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Un’altra giornata nera per i mercati di tutto il mondo dopo i dazi imposti da Donald Trump. Milano ha chiuso a -5,18%, ancora in coda alle Borse Europee che hanno lasciato molte perdite per il terzo giorno consecutivo dall’annuncio delle tariffe. Wall Street ha aperto male e recuperato in parte per la possibile moratoria di 90 giorni delle tariffe per tutti – tranne la Cina – subito smentita dalla Casa Bianca. Trump ha poi minacciato ulteriori tariffe del 50% sulla Cina, l’interruzione dei negoziati con Pechino e l’avvio immediato delle trattative con tutti gli altri Paesi. Bloomberg stima che in soli tre giorni sulle piazze globali siano stati bruciati circa 9.500 miliardi di dollari.
JPMorgan: Stati Uniti quest’anno in recessione
Nella lista dei prodotti americani che saranno colpiti dai dazi i simboli americani
Trump attacca l’Unione: “Paghiamo la difesa dell’Europa e loro ci fregano col commercio. Dovranno comprare energia da noi”
Bozza lista controdazi Ue: via whisky, vino e latticini
Borse Europee, Milano crolla: -5,18%
Trump: “Tariffe aggiuntive del 50% sulla Cina”
Contro dazi Ue, Sefcovic: “Stasera la lista”
Dimon (JPMorgan): “Dazi Usa spingeranno i prezzi e il Pil frenerà”
JPMorgan: Stati Uniti quest’anno in recessione
A causa della nuova tornata di dazi voluti da Donald Trump, gli Stati Uniti “cadranno in recessione quest’anno”. È quanto hanno stimato gli analisti di JPMorgan in una nota che sottolinea: “I nostri esperti economici statunitensi prevedono che quest’anno gli Stati Uniti cadranno in recessione”. Anche altre società di analisi hanno rivisto al ribasso le previsioni per l’economia Usa alla luce degli ultimi annunci. “Il cambiamento nella politica commerciale è stato radicale, con tariffe che hanno superato di gran lunga quelle implementate durante il primo mandato di Donald Trump”, ha affermato JPMorgan, spiegando che “l’aliquota tariffaria media è aumentata di oltre 20 punti percentuali, ovvero 10 volte di più rispetto a quanto fatto durante il suo primo mandato”. E ancora: “Rispetto al suo primo mandato, Trump sembra attribuire meno importanza alle reazioni del mercato, ai consigli economici o all’opinione pubblica, adottando invece un atteggiamento unilaterale e conflittuale“.
Nella lista dei prodotti americani che saranno colpiti dai dazi i simboli americani
Nella bozza di accordo dell’Ue figurano nella lista di controdazi fino al 25% che partiranno dal 15 aprile saranno colpiti le iconiche Harley-Davidson (con cilindrata superiore a 500 cc), gli yacht di lusso americani, i jeans, le t-shirt di cotone, ma anche il burro d’arachidi, il succo d’arancia, il tabacco da masticare e il mais dolce. Se da Washington non arriveranno segnali distensivi, una seconda raffica di controdazi è poi pronta a partire il 15 maggio. E sarà rivolto a un mix di prodotti agroalimentari e industriali provenienti da Stati saldamente repubblicani: la soia della Louisiana, manzo e pollame di Nebraska e Kansas, i prodotti in legno, pilastro dell’economia di Georgia, Virginia e Alabama.
Trump attacca l’Unione: “Paghiamo la difesa dell’Europa e loro ci fregano col commercio. Dovranno comprare energia da noi”
Gli Stati Uniti “pagano” la difesa dell’Europa e “loro ci fregano col commercio”. Lo ha detto Donald Trump rilanciando le sue accuse all’Unione europea. Il deficit commerciale di 350 miliardi di dollari con la Ue, ha detto il presidente, “sparirà in fretta”, perché “dovranno comprare l’energia da noi”. La Ue, ha ripetuto Trump, è stata “formata per danneggiare” gli Stati Uniti.
Bozza lista controdazi Ue: via whisky, vino e latticini
Bourbon, vino e latticini sono stati rimossi dall’elenco delle contromisure messe a punto dalla Commissione europea per rispondere ai dazi di Donald Trump. È quanto emerge dalla bozza del documento che Bruxelles ha inviato ai Paesi membri, che dettaglia i controdazi fino al 25% su una lunga serie di prodotti americani. Il testo non viene ufficialmente confermato dalla Commissione. Nella nuova versione dell’elenco, di 66 pagine, non compaiono i codici doganali relativi a whisky, superalcolici o vino, né quelli legati ai latticini come latte, burro, yogurt o formaggi.
Contro-dazi Ue, nella bozza fino al 25% sulle merci Usa
I dazi che l’Ue metterà in campo dal 15 aprile in due tranche – l’altra è prevista il 15 maggio – prevedono tariffe sui prodotti americani fino al 25%. È quanto si legge nella bozza del documento della Commissione che l’ANSA ha visionato e nel quale sono specificati i codici delle categorie di prodotti che saranno sottoposte alle misure dell’esecutivo comunitario. Gran parte delle tariffe è al 25% ma per diverse categorie i dazi saranno al 10%.
Mercati, l’Europa brucia 683 miliardi
Le borse europee bruciano oltre 683 miliardi di euro alla fine della terza seduta che segue l’annuncio dei dazi del presidente Trump. Sommato a quello delle due giornate precedenti, il saldo complessivo è pari a un rosso di 1.924 miliardi di euro. Oggi l’indice paneuropeo Stoxx 600 ha lasciato sul campo il 4,5% a 473,99 punti, esprimendo una capitalizzazione di 14.498 miliardi di euro, al di sotto dei 14.525 miliardi di inizio anno.
Borse Europee, Milano crolla: -5,18%
Terza seduta consecutiva pesantemente negativa per le Borse europee, ancora affossate dai dazi Usa, e con loro Milano: in Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha concluso in ribasso del 5,18% a 32.853 punti. Le principali borse europee chiudono in netta flessione: il Dax di Francoforte a -4,37%, il Ftse 100 di Londra a -4,48% e il Cac 40 di Parigi a -4,78%.
Trump: “Tariffe aggiuntive del 50% sulla Cina”
“Donald Trump ha annunciato un nuova escalation di dazi contro la Cina, dopo che Pechino ha pareggiato i dazi del 34% imposti dalla Casa Bianca e “nonostante il mio avvertimento che qualsiasi Paese che si ritorce contro gli Stati Uniti emettendo ulteriori tariffe sarà immediatamente accolto con nuove tariffe sostanzialmente più alte, oltre a quelle stabilite inizialmente”. “Pertanto – scrive sul social Truth – se entro domani, 8 aprile 2025, la Cina non ritirerà il suo aumento del 34% rispetto agli abusi commerciali già in atto da lungo tempo, gli Stati Uniti imporranno alla Cina tariffe aggiuntive del 50%, a partire dal 9 aprile. Inoltre, tutti i colloqui con la Cina riguardanti i loro incontri richiesti con noi saranno interrotti! I negoziati con gli altri Paesi, che hanno richiesto un incontro, inizieranno immediatamente”.
