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Donald Trump ha firmato i primi sette ordini esecutivi alla Capital One Arena, davanti a migliaia di sostenitori: tra i primi decreti la revoca di 78 leggi emanate dal suo predecessore Joe Biden. E ha annunciato che dal 1 febbraio saranno previsti dazi del 25% su Messico e Canada. Intanto, Elon Musk passa al contrattacco dopo l’ondata di polemiche scatenata dal saluto romano fatto per ben due volte durante la festa per l’insediamento del tycoon. Il magnate della tecnologia ha accusato i suoi detrattori di non saper trovare “trucchi sporchi migliori” per screditarlo.

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Oms: “Gli Stati Uniti ci ripensino, proteggiamo anche la loro salute”
Von der Leyen: “Il mondo sta cambiando, dobbiamo farlo anche noi”
Von der Leyen: “L’accordo di Parigi sul clima è la migliore speranza per l’umanità”
Séourné: “L’Ue pronta a reagire ai dazi di Trump, siamo uniti”
Prodi: “Meloni? Da Trump solo l’estrema destra che obbedisce”
Prodi: “Da Trump un discorso imperiale: gli Usa mettono a rischio la democrazia”
Musk su saluto romano: “Cercate trucchi sporchi migliori”
Cina a Trump: “Ruolo Oms dovrebbe essere solo rafforzato”
Cina: “Preoccupati per uscita Usa da accordi di Parigi”
Trump: “Prevedo dazi del 25% su Messico e Canada dal 1 febbraio”
Trump firma per sospensione bando a TikTok: “Abbiamo problemi più gravi”
Trump dichiara emergenza nazionale l’immigrazione dal Messico
Firmato il decreto per stop allo ius soli
Trump firma il perdono per gli assalitori di Capitol Hill
Trump alla Casa Bianca. Nello studio ovale firmerà altri ordini esecutivi
Gli Usa fuori dagli accordi di Parigi per il clima
Marco Rubio nuovo Segretario di Stato
Oms: “Gli Stati Uniti ci ripensino, proteggiamo anche la loro salute”
“Ci auguriamo che gli Stati Uniti ci ripensino e non vediamo l’ora di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere la partnership tra Usa e Organizzazione mondiale della sanità, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo”. È l’auspicio espresso dall’agenzia Onu per la salute, in un commento a uno dei primi atti firmati dal neopresidente Donald Trump, che porterebbe gli States fuori dall’Oms. Questa organizzazione, ricorda l’Oms, “svolge un ruolo cruciale nella protezione della salute e della sicurezza delle persone” a livello globale, “compresi gli americani, affrontando le cause profonde delle malattie, costruendo sistemi sanitari più solidi e rilevando, prevenendo e rispondendo alle emergenze sanitarie, compresi i focolai di malattie, spesso in luoghi pericolosi dove altri non possono andare”. L’agenzia esprime “rammarico” per l’annuncio sul ritiro degli Usa dal network globale per la salute. “Gli Stati Uniti sono stati un membro fondatore dell’Oms nel 1948 e da allora hanno partecipato alla definizione e al governo del lavoro dell’agenzia, insieme ad altri 193 Stati membri, anche attraverso la loro partecipazione attiva all’Assemblea mondiale della sanità e al Consiglio esecutivo. Per oltre 7 decenni – si ripercorre nella nota – l’Oms e gli Usa hanno salvato innumerevoli vite e protetto gli americani e tutte le persone dalle minacce per la salute. Insieme, abbiamo posto fine al vaiolo e insieme abbiamo portato la poliomielite sull’orlo dell’eradicazione. Le istituzioni americane hanno contribuito e tratto beneficio dall’appartenenza all’Oms”. Con la partecipazione degli Stati Uniti e di altri Stati membri, aggiunge infine l’agenzia, “l’Oms ha implementato negli ultimi 7 anni la più grande serie di riforme della sua storia, per trasformare la nostra responsabilità, efficacia in termini di costi e impatto nei Paesi. Questo lavoro continua”, ha assicurato l’organizzazione ribadendo di sperare in un ripensamento degli Usa.
Von der Leyen: “Il mondo sta cambiando, dobbiamo farlo anche noi”
“Il mondo sta cambiando. Dobbiamo farlo anche noi. Negli ultimi 25 anni, l’Europa ha fatto affidamento sulla crescente ondata del commercio globale per guidare la sua crescita. Ha fatto affidamento sull’energia a basso costo dalla Russia. E l’Europa ha troppo spesso esternalizzato la propria sicurezza. Ma quei giorni sono finiti”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso al Forum economico mondiale di Davos. “Per sostenere la nostra crescita nel prossimo quarto di secolo, l’Europa deve cambiare marcia. Ecco perché ho chiesto a Mario Draghi di presentare un rapporto sulla competitività europea. E su questa base, la prossima settimana la Commissione europea presenterà la nostra tabella di marcia, che guidera’ il nostro lavoro per i prossimi cinque anni. L’attenzione sarà rivolta all’aumento della produttività colmando il divario di innovazione. Un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività. Per superare le carenze di competenze e manodopera e ridurre la burocrazia. È una strategia per rendere la crescita più rapida, più pulita e più equa, assicurando che tutti gli europei possano beneficiare del cambiamento tecnologico”, ha aggiunto.
