Prima dell’incontro con Netanyahu, Trump ha avuto una telefonata a quattro con il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re di Giordania Abdallah II. Macron e il re giordano erano oggi al Cairo per un vertice a tre con al Sisi, che hanno chiesto un "immediato ritorno al cessate il fuoco". La Mezzaluna rossa intanto chiede un’indagine sul raid dell’esercito israeliano in cui sono morti 15 medici
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Prima dell’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente americano Donald Trump ha avuto una telefonata a quattro con il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re di Giordania Abdallah II. Lo ha riferito il giornalista di Axios Barak Ravid. La conversazione, ha scritto su X, ha avuto per argomento “la guerra a Gaza”. Macron e re Abdallah erano oggi al Cairo per un vertice a tre con al Sisi.
“La governance e il mantenimento dell’ordine e della sicurezza a Gaza, così come nell’insieme dei territori palestinesi, deve essere esclusivamente sotto l’egida di un’Autorità nazionale palestinese”. Lo hanno dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re Abdallah II di Giordania in un comunicato congiunto emesso dopo un vertice trilaterale al Cairo in cui hanno chiesto un “immediato ritorno al cessate il fuoco”.
La Mezzaluna Rossa palestinese intanto ha chiesto un’indagine internazionale sull’uccisione a Gaza dei 15 medici palestinesi il mese scorso da parte dell’esercito israeliano.
Due persone, incluso un giornalista, sono state uccise la notte scorsa in un attacco israeliano che ha colpito una tenda per giornalisti vicino all’ospedale Nasser a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza: lo riporta Al Jazeera, che cita media palestinesi. Nell’attacco sono rimasti feriti almeno altri sette giornalisti, due dei quali sono in condizioni critiche.
Il presidente americano Trump ha detto che ”parlerà di commercio” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che incontrerà nelle prossime ore alla Casa Bianca.
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La conversazione a quattro e’ stata confermata dall’Eliseo. A prendere l’iniziativa, secondo la fonte, e’ stato proprio Macron dopo il vertice a tre. Nel loro incontro, Macron, al Sisi e Abdallah II hanno invitato la comunita’ internazionale a premere per il ripristino del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l’attuazione di tutte le sue fasi. I tre leader hanno sottolineato l’importanza di un percorso politico che porti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e hanno espresso “il loro rifiuto di qualsiasi spostamento di palestinesi dalle loro terre o di qualsiasi annessione del territorio palestinese”, secondo una dichiarazione congiunta. Ma nel futuro esecutivo, per il presidente francese non c’e’ posto per Hamas. Bisogna “aprire la strada a nuove autorita’ palestinesi”, ha detto.
Quasi 400.000 persone sono state sfollate nella Striscia di Gaza dal 18 marzo, quando l’esercito israeliano ha ripreso le operazioni militari. Lo ha reso noto oggi il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite. “I sopravvissuti di Gaza sono fatti sfollare piu’ volte e sono costretti a vivere in spazi sempre piu’ ristretti dove i loro bisogni primari non possono essere soddisfatti”, ha spiegato Stephane Dujarric. Quasi tutta la popolazione di Gaza, pari a 2,4 milioni di persone, era gia’ stata sfollata almeno una volta tra il 7 ottobre 2023 e l’inizio del cessate il fuoco a gennaio.
Il presidente francese Emmanuel Macron, in visita al Cairo, ha organizzato una teleconferenza su Gaza con il presidente statunitense Donald Trump, il suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi e il re di Giordania Abdallah II. “Su iniziativa del presidente della Repubblica, oggi è stata organizzata una telefonata con il presidente Trump” e gli altri leader “per discutere della situazione a Gaza”, ha dichiarato l’Eliseo.
Due persone sono rimaste uccise in un attacco israeliano nel sud del Libano. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale. “Due siriani sono stati uccisi su una motocicletta e un cittadino e’ rimasto ferito in un attacco nemico sulla strada Dardara” nel distretto meridionale di Marjayoun, in Libano, ha reso noto l’agenzia.
Il presidente Usa, Donald Trump, ha ricevuto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, alla Casa Bianca dove sono attesi colloqui su un ampio spettro di dossier: dai dazi al nucleare iraniano, passando per Gaza. Netanyahu. Non ci sara’, a sorpresa, la conferenza stampa congiunta ma i due leader risponderanno a un numero ristretto di giornalisti nello Studio Ovale. Con la visita di oggi Nentanyahu diventa il primo leader mondiale a ottenere una seconda udienza col presidente degli Stati Uniti dall’inizio del suo secondo mandato.