Euro/dollaro in calo a 1,09
Dopo aver aperto in rialzo, l’euro chiude in calo sotto quota 1,10 dollari. La moneta unica viaggia a 1,0921 (-0,30%). Euro in rialzo sullo yen a 161,10 (-0,20%). Il cambio dollaro/yen si attesta a 147,54 (+0,45%).
Caos dazi, Wall Street procede in altalena
Le borse di New York vivono una seduta tra alti e bassi mentre l’Europa rimane in negativo. Wall Street recupera in parte le perdite dell’apertura ma procede in altalena, con gli indici che rimangono iper-volatili. Non aiuta il caos introno alla possibile moratoria di 90 giorni che il consigliere economico della Casa Bianca Hassett ha rivelato a Cnbc, salvo poi essere smentito dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. Il Dow Jones perde 122,26 punti (-0,32%), lo S&P 500 guadagna 27,45 punti (+0,54%), il Nasdaq è in rialzo di 168,31 punti (+1,08%).
Moratoria di 90 giorni, la Casa Bianca: “Fake news”
La Casa Bianca, secondo quanto riferisce Cnbc, smentisce che il presidente Trump starebbe valutando una moratoria di 90 giorni sui dazi: “Fake news”.
Dazi, telefonata tra le maggiori banche del mondo
I dirigenti di alcune delle più grandi banche del mondo hanno avuto ieri sera una call sugli effetti dei dazi sui mercati finanziari e sull’impatto per l’economia globale. Lo rivela Sky News che ha appreso che i responsabili di istituti di credito tra cui Bank of America, Barclays, Citi e Hsbc Holdings hanno discusso del caos in corso.
Wall Street recupera ma rimane volatile
Sulla scia delle indiscrezioni che vorrebbero un sospensione dei dazi americani, tranne quelli contro le merci dalla Cina, Wall Street ha recuperato dopo aver aperto a -4%. Gli indici rimangono molto volatili, con il Dow Jones a -1,3% il Nasdaq a -0,25% e S&P 500 piatto
Trump valuta sospensione dei dazi: “Tranne che per la Cina”
Secondo i media americani il presidente Trump starebbe valutando di sospendere per 90 giorni i dazi nei confronti di tutto i Paesi, tranne che per la Cina. Lo riferisce Cnbc citando il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett.
Contro dazi Ue, Sefcovic: “Stasera la lista”
“Nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all’Ue il 2 aprile, e quindi dobbiamo procedere con l’adozione delle contromisure. Tutte le scadenze sono chiaramente determinate dal processo legale. Quindi distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà mercoledì, la riscossione dei dazi inizia il 15 aprile per la prima parte, e nel pieno rispetto della metodologia del Wto, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo. Quindi parliamo del 15 maggio”. Lo ha detto il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic affermando che “non è possibile ritardare l’entrata in vigore dei dazi”.
Europa prosegue in caduta dopo Wall Street, Milano -6%
I mercati azionari del Vecchio continente restano violentemente negativi dopo l’avvio in ampio calo di Wall Street: il listino peggiore è di qualche frazione quello di Milano, che è tornata anche a una perdita del 6%, seguito da Madrid (-5,8%) e Amsterdam, in calo del 5,6%. Poco al di sotto della perdita di cinque punti percentuali Francoforte (-4,9%), Parigi (-4,7%) e Londra, che cede il 4,4%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ondeggia sui 126 punti base, con il rendimento del prodotto del Tesoro al 3,8%.
Piatto l’euro contro il dollaro a quota 1,09 euro, mentre tra le criptovalute il Bitcoin cede il 7% poco sopra i 76mila dollari. Il gas è piatto sui 36 euro al megawattora, con il petrolio in ribasso a New York del 2,3% a 60,5 dollari al barile. Prezzo dell’oro senza grandi sbalzi a 3.030 dollari all’oncia. Tra i titoli principali di Piazza Affari, il gruppo peggiore è A2a che cede l’8,4%, con Recordati in calo dell’8,1%. Male anche Eni in ribasso del 7,9%, mentre tra le banche il più pesante è Intesa che scende del 7,4%. Nel paniere a elevata capitalizzazione i cali minori sono accusati da Buzzi, che cede il 3,6%, e da Diasorin in ribasso del 3,5%.
S&P: “Produzioni in Usa o aumento prezzi per gestire dazi”
Il settore automobilistico e quello metallurgico sono i più colpiti dai dazi americani ma “per gli altri settori, ipotizziamo effetti diretti limitati o molto limitati, in quanto in molti casi esistono fattori mitiganti che possono attenuare il potenziale danno delle tariffe”, scrivono gli analisti di S&P su un report. La contromisura “più efficace è la produzione locale esistente negli Stati Uniti” ma anche, come possono fare le aziende del settore lusso “la capacità di trasferire, in tutto o in parte, le tariffe ai clienti attraverso aumenti di prezzo e la possibilità di riorientare le vendite verso altre regioni”.
“Le decisioni strategiche a più lungo termine che alcune aziende stanno attualmente prendendo in considerazione, tra cui cambiamenti permanenti nell’impronta produttiva, sembrano più difficili da attuare nell’attuale contesto volatilità del contesto attuale” sottolineano gli analisti. Le dimensioni però contano: “le società più piccole di solito hanno meno potere contrattuale e meno spazio per adattarsi a volumi più bassi, margini in deterioramento e metriche di credito più deboli”.
Sefcovic a Tajani: “Bene Italia, unità di fronte a Usa”
Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, a quanto si apprende, nel corso della riunione di oggi a Lussemburgo ha ringraziato “la posizione dell’Italia e dell’amico Antonio Tajani che ha capito perfettamente lo spirito di questa trattativa: tutti dobbiamo discutere fra di noi le nostre posizioni e le nostre richieste, ma di fronte alla controparte americana dobbiamo essere molto uniti. Grazie Antonio”. Il commissario ha ringraziato l’Italia anche per il sostegno all’approccio “fermo ma aperto al dialogo proposto dalla Commissione e per la proposta di un obiettivo strategico: quello di avere 0 dazi fra America ed Europa”.
Lunedì nero anche per Wall Street
Wall Street apre con un pesante avvio di seduta. I tre indici principali, Dow Jones, Nasdaw e S&P 500, lasciano sul terreno oltre il 3% dopo pochi minuti.
Trump agli americani: “Niente panico, non siate deboli”
“Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto DECENNI FA. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la GRANDEZZA sarà il risultato!”. Lo scrive Donald Trump su Truth.
Von Der Leyen: “Preparati a contromisure, offerta a Usa zero tariffe beni industria”
La presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, ha ribadito che l’Unione “è preparata a contromisure per difendere i nostri interessi” e che “siamo pronti a negoziare”: per questo “abbiamo offerto (agli Stati Uniti, ndr.) zero tariffe per i beni industriali” per entrambe le parti.