Von der Leyen: “L’accordo di Parigi sul clima è la migliore speranza per l’umanità”
L’accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza di tutta l’umanità. Quindi l’Europa manterrà la rotta e continuerà a lavorare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Davos.
“I prossimi anni saranno vitali ben oltre l’Europa. Tutti i continenti dovranno accelerare la transizione verso zero emissioni nette e affrontare il crescente peso del cambiamento climatico”, ha evidenziato la leader tedesca. L’impatto del cambiamento climatico “è impossibile da ignorare – ha sottolineato von der Leyen -: ondate di calore in tutta l’Asia. Inondazioni dal Brasile all’Indonesia, dall’Africa all’Europa. Incendi in Canada e California. Uragani negli Stati Uniti e nei Caraibi”. “Il cambiamento climatico è ancora in cima all’agenda globale. Dalla decarbonizzazione alle soluzioni basate sulla natura. Dalla creazione di un’economia circolare allo sviluppo di crediti per la natura”, ha aggiunto.
Casa Bianca: “Nell’Oms pagamenti sproporzionati e cattiva gestione del Covid”
Ci sono i costi eccessivi e “sproporzionati” tra le ragioni addotte dall’amministrazione Trump per il ritiro del Paese dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “L’Oms continua a chiedere pagamenti ingiustamente onerosi dagli Stati Uniti, di gran lunga sproporzionati rispetto ai pagamenti fissi di altri Paesi. La Cina, con una popolazione di 1,4 miliardi di persone, ha il 300 per cento della popolazione degli Stati Uniti, ma contribuisce quasi il 90 per cento in meno all’Oms”, si legge nell’ordine esecutivo pubblicato sul sito della Casa Bianca. Col documento viene ripristinato lo status quo del luglio 2020, quando già una prima volta il presidente Trump aveva disposto il ritiro degli Usa dall’organizzazione internazionale, poi revocata dal presidente Biden il 20 gennaio 2021, subito dopo il suo insediamento. All’epoca, si legge nel documento, le ragioni dell’uscita Usa erano legate alla “cattiva gestione da parte dell’organizzazione della pandemia di Covid-19 che è sorta a Wuhan, in Cina e di altre crisi sanitarie globali, alla sua incapacità di adottare le riforme urgentemente necessarie e alla sua incapacità di dimostrare l’indipendenza dall’influenza politica inappropriata degli Stati membri”. Il nuovo ordine esecutivo, tra le altre cose, interrompe il “trasferimento di eventuali fondi”, dispone il “ritiro del personale” e interruzione dei “negoziati sull’accordo pandemico dell’Oms e sugli emendamenti al regolamento sanitario internazionale”. La decisione verrà notificata immediatamente alla segreteria generale delle Nazioni Unite.
L’inviato speciale di Trump in Venezuela: “La diplomazia è tornata”
L’inviato del presidente americano Donald Trump per le missioni speciali, Richard Grenell, ha dichiarato di aver parlato ieri con diversi dirigenti in Venezuela e che avrebbe iniziato gli incontri nella mattinata di oggi. “La diplomazia è tornata”, ha scritto Grenell in un post su X, in cui ha aggiunto che “parlare è una tattica”. Grenell – che aveva ricoperto l’incarico di capo dell’intelligence ad interim alla fine del primo mandato di Trump – avrebbe in programma di riunirsi oggi stesso a Washington con i rappresentanti dell’opposizione venezuelana. Il Venezuela è soggetto a sanzioni imposte da Washington, che ha concesso licenze ad alcune multinazionali per operare nel Paese, tra cui l’americana Chevron. In base ad indiscrezioni giornalistiche, il team di Trump starebbe elaborando un piano per forzare la fine di oltre due decenni di chavismo in Venezuela, a partire dalla possibile cessazione della licenza della Chevron, che inciderebbe sulla delicata coesione dell’attuale governo di Nicolas Maduro. Tra gli obiettivi ci sarebbe inoltre un esilio negoziato di Maduro da far avvenire “in “meno tempo” di quanto si pensasse in precedenza, secondo l’entourage di Trump.
Cremlino: “Ancora non iniziati i preparativi per i colloqui Putin-Trump”
Non sono ancora iniziati i preparativi per un colloquio telefonico tra i presidenti russo e americano Vladimir Putin e Donald Trump. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all’agenzia di stampa Tass. “Non ancora”, ha risposto il portavoce alla domanda se l’entourage di Trump avesse preso contatti con il Cremlino e se fossero iniziati i preparativi per un colloquio tra i due presidenti.