La conferenza stampa tra Donald Trump e Benyamin Netanyahu è stata cancellata. Lo riferisce l’agenzia France Presse.
Il presidente francese Emmanuel Macron, in visita al Cairo, ha organizzato una chiamata con al centro la situazione a Gaza con il capo della Casa Bianca, Donald Trump, il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re di Giordania Abdullah II. Lo ha riferito l’Eliseo, precisando che “su iniziativa del presidente della Repubblica, è stata organizzata oggi una chiamata con il presidente Trump” e gli altri leader “per discutere della situazione a Gaza”.
Il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, ha disposto un approfondimento delle indagini sull’attacco del 23 marzo contro alcune ambulanze a Gaza. Lo hanno comunicato le stesse Idf in un post sui social media. L’indagine preliminare si e’ chiusa oggi e i risulttai sono stati presentati dal capo del Comando Meridionale, Yaniv Asor. “Il capo di Stato maggiore ha incaricato un’indagine piu’ approfondita da condurre e completare nei prossimi giorni”, si legge nella dichiarazione, Secondo l’indagine preliminare, i soldati israeliani “hanno aperto il fuoco perche’ si sono sentiti minacciati dopo un precedente scontro nella zona”, si spiega L’Idf insiste che tra il personale di soccorso c’erano membri di Hamas. “Sei delle persone uccise nell’incidente sono stati identificati come terroristi di Hamas”, e’ stato ribadito.
“Tutte le mostruosità del mondo ci riguardano ma non si può paragonare nulla con la Shoah. E quando Papa Francesco, con cui ho un ottimo rapporto, ha parlato di genocidio, io sono stata la prima a protestare. Lui ha detto: ‘bisogna appurare se Gaza ecc ecc…’ No. Nulla, nulla, assomiglia ed è paragonabile alla Shoah”. Lo ha detto Edith Bruck, superstite della Shoah, alla conferenza dopo lo svelamento del Murale dedicato a lei fuori dalla Fondazione del Museo della Shoah a Roma. “Non si può tacere su una mostruosità del genere, dove un milione di bambini vennero gettati in un forno. Certamente ci sono cose orrende anche oggi. Ma purtroppo con molta facilità viene paragonato alla Shoah ciò che accade oggi, ma non c’è un’altra Shoah e spero che non ci sia mai in nessuna parte del mondo – ha aggiunto -. È stata una cosa unica nella storia. Nulla assomiglia a ciò che è accaduto perché sono morte 6 milioni di persone, bruciati un milione di bambini”.
I residenti della Striscia di Gaza hanno espresso crescente frustrazione e rabbia verso Hamas dopo il lancio di dieci razzi verso il sud di Israele di ieri che ha portato l’Idf a ordinare l’evacuazione di alcune aree, in particolare a Deir al-Balah. Molti palestinesi accusano Hamas di provocare ritorsioni israeliane che aggravano le loro sofferenze. Sui social, alcuni commenti riflettono questa indignazione: “Che Allah spezzi le mani di chi ha sparato”, “Chi ha lanciato quei razzi è un traditore”. Hamas ieri ha rivendicato il lancio dei razzi, dichiarando di possedere ancora “carte in grado di colpire Israele”.
Gli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, si assumono la responsabilità del lancio di un drone contro Israele questa sera, sostenendo di aver colpito un “obiettivo militare” nell’area di Tel Aviv. Secondo le Idf, il drone è stato intercettato dall’aeronautica militare israeliana prima di attraversare il confine con Israele.
Dal 18 marzo, quando le Idf hanno ripreso l’offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi nello Yemen hanno lanciato almeno 10 missili balistici e due droni contro Israele. Gli Houthi affermano inoltre di aver colpito due cacciatorpediniere statunitensi nel Mar Rosso con diversi missili e droni.