Fed convoca per oggi riunione a porte chiuse dalle 17:30
La Federal Reserve ha convocato per oggi, alle 11:30 (le 17:30 in Italia), una riunione a porte chiuse. Sul comunicato diffuso si legge che al centro dei colloqui ci saranno i tassi d’interesse e che informazioni relative all’esito della riunione saranno pubblicate sul sito della Fed a conclusione del meeting.
Mercati affondano, bruciati 9.500 miliardi in 3 giorni
Mercati in profondo rosso. L’ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg alla luce questa mattina del crollo delle piazze asiatiche e dell’andamento negativo anche in Europa. Da sola, Wall Street ha perso 5.000 miliardi tra giovedì e venerdì e si prepara per un’altra apertura in rosso oggi.
Casa Bianca risponde a Dimon: “Politiche di Trump ci stanno rendendo più forti”
“Le politiche del presidente statunitense, Donald Trump, ci stanno rendendo più forti”. Così Kevin Hassett, massimo consigliere economico della Casa Bianca, risponde a Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan Chase, noto per la sua influenza sui mercati. Nella lettera agli azionisti, l’ad ha avvisato che i dazi faranno salire l’inflazione e rallenteranno la crescita economica.
Sondaggio Cnbc: per i ceo arriva “la recessione di Trump”
“Questa è la recessione di Trump”. Queste le parole di un amministratore delegato statunitense in risposta a un sondaggio flash che la Cnbc ha fatto circolare tra i dirigenti d’azienda nei giorni successivi all’annuncio delle tariffe doganali del presidente Trump. Durante il fine settimana e lunedì mattina, altri esponenti di Wall Street hanno iniziato a parlare del colpo alla fiducia delle imprese e del prossimo colpo all’economia, dal gestore di hedge fund Bill Ackman all’amministratore delegato di JPMorganChase, Jamie Dimon.
Il sondaggio della Cnbc ha mostrato che le preoccupazioni dei dirigenti aziendali sono molto diffuse. Sebbene siano molte le questioni legate ai dazi per le quali gli amministratori delegati hanno indicato che l’incertezza deve essere una posizione predefinita per il momento, sono stati chiari su alcuni risultati se l’attuale politica commerciale dovesse continuare nella sua forma attuale: una recessione è in arrivo, i prezzi aumenteranno e la perdita di posti di lavoro è probabile. Secondo il sondaggio, la maggioranza degli amministratori delegati (69%) prevede una recessione, e oltre la metà di essi afferma che la crisi colpirà quest’anno. Tre quarti degli amministratori delegati si aspettano una recessione moderata o lieve, piuttosto che grave.
Dimon (JPMorgan): “Dazi Usa spingeranno i prezzi e il Pil frenerà”
Per il ceo di JPMorgan, Jamie Dimon, i dazi di Trump faranno salire i costi sia delle merci prodotte in Usa che dei prodotti importati, pesando sull’economia americana. Nella lettera agli azionisti, Dimon ha parlato dell’annuncio del presidente Trump del 2 aprile: “Qualunque sia l’opinione sui motivi legittimi alla base dei nuovi dazi annunciati e, naturalmente, ce ne sono alcuni, o sul loro effetto a lungo termine, positivo o negativo, è probabile che ci siano effetti significativi nel breve termine”. Per il ceo “è probabile che si verifichino effetti inflazionistici, non solo sui beni importati, ma anche sui prezzi interni, poiché aumentano i costi dei fattori produttivi e la domanda di prodotti nazionali”. Ora “resta da vedere se l’insieme dei dazi porterà a una recessione, ma di certo rallenterà la crescita”, ha aggiunto. I mercati, ha poi concluso, “sembrano prezzare gli asset presumendo che l’economia continuerà ad avere un ‘atterraggio morbido’, ma non ne sono così sicuro”.
Von der Leyen: “Lavoriamo per tutelare la nostra industria”
“Ho parlato con i leader europei dell’industria siderurgica e metallurgica per conoscere il loro punto di vista sull’impatto dei dazi statunitensi. Questo ci aiuta a definire una risposta efficace da parte dell’Ue. Resteremo in stretto contatto per garantire che i loro interessi, i nostri interessi, siano adeguatamente tutelati”. Lo fa sapere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo i colloqui con i rappresentanti dell’acciaio e dell’alluminio. La presidente avrà un secondo round di colloqui nel pomeriggio con l’automotive, mentre domani sarà il turno della farmaceutica.
Pallini (Federvini): “con dazi e nuovi trend a rischio 2 miliardi”
“I dazi arrivano in un momento particolarmente difficile, con cambiamenti nei consumi di vino e alcolici in generale. Si tratta di oltre 2 miliardi di euro di esportazioni italiane colpite, che coinvolgono 40.000 imprese e più di 450.000 lavoratori. L’aumento dei prezzi sarà esponenziale e non si limiterà al dazio: avrà conseguenze per consumatori e imprese sia europee che americane, dove sono migliaia gli addetti che si occupano di importazione e distribuzione”. Lo spiega Micaela Pallini, presidente e ceo della distilleria Pallini, nonché presidente di Federvini, in occasione del Vinitaly. “Serve ora più che mai compattezza e determinazione delle nostre istituzioni per contenere gli effetti nefasti di queste misure inutilmente protezionistiche e antistoriche. Vedremo come orientarci su altri mercati, ma non è semplice compensare l’assenza degli Stati Uniti”.
Goldman Sachs: “I dazi frenano il Pil della Cina dello 0,7%”
La banca d’affari americana, in un rapporto diffuso domenica, ha ipotizzato un impatto di “almeno lo 0,7%” in meno sul Pil di Pechino per il 2025. “Prima dei dazi, la crescita stava procedendo al di sopra delle nostre previsioni e stavamo contemplando una revisione al rialzo delle relative aspettative sul Pil per il 2025”, ha rimarcato Goldman Sachs
Bundesbank: “È a rischio la stabilità economica”
La decisione di imporre dazi da parte dell’amministrazione americana “mette in pericolo la stabilità globale”, sono quindi “necessarie alleanze forti e meno barriere commerciali”. Questo il commento del presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, sui dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump e sul conseguente crollo dei mercati globali, come riferito a LaPresse dalla Banca centrale tedesca. Secondo Nagel, le decisioni sulle tariffe “stanno mettendo l’economia globale sulla strada sbagliata, perché il risultato è che la prosperità di tutti è sotto attacco”. Per il presidente della Bundesbank, “la crescita economica globale diminuirà”, mentre “i prezzi aumenteranno”, così come “aumenterà il livello di incertezza tra gli operatori economici”.
Fed, oggi incontro a porte chiuse
Il board dei governatori della Federal Reserve si riunirà oggi a porte chiuse alle 17.30 ore italiane. All’ordine del giorno è prevista la “Revisione e determinazione da parte del Consiglio dei governatori dei tassi di anticipo e di sconto da applicare alle banche della Federal Reserve”. La riunione avviene dopo che, in tre giorni, le Borse mondiali hanno bruciato circa 10 mila miliardi di dollari.