Séourné: “L’Ue pronta a reagire ai dazi di Trump, siamo uniti”
“Organizzeremo una discussione sulla nostra sovranità economica e sulla nostra capacità di rispondere insieme. Il messaggio principale di questo Ecofin è l’unità degli europei”. “La nostra forza è proprio quella di riuscire ad avere un messaggio comune. La discussione inizia, ma gli europei risponderanno”. “La presidente della Commissione Ursula von der Leyen è garante di questa unità degli europei e oggi a Davos si esprimerà sulla questione”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Stéphane Séjourné prima dell’Ecofin, sottolineando di condividere “totalmente” l’idea che l’Ue è pronta a reagire se Trump introdurrà dazi.
Pechino: “Cina e Usa devo tenere i contatti”
La Cina ha indicato che le sue sanzioni contro il neo segretario di Stato Usa Marco Rubio non avrebbero avuto impatti sugli scambi ufficiali, segnalando la volontà di Pechino di avere aperte le comunicazioni con la nuova amministrazione di Donald Trump. “Gli alti funzionari cinesi e americani dovrebbero mantenere i contatti”, ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, alla domanda se Pechino avrebbe ritirato le sanzioni a Rubio. “La Cina manterrà con fermezza i suoi interessi nazionali, ma allo stesso tempo è necessario che alti funzionari di Cina e Usa tengano i contatti in modo appropriato”, ha aggiunto Guo.
Prodi: “Meloni? Da Trump solo l’estrema destra che obbedisce”
“È un successo a breve di Meloni, del resto Trump ha invitato solo i governi di estrema destra, che gli obbediscono in modo totale. Ma gli altri non c’erano…” Romano Prodi torna così a ‘pungere’ Giorgia Meloni, parlando, a SkyTg24, dell’insediamento di Donald Trump e della presenza a Washington della presidente del Consiglio.
Prodi: “Da Trump un discorso imperiale: gli Usa mettono a rischio la democrazia”
Ho seguito con molta attenzione il discorso di Trump, è un cambiamento globale del mondo, mai avrei pensato che la democrazia fosse messa a rischio dagli Usa”. Lo dice Romano Prodi, ospite di SkyTg24. Siamo di fronte a un discorso “aggressivo, da Panama ai dazi, ai migranti, al Messico, è un discorso imperiale”, avverte l’ex premier.
Dal clima all’Oms, i primi provvedimenti di Trump
Poche ore dopo il giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump si è messo subito all’opera e ha firmato i primi ordini esecutivi, provvedimenti con effetto immediato che sono una pratica tradizionale dopo l’insediamento del presidente. Tanti i temi su cui il nuovo inquilino della Casa Bianca è intervenuto. Il tycoon ha firmato la grazia per i rivoltosi che il 6 gennaio 2021 assalirono Capitol Hill. Si tratta di 1500 persone. Trump ha, poi, ritirato gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Trump ha dichiarato l’emergenza energetica nazionale e promesso nuove riserve di petrolio.
Un’altra direttiva ha avuto come oggetto “l’emergenza nazionale” dell’immigrazione irregolare nel confine meridionale con il Messico. Ha ordinato all’esercito di “sigillare” tutta la zona, rilanciando gli sforzi per costruire nuove barriere. Ha designato i cartelli criminali come organizzazioni terroristiche straniere, parlando dell’ingente flusso di droga e del traffico di esseri umani come crimini connessi agli attraversamenti. Ha bloccato le richieste d’asilo per le persone provenienti dal confine. Sul tema immigrazione ha, inoltre, preso di mira la cittadinanza automatica per i figli degli stranieri nati in territorio Usa. Trump ha anche firmato un ordine che rinomina il Golfo del Messico in Golfo d’America e un altro che restituisce al Monte Denali, in Alaska, la denominazione originale di Monte McKinley.
E ancora: il presidente bis ha firmato un altro documento sul tema della pena di morte, al fine di garantire agli Usa i farmaci sufficienti per le iniezioni letali. Provvedimento che riguarda anche chi commette crimini violenti da “straniero presente illegalmente in questo Paese”. Tra le varie tematiche trattate, un altro ordine ha ribadito l’esistenza di due generi: quello maschile e quello femminile. Trump ha anche rinviato di 75 giorni l’applicazione della legge che prevedeva il divieto di utilizzare TikTok negli Stati Uniti. Questa obbligava la società cinese ByteDance a vendere la piattaforma a un acquirente non legato al governo cinese entro il 19 gennaio. In un’altra direttiva viene creato il Department of Government Efficiency (Doge), un nuovo organo consultivo che mira a tagliare i costi governativi. Si prevede che sarà guidato da Elon Musk. Si impone ai dipendenti federali di dover lavorare in ufficio e non da casa. Si mette fine alla “censura governativa”.
Mosca: “Rispettare attuale regime giuridico in Canale di Panama”

