Il Segretario del Tesoro Scott Bessent, che insieme a Jamieson Greer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, è stato incaricato delle negoziazioni sui dazi con il Giappone, ha dichiarato che Donald Trump è pronto a negoziare. Lo riporta il New York Times. Bessent ha detto di aver suggerito ai Paesi colpiti di «mantenere la calma. E, a un certo punto, il presidente Trump sarà pronto a negoziare». I commenti contraddicono un'intervista di questa mattina di Peter Navarro, consigliere commerciale della Casa Bianca, che ha detto che non ci sarebbero state negoziazioni.
La Cina afferma che non si piegherà alla minaccia di nuovi dazi da parte di Donald Trump. «Abbiamo sottolineato più di una volta che fare pressione o minacciare la Cina non è il modo giusto per interagire con noi. La Cina salvaguarderà fermamente i suoi legittimi diritti e interessi», ha detto alla France Presse Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata di Pechino negli Stati Uniti.
Wall Street chiude contrastata dopo che Donald Trump ha escluso pause dei dazi. Il Dow Jones perde lo 0,91% a 37.965,60 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,10% a 15.603,26 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,23% a 5062,25 punti.
«È stato ribadito che una "guerra commerciale" non avvantaggerebbe nessuno, né l'Unione Europea né gli Stati Uniti. È emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi». Lo riferisce la nota di Palazzo Chigi al termine della riunione fra la premier Giorgia Meloni e i ministri «per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l'economia italiana».
Le borse europee bruciano oltre 683 miliardi di euro alla fine della 3/a seduta che segue l'annuncio dei dazi del presidente Usa Donald Trump. Sommato a quello delle due giornate precedenti, il saldo complessivo è pari a un rosso di 1.924 miliardi di euro. Oggi l'indice paneuropeo Stoxx 600 ha lasciato sul campo il 4,5% a 473,99 punti, esprimendo una capitalizzazione di 14.498 miliardi di euro, al di sotto dei 14.525 miliardi di inizio anno.
Mercati azionari del Vecchio continente ancora in scivolata con l'introduzione dei dazi statunitensi: la Borsa peggiore è stata quella di Madrid, che ha chiuso con un ribasso del 5,1%, seguita da Parigi e Amsterdam in calo del 4,7%. Londra ha ceduto il 4,4% finale, mentre Francoforte ha perso il 4%.
Terza seduta consecutiva pesantemente negativa per le Borse europee, ancora affossate dai dazi Usa, e con loro Milano: in Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha concluso in ribasso del 5,18% a 32.853 punti.
«Tutti i colloqui» sui dazi «con la Cina saranno interrotti subito. I negoziati con gli altri Paesi, che hanno richiesto gli incontri, inizieranno immediatamente». Lo ha detto Donald Trump su Truth.
Donald Trump minaccia la Cina di un 50% di dazi in più dal 9 aprile se mantiene le sue misure ritorsive.
I dazi Usa annunciati da Donald Trump sono «una sfida enorme» per il Regno Unito. Lo ha detto oggi Keir Starmer, illustrando nella fabbrica Jaguar Land Rover un pacchetto d'aiuti al settore auto che comprende l'alleggerimento degli obblighi sulla transizione verso l'elettrico e la proroga del bando dei modelli ibridi dal 2030 al 2035. «Nessuno gradisce i dazi, ma vanno colti come un'opportunità", ha proseguito il premier britannico, lasciando intendere di non voler adottare per ora ritorsioni e invocando «calma» sullo sfondo dei «negoziati intensi» in corso con Washington per strappare «il miglior accordo (bilaterale) possibile».
La notizia sul fatto che Donald Trump stia valutando una pausa di 90 giorni sui dazi è una «fake news»: lo afferma la Casa Bianca, come riporta Cnbc.
La Casa Bianca smentisce che Donald Trump stia valutando una pausa di 90 giorni per i dazi, definendola una "fake news". Lo riporta la Cnbc citando una dichiarazione della portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Wall Street recupera, anche se resta in territorio negativo. Il Dow Jones perde l'1,28% a 37.824 punti, il Nasdaq cede lo 0,25% a 15.548,51 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,75% a 5035,98 punti.