Tajani: “Dal 15 aprile contro dazi su una ventina di prodotti usa”
“Ci sarà con effetto dal 15 aprile una lista di prodotti americani su cui mettere i dazi. È una vecchia lista congelata, io ho chiesto il rinvio ma mi pare che la posizione prevalente sia di cominciare dal 15”. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri Tajani in riferimento alle contromisure europee ai dazi annunciati da Trump sull’import di acciaio e alluminio.
“Ho chiesto che in lista non venga messo il whiskey, perché porterebbe a una immediata ritorsione sul vino. La lista verrà stilata tra stasera e domani, diciamo che sono moderatamente ottimista”, ha spiegato Tajani aggiungendo che la seconda serie di contromisure dovrebbe entrare in vigore il 15 maggio ma, “da qui al 15 c’è ancora tempo per la trattativa”.
Tajani: “Obiettivo zero tariffe. Controdazi su una ventina di prodotti”
“Si deve lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale che sarebbe esiziale per gli stati uniti ed esiziale anche per le nostre imprese. Noi dobbiamo proteggere le nostre esportazioni, dobbiamo proteggere il nostro sistema industriale, quindi dobbiamo trattare con gli Stati Uniti. L’ideale sarebbe zero tariffe, la via intermedia potrebbe essere la riduzione dei tassi del 10% da parte americana”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando alle telecamere al suo arrivo al consiglio commercio.
“La lista di prodotti Usa cui applicare i dazi Ue è di una ventina di elementi, e sarà pronta domani – ha aggiunto Tajani – Noi abbiamo chiesto di rinviare di qualche giorno, per permettere al commissario Sefcovic di trattare. Serve però una trattativa a schiena dritta, senza posizioni arrendevoli”.
Il dollaro cede ancora all’euro
Dopo il crollo di giovedì, in cui il biglietto verde ha perso fino al 2,6% rispetto all’euro, e dopo aver oscillato venerdì, il dollaro scende dello 0,18% rispetto all’euro, attestandosi a 1,0977 dollari. La valuta statunitense scende anche dell’1,03% rispetto a quella svizzera, a 0,8519 franchi svizzeri per dollaro, e dello 0,73% rispetto alla moneta giapponese, a 145,86 yen.
Considerato un asset rischioso e volatile, Bitcoin è crollato del 9,38% a 76.235,63 dollari, dopo essere sceso sotto i 75.000
per la prima volta dall’elezione di Donald Trump, “riflettendo il declino del mercato che ha scosso la fiducia degli investitori”, ha affermato John Plassard di Mirabaud.
Dazi, Trump: “Non c’è inflazione e guadagniamo miliardi al giorno”
“I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c’è inflazione e gli Stati Uniti, da tempo maltrattati, stanno incassando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano delle tariffe doganali già in vigore”. Lo scrive Donald Trump su Truth, appena prima dell’apertura di Wall Street, dopo un lunedì nero ch in Europa ha mandato in fumo quasi mille miliardi di dollari in poche ore. “Questo – scrive ancora – nonostante il fatto che il più grande abusatore di tutti, la Cina, i cui mercati stanno crollando, ha appena aumentato i suoi dazi del 34%, in aggiunta alle sue tariffe ridicolmente alte da lungo tempo, non riconoscendo il mio avvertimento di non fare ritorsioni. Hanno guadagnato abbastanza, per decenni, approfittando dei buoni vecchi Stati Uniti! I nostri “leader” passati sono da biasimare per aver permesso che questo, e molto altro, accadesse al nostro Paese. Make America Great Again!”.
Vinitaly: Hansen, sui dazi tenteremo in ogni modo de-escalation
“Tenteremo in ogni modo la de-escalation delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. I dazi stanno danneggiando agricoltori, business e consumatori in entrambe le sponde dell’Atlantico, e non è nell’interesse di nessuno. Dobbiamo evitare la spinta inflattiva generata dai dazi, spero prevalga il buon senso”. Lo ha detto oggi il commissario europeo all’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Christophe Hansen, per la prima volta in visita a Vinitaly,
Borsa: pesante il lusso, Bernstein porta a -2% previsioni vendite 2025 da +5%
Titoli del lusso in caduta libera sulle borse europee. A Milano (ftse mib a -4,3%) Moncler e Cucinelli perdono rispettivamente il 6,3% e il 6% scivolando tra i peggiori del listino. Fuori dal paniere principale Ferragamo è bersagliato dalle vendite e cede il 5,6%. A Parigi (cac a -3,8%), Kering è in ribasso del 7,1% e dalla chiusura di mercoledì scorso ha perso circa un 19%, giù anche Lvmh (-3,7%) che dall’annuncio dei dazi ha ceduto circa un 13% ed Hermes (-4,6%). Burberry (-3,2%) soffre a Londra (ftse 100 -3,8%): dal ‘giorno della liberazione’ ha perso circa il 20%. A Zurigo (smi a -4,2%) Richemont, proprietario di Cartier, cede il 6%, con le azioni che dal 3 aprile sono scese del 18%.
Parigi, ‘sui dazi l’Ue non escluda risposte aggressive’
“Noi siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, faremo di tutto per un confronto. L’obiettivo è negoziare questa escalation. Se non è possibile, di certo l’Ue reagirà fermamente. E’ un momento molto pesante, importante per l’unità europea”. Lo ha detto il ministro francese delegato per il Commercio, Laurent Saint-Martin, a margine del Consiglio Ue Commercio. In merito alla messa in campo dello strumento anti-coercizione da parte dell’Ue, il ministro ha spiegato: Bruxelles “non deve escludere alcuna opzione, anche se estremamente aggressiva”.
Dazi, Avs: Giù le mani dal Pnrr
“Il Governo ha la responsabilità di affrontare la crisi dei dazi andando incontro alle tutele necessarie per il lavoro e il sistema produttivo. Certo è che l’idea di usare i fondi del Pnnr è frutto di una visione rapace delle risorse comuni. Quelle risorse hanno uno scopo, la proposta del presidente di Confindustria Orsini è da respingere al mittente. Giù le mani dal Pnnr”. Così la capogruppo di Avs nella commissione attività produttive, Francesca Ghirra.
Borsa: in fumo già 890 miliardi in 3 ore in Europa
L’Europa ha già mandato in fumo quasi 890 miliardi di poco meno di 3 ore di contrattazioni. E’ il saldo provvisorio della seduta odierna con l’indice Stoxx 600 in calo del 5,86%. Guardando i singoli listini, Milano perde il 6,17%, Francoforte il 5,68%, Parigi il 5,56%, Madrid il 5,33% e Londra il 4,52%
Tajani: “Negoziare con gli Usa, l’Italia sostiene l’Ue”
“Dobbiamo lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, che sarebbe esiziale per gli Usa e per le nostre imprese. Dobbiamo trattare, lo deve fare l’Ue unita. L’Italia sosterrà tutte le iniziative del commissario Sefcovic, nelle quali riponiamo estrema fiducia”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, prima del Consiglio Ue Commercio, ribadendo che da parte del governo non c’è intenzione di mettere “in difficoltà” la Commissione.