Alti funzionari israeliani al seguito del premier a Washington hanno riferito ai giornalisti che Benyamin Netanyahu si concentrerà sull’Iran durante il suo incontro con Donald Trump. Netanyahu presenterà al presidente Usa la sua versione di “come dovrebbe essere un buon accordo con l’Iran”, ha detto una fonte a Walla, aggiungendo che “Netanyahu sostiene un accordo che porterebbe allo smantellamento completo del programma nucleare iraniano, come è successo in Libia”. I funzionari hanno dichiarato a Channel 12 che Netanyahu vuole concentrarsi sull’Iran nei colloqui e non necessariamente sui dazi di Trump, presentati come il motivo principale dell’incontro.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si concentrera’ sul dossier iraniano durante il suo imminente incontro con il presidente statunitense Donald Trump, hanno detto ai media ebraici alti funzionari israeliani che viaggiano con Netanyahu a Washington. Il premier presentera’ a Trump la sua versione di “come dovrebbe essere un buon accordo con l’Iran”, ha detto un funzionario a Walla, aggiungendo che “Netanyahu sostiene un accordo che porterebbe allo smantellamento completo del programma nucleare iraniano, come e’ successo in Libia”. I funzionari hanno detto a Channel 12 che Netanyahu vuole concentrarsi sull’Iran nei colloqui e non necessariamente sui dazi di Trump, che sono stati presentati come la ragione principale dell’incontro. La stessa fonte ha ridimensionato le notizie su presunti progressi per un accordo di cessate il fuoco e scambio ostaggi a Gaza.
La gestione postbellica della Striscia di Gaza dovrà essere affidata esclusivamente all’Autorità Nazionale Palestinese. Lo hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re Abdullah di Giordania, dopo il vertice trilaterale al Cairo.
“La governance, la legge, l’ordine e la sicurezza a Gaza, così come in tutti i territori palestinesi, devono essere di esclusiva responsabilità di un’Autorità Palestinese rafforzata”, hanno affermato i leader in una dichiarazione congiunta, chiedendo anche un “ritorno immediato” al cessate il fuoco a Gaza.
I vertici di una serie di organizzazioni internazionali umanitarie e agenzie delle Nazioni Unite hanno firmato un documento in cui si denuncia il modo in Israele conduce l’offensiva a Gaza e si fa appello alla comunita’ internazionale per aiutare la popolazione palestinese. “Da oltre un mese – scrivono Ocha, Unicef, Unops, Urwa, Programma alimentare mondiale e Organizzazione mondiale della sanita’ – non sono entrati a Gaza forniture commerciali e aiuti umanitari. Piu’ di mille bambini sono rimasti uccisi o feriti nella prima settimana dopo la fine del cessate il fuoco, il bilancio piu’ alto in una settimana nell’ultimo anno”. Pochi giorni fa, hanno ricordato, “i venticinque forni gestiti dal Programma alimentare mondiale durante il cessate il fuoco hanno dovuto chiudere a causa della mancanza di farina e di gas”. Il sistema sanitario, aggiungono, non e’ piu’ in grado di affrontare le emergenze. “Siamo testimoni – spiegano – di atti di guerra a Gaza che mostrano il totale disprezzo per la vita umana. Nuovi ordini di evacuazione emessi da Israele hanno costretto centinaia di migliaia di palestinesi a fuggire di nuovo, e senza alcun posto sicuro dove andare”. “Nessuno e’ al sicuro – denunciano – almeno 408 operatori umanitari, inclusi 280 dell’Unrwa, sono stati uccisi dall’ottobre 2023”. L’appello si chiude con un messaggio: “Proteggete i civili. Facilitate l’arrivo di aiuti. Rilasciate gli ostaggi. Ripristinate il cessate il fuoco”. A firmare il testo sono stati Tom Fletcher, responsabile dell’Ocha; Catherine Russell, direttrice esecutiva di Unicef; Jorge Moreira da Silva, direttore esecutivo dell’agenzia Onu per i progetti Unops; Philippe Lazzarini, commissario generale dell’agenzia per i rifugiati palestinesi Unrwa; Cindy McCaine, direttrice esecutiva del Pam, il Programma alimentare mondiale, e Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanita’.
“La governance e il mantenimento dell’ordine e della sicurezza a Gaza, così come nell’insieme dei territori palestinesi, deve essere esclusivamente sotto l’egida di un’Autorità nazionale palestinese”, l’Anp, “rafforzata e che goda di un sostegno regionale e internazionale forte”: lo hanno dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re Abdallah II di Giordania in un comunicato congiunto emesso dopo un vertice trilaterale al Cairo in cui hanno chiesto un “immediato ritorno al cessate il fuoco.
L’ufficio del primo ministro israeliano riferisce che Benyamin Netanyahu sta avendo un incontro con l’inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff, a Blair House a Washington.
Tre civili palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano contro una casa a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo la fonte di Wafa, altri 16 civili sono morti nel pomeriggio in seguito a bombardamenti israeliani condotti in diverse aree dell’enclave.