Dopo essere sceso in territorio 'orso', perché in calo di oltre il 20% dal recente massimo, lo S&P 500 ha invertito improvvisamente rotta e lo stesso hanno fatto Dow Jones e Nasdaq Composite. In questo momento, Il Dow guadagna l'1%, lo S&P il 3%, il Nasdaq il 3,6%.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, valuta una pausa di 90 giorni sui dazi, a parte quelli imposti alla Cina. Lo ha appena detto il principale consigliere economico alla Casa Bianca, Kevin Hassett.
«Nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all'Ue il 2 aprile, e quindi dobbiamo procedere con l'adozione delle contromisure. Tutte le scadenze sono chiaramente determinate dal processo legale. Quindi distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà mercoledì, la riscossione dei dazi inizia il 15 aprile per la prima parte, e nel pieno rispetto della metodologia del Wto, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo. Quindi parliamo del 15 maggio». Lo ha detto il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic affermando che «non è possibile ritardare l'entrata in vigore dei dazi».
Apertura in forte calo per la borsa di Wall Street: il Dow Jones segna -3,05% a 37.146 punti e il Nasdaq arresta del 3,71% a 15.009 punti.
«Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto decenni fa. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la Grandezza sarà il risultato!". Lo scrive Donald Trump su Truth.
«Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. In effetti, abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l'Europa è sempre pronta per un buon affare». Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un punto stampa con il premier norvergese Jonas Gahr Store.
Mercati in profondo rosso. L'ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg alla luce questa mattina del crollo delle piazze asiatiche e dell'andamento negativo anche in Europa
«Ho parlato con i leader europei dell'industria siderurgica e metallurgica per conoscere il loro punto di vista sull'impatto dei dazi statunitensi. Questo ci aiuta a definire una risposta efficace da parte dell'Ue. Resteremo in stretto contatto per garantire che i loro interessi, i nostri interessi, siano adeguatamente tutelati». Lo fa sapere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo i colloqui con i rappresentanti dell'acciaio e dell'alluminio. La presidente avrà un secondo round di colloqui nel pomeriggio con l'automotive, mentre domani sarà il turno della farmaceutica.
«I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c'è inflazione e gli Usa, sfruttati da tempo, stanno portando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano con tariffe già in vigore. Questo nonostante il fatto che il più grande sfruttatore di tutti, la Cina, i cui mercati stanno crollando, abbia appena aumentato i suoi dazi del 34% senza riconoscere il mio avvertimento ai paesi che sfruttano di non reagire». Così Donadl Trump sui social difende i dazi.
L'Europa ha già mandato in fumo quasi 890 miliardi di poco meno di 3 ore di contrattazioni. E' il saldo provvisorio della seduta odierna con l'indice Stoxx 600 in calo del 5,86%. Guardando i singoli listini, Milano perde il 6,17%, Francoforte il 5,68%, Parigi il 5,56%, Madrid il 5,33% e Londra il 4,52%
Sui controdazi europei su acciaio e alluminio previsti per il 9 aprile «si potrebbe pensare ad una dilazione, ad un rinvio al 30 ma certamente non è che noi ci opponiamo. Sosterremo il commissario Sefcovic, questo è chiaro, vediamo se si può rinviare di qualche settimana per avere più tempo per il dialogo ma questa lista è congelata quindi, è come dire una reazione di posizione direi, un segnale per dire noi siamo qui, difendiamo le nostre imprese ma siamo sempre pronti a discutere». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio Ue Commercio.
«Mi auguro che la visita del presidente del Consiglio nelle prossime settimane» negli Usa «possa essere utile. Tutti quanti noi, Stati membri, dobbiamo convincere gli Usa ad avere una posizione dialogante, poi chiaramente la trattativa la fa la Commissione Ue». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani prima del Consiglio Ue Commercio. «Qualche segnale di dialogo è arrivato durante i colloqui con Sefcovic. Non significa piegare la testa, bisogna trattare con la schiena dritta», ha sottolineato Tajani.
«Dobbiamo lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, che sarebbe esiziale per gli Usa e per le nostre imprese. Dobbiamo trattare, lo deve fare l'Ue unita. L'Italia sosterrà tutte le iniziative del commissario Sefcovic, nella quale riponiamo estrema fiducia». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani prima del Consiglio Ue Commercio, ribadendo che da parte del governo non c'è intenzione di mettere «in difficoltà" la Commissione.