“Ci auguriamo che durante le previste discussioni tra la leadership di Panama e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle questioni del controllo del Canale di Panama, che, ovviamente, rientra nell’ambito delle loro relazioni bilaterali, le parti rispettino l’attuale regime giuridico internazionale di questa via navigabile fondamentale”. Lo ha affermato il direttore del dipartimento latinoamericano del ministero degli Esteri russo, Alexander Shchetinin. Lo riporta l’agenzia Tass.

Presidenza Polonia Ue: “Relazioni economiche leali è in interesse reciproco”

“È nell’interesse dell’Unione europea e degli Stati Uniti sviluppare relazioni economiche buone e leali”. Così a margine del lavori dell’Eurogruppo Andrzey Domansky, ministro delle Finanze della Polonia, Paese con la presidenza di turno del Consiglio Ue. Parlando dell’avvio della seconda presidenza Trump negli Stati Uniti, Domansky ha sottolineato la necessità di restare calmi e “rimanere uniti davanti alla nuova amministrazione americana”.
Cina: “Invitare Trump? Disposti a collaborare con gli Usa”
La Cina “è disposta a collaborare con il nuovo governo Usa, sotto la guida strategica dei capi di Stato dei due Paesi, in linea con i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione reciprocamente vantaggiosa”. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, in risposta alla domanda se Pechino inviterà il neo presidente Donald Trump a visitare la Cina. Le parti, ha aggiunto Guo nel briefing quotidiano, dovrebbero “mantenere la comunicazione, rafforzare la cooperazione, gestire adeguatamente le differenze e guidare maggiori progressi nelle relazioni bilaterali da un nuovo punto di partenza”.
Musk su saluto romano: “Cercate trucchi sporchi migliori”
Elon Musk passa al contrattacco dopo l’ondata di polemiche scatenata dal saluto romano fatto per ben due volte durante la festa per l’insediamento di Donald Trump. Il magnate della tecnologia ha accusato i suoi detrattori di non saper trovare “trucchi sporchi migliori” per screditarlo. “Francamente, hanno bisogno di trucchi sporchi migliori” ha scritto su X “L’attacco ‘tutti sono Hitler’ è così logoro”.

