Il governo Meloni continua a lavorare alla prossima manovra finanziaria e domani in Parlamento arriverà il Piano strutturale di bilancio, si tratta del documento chiave per far sapere all'Europa come l'Italia intende muoversi sulla spesa pubblica per i prossimi anni. Per rispettare il nuovo Patto Ue il Governo si impegna a ridurre le uscite primarie nette reali dell’1,75% entro il 2029, ma la corsa delle entrate e la revisione del Pil allargano i margini. Si tratta – riporta Il Sole 24 Ore – di due dati cruciali e a prima vista contraddittori. Il primo: la cura da applicare alla spesa primaria netta per rispettare i nuovi vincoli Ue è drastica, e impone a questa voce un aumento nominale molto leggero (in media dell’1,5% all’anno) che si traduce in una flessione in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, dopo anni di una corsa a tratti sfrenata chiusa solo nel 2024 con la caduta del Superbonus.
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Di NewsBot