Le Borsa di Taiwan chiude la seduta in calo del 9,7%, registrando la peggiore perdita mai segnalata dal listino di Taipei: l'indice Taiex brucia 2.065,87 punti, attestandosi a quota 19.232,35.
Come da previsioni la settimana si apre con un nuovo tonfo sui mercati mondiali dall'annuncio dei dazi di Donald Trump di mercoledì scorso e dalla conseguente risposta della Cina.
La tempesta è partita da oriente, con Shanghai in calo di quasi il 4,5% in apertura e di oltre il 7,3% in chiusura, Hong Kong in ribasso del 12% e Tokyo di oltre il 7,8% in chiusura, mentre Shenzhen ha lasciato sul campo oltre il 10% e Seul (-5,57%) ha registrato la peggiore seduta dall'agosto del 2024. Il contraccolpo è arrivato subito in Europa, con un avvio apparentemente tranquillo a Milano e Parigi perché la maggior parte dei titoli non riusciva a fare prezzo, ma l'ondata di vendite ha subito indicato la direzione dei listini. Appena il quadro era più chiaro Piazza Affari ha perso il 6,4% Parigi il 6,5% e Francoforte il 9%. Leggermente più 'caute' Londra (-6,5%) e Madrid (-4,7%), con i future Usa in forte ribasso (Dow Jones -3,2%, Nasdaq -4% a fronte di variazioni inferiori all'1% nella norma). Le vendite hanno poi riguardato anche il greggio , con il petrolio Usa sotto i 60 dollari al barile (Wti – 3,57% a 59,78 dollari) e il Brent in calo del 3,42% a 63,34 dollari al barile. Positivo l'oro (+0,34% a 3.044,45 dollari l'oncia), bene di rifugio insieme al Bund tedesco, il cui rendimento in calo di 10 punti base al 2,47%, allargando così lo spread con il Btp fino a 130 punti, in calo di 1,5% punti al 3,75%. Débacle anche per il Bitcoin (-8,76% a 76.220,78 dollari), che si è mangiato in poche ore tutto il guadagno accumulato con i precedenti annunci del presidente Usa Donald Trump. In questo quadro si rafforza l'euro a quasi 1,1 dollari, mentre la sterlina scende a quasi 1,29 dollari. A oltre un'ora e mezza dall'avvio gli indici europei si assestano con un calo di circa il 6%. Milano cede il 5,94%, Francoforte il 6,22%, Parigi il 5,4%, Madrid il 5,87% e Londra il 4,99%. Nel mirino le banche con ipotesi sempre più accreditate di un'imminente recessione a seguito delle politiche commerciali di Donald Trump. In Piazza Affari Popolare Sindrio cede il 7,45%, Mps lascia sul campo il 7,2%, Intesa il 7%, Banco Bpm il 6,89% e Unicredit il 6,22%. I dazi colpiscono anche Leonardo (-9,53%),. dopo i recenti rialzi dovuti ai programmi di riarmo europei, Iveco (-7,02%) e il lusso con Cucinelli (-7,19%). Da Bill Ackman a Stanley Druckenmiller, gli investitori accusano Trump del disastro sui dazi, che potrebbe rallentare l'economia soffiando sul fuoco dell'inflazione. La speranza ora è che intervenga il governatore della Fed Jerome Powell abbassando i tassi, ma quest'ultimo ha già detto di non avere fretta.
La Borsa di Hong Kong crolla e registra la seduta peggiore dalla crisi finanziaria del 1997 sui timori di una guerra commerciale e di una recessione globale, in scia ai controdazi cinesi al 34% sull'import dall'America annunciati venerdì in risposta alle tariffe aggiuntive di Donald Trump sul made in China, sempre al 34%: l'indice Hang Seng cede il 13,22%, a ridosso dei minimi intraday, a 19.828,30 punti, sulle vendite che hanno falcidiato titoli bancari e tecnologici.
Crollo dei bancari in Borsa, dopo l'avvio tilt per Milano sopraffatta dall'ondata di vendite in scia all'effetto dazi di Trump. Il Ftse Mib perde il 7,6% a 32.050 punti con perdite sopra il 12% per Bper, Popolare Sondrio, dell'11% per Mps, del 10% per Banco Bpm, Unicredit. Tra gli altri Fineco lascia sul terreno l'8,7%, Mediolanum il 9,7%, Intesa il 9%.
