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Al suo posto la 28enne Emily Damari con doppia cittadinanza israelo-britannica
DALLA NOSTRA INVIATA
TEL AVIV – In Hostages Square, nella piazza che dal 7 ottobre è chiamata «degli ostaggi», una donna canta i nomi delle tre ragazze che Hamas libererà nel pomeriggio di oggi, domenica 20 gennaio. Li canta mentre un amico suona al piano Hallelujah di Leonard Cohen: Doron Steinbrecher, Romi Gonen, Emily Damari.
Già nella serata di ieri, circolavano tre nomi non confermati dall’autorità ma che sembravano verosimili. Effettivamente due su tre erano corretti. Al posto Arbel Yehud, però, oggi sarà Damari, una 28enne con cittadinanza anche britannica, a lasciare la Striscia.
Yehud, una 29enne rapita con il suo fidanzato da kibbutz Nir Oz, resterà ancora nascosta in qualche tunnel o in qualche appartamento-covo a Gaza. «La famiglia non commenta», dicono dalla base del Forum delle famiglie degli ostaggi, «deve essere una giornata molto difficile per loro. Nonostante i tre nomi usciti ieri non fossero stati confermati dalle autorità, immaginiamo che i parenti ci abbiano almeno sperato. Questi 15 mesi sono stati montagne russe, e in queste ultime ore siamo a testa in giù».
La voce che gira in questa piazza è che Yehud rientrerà nella prossima tranche di liberati, ma c’è sempre molto timore a fare affermazioni di questo genere ad alta voce perché il rischio di delusione è troppo altro e spezza anime già rotte.
Arbel Yehud ha compiuto 29 anni nella Striscia. Il 7 ottobre è stata presa in ostaggio insieme al suo fidanzato, Ariel Cunio. Quella mattina dell’orrore, si trovavano a casa, in Kibbutz Nir Oz, uno dei luoghi più colpiti dal massacro di Hamas, dove sono stati uccisi e rapiti un quarto dei residenti. Nella stessa mattina, il fratello di Arbel, Dolev Yehud, è stato trucidato mentre difendeva il kibbutz, ma la certezza della sua morte è arrivata il 3 giugno 2024, quando sono stati identificati i suoi resti. «Quando tuo figlio è in cattività sembra che ti manchi un arto e il tuo cuore è con lui lì», hanno commentato mesi fa i genitori che hanno perso un figlio e non vedono la figlia da un anno e mezzo.
Arbel è definita dal padre come «l’anima della famiglia» ed è una grande appassionata di spazio e astronomia. «È una zia meravigliosa che gioca sempre, che si prende cura degli altri», aveva raccontato la cognata. Proseguiva dicendo: «Molte donne sono già state rilasciate ma non Arbel. Per noi è importante sapere che è viva e che tornerà, come tutte le altre rapite e i bambini».
19 gennaio 2025 ( modifica il 19 gennaio 2025 | 16:34)
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