Lo scrive l’agenzia palestinese secondo cui il bambino è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Intanto l’agenzia di Protezione civile di Gaza, gestita da Hamas, stima che oltre 10mila corpi siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. Hamas: "Prossimi ostaggi iberi domenica"

Le forze di occupazione israeliane “hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro” questa sera nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa secondo cui il bambino è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Due persone, una delle quali era un bambino, sono state uccise e altri nove, tra cui bambini, sono rimaste ferite questa sera dai proiettili delle forze di occupazione a Rafah, scrive ancora la Wafa. Primo giorno di libertà per le tre donne israeliane ex ostaggio di Hamas e per centinaia di detenuti palestinesi. Il posto su Ig di Emily Damari, liberata ieri dopo 471 giorni di prigionia a Gaza: “Sono la persona più felice del mondo”. Anche l’attivista Jarrar tra le detenute palestinesi liberate: nella notte la gioia della folla notte davanti al carcere di Ofer. Missione di Tajani in Israele e Palestina: “È l’alba di una pace possibile, l’Italia si conferma costruttrice di eventi positivi”. L’agenzia di protezione civile a Gaza, gestita da Hamas, stima che più di 10.000 cadaveri siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. 

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Tra i protagonisti dell’escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche  l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente  e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese,  quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita  politica. Il suo leader è  stato a lungo – dal  1992 – Hassan Nasrallah,  che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato  ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L’ANALISI
Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato  dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal  2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha  iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil,  primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli  ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari  gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di  crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO
Mentre continuano a emergere i dettagli sull’intesa raggiunta tra le  parti, non si sono fatte attendere le reazioni dei leader internazionali  sul cessate il fuoco nella Striscia. LEGGI L’ARTICOLO
La Difesa civile palestinese ha affermato che dall’inizio del cessate il fuoco solo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sono stati ritrovati tra le macerie 137 corpi. Lo riferisce Al Jazeera online, secondo cui l’organizzazione di soccorso di Gaza ha garantito che le sue squadre continuano a scavare tra le macerie degli edifici distrutti dalla guerra di 15 mesi di Israele, alla ricerca dei corpi delle persone uccise. Si stima, aggiunge l’emittente tv qatariota, che attualmente siano almeno 10.000 i corpi non ancora recuperati da sotto le macerie nella Striscia di Gaza. 
Le forze di occupazione israeliane “hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro” questa sera nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa secondo cui il bambino, di nome Zakaria Hamid Yahya Barbakh, è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Due persone, una delle quali era un bambino, sono state uccise e altri nove, tra cui bambini, sono rimaste ferite questa sera dai proiettili delle forze di occupazione a Rafah, scrive ancora la Wafa
I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il  clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è  giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di  guerra. LE IMMAGINI
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE
La giornalista racconta i suoi 21 giorni di prigionia nel carcere di Evin a “Che tempo che fa”: dalla cella sentiva “rumori strazianti, erano tentativi di farsi del male di detenute in isolamento”. Sul giorno dell’arresto: “Mi hanno portata via dall’albergo e mi hanno bendata”. E spiega di non voler più tornare in Iran, almeno finché sarà una Repubblica Islamica. LEGGI QUI
Come annunciato da giorni, il ministro della Sicurezza nazionale – con altri due ministri del suo partito nazionalista-religioso – ha detto addio all’esecutivo di Netanyahu, in segno di protesta per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. LEGGI L’ARTICOLO
Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell’accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono le persone che dovrebbero essere liberato man mano durante questa fase di tregua. LEGGI QUI
Molti abitanti della Striscia si stanno spostando a piedi oppure su camion e carretti trainati da asini per tornare nelle loro abitazioni. Intanto, camion con aiuti umanitari e ambulanze sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah. GUARDA LA GALLERY
Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell’accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. CHI SONO
Il Qatar ha annunciato che fornirà alla striscia di Gaza 12,5 milioni di litri di carburante nei primi 10 giorni di cessate il fuoco, con 1,25 milioni di litri al giorno. Lo riferisce Al Jazeera online citando il ministero degli Esteri del Qatar secondo cui 25 camion carichi di carburante finanziati dallo Stato del Qatar sono già arrivati ;;nell’enclave attraverso il valico di Karem Abu Salem.   Il carburante verrà utilizzato per alimentare ospedali e rifugi per i palestinesi sfollati e fornire altri servizi essenziali, precisa la stessa fonte, aggiungendo che il Qatar ha allo stesso tempo sottolineato la necessità di sforzi regionali e internazionali concertati per fornire aiuti umanitari ai civili devastati dalla guerra. 
Le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalle aree intorno alla città meridionale di Rafah verso il corridoio Philadelphia, lungo il confine tra Egitto e Gaza. L’accordo di tregua con Hamas prevede tre fasi e stabilisce la negoziazione della fase due e tre durante la fase uno. Sempre nella fase iniziale Israele dovrebbe concedere una aumento delle consegne di aiuti umanitari, fino a 600 camion al giorno. Ecco una cronologia di quello che dovrebbe accadere nei prossimi due mesi. COSA SAPPIAMO
I primi ostaggi israeliani liberati da Hamas sono tre donne: Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher. Tutte e tre in buona salute, sono state consegnate alla Croce Rossa nella piazza centrale di Gaza circondata dai miliziani. GUARDA IL VIDEO
“Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sono libere. Altri devono seguire. Vedere gli ostaggi riunirsi alle loro famiglie ci riempie il cuore di speranza. Che sia l’inizio di un nuovo capitolo per Israele e per il popolo palestinese. Il cessate il fuoco deve reggere. L’Europa lo sosterrà”. Lo scrive sui social la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Un portavoce di Hamas ha annunciato che il gruppo terroristico non rilascerà il prossimo gruppo di ostaggi prima di domenica prossima, e non sabato come era stato previsto e che il giorno prima fornirà i nomi dei rapiti che saranno liberati. Lo riferisce Times of Israel. L’accordo stabilisce che Hamas rilascerà il secondo gruppo di ostaggi il settimo giorno dell’accordo di cessate il fuoco-ostaggi. Poiché l’accordo è entrato in vigore ieri, il settimo giorno dell’accordo sarebbe sabato.
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