Sulla scia del crollo di Wall Street venerdì e delle borse asiatiche per i dazi di Trump, i listini europei non trovano pace e scivolano ancora. Francoforte che è partita in calo di oltre il 9% cede il 7,4%, Milano e Parigi, che hanno fatto fatica in avvio perché grand parte dei titoli non riuscivano ad entrare agli scambi per eccesso di ribasso, perdono rispettivamente il 7,6% e il 5,9%. Pesante anche Londra (-5,2%).
Tracollo dell'Europa in avvio. La Borsa di Francoforte lascia il 9,1%. Parigi cede il 6,5%, Madrid perde il 4,7%. Londra flette del 5,5%.
Seduta in profondo rosso a Piazza Affari, dove il Ftse Mib continua ad ampliare le perdite e dopo i primi minuti di contrattazioni cede il 6,55% a 32.380 punti. I titoli sono tutti in ribasso. Il peggiore del listino è Prysmian a -10,44%. Male le banche, con Unicredit a -9,65% e Intesa a -9%.
La Borsa di Milano in tilt in avvio con buona parte dei titoli che non riescono ad aprire. Il ribasso calcolato sui pochi che scambiano è del 3,4%.
I dazi fanno sprofondare ancora le borse: a Francoforte il Dax cede l'8,30%. Il Cac 40 di Parigi segna -6,52% e il Ftse 100 di Londra -5,41%. Sulla piazza asiatica, a Tokyo il Nikkei ha chiuso a -7,68%.
Avvio ancora in profondo rosso per Piazza Affari, con il Ftse Mib a -1,25% e 34.216 punti. Tre quarti dei titoli del Ftse Mib non riescono ad aprire
Il prezzo del petrolio cala ancora e scende sotto i 60 dollari al barile, ai minimi dal 2021. Il Wti con consegna a maggio passa di mano a 59,61 dollari al barile con una flessione del 3,84% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 63,16 dollari con una riduzione del 3,66%.
La Borsa di Tokyo segna la terza maggiore flessione di sempre con gli investitori sempre più preoccupati per una spirale senza controllo sul commercio globale, e il rischio di possibili ritorsioni dopo l'entrata in vigore dei dazi Usa. Il listino di riferimento Nikkei lascia sul terreno il 7,83% a quota 31.136.58 e un crollo di 2.644 punti. Sul fronte dei cambi lo yen prosegue la fase di rivalutazione sul dollaro, a un livello di 145,20, e sull'euro a 159,80.
Schizza in avvio lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund sale di quasi 9 punti base a 128 punti. Si tratta del livello più alto da novembre. Il rendimento del decennale italiano sale di un punto base e tocca il 3,79% mentre i titoli di stato tedeschi a 10 anni cedono 7 punti base al 2,5%.
La Borsa di Hong Kong e crollata di oltre il 12% lunedi pomeriggio, un evento senza precedenti in oltre 16 anni, sulla scia della brutale offensiva doganale del presidente americano Donald Trump e delle misure di ritorsione della Cina. L'indice Hang Seng della piazza finanziaria ha perso il 12,4% raggiungendo 20.021,32 punti verso le 06:00 GMT, mentre nella Cina continentale l'indice composito della Borsa di Shanghai e sceso del 7,7% a 3.083,80 punti.
Le criptovalute hanno cancellato quasi tutti i guadagni dalla vittoria elettorale di Donald Trump all'inizio di novembre a causa dei dazi introdotti dal presidente Usa. La capitalizzazione di mercato totale di tutte le cripto è scesa di circa il 10% a 2,54 trilioni di dollari, secondo i dati di CoinGecko. Nella notte, segnala Bloomberg, il Bitcoin ha perso oltre il 7% a Londra, raggiungendo un minimo di 77.000 dollari e ora perde ancora a 76.837 dollari (-2,5%). Ethereum è crollato a 1.521 dollari, minimo infragiornaliero che non si vedeva dall'ottobre 2023, e ora è trattato a 1,543 dollari (-1,95%).