Una delegazione di alto livello di Hamas è attesa al Cairo nelle prossime ore per colloqui con funzionari egiziani su una possibile tregua nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano qatariota al-Araby al-Jadeed. Secondo il giornale, i rappresentanti del movimento islamista discuteranno gli sforzi di mediazione del Cairo, con particolare attenzione alla proposta egiziana per un cessate il fuoco e un possibile accordo parziale di scambio di prigionieri.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha denunciato che quindici suoi operatori, uccisi dalle forze israeliane lo scorso 23 marzo nel sud della Striscia di Gaza, sono stati colpiti nella parte superiore del corpo “con l’intento di uccidere”. Lo ha dichiarato il presidente dell’organizzazione in Cisgiordania, Younis Al-Khatib, nel corso di una conferenza stampa a Ramallah, citando i risultati delle autopsie secondo cui tutte le vittime, che chiama “martiri”, “sarebbero state colpite alla parte superiore del corpo”.
L’attacco, avvenuto pochi giorni dopo la ripresa dell’offensiva israeliana a Gaza, ha causato la morte di otto membri della Mezzaluna Rossa, sei della protezione civile locale e un dipendente dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. I corpi sono stati trovati in una fossa comune a Tal al-Sultan, nei pressi di Rafah, vicino a dove è avvenuto l’incidente, come riferito dall’Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha). “Perché avete nascosto i corpi?”, ha chiesto Khatib, riferendosi alle forze israeliane coinvolte nell’attacco; Hamas ha accusato Israele di aver deliberatamente tentato di occultare quanto accaduto.
La Germania ha chiesto un’indagine urgente dopo le accuse “scioccanti” secondo cui le forze israeliane avrebbero consapevolmente aperto il fuoco su un convoglio di ambulanze nell’attacco in cui sono morti 15 operatori umanitari a Gaza il 23 marzo. “Ci sono domande molto significative sulle azioni dell’esercito israeliano”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Christian Wagner, dopo che sono emerse nuove riprese video che smentiscono le affermazioni di Israele sulle circostanze dell’attacco.
“Sono necessarie indagini urgenti e accertamenti sui responsabili”, ha aggiunto Wagner, definendo le accuse contro l’esercito israeliano “scioccanti” e “davvero terribili” e “devono essere chiarite con urgenza”. Indagare a fondo sull’incidente sarà “una questione che in ultima analisi inciderà sulla credibilità dello Stato costituzionale israeliano”, ha affermato il portavoce.
Oltre 16 voli con a bordo cittadini di Gaza sono partiti dalla Striscia. Lo ha annunciato il ministro degli Interni israeliano Moshe Arbel durante una conferenza di Yediot Ahronot, precisando che i gazawi sono stati imbarcati su voli partiti dall’aeroporto internazionale di Ilan e Asaf Ramon, vicino a Eilat. Arbel ha aggiunto che il numero dei voli “aumenterà nel prossimo futuro”.
“Ci sono domande molto significative sull’intervento dell’esercito israeliano. Ecco perché sono urgenti e necessarie indagini e accertamenti nei confronti dei responsabili”. Lo ha detto Christian Wagner, portavoce del ministero degli Esteri tedesco, sulle accuse definite “scioccanti e terribili” in base alle quali le forze israeliane avrebbero consapevolmente aperto il fuoco su un convoglio di ambulanze in un attacco in cui sono morti quindici operatori umanitari a Gaza il 23 marzo. Indagare a fondo sull’incidente sarà “una questione che in ultima analisi inciderà sulla credibilità dello Stato di diritto israeliano”, ha detto Wagner.
Una delegazione di Hamas andrà al Cairo domenica per colloqui sul cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta il quotidiano Al-Araby Al-Jadeed, secondo cui i delegati del gruppo islamista dovrebbero discutere degli sforzi di mediazione egiziani volti a garantire una tregua nella Striscia di Gaza e a promuovere la riconciliazione con Fatah.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca alle 13 ora locale (le 19 in Italia). I due rilasceranno dichiarazioni congiunte alla stampa nello Studio Ovale, quindi terranno un incontro privato alle 14 (le 20 in Italia).