Cina: “Cuba nella lista nera dei Paesi che sostengono il terrorismo da parte degli Stati Uniti è atto di bullismo”
È “un atto di bullismo” l’inserimento di Cuba nella lista nera dei Paesi che sostengono il terrorismo da parte degli Stati Uniti. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun. L’uso ripetuto della lista da parte di Washington “contraddice i fatti e rivela pienamente il volto egemonico, autoritario e prepotente degli Stati Uniti”, ha affermato Guo.

Cina: “Trump ascolti la voce della ragione su TikTok”
TikTok “gioca un ruolo nella promozione dell’occupazione e negli stimoli dei consumi negli Usa. L’auspicio è che la parte americana possa ascoltare con attenzione la voce della ragione e fornire apertura ed equità agli attori di mercato negli Stati Uniti”. È il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, in merito all’ordine esecutivo di Donald Trump sui 75 giorni di tempo per la soluzione proprietaria della app della cinese ByteDance, basata sulla vendita del 50% a soggetti americani. “Potremmo decidere di imporre dazi alla Cina se troviamo l’accordo e Pechino non lo approva”, ha minacciato il tycoon.

Capitol Hill, Trump definisce i sostenitori graziati “ostaggi”

Cina a Trump: “Ruolo Oms dovrebbe essere solo rafforzato”
Il ruolo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) “dovrebbe essere solo rafforzato e non indebolito”. E’ il commento del portavoce del minitsero degli Esteri cinese Guo Jiakun, in merito all’ordine esecutivo per uscire dall’agenzia Onu di Ginevra firmato da Donald Trump nello Studio Ovale. “La Cina continuerà a sostenere l’Oms nell’assumere le sue responsabilità”. Trump, durante la firma, ha lamentato i pagamenti molto bassi all’Oms della Cina in rapporto alla sua popolazione.
Cina: “Preoccupati per uscita Usa da accordi di Parigi”
La Cina ha espresso preoccupazione per “l’uscita degli Usa dagli accordi di Parigi sul clima”, in base all’ordine esecutivo firmato lunedì da Donald Trump, appena tornato alla Casa Bianca. “La Cina è fortemente impegnata nella risposta alla crisi climatica e promuoverà in modo congiunto la transizione energetica su scala globale”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.
Canada: “Al lavoro per prevenire dazi ma pensiamo anche a ritorsioni”

I principali ministri canadesi hanno affermato che saranno pronti a reagire ai dazi del 25% che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta pensando di imporre dal 1° febbraio al Canada. La ministra degli Esteri canadese Mélanie Joly ha assicurato che “continueremo a lavorare per prevenire i dazi”, ma che stanno anche “lavorando sulle ritorsioni”. Il ministro delle Finanze Dominic LeBlanc ha detto che Trump può essere imprevedibile: “Niente di tutto questo dovrebbe essere sorprendente. Il nostro Paese è assolutamente pronto a rispondere a uno qualsiasi di questi scenari”. Il Canada è la principale destinazione delle esportazioni di 36 Stati americani. Quasi 3,6 miliardi di dollari canadesi (2,4 miliardi di euro) di beni e servizi attraversano il confine ogni giorno. “Sarebbe un errore per il governo americano procedere con l’imposizione di dazi, in termini di costo della vita negli Stati Uniti, di posti di lavoro negli Stati Uniti e di sicurezza delle catene di approvvigionamento”, ha aggiunto LeBlanc.

