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Il governo israeliano ha approvato l’accordo con Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi siglato durante la notte tra giovedì e venerdì a Doha. L’accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio. Lo ha comunicato l’ufficio del premier Netanyahu. Domenica i primi tre ostaggi liberi. Sono in tutto 33 i rapiti del 7 ottobre che saranno rilasciati e secondo i media 25 sono ancora vivi. Nella lista anche le ragazze prese al rave e le 5 soldatesse. Saranno liberati 1.700 detenuti palestinesi, li porterà fuori del Paese il servizio carcerario e non la Croce Rossa.
La guerra in Medio Oriente, gli approfondimenti
Dossier – Sentieri di guerra
Media: per Israele vivi 25 dei 33 ostaggi che saranno liberati
L’Idf conferma il cessate il fuoco a partire dalle 8.30 di domani
Allarme missilistico a Gerusalemme e Tel Aviv
Bombe su una tenda a Gaza, sterminata una famiglia di cinque persone
I dieci ostaggi stranieri non verranno liberati nella prima fase
Qatar: “Tregua a Gaza in vigore dalle 08:30 di domenica”
Media: “Molti ergastolani detenuti per omicidio tra gli scarcerati”
Il governo israeliano approva l’accordo su Gaza
Unicef: pronti 2mila camion di aiuti per assistere i civili a Gaza
L’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia e l’adolescenza, si è già mobilitato per portare aiuti immediati alla popolazione di Gaza in vista dell’inizio del cessate il fuoco temporaneo di domattina: lo ha riferito la portavoce Rosalia Bollen, parlando con l’emittente Al Jazeera.”Come Unicef- ha detto- abbiamo 1.300 camion di aiuti pronti a entrare, e altri 700 camion che seguirebbero immediatamente. Non siamo soli” assicura, riferendo che sul terreno ci sono anche “altri attori umanitari mobilitati per avere queste forniture pronte”. La responsabile parla dal campo profughi di al-Mawasi a Gaza: “Qui- riferisce ancora – molte famiglie sono arrivate, in fuga da Gaza City, nel nord, e ora vorrebbero tornare alle loro case”. Pertanto “possiamo aspettarci uno spostamento della popolazione che sarà caotico da sud a nord e che richiederà anche che il centro di gravità dell’operazione umanitaria si adatti e si muova insieme alla popolazione”.
Dagli Usa 117 milioni di dollari alle forze di sicurezza libanesi
Gli Stati Uniti hanno annunciato che forniranno 117 milioni di dollari in nuovi e più ampi aiuti per la sicurezza alle Forze Armate Libanesi (Laf) e alle Forze di Sicurezza Interna (Isf). Lo rende noto Haaretz. ”Questa nuova assistenza sosterrà direttamente le forze armate libanesi (Laf) e le forze di sicurezza interne (Isf) nel loro lavoro di affermazione della sovranità libanese in tutto il Paese e di piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha dichiarato il Dipartimento di Stato.
Abbas sente Macron: “Pronti ad assumere il controllo di Gaza dopo il cessate il fuoco”
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha assicurato al suo omologo francese Emmanuel Macron, in una conversazione telefonica, che il governo palestinese da lui guidato sarà in grado di assumere il controllo politico della Striscia di Gaza al termine della guerra. La Striscia di Gaza è controllata dal movimento islamista palestinese Hamas dal 2007. Tuttavia, Abbas ha assicurato a Macron ”la disponibilità del governo palestinese e del suo apparato civile e di sicurezza ad assumersi la piena responsabilità nella Striscia di Gaza per alleviare le sofferenze del popolo palestinese, riportare gli sfollati alle loro case e ai loro luoghi di residenza e ripristinare i servizi di base come l’acqua, l’elettricità e la ricostruzione”, riporta l’agenzia di stampa ufficiale Wafa. ”Il presidente Abbas ha inoltre sottolineato l’importanza di accelerare la consegna degli aiuti umanitari da parte delle organizzazioni internazionali in coordinamento con il governo palestinese e di costringere le autorità di occupazione a fermare i gravi attacchi e le violazioni che si verificano in Cisgiordania e a Gerusalemme”, si legge.
Telefonata Qatar-Gran Bretagna sul cessate il fuoco a Gaza
Il premier del Qatar, Mohammed Al Thani, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico David Lammy. Secondo quanto riferito dalla Qatar News Agency, il leader di Doha ha ribadito l’impegno a sostenere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza e facilitare lo scambio di prigionieri, sottolineando l’importanza dell’adesione di Israele e Hamas all’intesa. Lammy da parte sua ha espresso l’apprezzamento di Londra per il ruolo fondamentale del Qatar nel raggiungimento dell’accordo.