Al centro del faccia a faccia ci saranno sicuramente i dazi, che per Israele sono al 17%, ma il presidente americano e il premier israeliano parleranno anche di Gaza e del dossier iraniano. LEGGI L’ARTICOLO
La Mezzaluna Rossa palestinese (PRCS) ha dichiarato che i soccorritori e gli operatori umanitari uccisi a Rafah il 23 marzo sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco israeliani “con l’intento di uccidere”. “Un’autopsia dei martiri e’ stata condotta dai team della Mezzaluna Rossa e della Difesa Civile. Non possiamo rivelare tutto cio’ che sappiamo, ma diro’ che tutti i martiri sono stati colpiti nella parte superiore del corpo, con l’intenzione di uccidere”, ha detto il presidente del PRCS Younis al-Khatib in una conferenza stampa a Ramallah, nella Cisgiordania occupata.
“Gaza vive una catastrofe umanitaria inimmaginabile. Ci sono attacchi continui che provocano migliaia di vittime civili e di sfollati. Non entrano gli aiuti umanitari da un mese. E’ insopportabile”. Con questo messaggio su X il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, ha ribadito la ferma condanna dei continui raid arei israeliani su obiettivi civili in varie aree della Striscia di Gaza. Albares evidenzia che “i gazawi meritano un orizzonte di speranza, poter convivere con dignità e in pace”. Il capo della diplomazia iberica assicura anche che “la Spagna non smetterà di lavorare per la pace. Di esigere un cessate il fuoco definitivo e il rispetto elementare di ospedali, scuole e alloggi di civili”.
– L’Idf e lo Shin Bet confermano di aver preso di mira Hassan Eslaiah, “membro di Hamas che opera come fotoreporter per i media internazionali e ha preso parte all’assalto del 7 ottobre”. “Durante il massacro, ha documentato e caricato sui social filmati di saccheggi, incendi e omicidi”, afferma l’Idf. Eslaiah è stato ferito nell’attacco, insieme a diversi altri giornalisti, secondo l’agenzia di stampa palestinese da lui diretta. Eslaiah aveva perso alcune collaborazioni con i media internazionali dopo che una sua foto sui social era diventata virale: nell’immagine il defunto leader di Hamas Yahya Sinwar lo abbracciava baciandolo.
Un comandante di Hezbollah e’ stato ucciso in un attacco di droni israeliani a Taybeh, nel Libano meridionale. Muhammad Adnan Mansour, ha annunciato l’Idf, era a capo dell’unita’ missilistica di Hezbollah nell’area di Taybeh e durante la guerra ha guidato numerosi attacchi sull’Alta Galilea.
Il caso Qatargate, che ha portato all’arresto di due tra i principali collaboratori del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, solleva questioni “vitali per la sicurezza di Israele” che devono essere “indagate a fondo” dalle autorità. Lo ha sottolineato il presidente israeliano, Isaac Herzog, secondo quanto riferito da Yedioth Ahronoth.
Herzog ha anche affrontato alcune questioni di stretta attualità che stanno provocando non poche fibrillazioni nei rapporti tra governo, magistratura e opinione pubblica, tra cui la contestata riforma della giustizia, il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza.
“Non c’è un deep State e qui non c’è una dittatura”, ha precisato Herzog, respingendo le parole di Netanyahu, secondo cui un “deep State” di burocrati non eletti starebbe ostacolando il suo governo. “Un’ampia maggioranza è favorevole al rispetto della legge e delle sentenze emesse dal sistema giudiziario”, ha aggiunto il presidente, dopo che diversi ministri hanno sostenuto l’idea di ignorare le sentenza della Corte Suprema se decidesse per il reintegro di Bar.
La Mezzaluna Rossa palestinese ha chiesto un’indagine internazionale sull’uccisione a Gaza dei 15 medici palestinesi il mese scorso da parte dell’esercito israeliano.
Dieci militari israeliani, con passaporto anche britannico, sono stati denunciati di fronte alla giustizia del Regno Unito per sospetto coinvolgimento in “crimini di guerra” perpetrati negli ultimi mesi nella Striscia di Gaza palestinese. Lo rivela il Guardian, precisando che la denuncia è stata presentata al dipartimento di polizia di Scotland Yard specializzato in indagini sui crimini di guerra da un gruppo di avvocati guidati da Michael Mansfield, legale impegnato da anni sul fronte dei diritti umani. Le accuse sono argomentate in un dossier di 240 pagine contenente indizi e testimonianze su operazioni sfociate in uccisioni di civili e di operatori umanitari alle quali i dieci risultano aver partecipato. “Se un cittadino britannico commette un crimine, noi dobbiamo fare qualcosa: nessuno è al di sopra della legge”, ha dichiarato Mansfield al giornale. “Anche se non possiamo fermare i governi di Paesi stranieri che si comportano male, abbiamo almeno il diritto di fermare i nostri connazionali che si comportano male”, ha rincarato: “i cittadini britannici hanno l’obbligo di non essere complici dei crimini commessi in Palestina”. I nomi degli accusati, fra cui sembra figurino ufficiali di grado elevato dell’Idf, non sono stati resi pubblici per ragioni di riserbo legale in attesa dell’esito delle investigazioni britanniche. Sean Summerfield, un altro avvocato coinvolto nella denuncia, ha detto che le contestazioni sono sostenute da elementi raccolti attraverso “fonti aperte e testimonianze stringenti”.