“Ci stiamo lavorando, stiamo avviando tutte le iniziative possibili. Sono qui come vicepresidente del Consiglio per dire all’Ue che dobbiamo affrontare in maniera determinata la questione. Noi non facciamo chiacchiere, lavoriamo, ci occupiamo delle cose”, ha aggiunto.
Trump: “Musk vuole zero tariffe in Europa? Le misure sono una medicina”
Urso: “Domani vertice con imprese, concorderemo misure”
“Domani ci confronteremo con le associazioni che rappresentano il sistema delle imprese per concordare con loro quali possono essere misure nazionali e ancor più dell’Ue a tutela del sistema produttivo e delle famiglie europee”. Lo afferma all’Ansa il ministro delle Imprese Adolfo Urso, a margine di un evento. “Dalle 15 – aggiunge -si susseguiranno una serie di riunioni col sistema industriale, con le piccole e medie imprese artigianali, col sistema agricolo, con tutto il sistema produttivo italiano. In modo che si ascolti anche loro. Per lo più, da quello che ci hanno già manifestato, tutti chiedono di evitare la guerra commerciale”.
La Borsa di Taiwan a -9,7%, chiusura mai così pesante
Le Borsa di Taiwan chiude la seduta in calo del 9,7%, registrando la peggiore perdita mai segnalata dal listino di Taipei: l’indice Taiex brucia 2.065,87 punti, attestandosi a quota 19.232,35.
Scocchia (illycaffè): “Su dazi tenere nervi saldi”
Sull’impatto dei dazi per la filiera del caffè “in questo momento stiamo portando avanti delle delle valutazioni. La situazione è molto fluida: bisogna tenere i nervi saldi, capire come evolve il dibattito e come evolvono le trattative a livello nazionale ed europeo”. Lo ha detto all’Ansa Cristina Scocchia, ceo di illycaffè a margine di un incontro per la presentazione delle nuove capsule X Caps a Milano. “Poi ovviamente come azienda prenderemo le nostre decisioni, ma attualmente il contesto è ancora troppo volatile”, ha aggiunto Scocchia.
La Borsa di Hong Kong sprofonda, termina a -13,22%
La Borsa di Hong Kong crolla e registra la seduta peggiore dalla crisi finanziaria del 1997 sui timori di una guerra commerciale e di una recessione globale, in scia ai controdazi cinesi al 34% sull’import dall’America annunciati venerdì in risposta alle tariffe aggiuntive di Donald Trump sul made in China, sempre al 34%: l’indice Hang Seng cede il 13,22%, a ridosso dei minimi intraday, a 19.828,30 punti, sulle vendite che hanno falcidiato titoli bancari e tecnologici.
La Borsa di Tel Aviv crolla per il secondo giorno consecutivo
Le azioni della Borsa di Tel Aviv sono crollate per il secondo giorno consecutivo in seguito alla politica sui dazi dell’amministrazione Trump. L’indice di riferimento TA-125 della Borsa di Tel Aviv scende del 3,1% dopo essere sceso del 3,8% domenica. L’indice TA-35 delle società blue-chip è sceso del 2,8%.
Borsa: Generali (-4%) sotto i riflettori, conto alla rovescia per assemblea
Sul listino di Piazza Affari si abbattono le vendite per la terza seduta consecutiva, in particolare sui titoli del comparto finanziario. Tra questi, oggi, chi limita i danni – seppur con un passivo comunque pesante (-4% a fronte di un indice ftse mib in calo del 6,1%) – è generali che si attesta poco sopra quota 29 euro. Sul titolo, del resto, influisce l’attesa per l’assemblea dei soci del prossimo 24 aprile, dove si annuncia un confronto serrato tra la lista di maggioranza promossa da Mediobanca (che punta a confermare l’attuale management del gruppo triestino) e quella di minoranza di Caltagirone, con Assogestioni come possibile terzo incomodo.
Dazi: Urso, giornata complicata, no a misure di ritorsione
“E’ una giornata complicata, tutti abbiamo notato l’andamento della Borsa”, in linea anche “con le Borse asiatiche e quelle americane. Questo ci fa capire che dobbiamo assolutamente sventare l’escalation commerciale e tanto più la guerra commerciale, perchè altrimenti davvero la crescita ne sarebbe davvero compromessa”. Lo ha detto il
ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso intervenendo al convegno “Imprese sequestrate e confiscate: verso una strategia integrata di intervento”, organizzato dal Cnel.
Renzi: dazi sono una tragedia
“I dazi sono una tragedia, impattano sulla vita dei nostri imprenditori, che vuol dire i posti di lavoro, e delle famiglie. Il danno lo ha fatto Trump. L’Italia ha bisogno della globalizzazione, non della chiusura. E poi c’è bisogno che l’Europa si dia una scossa, si dia una sveglia e anche il governo”. Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi
Milano crolla a -7% con Leonardo e le banche. Ftse Mib su minimi da agosto scorso
Vendite senza distinzione a Piazza Affari con il Ftse Mib che lascia sul terreno il 7% a 32.270 punti ed è sui livelli di agosto 2024. Lo spread conferma il rialzo con il differenziale tra Btp e Bund che sale di 11 punti base a 130 punti. Il rendimento del decennale italiano è su 3,73% mentre il bond tedesco scende di 14 punti base al 2,43% Leonardo che ha faticato più di altri ad entrare agli scambi, lascia sul terreno il 16,4%, Iveco l’11,2%. Giù poi le banche con il -12% di Popolare di Sondrio il -11,2% di Mps e il -10,7% di Banco Bpm. Bper perde il 9,4%, Unicredit l’8,7%, Intesa il 7,8%.
Tra gli altri titoli Iveco cede il 7,9%, Prysmian il 9,3%, Unipol l’8,5%, Saipem il 7,5%.
Dazi: Cina, Usa “bulli e protezionisti”
Gli Stati Uniti “bulli e protezionisti” mirano a ottenere “l’egemonia in nome della reciprocità” attraverso la campagna di massicci dazi voluta da Donald Trump. A denunciarlo è la Cina, secondo cui “gli Stati Uniti sacrificano gli interessi legittimi di altri Paesi per servire i propri interessi egoistici e anteponendo le priorità americane alle regole internazionali”. “Questo è un tipico caso di unilateralismo, protezionismo e bullismo economico”, ha detto Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri cinese.
Borsa Milano: ancora giù a -7,1%, crolla Leonardo a -16,44%
La Borsa di Milano crolla ancora, con il Ftse Mib che arriva a -7,1%. Intanto alcuni titoli riescono a fare prezzo e segnano perdite pesanti. Tra questi Leonardo, che lascia sul terreno -16,44%.
Continua il tonfo delle banche, con Mps a -11,2%, Pop Sondrio a -12,06%, Intesa Sanpaolo -7,03% e Generali a -5,26%. Iveco va giù a -11,24% e Stellantis a -5,45%.