Kallas: “La tregua a Gaza è un risultato importante degli sforzi di mediazione di Usa, Egitto e Qatar”
L’Alta rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha sottolineato l”’importante risultato” ottenuto nelle negoziazioni per il cessate il fuoco a Gaza, evidenziando in particolare gli sforzi di mediazione di Stati Uniti, Egitto e Qatar. ”Vorremmo ringraziare gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar per gli sforzi compiuti per mediare il cessate il fuoco che abbiamo richiesto. Si tratta di un risultato importante che dovrebbe avere ripercussioni positive in tutto il Medio Oriente”, il commento di Kallas in un comunicato ufficiale. Bruxelles ha espresso il suo ”caloroso benvenuto” all’accordo, che ”consentirà il rilascio graduale degli ostaggi e porrà fine a una situazione terribile che dura da oltre 15 mesi”. Inoltre ”porrà fine alle ostilità e allevierà le sofferenze umanitarie a Gaza”.
”Accogliamo con sollievo il fatto che gli ostaggi, tra cui diversi cittadini dell’Ue, saranno finalmente riuniti ai loro cari e che gli aiuti tanto necessari raggiungeranno i civili di Gaza – ha aggiunto – È fondamentale che l’accordo venga attuato nella sua interezza per consentire il rilascio di tutti gli ostaggi e garantire la fine definitiva delle ostilità”.
Media: per Israele vivi 25 dei 33 ostaggi che saranno liberati
Funzionari israeliani hanno affermato di ritenere siano vivi 25 dei 33 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati da Hamas nella prima fase di attuazione dell’accordo approvato nelle scorse ore dal governo Netanyahu per la tregua nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi. E’ quanto si legge sul sito di notizie israeliano Ynet.
Il leader di Hezbollah: “Il nuovo governo sia intransigente rispetto alle violazioni del cessate il fuoco”
Il segretario generale del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha chiesto al nuovo governo del Paese di agire con fermezza contro qualsiasi violazione del cessate il fuoco da parte dell’esercito israeliano. Qasem ha spiegato che il gruppo ha agito ”pazientemente” di fronte alle violazioni delle ultime settimane, per facilitare la formazione del nuovo governo dopo l’elezione del presidente Joseph Aoun e del premier Nawaf Salam. Tuttavia, il leader di Hezbollah ha avvertito le nuove autorità di ”non mettere alla prova” la postura conciliante assunta dall’organizzazione. ”Chiedo allo Stato libanese di essere intransigente di fronte alle violazioni, il cui numero ha già superato il centinaio dalla firma del cessate il fuoco, e questo non può continuare”, ha detto Qassem. Per quanto riguarda la politica interna, Qassem ha ricordato che il presidente Aoun è stato eletto con l’appoggio del suo blocco parlamentare e di quello del movimento alleato Amal, e ha avvertito che ”nessuno può escludere Hezbollah da una partecipazione politica efficace e influente nel Paese”. ”Siamo una componente essenziale della struttura del Libano e della sua rinascita”, ha dichiarato il segretario di Hezbollah.
I familiari degli ostaggi: “Oggi è il secondo compleanno del piccolo Bibas”
“Oggi è il secondo compleanno di Kfir Bibas, entrambi i suoi compleanni sono stati trascorsi nella prigionia di Hamas. Questa tragedia inaccettabile deve finire ora”. Lo ha affermato il Forum dei familiari degli ostaggi in una nota, esortando il pubblico a partecipare alle manifestazioni piu’ tardi questa sera “per chiedere la garanzia della restituzione fino all’ultimo ostaggio”. Kfir Bibas aveva solo 9 mesi quando e’ stato sequestrato dai miliziani di Hamas il 7 ottobre insieme alla madre Shiri e al fratello di 4 anni Ariel. La sua foto è diventata uno dei simboli del dramma degli ostaggi. In base all’accordo raggiunto da Israele e Hamas, i due fratellini insieme alla madre verranno rilasciati nella prima fase.
La Jihad islamica: “Stop ai raid su Gaza, si rischia la morte degli ostaggi”
La Jihad Islamica ha esortato Israele a fermare gli attacchi su Gaza, che si sono intensificati nelle ultime ore prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, perche’ questo potrebbe portare alla morte degli ostaggi prima del loro rilascio. Lo ha affermato un portavoce dell’ala militare, Abu Hamza, ripreso dalla stampa israeliana.