Trump: “La Danimarca si abituerà all’idea di cedere la Groenlandia”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il giuramento si è detto “sicuro che la Danimarca si abituerà all’idea” che gli Usa assumano il controllo della Groenlandia e che gli Stati Uniti “ne hanno bisogno per la sicurezza internazionale”.

Trump: “Prevedo dazi del 25% su Messico e Canada dal 1 febbraio”
Dopo aver promesso di imporre “tariffe e tasse ai Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini” nel suo discorso inaugurale come 47esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump dallo Studio Ovale, in serata, ha specificato di prevedere “circa il 25% su Messico e Canada”. A partire da quando? “Dal 1° febbraio”, ha stimato.
Trump licenzia via social 4 alti funzionari governativi: “Oltre mille seguiranno”
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha licenziato via social, attraverso il suo Social Truth, quattro alti funzionari governativi nominati dal suo predecessore Joe Biden. “Oltre mille altri” rischiano il licenziamento imminente, ha poi avvertito nel suo primo post su Truth Social dal suo insediamento.

Afghanistan, Talebani: rilasciati 2 cittadini Usa in scambio prigionieri
Il governo talebano dell’Afghanistan ha annunciato il rilascio di due cittadini statunitensi in uno scambio di prigionieri. Il ministero degli Esteri talebano a Kabul non ha fatto i nomi dei due cittadini statunitensi, ma ha detto che sono stati scambiati con Khan Muhammad, arrestato nella provincia orientale afghana di Nangarhar venti anni fa e che stava scontando una condanna all’ergastolo in una prigione della California. Il ministero ha dichiarato che lo scambio è stato il risultato di “lunghe e fruttuose trattative” con gli Stati Uniti e che è stato “un buon esempio di risoluzione dei problemi attraverso il dialogo”. “L’Emirato islamico guarda con favore alle azioni degli Stati Uniti d’America che aiutano la normalizzazione e lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi”, si legge nel comunicato.
Trump e Melania al primo ballo, First Lady in abito bianco-nero
Donald e Melania Trump sono arrivati al Commander in Chief Ball, il primo dei tre balli ai quali la coppia presidenziale parteciperà nel giorno dell’insediamento. La First Lady indossa un abito lungo, senza spalle nonostante le temperature polari di Washington, bianco e nero, con uno spacco. Dopo di loro sono entrati il vice presidente Jd Vance con la moglie Usha, con un abito di paillettes blu, anche lei con le spalle scoperte.
Il presidente e la moglie si sposteranno poi al Liberty Ball e concluderanno la loro lunga giornata allo Starlight Ball.

Trump: “Forse smetteremo di comprare petrolio dal Venezuela. Il Paese è un disastro”
Donald Trump ha affermato che gli Stati Uniti non sono interessati al petrolio venezuelano e “probabilmente” smetteranno di acquistarlo. Il presidente Usa ha dichiarato che il suo staff sta monitorando attentamente il Venezuela, un Paese che, a suo dire, conosce “molto bene per molte ragioni”. “Era un grande Paese 20 anni fa e ora è un disastro”, ha detto Trump. Alla domanda se avrebbe preso misure per fare pressione sul presidente Nicolàs Maduro, ha risposto: “Probabilmente smetteremo di acquistare petrolio dal Venezuela”.
Cambiano le mappe: Golfo Messico è d’America e il Monte Denali torna a chiamarsi McKinley
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato gli ordini esecutivi che rinominano il Golfo del Messico, come annunciato, “Golfo d’America” e restituisce al Monte Denali, in Alaska, la denominazione originale di Monte McKinley. Lo riporta la Cnn. I cambiamenti riguarderanno i documenti federali e le mappe.
Lo yuan cede terreno sul dollaro con Trump. Timori per i dazi Usa
I piani sui dazi ancora indefiniti di Donald Trump all’import dei beni made in China fanno cedere terreno allo yuan sul dollaro: il renminbi segna uno spot rate a 7,2749 e un offshore rate a 7,2794. Eppure questa mattina la Banca centrale cinese è corsa in soccorso della sua valuta, fissando la parità centrale a 7,1703, rafforzandola di 183 punti base, al livello più forte dall’8 novembre 2024. Il valore è 1.200 punti base più alto delle aspettative del mercato: gli analisti indicano nella svalutazione dello yuan la via primaria per attenuare l’effetto delle possibili tariffe Usa sull’export cinese.
Nancy Pelosi: “Il perdono ai rivoltosi del 6 gennaio è vergognoso”
L’ex speaker democratica della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ha bollato come “vergognosa” la decisione del presidente Usa, Donald Trump, di perdonare circa 1.500 persone che erano state incriminate per la rivolta di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. “Le azioni del presidente sono un oltraggioso insulto al nostro sistema giudiziario e agli eroi che hanno sofferto cicatrici fisiche e traumi emotivi mentre proteggevano il Campidoglio, il Congresso e la Costituzione”, si legge in una nota di Pelosi.

