titolo della carriera a 22 anni e 335 giorni, dopo aver messo da parte il ruolo di terzino nelle giovanili della Roma.
C’è vita, sul pianeta orfano di Sinner (lunedì prossimo il n.1 tornerà ad allenarsi in pubblico), l’effetto-traino dà i suoi frutti e i fratellini di Jannik approfittano di due Atp 250 nella stessa domenica per tornare in carreggiata a ridosso degli Internazionali d’Italia, il Master 1000 di casa dove tutti vorranno farsi trovare pronti, incluso il barone rosso. Cobolli a Bucarest conquista il titolo numero 100 per il tennis italiano maschile: lo specialista argentino Baez è superato in due set (6-4, 6-4); a ruota Darderi, doppio passaporto italo-argentino grazie a un nonno di Fano, azzurro con convocazione in Davis (panchina), fa 101 regolando con due tie break chirurgici (7-3, 7-4) l’olandese Griekspoor, un gran battitore che ha il suo core business sul veloce indoor. È la quarta volta che due italiani alzano al cielo la coppa nella stessa settimana: Bertolucci (Firenze) e Barazzutti (Charlotte) nel 1977, Lorenzi (Kitzbuehel) e Fognini (Umago) nel 2016, Fognini (Bastad) e Cecchinato (Umago) nel 2018, Cobolli (Bucarest) e Darderi (Marrakech) il 6 aprile 2025.
Comune la provenienza da un momento negativo e simili i discorsi dei due vincitori, allenati dai padri Gino e Stefano, come il giovanissimo Federico Cinà (qui l’intervista al papà-coach Francesco). Darderi: «Ho avuto mesi difficili ma ho lottato ogni giorno per avere una domenica così». Cobolli: «È un sogno diventato realtà: finalmente! Venivo da un periodo nero, qualcosa è cambiato. Non è facile giocare contro Baez sulla terra, lui ha vinto tanto su questa superficie. È stata una battaglia. Ringrazio il mio team: so che è difficile lavorare con me, prometto di migliorare ancora la mia attitudine sul campo in futuro». Per lui i complimenti dell’amico del cuore Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina, che pubblica su Instagram il video di Flavio che fa una smorfia di fatica alzando i trenta chili del trofeo di Bucarest, offertogli da Ion Tiriac.
Migliora la classifica di entrambi, Darderi scala fino al n.48, Cobolli diventa n.36 in zona best ranking (n.30 a settembre dell’anno scorso) e sale su un aereo che da Bucarest lo scaraventa a Montecarlo: farà il suo debutto nel Master 1000 monegasco contro il serbo Lajovic, che nel 2019 aveva giocato la finale con Fognini. Oggi in Riviera in campo tre italiani (Arnaldi fuori al primo turno, Bellucci all’ultimo round di qualificazioni): Musetti, Berrettini e Fognini invitato in quanto anziano campione. Rispetto a Bucarest e Marrakech, questa è la terra più glamour, quella che conta.
Ma bisognava arrivarci.
6 aprile 2025 ( modifica il 6 aprile 2025 | 22:19)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È accaduto allo stadio di Riposto, in provincia di Catania
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