All’indomani dei massacri del 7 ottobre 2023, l’esercito israeliano ha avviato un’operazione per “radere al suolo enormi distese di terra all’interno del perimetro di Gaza e ha ordinato alle truppe di trasformare l’area in una ‘kill zone’ dove chiunque è un bersaglio”: lo scrivono i veterani dell’Idf del gruppo Breaking the Silence, in un rapporto pubblicato oggi e citato dal Guardian, che ha intervistato alcuni dei militari in servizio che hanno rivelato l’operazione. I soldati “affermano di aver ricevuto l’ordine di distruggere case, fabbriche e terreni agricoli a circa 1 chilometro all’interno del perimetro di Gaza per creare una zona cuscinetto”. Uno di loro sostiene che l’area ora “sembra Hiroshima”. Il rapporto, intitolato ‘The Perimeter’ sostiene che lo scopo dichiarato del piano era quello di creare una chiara linea di fuoco per l’Idf, per identificare e uccidere i militanti palestinesi. “Questo spazio non doveva avere raccolti, strutture o persone. Quasi ogni oggetto, installazione infrastrutturale e struttura all’interno del perimetro è stato demolito”, racconta un testimone.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato in Egitto di opporsi a un esodo forzato di palestinesi da Gaza ma anche a una prosecuzione del ruolo di potere ricoperto da Hamas nella Striscia. In una conferenza stampa al Cairo, parlando accanto al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il capo di Stato francese ha detto di opporsi “fermamente agli spostamenti forzati di popolazione e a qualsiasi annessione di Gaza come della Cisgiordania”.
Le forze israeliane hanno ucciso 490 bambini palestinesi nella Striscia di Gaza negli ultimi 20 giorni: lo denuncia l’ufficio stampa di Gaza gestito da Hamas. Si tratta di “uno dei crimini più orribili contro l’umanità nei tempi moderni”, si legge in un comunicato, in cui Israele viene accusato di continuare a compiere brutali massacri contro civili indifesi. “Negli ultimi venti giorni, Israele ha commesso uno scioccante atto di genocidio contro l’infanzia, con 490 bambini martirizzati in una serie di attacchi barbarici.Questo porta il numero totale di martiri durante questo periodo a 1.350”, conclude la milizia.
Dopo l’arrivo ieri sera a Washington con la moglie Sara, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha incontrato il segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. L’incontro ha riguardato i dazi al 17% imposti alle esportazioni di beni negli Usa, principale partner commerciale di Israele, che entreranno in vigore mercoledì. Netanyahu incontrerà Donald Trump alla Casa Bianca alle 13,00 ora locale (le 20,00 in Israele, le 19 in Italia), i due leader rilasceranno dichiarazioni congiunte nello Studio Ovale. Dopo le dichiarazioni è previsto un incontro ad ampio raggio, al quale dovrebbero partecipare, tra gli altri, il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer e l’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff. L’aereo di Stato israeliano Wing of Zion ha seguito una rotta che ha aumentato il tragitto da Budapest a Washington di circa 400 chilometri, per evitare di sorvolare Paesi ritenuti propensi a far rispettare il mandato di arresto emesso nei confronti del premier dalla Corte penale internazionale nel caso in cui il velivolo fosse stato costretto a un atterraggio di emergenza. Poiché Israele ritiene che Irlanda, Islanda e Paesi Bassi eseguirebbero il mandato di cattura della Cpi, l’aereo di Netanyahu ha invece sorvolato Croazia, Italia e Francia.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, hanno avviato una serie di incontri volti a rafforzare la cooperazione bilaterale in vista del vertice con il re di Giordania Abdullah II sulla grave situazione nella Striscia di Gaza. Al-Sisi ha ricevuto Macron con gli onori di Stato nel palazzo presidenziale Al Ithihadiya al Cairo, dopo il suo arrivo nella capitale egiziana ieri sera. “L’incontro bilaterale tra i due presidenti sarà seguito da una sessione allargata di colloqui tra le delegazioni di entrambi i Paesi, seguita dalla firma di una serie di accordi e memorandum d’intesa”, ha affermato la presidenza egiziana in una nota. Dopo l’incontro, Macron e Sisi terranno una conferenza stampa sulla cooperazione tra i due Paesi, prima di partecipare a un vertice tripartito con il monarca giordano “con l’obiettivo di discutere gli sviluppi nella regione (del Medio Oriente), compresa la situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania”. Il presidente francese è arrivato ieri al Cairo per una visita di tre giorni incentrata sulla situazione a Gaza e sugli sforzi di mediazione del Cairo per raggiungere un accordo che garantisca la cessazione delle ostilita’, il rilascio degli ostaggi detenuti dal gruppo islamista palestinese Hamas e l’ingresso di aiuti ai palestinesi.