Trump firma per sospensione bando a TikTok: “Abbiamo problemi più gravi”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato l’ordine esecutivo che sospende per 75 giorni l’entrata in vigore del bando di TikTok, deciso dalla Corte Suprema in assenza di una cessione della app da parte del proprietario cinese ByteDance. Ai cronisti con lui nello Studio Ovale, Trump ha spiegato di aver cambiato idea su TikTok perché “mi sono messo a usarlo”. “E ricordate, TikTok è rivolto soprattutto ai giovani, ai ragazzini”, ha aggiunto, “se la Cina raccoglierà da esso informazioni sui ragazzini, a essere onesti, ritengo che abbiamo problemi più gravi”.
Trump firma decreto per uscita dall’Oms
Donald Trump ha firmato, nello Studio Ovale, l’ordine esecutivo per uscire dall’Organizzazione mondiale della Sanità, come durante il primo mandato.
Trump dichiara emergenza nazionale l’immigrazione dal Messico
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato ordini esecutivi che dichiarano l’immigrazione illegale al confine tra Stati Uniti e Messico un’emergenza nazionale, designando i cartelli criminali come organizzazioni terroristiche. Il presidente ha anche firmato un ordine esecutivo che nega la cittadinanza automatica ai figli di immigrati irregolari nati sul suolo statunitense, un provvedimento che violerebbe il quattordicesimo emendamento e rischia quindi di essere subito oggetto di ricorsi legali.
Firmato il decreto per stop allo ius soli
Nello Studio Ovale della Casa Bianca, Trump ha firmato l’ordine esecutivo per mettere fine al diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla costituzione.

Trump firma il perdono per gli assalitori di Capitol Hill
Il presidente Usa, Donald Trump, ha firmato il perdono per circa 1.500 persone che erano state incriminate per la rivolta di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Il provvedimento, coprirebbe quindi quasi tutti coloro che erano finiti sotto accusa per i disordini. Per sei persone ha provveduto a commutare la pena.

Trump alla Casa Bianca. Nello studio ovale firmerà altri ordini esecutivi
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è arrivato alla Casa Bianca dopo aver pronunciato un discorso di fronte ai sostenitori alla Capital One Arena. Si prevede che Trump saluti ora il suo nuovo staff, poi, nello
Studio Ovale, firmerà altri ordini esecutivi come annunciato dal presidente stesso.

Gli Usa fuori dagli accordi di Parigi per il clima
Il presidente Trump ha firmato l’ordine esecutivo per l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. La firma è avvenuta davanti ai sostenitori alla Capital One Arena di Washington. “Risparmieremo tre miliardi di dollari”, ha detto il suo consigliere porgendogli l’ordine.
Marco Rubio nuovo Segretario di Stato
Il Senato ha confermato il senatore repubblicano Marco Rubio come Segretario di Stato Usa. È la prima nomina di alto livello della nuova Amministrazione ad essere confermata. Rubio ha ricevuto un amplissimo consenso bipartisan, con 99 voti a favore e nessuno contrario.

Trump firma decreto per stop allo smart working per i dipendenti federali
Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo per mettere fine al lavoro da casa per i dipendenti federali.
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