1-1 al dall’ara
Un colpo di tacco ferma momentaneamente il sogno del Napoli di avvicinarsi all’Inter. Dan Ndoye, all’ottavo gol e con una rete da film, riacciuffa la cavalcata furibonda di Anguissa che aveva portato i partenopei a comandare in un primo tempo fatto di potenza ed energia schiaccianti. Ma il Bologna di Vincenzo Italiano ha sette vite e si riprende in solitaria il quarto posto allungando sulla Juve e avvicinando l’Atalanta. Morale: la classifica resta quasi così com’era, il Napoli ha il rammarico di non essersi messo veramente a ruota dei nerazzurri, ma dentro al sandwich del Dall’Ara c’è stata una farcitura bella, potente e anche spettacolare.
Antonio Conte (in tribuna perché squalificato) apparecchia il suo 4-3-3 ma deve rinunciare a Meret (influenza) e Buongiorno (affaticamento muscolare) prima della gara, così ai blocchi di partenza si presentano Scuffet e Juan Jesus; davanti, confermato il trio Politano, Lukaku, Neres mentre il ballottaggione di mezzo lo vince Anguissa che compone il trio con Lobotka e McTominay. Italiano sceglie la formazione-tipo a parte Calabria (che ne avrà per due settimane) e Castro: l’argentino sta bene, inizia dalla panchina, ma non ha ancora del tutto smaltito il dolore al piede colpito durante la convocazione con l’Albiceleste; al suo posto c’è Dallinga, l’olandesone che ha fulminato l’Empoli con una doppietta la scorsa settimana, ma all’ultimo secondo anche il tecnico del Bologna deve rinunciare a una pedina, ovvero Ferguson che per ko nel riscaldamento (risentimento alla coscia destra) lascia il posto a Aebischer al fianco di Freuler. L’inizio è l’evidenza bolognese dell’uomo su uomo, Aebischer si prende anche McTominay, Freuler-Anguissa, Odgaard dà una mano su Lobotka ma su di lui sale Rrahmani più che abbassarsi lo slovacco. Primi 12’, nessun tiro in porta, il marmellatone di mezzo viene cucinato fra tentativi mai finiti e strozzature evidenti delle intenzioni. Fino a quando, al 18’ e senza cercare la costruzione da dietro ma piallando l’aria con un lancio lungo, Di Lorenzo arma Anguissa: palla che passa da Lukaku, Lucumi resta fregato dal rimbalzo, così parte il centrocampista del Napoli in progressione, una discesa libera alla quale Miranda cerca di mettere una toppa allungando un pallone sul quale Skorupski esce un secondo dopo e venendo scartato dal carrarmato camerunese. Vantaggio Napoli, Inter a meno uno al 18’ pt, Bologna tramortito.
Ed esce tramortito anche Skorupski: nel cercare di evitare il vantaggio dei secondi in classifica si è creato un problema all’adduttore destro, così al 25’ deve abbandonare il campo pur avendo raccolto la presenza numero 23 in A che gli permette il rinnovo automatico del contratto fino al 2026. Entra Ravaglia, il ragazzo della Cantera bolognese, che al 27’ e al 40’ compie una doppia paratona: prima su McTominay e poi in uscita su Politano, lanciatissimo e solissimo a rete. Il Bologna non riesce a fare il Bologna, lo spessore del Napoli non fa trovare sbocchi a Italiano, infuriato in panchina soprattutto davanti ai lanci lunghi degli uomini di Conte che sistematicamente mettono fuori gioco interventi e prima pressione del pacchetto rossoblù. Il primo tempo è potenza-Napoli contro un Bologna che – avendo mentalità offensiva a qualunque costo – finisce per subire diversi colpi ai fianchi e centrali (con Lukaku), di quelli che sanno far del male. Il tentativo al tramonto del Lato A di Aebischer è un tiro da lontano che porta il pallone alto e altrove.
Ripresa, nessun cambio e colpo di testa di Dallinga: una chiamata annunciata per Scuffet. Ci prova poco dopo anche Lucumi e la dimostrazione che il Bologna non è sotto un treno arriva al 19’: azione da Bologna, nel senso di ritmata e veloce e di prima, che parte da Lucumi, poi Miranda, Odgaard spostato a sinistra mette in mezzo per Ndoye che è in posizione da colpo di tacco. Lo fa. Di tacco, prodezza: la palla sbatte sulla traversa, entra in campo e il giro dell’inerzia la infila in rete.
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Uno a uno, tutto da rifare per gli uomini di Conte e ottavo gol per lo svizzero, certamente il più bello. Conte è costretto a cambiare McTominay (dentro Gilmour), Italiano mette Castro e Cambiaghi. A sette dalla fine, Scuffet respinge una zuccata di Holm così come – già nel recupero – Ravaglia sa reagire su un tiro di Raspadori deviato dalla schiena di Olivera. Lo stop di Massa arriva a Napoli esondante, poche energie ma spese a cercare il sogno-scudetto, ora a tre punti. Il Bologna evita il primo ko casalingo del 2025, non prende l’Atalanta ma resta ancora in solitaria al quarto posto.
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Di NewsBot