Hamas: Israele ha fallito e disonorato l’umanità
Israele ha fallito nei suoi obiettivi di guerra “aggressivi”: lo affermato Hamas, alla vigilia dell’entrata in vigore di un accordo di tregua dopo oltre 15 mesi di guerra che hanno devastato la Striscia di Gaza. Israele “non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi aggressivi ed è riuscito solo a commettere crimini di guerra che disonorano l’umanità”, si legge in una dichiarazione del gruppo terroristico.
Hamas: il meccanismo del rilascio degli ostaggi dipende dal numero dei palestinesi liberati
Hamas ha affermato che il meccanismo di rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza dipenderà dal numero di prigionieri palestinesi che Israele libererà: lo riportano i media internazionali. In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l’elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare sarà pubblicato un giorno prima dello scambio, in base ai termini dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele mercoledì
I familiari degli ostaggi a Netanyahu: “Ora i negoziati per la seconda fase dell’accordo”
Nuovo appello al governo israeliano del Forum dei familiari degli ostaggi e dei dispersi. Chiedono all’esecutivo di Benjamin Netanyahu di iniziare a lavorare per negoziare l’attuazione delle prossime fasi dell’accordo con Hamas prima di quanto previsto dall’intesa annunciata e ricordano che oggi ricorre “il secondo compleanno di Kfir Bibas“, il più piccolo degli ostaggi, che ha “trascorso entrambi i suoi primi compleanni prigioniero di Hamas”. “Noi, parenti dei 98 ostaggi, accogliamo con favore l’accordo volto a riportare a casa tutti gli ostaggi. Questo rappresenta uno sviluppo significativo e cruciale che ci avvicina al momento in cui vedremo tutti gli ostaggi tornare a casa, quelli in vita per tornare a vivere con le loro famiglie e i defunti per una giusta sepoltura – si legge in un comunicato rilanciato dal Times of Israel – Chiediamo con urgenza accordi rapidi per garantire che tutte le fasi dell’accordo siano attuate e sottolineiamo che i negoziati per le prossime fasi dovrebbero iniziare prima del sedicesimo giorno”.
Gaza: il bilancio delle vittime sale a 46.899
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 46.899, di cui 23 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 110.725, secondo la stessa fonte.
Media: a Gaza almeno 133 morti dall’annuncio della tregua
Sarebbero almeno 123 i morti, compresi 33 minori e altrettante donne, e più di 270 i feriti nella Striscia di Gaza da quando è stato annunciato un accordo per una tregua tra Israele e Hamas. È la denuncia che arriva dall’enclave palestinese, come riporta la tv satellitare al-Jazeera. Stando alle informazioni fornite dai soccorritori, 92 persone sono state uccise a Gaza City, 19 a Khan Yunis, dieci nella zona centrale di Gaza e due a Rafah, nel sud della Striscia.
L’Idf conferma il cessate il fuoco a partire dalle 8.30 di domani
L’esercito israeliano (Idf) ha confermato che il cessate il fuoco a Gaza entrerà in vigore domani alle 8.30. “L’Idf si sta preparando ad attuare l’accordo per la restituzione degli ostaggi approvato dai vertici politici nella notte di sabato,si legge in u comunicato pubblicato su Telegram. L’accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio alle 8.30 e, come parte di esso, le truppe dell’Idf attueranno le procedure operative sul campo in conformità con gli accordi stabiliti”.
Tra i detenuti liberati da Israele anche Zakaria Zubeidi, leader delle Brigate dei Martiri in Cisgiordania
Tra i nomi della lista di detenuti palestinesi di cui è previsto il rilascio nella prima fase dell’accordo con Hamas messa a punto dal ministero di Grazia e Giustizia israeliano figura anche quello di Zakaria Zubeidi, già leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa in Cisgiordania. Zubeidi fu coinvolto in un’evasione da una struttura detentiva di massima sicurezza nel nord di Israele nel 2021 per poi essere nuovamente arrestato assieme ai suoi compagni di fuga. L’anno scorso l’Idfha ucciso suo figlio Mohammed insieme a diversi altri uomini armati in un attacco con un drone. Zubeidi figlio veniva descritto dai militari israeliani come “terrorista di spicco dell’area di Jenin”. A riferirne è il ‘Times of Israel’.