Almeno 10 civili, tra cui almeno un giornalista, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti nelle prime ore di oggi negli attacchi aerei israeliani in diverse zone di Gaza, inclusa una tenda per la stampa vicino all’ospedale Nasser a Khan Younis. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, mentre altri media della Striscia parlano di 17 vittime. Secondo i media israeliani nell’attacco è rimasto ferito anche il giornalista che la mattina del 7 ottobre 2023 è entrato con i terroristi in Israele documentando l’assalto, una sua foto in cui il defunto leader di Hamas Yahya Sinwar lo abbraccia e lo bacia era diventata virale sui media palestinesi e israeliani.
Il ministero della Sanità libanese ha annunciato che una persona è stata uccisa durante un attacco israeliano nel sud del Paese.
Dieci cittadini britannici sono accusati di aver commesso crimini di guerra mentre prestavano servizio per l’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Lo scrive il Guardian in esclusiva, spiegando che l’avvocato Michael Mansfield, che si occupa della difesa dei diritti umani nel Regno Unito, presenterà oggi a Scotland Yard un rapporto di 240 pagine in merito. Nel testo si denunciano uccisioni mirate di civili e operatori umanitari, anche tramite colpi sparati da cecchini, e attacchi indiscriminati contro aree civili, tra cui ospedali, monumenti storici e siti religiosi. I cittadini britannici sono anche accusati del trasferimento e sfollamento forzato di civili palestinesi.
Il Guardian spiega che per motivi legali non vengono resi noti né i nomi dei sospettati, tra cui figurano anche ufficiali, né il contenuto completo del rapporto. Il documento, presentato per conto del Centro palestinese per i diritti umani con sede a Gaza e del Public Interest Law Centre con sede in Gran Bretagna, riguarda presunti reati commessi nell’enclave palestinese da ottobre 2023 a maggio 2024. La sua compilazione ha richiesto sei mesi. Secondo il rapporto, ciascuno dei crimini attribuiti ai 10 sospettati, alcuni dei quali hanno doppia cittadinanza, costituisce un crimine di guerra o un crimine contro l’umanità.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha criticato la visita fatta dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Ungheria nonostante il mandato di arresto emesso per i funzionari israeliani dalla Corte penale internazionale (Cpi). Il mandato della Cpi per i funzionari israeliani riflette la “diffusa indignazione globale per il genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità a Gaza”, ha scritto Baghaei su X. “Tuttavia, accontentando il regime israeliano, l’Europa sta compromettendo la sua credibilità morale e si sta mettendo dalla parte sbagliata di un momento storico decisivo”, ha aggiunto. “In effetti disonora lo ‘stato di diritto’, tradisce la giustizia e rafforza l’impunità con tutte le sue conseguenze letali per le vittime innocenti e l’intera umanità”, ha concluso.
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Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato che “per ora” non ci sono stati negoziati di alcun tipo con gli Stati Uniti, dopo che il presidente americano Donald Trump aveva chiesto a Teheran colloqui sul dossier nucleare, minacciando in caso contrario un’azione militare. “Abbiamo dichiarato la nostra posizione, sosteniamo la diplomazia e i negoziati, ma indirettamente. Naturalmente, bisogna ammettere che finora non c’è stato alcun giro di negoziati”, ha affermato Araghchi, come riferisce l’Irna, a margine di una riunione del Comitato per la sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano. Il capo della Diplomazia di Teheran ha anche commentato l’incontro della scorsa settimana presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron riguardo al nucleare iraniano, in seguito al quale il ministro degli Esteri di Parigi ha dichiarato che ci potrebbe essere il rischio di uno scontro militare nel caso in cui non si riesca a raggiungere un nuovo accordo sul nucleare con l’Iran. In questo caso, la Francia sarebbe considerata “complice di qualsiasi azione contro il nostro Paese”, ha detto Araghchi.