Borsa: a Milano precipitano le banche, perdite fino a -12%
Crollo dei bancari in Borsa, dopo l’avvio tilt per Milano sopraffatta dall’ondata di vendite in scia all’effetto dazi di Trump. Il Ftse Mib perde il 7,6% a 32.050 punti con perdite sopra il 12% per Bper, Popolare Sondrio, dell’11% per Mps, del 10% per Banco Bpm, Unicredit. Tra gli altri Fineco lascia sul terreno l’8,7%, Mediolanum il 9,7%, Intesa il 9%.
Bitcoin: quotazioni in netto calo, tornate a livelli pre-elezione Trump
Deciso crollo per il Bitcoin, la cui quotazione – attualmente a 74.952 dollari – è tornata ai livelli di novembre 2024, vale a dire ai giorni precedenti la vittoria alle elezioni Usa di Donald Trump, il cui orientamento favorevole alle criptovalute nel corso della campagna elettorale aveva portato a un boom delle quotazioni.
Borsa: Milano giù a -6,4% segue tonfo Europa
La Borsa di Milano, man mano che i titoli entrano agli scambi, lascia sul terreno il 6,4% e segue la scia dell’Europa. Per il listino è un’altra giornata nera dopo il crollo dell’Asia con i listini che continuano a pagare l’effetto dazi di Trump. A -11% Bper e poi a -10% Popolare di Sondrio, Unipol, Mps. Ancora senza scambi Leonardo con un teorico -13%
Goldman Sachs alza probabilità recessione al 45%
Goldman Sachs ha alzato le probabilità di recessione degli Stati Uniti al 45% nei prossimi 12 mesi, unendosi ad altre banche d’investimento nel rivedere le proprie previsioni mentre i timori di una guerra commerciale attanagliano i mercati dopo i dazi a tappeto del presidente americano Donald Trump. Gli economisti di Goldman hanno anche abbassato le prospettive di crescita tendenziale degli Stati Uniti per il IV trimestre 2025 allo 0,5% dall’1%.
Borsa Milano: giù a -6%, molti titoli non fanno prezzo
Continua a crollare la Borsa di Milano, in scia con le altre piazze europee, con il Ftse Mib che si attesta ora attorno a -6%, mentre molti titoli non riescono a fare prezzo
Crollo delle banche a Milano
Borsa: Unicredit -11%, Intesa -10,5%
Borsa: giù anche Amplifon -5,6% e Diasorin -4,1%
Borsa: giù anche Amplifon -5,6% e Diasorin -4,1%
Borsa: crollano gli energetici, Eni ed Enel -7% in avvio
Crollano gli energetici, Eni ed Enel -7% in avvio
Borsa Europa: Francoforte tracolla in avvio, -9,4%
I dazi fanno sprofondare ancora le borse in Europa: dopo le borse asiatiche, crollano in apertura anche tutte le borse europee. Parigi cede il 6,46%, Francoforte inizialmente l’8,5, poi scende ancora a -9,15%, Londra -2,99%, a Milano il Ftse Mib è a -1,3%
Borsa: Milano apre in deciso calo, Ftse Mib -1,37%
Crolla la Borsa di Milano in linea con le altre piazze europee, mentre non si arresta la tempesta sui mercati provocata dai nuovi dazi introdotti da Trump.
Dopo aver aperto a -1,37%, ora il Ftse Mib si attesta a -3,76%%, con 33.347,84 punti. Sul fronte dei singoli titoli, tre quarti non riescono ad aprire e nessuna azione risulta al rialzo. Tra gli energetici perdono Eni, a -7,14%, Enel, a -6,75%, ed Hera a -6,58% Poste Italiane lascia sul terreno il 6,61% e Generali il 7,1%.
Borsa Tokyo: nuovo crollo su timori impatto dazi (-7,83%)
La Borsa di Tokyo segna la terza maggiore flessione di sempre con gli investitori sempre più preoccupati per una spirale senza controllo sul commercio globale, e il rischio di possibili ritorsioni dopo l’entrata in vigore dei dazi Usa. Il listino di riferimento Nikkei lascia sul terreno il 7,83% a quota 31.136.58 e un crollo di 2.644 punti.
Sul fronte dei cambi lo yen prosegue la fase di rivalutazione sul dollaro, a un livello di 145,20, e sull’euro a 159,80.
Dazi, borsa di Tokyo chiude in calo del 7,8%. Seoul perde il 5,6%
La Borsa di Tokyo ha chiuso con un crollo di quasi l’8%, mentre quella di Seoul ha chiuso la sessione in calo del 5,6%, all’unisono con i mercati mondiali presi dal panico per l’impatto economico della guerra commerciale lanciata dal presidente americano Donald Trump. A Tokyo, il Nikkei, l’indice principale, ha chiuso in calo del 7,82% a 31.136,58 punti e l’indice Topix, più ampio, ha perso il 7,79% a 2.288,66 punti. A Seoul, l’indice Kospi ha chiuso in calo del 5,57%. Poco prima, Sydney aveva chiuso in ribasso del 4,2%. Hong Kong continuava a scendere verso le 06:30 GMT, perdendo circa il 13%
Il prezzo del gas sotto i 34 euro, su livelli settembre 2024
Non si arresta la caduta in avvio del prezzo del gas che scivola sui livelli di settembre scorso. Ad Amsterdam i contratti Ttf cedono il 7,3% a 33,7 euro al megawattora.
Borsa di Seul a -5,57%, chiusura peggiore da 5 agosto 2024
La Borsa di Seul termina gli scambi con la peggiore chiusura dal 5 agosto del 2024 sui timori della guerra commerciale e della recessione globale in scia ai dazi voluti da Donald Trump: l’indice Kospi accusa un calo del 5,57%, a 2.328,20 punti.
Future Europa a -5%, si profila nuovo crollo in avvio di seduta
Si profila un nuovo crollo in avvio di seduta per le borse europee, che venerdì hanno chiuso la peggiore settimana dal marzo 2020 dopo l’introduzione dei dazi americani che hanno dato il via alla guerra commerciale voluta dall’amministrazione Trump. Mentre gli economisti rivedono al rialzo le probabilità di recessione per l’economia usa, nel week end anche Bill Ackman, fondatore del fondo Pershing Square e noto sostenitore del Tycoon, ha dichiarato che il mondo rischia ‘un inverno nucleare economico’, auspicando che la casa bianca metta ‘in pausa’ le tariffe per 90 giorni e negozi accordi commerciali con i paesi partner
Petrolio, il Brent scivola a 63 dollari al barile (-3,52%)
Non si arresta la discesa del prezzo del Brent, trascinato al ribasso dalla politica americana. Il greggio più ‘nobile’ viene trattato a 63,29 dollari al barile, con una flessione del 3,52%.
Borsa di Sydney chiude a -4,2%: livello più basso da fine 2023
La Borsa di Sydney ha chiuso la seduta con una perdita del 4,23%, sulla scia dell’offensiva commerciale del presidente americano Donald Trump e delle misure di ritorsione cinese. L’indice australiano S&P/ASX 200 ha raggiunto 7.343,30 punti, il livello più basso dalla fine del 2023.