Intercettato missile dallo Yemen, suonano le sirene a Gerusalemme e Tel Aviv
In Israele, anche nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv, sono tornate a suonare le sirene dell’allarme antiaereo mentre le forze israeliane (Idf) hanno confermato che è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen. Lo riferisce Haaretz.
Hezbollah loda l’intesa: “Abbiamo contribuito alla vittoria di Gaza”
Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, si è congratulato con i palestinesi per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza, affermando che dimostra la “tenacia della resistenza”. Secondo quanto riferito da Reuters, Qassem ha anche affermato che la guerra di Hezbollah con Israele in Libano ha contribuito alla “vittoria di Gaza”.
Allarme missilistico a Gerusalemme e Tel Aviv
Alle 10:20 ora locale questa mattina è scattato l’allarme missilistico sia a Tel Aviv che a Gerusalemme. Secondo i media locali si tratta di missili lanciati dallo Yemen e diretti a Israele.
Bombe su una tenda a Gaza, sterminata una famiglia di cinque persone
Nella notte cinque membri di una stessa famiglia sono stati uccisi in un bombardamento israeliano nel sud della Striscia di Gaza. Le vittime sono una coppia e i loro 3 figli, morti nel raid che ha colpito una tenda per sfollati nella periferia della città di Al-Qarara, a nord di Khan Yunis. Lo riporta l’agenzia Wafa.
I dieci ostaggi stranieri non verranno liberati nella prima fase
Dei 98 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza, 10 sono cittadini stranieri rapiti dai kibbutz nel sud di Israele dove lavoravano o studiavano e che non rientrano nella lista dei 33 che verranno liberati nell’ambito della prima fase dell’accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Otto sono lavoratori thailandesi, più due studenti, uno nepalese e uno tanzaniano. Finora, 23 ostaggi thailandesi sono stati liberati. In 49 sono stati uccisi durante l’attacco del 7 ottobre, 11 solo nel kibbutz Nir Oz, dove in cinque sono stati rapiti e due sono stati liberati in un accordo precedente. Tra i rapiti c’è Sattin Suwankham, 34 anni, che è stato gravemente ferito durante il sequestro, Surasak Lamnau, 30 anni, Pongsak Tanna, 35 anni, Bhanawat Saitieo, colpito alla gamba il 7 ottobre, Pinta Natthaphong, 35 anni, e Watchara Sriaoun, 32 anni. Altri due lavoratori thailandesi, Sontha Oakkharasri, 32 anni, e Rinthalak Sudthisak, 43 anni, sono stati assassinati nelle piantagioni del Kibbutz Bèeri il giorno del massacro e i loro corpi sono stati portati nella Striscia. Tra i rapiti anche lo studente nepalese Bipin Joshi, 23 anni, e lo studente tanzaniano Joshua Loitu Mollel, 22 anni, entrambi erano in Israele per studiare agricoltura.
Qatar: “Tregua a Gaza in vigore dalle 08:30 di domenica”
Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza entrerà in vigore alle 8:30 di domani mattina. Ad annunciarlo sono state le autorità del Qatar, in qualità di mediatore. “Come coordinato dalle parti e dai mediatori, il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizierà alle 8:30 di domenica 19 gennaio, ora locale di Gaza”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari su X. “Consigliamo agli abitanti di esercitare la massima cautela e di attendere indicazioni da fonti ufficiali”.
Media: “Molti ergastolani detenuti per omicidio tra gli scarcerati”
La lista di oltre 700 detenuti che saranno liberati da Israele nel quadro della prima fase dell’accordo con Hamas include numerosi terroristi che stanno scontando condanne all’ergastolo per omicidio: tra loro esponenti di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del movimento Fatah. A darne notizia è il Times of Israel. Il quotidiano cita poi un comunicato del Ministero della Giustizia in cui si annuncia che il primo gruppo di prigionieri coinvolti nell’accordo non sarà rilasciato prima delle 16 di domani.