L’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato e ucciso un ragazzo palestinese-americano di 14 anni nel villaggio di Turmus Ayya, a nord-est di Ramallah, affermando che si trattava di “un terrorista che ha lanciato pietre sulla strada, mettendo in pericolo i civili che passavano in auto”. La vittima, Omar Mohamed Rabea, era ancora vivo, sebbene gravemente ferito, quando è stato arrestato dalle forze israeliane. “I soldati hanno aperto il fuoco sui terroristi che mettevano in pericolo i civili, uccidendone uno e ferendone altri due”, si legge in una nota del’Idf. Gli altri due feriti, anch’essi identificati dall’esercito come “terroristi”, sono altri due ragazzini di 13 e 14 anni colpiti all’addome e alla coscia. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito di averli trasferiti in un ospedale vicino. Le violenze in Cisgiordania sono aumentate dall’inizio dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza, con crescenti incursioni dell’esercito e attacchi dei coloni contro i villaggi palestinesi.
Le autorità israeliane riapriranno i valichi di frontiera con la Striscia di Gaza per permettere nelle prossime settimane l’ingresso di alcuni aiuti umanitari per la popolazione palestinese. Lo scrive il sito di Ynet spiegando che si tratta di una decisione presa per evitare accuse di violazione del diritto internazionale e per evitare problemi ai comandanti che prendono parte all’operazione militare. Israele ha bloccato l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza da marzo, quando Hamas si è rifiutato di estendere la prima fase dell’accordo.
“Non c’è carestia né inizio di malattie a Gaza, ma siamo a circa 40-50 giorni da una situazione in cui i magazzini alimentari saranno svuotati. La scorsa settimana ci sono stati incidenti quando i gazawi hanno fatto irruzione nei magazzini che contenevano la farina che avevamo portato e li hanno trasferiti sotto il controllo di Hamas”, hanno detto a Ynet fonti di sicurezza israeliane a condizione di anonimato.
Un raid aereo israeliano avrebbe colpito una tenda a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, dove si trovavano i giornalisti nei pressi dell’ospedale Nasser. Lo riferisce la Difesa civile palestinese, affiliata al ministero degli Interni della Striscia di Gaza. Il raid avrebbe causato due morti, tra cui un giornalista, mentre altre persone sarebbero rimaste ferite, tra cui due giornalisti.
E’ ancora molto parziale il bilancio del raid israeliano in corso nella parte centrale e meridionale della Striscia di Gaza. Secondo Al Jazeera, almeno due persone sono state uccise a ovest della città di Deir el-Balah, dove le forze israeliane (Idf) hanno bombardato un edificio residenziale, ferendo anche diverse persone. L’attacco è avvenuto dopo che l’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione forzata per i palestinesi che vivono in cinque quartieri di Deir el-Balah, da dove Hamas ha lanciato almeno 10 razzi verso Israele ieri sera. Nelle scorse ore sono stati colpiti più bersagli anche a Khan Younis, con finora un bilancio di almeno 11 morti in due episodi distinti. Secondo quanto riferito da Al Jazeera, nove persone hanno perso la vita all’interno di una casa di proprietà della famiglia Al Naffar, colpita dalle bombe israeliane. Il Palestinian Information Center e il Quds News Network hanno inoltre riferito di due morti in un attacco a una tenda che ospitava dei giornalisti, vicino al Nasser Medical Complex, sempre a Khan Younis. E’ stato ucciso un giornalista identificato come Helmi al-Faqawi, mentre altri sette colleghi sono rimasti feriti. La seconda vittima e’ Yusuf Al-Khazandar, un giovane che si trovava nella zona al momento dell’attacco. In una dichiarazione, il Palestinian Journalists Forum ha descritto l’attentato come un “crimine atroce e un deliberato attacco ai giornalisti che ha violato tutte le leggi e le convenzioni internazionali”.
Il presidente americano Donald Trump ha detto che ”parlerà di commercio” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che incontrerà nelle prossime ore alla Casa Bianca. Lo stesso Netanyahu prima di partire per Washington aveva anticipato che avrebbe parlato con Trump del ”regime tariffario” imposto dagli Stati Uniti a Israele, ”spero di poter aiutare”, aveva detto.
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