Il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 10,15 ora italiana dopo che Hamas ha consegnato la lista degli ostaggi che saranno rilasciati oggi. La prima fase della tregua era originariamente prevista per iniziare questa mattina alle 8,30 locali. Questo pomeriggio verranno rilasciate tre donne: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Migliaia di sfollati stanno tornano alle loro case. L’Onu ha confermato l’arrivo degli aiuti nella Striscia. Tajani domani in Israele

Finalmente è scattata la tregua a Gaza, con tre ore di ritardo. Il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 10,15 ora italiana dopo che Hamas ha consegnato la lista degli ostaggi che saranno rilasciati oggi.  La prima fase della tregua era infatti originariamente prevista per iniziare  questa mattina alle 8,30 locali, ma è stata rinviata perché Hamas ha  tardato a consegnare i nomi delle tre donne che saranno scambiate questo  pomeriggio: si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher (CHI SONO).
L’Onu ha rivelato che i primi camion con gli aiuti sono arrivati a Gaza  (LE IMMAGINI).
Nelle scorse ore erano continuati gli attacchi israeliani nel nord della Striscia di Gaza. ll bilancio dei morti dopo i raid di questa mattina è salito a 13: lo riportano i media israeliani, che citano canali di Gaza. Secondo quanto riferito da giornalisti dell’Afp, molti abitanti della Striscia si stanno spostando a piedi oppure su camion e carretti trainati da asini per tornare nelle loro abitazioni.

Approfondimenti:
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A Khan Younis, nel sud di Gaza, la folla canta e intona slogan, vengono sparati colpi in aria. A migliaia festeggiano a Gaza l’entrata in vigore della tregua questa mattina, con la folla che sfila lungo le strade unendosi agli sfollati che cominciano a rientrare nella Striscia dopo essere fuggiti durante i 15 mesi di guerra. I network internazionali rilanciano le prime immagini e raccolgono le prime testimonianze, di gioia ma per molti nella consapevolezza che potrebbero non trovare più nulla tornando là dove una volte c’era la loro casa. 
Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha dichiarato che dall’inizio dell’operazione nel nord della Striscia di Gaza, all’inizio di ottobre, sono stati uccisi 3.000 terroristi. Lo riferisce l’Idf. 
Camion con aiuti umanitari e autocisterne stanno entrando a Gaza dal valico di Rafah, che era chiuso da maggio. Lo ha constatato l’ANSA sul posto. 
Hamas ha dichiarato di essere in attesa di una lista di 90 prigionieri che saranno rilasciati oggi da Israele come parte dell’accordo di cessate il fuoco per la presa degli ostaggi, scrive il Times of Israel. “L’occupazione dovrebbe consegnare a breve una lista contenente i nomi di 90 prigionieri appartenenti alle categorie donne e bambini che dovrebbero essere rilasciati il primo giorno del cessate il fuoco”, afferma Hamas in una dichiarazione. Hamas aggiunge che l’accordo prevede “il rilascio di 30 prigionieri palestinesi in cambio di un detenuto civile”.

©Getty
Palestinesi in festa dopo l'inizio della tregua a Gaza
Hamas ha annunciato di aspettarsi “a breve” da Israele una lista di 90 prigionieri palestinesi per lo scambio. 
Dall’inizio della guerra all’inizio della tregua 46.913 persone sono state uccise a Gaza e 110.750 sono state ferite. Migliaia sono ancora classificate come disperse. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, che ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 14 persone e altre 25 sono rimaste ferite. 
Quattromila camion di aiuti umanitari sono pronti a entrare nella Striscia di Gaza, rende noto l’Unrwa precisando che la metà contengono alimenti essenziali e farina. Già 160 camion si stanno muovendo dal valico di Rafah verso quello di Kerem Shalom, ha reso noto Al-Qahera. Fra questi ci sono anche cinque o sei camion con combustibile. 
Non ci sarà stabilità in Medio Oriente fino a quando Hamas resterò al potere a Gaza. Ne è convinto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar. Parlando mentre entrava in vigore un cessate il fuoco a Gaza, Saar ha detto che Israele è impegnato a raggiungere tutti gli obiettivi della sua guerra contro Hamas, incluso lo smantellamento delle sue capacità governative e militari. Israele non è riuscito a sbarazzarsi di Hamas, ha ammesso, ma ha fatto “progressi”, trasformando il movimento “da esercito terrorista a gruppo di guerriglia”.