Anp raggiunge accordo con miliziani Hamas e Jihad Islamica a Jenin
L’Autorità nazionale palestinese ha raggiunto un accordo con i miliziani armati del Battaglione Jenin, mettendo fine all’operazione militare in corso da oltre un mese nell’omonima città nel nord della Cisgiordania. In base all’intesa, squadre civili entreranno nel campo per ripristinare le infrastrutture idriche ed elettriche, mentre le squadre di sicurezza neutralizzeranno tutti gli esplosivi nell’area. Secondo fonti riprese dai media, membri specifici del Battaglione Jenin – che unisce militanti delle brigate Qassam di Hamas, delle brigate al-Quds della Jihad Islamica e delle brigate Martiri di al-Aqsa di al-Fatah – dovranno consegnare le loro armi e sarà garantito loro un giusto processo, mentre sarà consentito alle forze di sicurezza dell’Anp di operare liberamente nel campo profughi. Inoltre, verrà istituita una commissione d’inchiesta per indagare sugli eventi che hanno portato all’uccisione di civili nel campo e chiunque risulti coinvolto verrà processato.
Israele rilascerà oltre 700 prigionieri, anche leader Fatah
“Il terrorista di Fatah Zakaria Zubeidi, che nel 2021 era stato coinvolto in una fuga da un centro di detenzione di massima sicurezza nel nord di Israele prima che lui e gli altri evasi venissero nuovamente arrestati, è incluso nell’elenco del Ministero della Giustizia dei prigionieri di sicurezza palestinesi che Israele dovrebbe rilasciare nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco con Hamas”. Lo riportano i media israeliani. Zubeidi non verrebbe inviato all’estero. Dopo il voto del governo, il Ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato infatti un altro elenco di prigionieri palestinesi destinati a essere rilasciati durante la prima fase dell’intesa sul cessate il fuoco con Gaza. Il nuovo elenco di oltre 700 persone, 737 secondo alcune fonti di informazione, comprenderebbe infatti diversi terroristi che stanno scontando condanne all’ergastolo per omicidio, tra cui membri di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del movimento Fatah, al potere nell’Autorità Nazionale Palestinese. In una nota, il Ministero della Giustizia afferma che il primo gruppo di prigionieri destinati alla liberazione non verra” rilasciato prima delle 16 di domenica. Come parte della prima fase dell’accordo del cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza, “il governo approva il rilascio di 737 prigionieri e detenuti sotto la custodia dell’amministrazione carceraria”, ha dichiarato il ministero in un comunicato. E tra i prigionieri da rilasciare c’è Zakaria Zubeidi, che sarebbe responsabile di diversi attacchi contro civili israeliani ed ex leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, l’ala armata del partito Fatah, evaso da una prigione israeliana nel 2021.
Governo Israele, 24 ministri a favore tregua, 8 contro
Secondo quanto riportato dai media ebraici, 24 ministri hanno votato a favore e otto contro. L’accordo dovrebbe entrare in vigore domenica. Ora la parte che si opponeva all’intesa potrà presentare una petizione all’Alta Corte di Giustizia, anche se è improbabile che la corte intervenga.
Il governo israeliano approva l’accordo su Gaza
Il governo israeliano ha approvato l’accordo con Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi siglato durante la notte tra giovedì e venerdì a Doha. L’accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio. Lo ha comunicato l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu.
Netanyahu, Trump ci darà le forniture militari bloccate
Durante la riunione del governo ancora in corso a Gerusalemme, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha affermato che “il presidente Trump ha preso la decisione che, al suo insediamento, riavremo tutte le forniture militari che erano state bloccate”. Secondo Netanyahu, “questo è importante perché, se non arriveremo alla fase due dell’accordo, avremo ulteriori strumenti per tornare a combattere. Il presidente Trump offre pieno supporto a Israele per tornare in guerra in caso di violazione dell’accordo”, ha detto. Lo riferisce Ynet.
Onu, pronto cibo per un milione di persone per tre mesi
Ottantamila tonnellate di cibo, sufficienti per sfamare un milione di persone per tre mesi, sono in attesa di entrare a Gaza il prima possibile, in vista del cessate il fuoco. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite nel corso dell’incontro quotidiano con i media.
Al Cairo una sala operativa per monitorare la tregua di Gaza
E’ stata concordata “l’istituzione di una sala operativa congiunta al Cairo per monitorare l’implementazione delle misure” per applicare l'”accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”. Lo ha riferito una fonte qualificata egiziana precisando che la “sala operativa comprenderà rappresentanti di Egitto, Palestina, Qatar, Stati Uniti e Israele per garantire un coordinamento efficace e il rispetto delle clausole dell’accordo”. La decisione è stata presa in un incontro organizzato nella capitale egiziana per discutere “delle modalità di attuazione dell’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”, ha riferito ancora la fonte. La riunione si è svolta “in un clima positivo” generando un “consenso generale” su “tutti i preparativi necessari per l’attuazione” dell’intesa, inclusa la sala operativa.
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