Mentre l'ex Ilva di Taranto è finita all'asta e il suo futuro è ancora tutto da scrivere, emerge un quadro non troppo rassicurante per lo stato di salute delle acciaierie a livello europeo. Consumi sempre più deboli, importazioni che crescono senza sosta, prezzi bassi come all’epoca del Covid e margini di profitto in picchiata, che hanno fatto crollare la produzione ai minimi da almeno un quarto di secolo. L’industria siderurgica europea attraversa un nuovo, difficilissimo periodo di crisi. E ancora una volta punta il dito soprattutto contro la Cina, – riporta Il Sole 24 Ore – tornata a riversare sui mercati internazionali quantità record di acciaio low cost. Le difficoltà spingono a ridurre gli investimenti e la forbice dei tagli inizia a colpire anche sul fronte della decarbonizzazione: ThyssenKrupp, dopo indiscrezioni di stampa, ha appena confermato una revisione dei piani per produrre acciaio “verde”, ad esempio con il ricorso all’idrogeno.
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