Confermato il sequestro degli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva di Taranto. La giudice per le indagini preliminari di Potenza – che segue il caso, dopo che il processo è stato spostato da Taranto in seguito all’annullamento della sentenza in primo grado – ha criticato “l’utilizzo criminale dello stabilimento a fini di profitto”. Ma l’acciaieria resterà attiva.
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Di NewsBot