Lo spread Btp-Bund in avvio schizza a 128 punti
Schizza in avvio lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund sale di quasi 9 punti base a 128 punti. Si tratta del livello più alto da novembre. Il rendimento del decennale italiano sale di un punto base e tocca il 3,79% mentre i titoli di stato tedeschi a 10 anni cedono 7 punti base al 2,5%.
Trump: “Musk vorrebbe zero per Ue? L’Europa ci ha trattato molto male”
L’Europa ha trattato gli Stati Uniti “molto male”. Lo ha ribadito il presidente Donald Trump, commentando la dichiarazione di Elon Musk che ha auspicato per il futuro una situazione di ‘zero dazi’ tra Usa e Ue. “Noi prendiamo le loro auto, loro non prendono nessuna auto”, ha detto Trump a bordo dell’Air Force One, come riportano i media Usa. “Non prendono i nostri prodotti agricoli, non prendono niente. L’Europa ci ha trattato molto male. Abbiamo imposto una tariffa elevata all’Europa”, ha aggiunto.
Cina: “Resteremo terra sicura per investimenti stranieri”
La Cina assicura di proteggere gli interessi delle aziende Usa e di rimanere una “terra promettente” per gli investimenti stranieri. Lo ha assicurato il viceministro del Commercio Ling Ji, in base a una nota diffusa oggi dallo stesso dicastero, dopo che Pechino ha imposto venerdì controdazi al 34% su tutto l’import dagli Usa. La ritorsione cinese “protegge con fermezza i diritti e gli interessi legittimi delle imprese, comprese quelle americane”, ha detto domenica Ling, incontrando domenica un gruppo di rappresentanti di aziende Usa. Pechino ritiene che le tariffe di risposta mirano a rimettere gli Stati Uniti sulla “strada giusta”.
Tonfo a -5% del prezzo del gas, scivola sotto i 35 euro
Tonfo in avvio del prezzo del gas. I contratti Ttf ad Amsterdam, Piazza di riferimento, cedono il 5% a 34,6 euro al megawattora.
Pechino: “Nostre contromisure riporteranno Stati Uniti sulla strada giusta”
La Cina promette di proteggere le imprese americane e gli investimenti esteri, ha dichiarato Pechino, dopo l’imposizione di dazi doganali del 34% sulle importazioni americane sullo sfondo dell’intensificarsi della guerra commerciale. “Le contromisure cinesi mirano non solo a proteggere fermamente i diritti e gli interessi legittimi delle imprese, comprese quelle statunitensi (in Cina), ma anche a riportare gli Stati Uniti sulla buona strada del sistema commerciale multilaterale”, ha dichiarato domenica Ling Ji, viceministro del Commercio, a un gruppo di rappresentanti di imprese statunitensi, secondo un comunicato del suo ministero.
Hong Kong perde oltre il 12%: record negativo da 16 anni
La Borsa di Hong Kong è crollata di oltre il 12% lunedì pomeriggio, un evento senza precedenti in oltre 16 anni, sulla scia della brutale offensiva doganale del presidente americano Donald Trump e delle misure di ritorsione della Cina. L’indice Hang Seng della piazza finanziaria ha perso il 12,4% raggiungendo 20.021,32 punti verso le 06:00 GMT, mentre nella Cina continentale l’indice composito della Borsa di Shanghai è sceso del 7,7% a 3.083,80 punti.
Trump: “No accordo con Cina se non verrà risolto deficit commerciale da mille miliardi”
“Abbiamo un deficit commerciale di 1.000 miliardi di dollari con la Cina. Perdiamo centinaia di miliardi di dollari all’anno a causa della Cina e, a meno che non risolviamo questo problema, non concluderò alcun accordo”, ha dichiarato il presidente americano, Donald Trump, ai giornalisti aull’air force one. “Sono disposto a concludere un accordo con la Cina, ma devono risolvere questo surplus. Abbiamo un enorme problema di deficit con la Cina… Voglio che venga risolto”, ha precisato.
Bitcoin cancella i guadagni accumulati da vittoria Trump
Le criptovalute hanno cancellato quasi tutti i guadagni dalla vittoria elettorale di Donald Trump all’inizio di novembre a causa dei dazi introdotti dal presidente Usa. La capitalizzazione di mercato totale di tutte le cripto è scesa di circa il 10% a 2,54 trilioni di dollari, secondo i dati di CoinGecko. Nella notte, segnala Bloomberg, il Bitcoin ha perso oltre il 7% a Londra, raggiungendo un minimo di 77.000 dollari e ora perde ancora a 76.837 dollari (-2,5%). Ethereum è crollato a 1.521 dollari, minimo infragiornaliero che non si vedeva dall’ottobre 2023, e ora è trattato a 1,543 dollari (-1,95%).
Media, Cina valuta misure a tutela economia dopo dazi Usa
I leader cinesi hanno discusso nel fine settimana le misure per stabilizzare l’economia e i mercati di fronte allo tsunami tariffario del presidente Usa Donald Trump, inclusa l’ipotesi di accelerare i piani di stimoli ai consumi. Lo riporta Bloomberg in base a fonti vicine al dossier, secondo cui nell’iniziativa sono stati coinvolti dirigenti e funzionari senior di enti governativi, compresi quelli delle autorità di regolamentazione finanziaria. Nel mirino l’idea di portare avanti alcune misure pianificate anche prima dei dazi di Trump. Le Borse cinesi, tuttavia, accentuano le perdite con Shanghai a -7,30% e Shenzhen a -10,31%.
Effetto dazi prosegue, Europa verso avvio pesante
Si profila un’altra giornata di passione sui listini europei con il tonfo delle Piazze asiatiche, in caduta libera per l’effetto dei dazi di Trump. I future sul Vecchio Continente sono in pesante rosso con l’indice Stoxx 50 che nel pre-market viaggia a -4 per cento.
Euro si rafforza, scambiato a 1,1001 dollari
L’euro si rafforza sul dollaro e perde quota rispetto allo yen. La moneta unica europea è scambiata a 1,1001 dollari con un avanzamento dello 0,41% e a 160,3300 yen con una flessione dello 0,36%.
Prezzo petrolio cala ancora, Wti a 60,45 dollari
Prezzo del petrolio ancora in calo dopo il tonfo di venerdì. Il Wti con consegna a maggio passa di mano a 60,45 dollari con un calo del 2,48% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 64,01 dollari con una flessione del 2,39%.
Premier giapponese Ishiba: “Quanto prima a Washington”
Il premier giapponese Shigeru Ishiba si recherà quanto prima negli Stati Uniti per discutere la delicata questione dei dazi imposti dal presidente Donald Trump, nel tentativo di attenuare il contraccolpo all’economia del Paese del Sol Levante, pesantemente orientata all’esportazione. “Dobbiamo sottolineare chiaramente che il Giappone non sta facendo nulla di ingiusto”, ha detto Ishiba durante una sessione parlamentare, definendo “estremamente spiacevole” l’imposizione dei dazi del 24% da parte di Trump, in particolare sul comparto auto, un settore chiave per la nazione. Il governo di Tokyo, ha aggiunto, chiederà una riduzione dei dazi, ma “i risultati non arriveranno dall’oggi al domani”. Intervenendo in Parlamento, Ishiba ha spiegato che, considerati i tempi, “il governo deve adottare tutti i mezzi disponibili” per attutire il colpo economico causato dai dazi statunitensi. Ad esempio, il premier ha citato il sostegno finanziario alle aziende nazionali e le misure per proteggere i posti di lavoro.