Si profila un'altra giornata di passione sui listini europei con il tonfo delle Piazze asiatiche, in caduta libera per l'effetto dei dazi di Trump. I future sul Vecchio Continente sono in pesante rosso con l'indice Stoxx 50 che nel pre-market viaggia a -4 per cento.
Il premier giapponese Shigeru Ishiba si recherà quanto prima negli Stati Uniti per discutere la delicata questione dei dazi imposti dal presidente Donald Trump, nel tentativo di attenuare il contraccolpo all'economia del Paese del Sol Levante, pesantemente orientata all'esportazione. «Dobbiamo sottolineare chiaramente che il Giappone non sta facendo nulla di ingiusto», ha detto Ishiba durante una sessione parlamentare, definendo «estremamente spiacevole» l'imposizione dei dazi del 24% da parte di Trump, in particolare sul comparto auto, un settore chiave per la nazione.
«A volte bisogna prendere delle medicine per risolvere qualcosa». Lo ha detto il presidente americano Donald Trump parlando ai giornalisti a bordo dell'Air Force One al suo ritorno a Washington da un weekend in Florida. I partner commerciali «si stanno sedendo al tavolo» e «vogliono parlare», ha aggiunto ritenendo che i dazi, da lui definita «una medicina», stanno funzionando.
Il petrolio è in brusca correzione in Asia sui timori di recessione globale per la guerra dei dazi innescata da Donald Trump: il Light crude Usa segna un tonfo del 2,74%, a 60,29 dollari, mentre il Brent accusa una perdita del 2,65%, a 63,84 dollari. Goldman Sachs, a conferma delle preoccupazioni degli investitori, ha appena portato dal 35% al 45% la probabilità che gli Stati Uniti finiscano in recessione nell'arco dei 12 mesi.
Il presidente americano Donald Trump minimizza il panico sui mercati azionari causato dai nuovi dazi, paragonandoli a «una cura» destinata a curare i mali dell'economia americana. «A volte è necessario assumere farmaci per curarsi», ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell'aereo presidenziale Air Force One.
Kamala Harris comments on the nationwide protests against Donald Trump:
“The voices of working people will always be louder than the unelected billionaires.” pic.twitter.com/aphv1e7n0e
Donald Trump ha detto che non vuole far crollare i mercati di proposito. «No, non è così, ma voglio risolvere il deficit che abbiamo con la Cina, l'Unione Europea e altre nazioni, e dovranno farlo. E se vogliono parlarne, sono aperto a parlare. Ma altrimenti, perché dovrei voler parlare?", ha dichiarato il presideten americano a bordo dell'Air Force One.
La Borsa di Hong Kong crolla in avvio di seduta: l'indice Hang Seng perde quasi un decimo del suo valore, cedendo 2.119,76 punti (-9,28%), a quota 20.730,05. Hsbc, nel dettaglio, segna un tonfo del 15,85%, mentre i colossi hi-tech cinesi Alibaba e Tencent perdono nelle prime battute, rispettivamente, il 9,72% e il 7,43%.
La Borsa di Singapore si allinea al tracollo dei listini asiatici, sui timori dei dazi voluti da Donald Trump: l'indice Straits Times brucia in avvio 328,20 punti, ovvero l'8,58%, crollando a 3.497,66 punti.
«Questa settimana ho parlato con molti europei, asiatici, in tutto il mondo. Stanno morendo dalla voglia di fare un accordo» sui dazi: lo ha detto il presidente americano Donald Trump ai reporter a bordo dell'Air Force One. «Ma – ha riferito – gli ho detto loro che non avremo deficit con i loro paesi. Non lo faremo perché, per me, un deficit è una perdita. Avremo surplus, o, nel peggiore dei casi, andremo in pareggio».
Crollo stamattina della Borsa di Tokyo, che in apertura perde oltre il 7%
L'indice Kospi della Borsa sudcoreana di Seul è sceso oggi in apertura del 4,77%, mentre l'S&P/ASX 200 della piazza d'affari australiana di Sydney è crollato del 5,83%.
Dazi, il lunedì inizia con il tonfo delle Borse asiatiche.
Dazi, fronda repubblicana e pressing delle Big tech: ceo in missione da Trump. «Frenare sulle tariffe»
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