(Adnkronos) – “Oggi provo rabbia. Provo rabbia, qui, sul luogo in cui fu ucciso 33 anni fa Libero Grassi per essersi opposto al pizzo della mafia e penso se davvero quel sacrificio è servito?”. Perché i commercianti e gli imprenditori spesso ritengono più facile rivolgersi a Cosa nostra e pagare il pizzo che denunciare “perché anche l’atteggiamento della criminalità organizzata è cambiato, magari non fa danneggiamenti. Non fa attentati. Ma la mafia si inserisce fornendo ‘servizi’, offrendo servizi e quindi il commerciante è connivente con la criminalità organizzata”. A parlare con l’Adnkronos è il Prefetto Maria Grazia Nicolò, Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, che questa mattina ha partecipato alla commemorazione di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso 33 anni fa per avere detto no al pagamento del pizzo a Cosa nostra.
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Di NewsBot