“Esprimo gratitudine a tutti i mediatori: è un  bel lavoro questo di mediare perché si faccia la pace”. Lo ha detto il Papa all’Angelus parlando della tregua tra Israele e Gaza. “Ringrazio tutte le parti coinvolte in questo importante risultato”, ha aggiunto lanciando un appello: “Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti”. “Auspico che le autorità politiche di entrambi”, ha detto ancora il Papa riferendosi a Israele e Palestina, “con l’aiuto della comunità internazionale  possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace”. 
I primi camion con gli aiuti per la popolazione palestinese sono entrati a Gaza dopo l’avvio del cessate il fuoco. Lo riferisce l’Onu. 
“Esprimo gratitudine a tutti i mediatori: è un bel lavoro questo di mediare perché si faccia la pace”. Lo ha detto il Papa all’Angelus parlando della tregua tra Israele e Gaza. “Ringrazio tutte le parti coinvolte in questo importante risultato”, ha aggiunto lanciando un appello: “Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti”. “Auspico che le autorità politiche di entrambi”, ha detto ancora il Papa riferendosi a Israele e Palestina, “con l’aiuto della comunità internazionale possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace”. 
Il ministro di ultradestra Bezalel Smotrich ha dichiarato alla Radio dell’esercito che Israele “deve occupare Gaza e creare un governo militare temporaneo perché non c’è altro modo per sconfiggere Hamas”. “Rovescerò il governo se non tornerà a combattere in un modo che ci porti a prendere il controllo dell’intera Striscia e a governarla”, ha continuato, attaccando il capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi e definendolo “debole nella strategia”. Nelle scorse settimane il premier Benyamin Netanyahu ha sottolineato che Israele non ha intenzione di conquistare o occupare permanentemente la Striscia di Gaza.
Secondo quanto riferito da giornalisti dell’Afp, molti abitanti della Striscia si stanno spostando a piedi oppure su camion e carretti trainati da asini per tornare nelle loro abitazioni. Intanto, camion con aiuti umanitari e ambulanze entrano a Gaza attraverso il valico di Rafah. LE FOTO
Hamas ha dichiarato in un comunicato che è previsto il rilascio di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, tutte rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Dmari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza CHI SONO
Le famiglie delle altre due rapite che saranno rilasciate da Hamas oggi hanno consentito la pubblicazione della conferma: oltre a Romi Gonen saranno liberate anche Doron Steinbracher ed Emily Demari. 
“Io domani mattina sarò in Israele e poi sarò a Ramallah, in Cisgiordania, per sostenere la pace, per incoraggiare questa tregua che è ancora molto fragile, ma poi deve trasformarsi veramente in un momento di pace. Un cessate il fuoco che sta cominciando ora. Bisogna che tutte le parti facciano il massimo perché possa consolidarsi, che da una prima fase poi si possa passare alla seconda e poi alla terza”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno su don Sturzo a Caltagirone.  “L’Italia vuole essere protagonista di questa costruzione di pace come lo è stata in passato”, ha detto. 
Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell’accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Hamas ha dichiarato in un comunicato che per oggi è previsto il rilascio di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. CHI SONO
Le tre giovani donne ostaggio di Hamas che saranno liberate oggi, primo giorno della prima fase dell’accordo raggiunto con Israele grazie alla mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, usciranno dalla Striscia di Gaza alle quattro di questo pomeriggio (le tre in Italia), ha reso noto l’Ufficio del Premier israeliano chiedendo ai media e al pubblico di “evitare di condividere dettagli dell’elenco degli ostaggi da rilasciare per cautela e per mantenere la privacy delle famiglie”. 
Tutti a Gaza “sono felici ma con un po’ di inquietudine per quello che sarà”. Lo afferma il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, parlando della nuova situazione della Striscia con l’entrata in vigore della tregua. “Le persone vogliono tornare a casa ma non sanno se ancora in piedi, se c’è un solo muro, se è sicura”, “Gaza è triturata”, riferisce il parroco nel video postato sui social per aggiornare sulla situazione. Romanelli riferisce anche della festa di ieri sera che è stata organizzata nel corso della consueta telefonata della sera con Papa Francesco per ringraziarlo della sua costante vicinanza. Il Pontefice in questi quindici mesi ha telefonato alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia tutti i giorni per essere aggiornato sulla situazione. “Non sappiamo come saranno i giorni a venire Perché alcuni vogliono tornare nelle loro case. Ma dove sono le loro case? Hanno anche avvisato che molte zone sono zone rosse, dicono zone di pericolo militare, e hanno anche mandato un avviso di non avvicinarsi alle spiagge, di non fare il bagno al mare, di non pescare in questi giorni”. “E’ molto difficile , ci vorrà del tempo, continuiamo a pregare per la pace”, conclude il missionario argentino. 
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