Taiwan: “No contromisure come base per il dialogo Usa”
Il presidente taiwanese William Lai ha annunciato che non adotterà misure di ritorsione contro i dazi del 32% imposti dagli Stati Uniti sulle esportazioni da Taiwan, affermando di porre in questo modo una base per i colloqui con gli Stati Uniti. Lai si è poi detto impegnato a rimuovere le barriere commerciali e ad aumentare gli investimenti delle aziende di Taiwan negli Stati Uniti per “approfondire la cooperazione tra Taiwan e Stati Uniti”.
Wall Street: future in deciso calo, Nasdaq -4,20%
I future a Wall Street viaggiano in deciso calo: i mercati sono spaventati dall’escalation della guerra commerciale innescata dal presidente Usa Donald Trump. I future sul Dow Jones perdono il 2,44%, quelli sullo S&P 500 il 3,20% e quelli sul Nasdaq il 4,20%.
Petrolio: in calo in Asia, Wti intorno ai minimi dal 2021
I prezzi del petrolio in Asia viaggiano ai minimi dal 2021. Il Wti procede in calo del 2,40% a 60,49 dollari: è sceso brevemente sotto i 60 dollari per la prima volta dall’aprile 2021. Da mercoledì ha perso più del 16%. Il Brent del Mare del Nord cede il 2,37% a 64,01 dollari. “Il sentimento del mercato è crollato di fronte ai crescenti timori che la guerra commerciale porti a una recessione dell’economia globale e a un rallentamento della domanda di petrolio”, ha osservato Giovanni Staunovo, analista di Ubs. Anche i Paesi produttori dell’Opec+ hanno dichiarato di voler annullare i tagli alla produzione previsti per maggio.
Anche Mosca in calo: perde il 2,73% in apertura
All’apertura della sessione di trading mattutina, alle 7 (ora locale), l’indice della Borsa di Mosca con il codice aggiuntivo (IMOEX2) è sceso dell’1,97%, a 2.727,23 punti, secondo i dati della piattaforma di trading pubblicati dall’agenzia Tass. Solo 15 minuti più tardi, l’indice principale della Borsa di Mosca ha accelerato il suo declino, in calo del 2,73%, a 2.705,96 punti.
Mumbai perde oltre il 4%, precipitano titoli Tata
L’effetto dazi fa crollare anche a Borsa di Mumbai. BSE Sensex e Nifty50, gli indici di riferimento del mercato azionario indiano, sono crollati durante le negoziazioni di lunedì di oltre il 4%. A perdere maggiormente sono stati Tata Steel (-10) Tata Motors (-7,86%), Infosys (-6,98%), Tech Mahindra (-6,36%) e L&T (-6,45%). Tutti e tredici i settori hanno subito cali. Le aziende tecnologiche, con una sostanziale esposizione dei ricavi agli Stati Uniti, sono diminuite del 7%. I segmenti di mercato più ampi comprendenti piccole e medie imprese hanno registrato cali rispettivamente del 6,2% e del 4,6%.
Taiwan esclude controdazi, stop barriere commerciali a Usa
Taiwan non cercherà tariffe di ritorsione contro i dazi al 32% di Donald Trump e si impegnerà per rimuovere le barriere commerciali con gli Usa. In un messaggio video, il presidente William Lai ha elencato cinque misure, tra cui l’istituzione di un team per i negoziati e l’acquisto di più beni americani per ridurre lo squilibrio commerciale, nel mezzo dei timori dell’opinione pubblica sulle potenziali ricadute economiche della stretta di Washington. Lai ha riconosciuto il “significativo impatto” della mossa del tycoon sull’economia, ma ha esortato a non farsi prendere dal panico in base ai “solidi fondamentali economici” di Taiwan. Lai, nel suo messaggio diffuso domenica, ha osservato che, malgrado il 23,4% dell’export di Taiwan sia andato negli Stati Uniti nel 2024, oltre il 75% ha raggiunto altri mercati. Tra i beni spediti in America, i prodotti Ict e la componentistica di elettronica hanno costituito il 65,4%, un segnale che l’economia di Taipei rimane altamente resiliente.
Petrolio a New York sotto 60 dollari, prima volta da aprile 2021
Alla vigilia della riapertura dei mercati il petrolio a New York scende sotto i 60 dollari, per la prima volta dall’aprile 2021: 59,97%, con un tonfo del 3,26%.
Australia -6% all’apertura
L’indice australiano dei titoli blue-chip è crollato del 6% poco dopo l’apertura delle contrattazioni, come conseguenza diretta dei dazi Usa. L’S&P/ASX 200, indice di riferimento delle 200 maggiori società quotate del Paese, è andato subito in rosso, proseguendo il ribasso già registrato nei giorni scorsi.
Hong Kong crolla: perso quasi un decimo. Tonfo per Alibaba e Tencent
La Borsa di Hong Kong crolla in avvio di seduta: l’indice Hang Seng perde quasi un decimo del suo valore, cedendo 2.119,76 punti (-9,28%), a quota 20.730,05. Hsbc, nel dettaglio, segna un tonfo del 15,85%, mentre i colossi hi-tech cinesi Alibaba e Tencent perdono nelle prime battute, rispettivamente, il 9,72% e il 7,43%.
Tonfo a Singapore in avvio: -8,58
La Borsa di Singapore si allinea al tracollo dei listini asiatici, sui timori dei dazi voluti da Donald Trump: l’indice Straits Times brucia in avvio 328,20 punti, ovvero l’8,58%, crollando a 3.497,66 punti.
Rosso Cina: Shanghai apre a -4,46%, Shenzhen a -6,04%
Crollano in avvio le Borse cinesi sulle incertezze dei dazi di Donald Trump: l’indice Composite cede il 4,46%, a 3.193,10 punti, mentre quello di Shenzhen perde il 6,04%, a quota 1.872,10.
Taiwan perde il 9,8% in apertura
Il Taiex, l’indice ponderato della Borsa di Taiwan, è crollato del 9,8% all’apertura, poco dopo la ripresa delle contrattazioni dopo un lungo fine settimana. Un forte calo da ricollegare alla reazione negativa dei trader ai nuovi dazi decretati dal presidente Donald Trump, che hanno innescato una massiccia svendita sui mercati mondiali dalla scorsa settimana.
Tokyo, sprofondano Nikkei e Topix, lo yen ai minimi
La Borsa di Tokyo è scesa di oltre il 7% subito dopo l’apertura. Dopoo i primi scambi l’indice Nikkei è sprofondato a 31.255 punti lasciando sul terreno il 7,44%, mentre il Topix è sceso dell’8,14%. Sul fronte dei cambi lo yen si assesta ai massimi in sei mesi sul dollaro a un livello di 145,50, mentre tratta sull’euro a 159,40.
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