Il saluto romano di Musk all’insediamento di Trump diventa un caso, Stroppa: «È autistico, si esprime così». Il miliardario: «Sporchi trucchi»
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Musk fa il saluto romano, Stroppa lo difende: «È autistico, si esprime così». Poi il miliardario: «L’attacco del ‘tutti sono Hitler’ ha stancato»
Elon Musk (Reuters)
DALLA NOSTRA INVIATA 
WASHINGTON – Le commentatrici della Cnn non hanno nascosto lo choc di fronte al gesto di Elon Musk, ma non osavano descriverlo: «Lo abbiamo mostrato, i telespettatori sono abbastanza intelligenti da capire». «A Elon non piacciono gli estremisti!»., ha commentato poco dopo su X Andrea Stroppa, l’uomo considerato da tutti il referente italiano del miliardario, dopo la diffusione di un video che ritrae l’uomo più ricco del mondo, proprietario di X e di Tesla, salutare la folla nella Capitol One Arena con un gesto che ha tutta l’apparenza di un saluto romano. «Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, che esprime i suoi sentimenti dicendo “voglio darti il mio cuore”» scrive Stroppa. 
Il miliardario si è difeso su X martedì mattina, ora italiana: «Francamente, dovrebbero ricorrere a sporchi trucchi migliori. L’attacco del “tutti sono Hitler” ormai ha stancato». 


Si è conclusa proprio nell’Arena di Washington la giornata del secondo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Una cerimonia spostata all’interno del Campidoglio, nella «Rotunda», lo spazio sotto la cupola che poteva ospitare solo circa 600 persone: familiari del presidente Trump e del suo vice J.D. Vance, giudici della Corte suprema, deputati e senatori, i futuri membri del suo governo, alcuni leader stranieri come Giorgia Meloni e l’argentino Javier Milei, gli ex presidenti americani (tutti con le ex first lady tranne Obama), l’ex vicepresidente Mike Pence (che ha spiegato di esserci solo per rispetto alle istituzioni). Era un gruppo eclettico che includeva l’ex premier britannico Boris Johnson, Rupert Murdoch, il sindaco democratico (incriminato) di New York Eric Adams, influencer come Jake e Logan Paul, titani della tecnologia (quasi gli unici insieme agli ex presidenti a poter portare un accompagnatore).

Melania indossava un cappello rigido a tesa piatta di Eric Javitz che le nascondeva gli occhi, Jill Biden un cappotto color viola bipartisan, Usha — la moglie di origini indiane del vicepresidente Vance — reggeva in braccio la figlia con il dito in bocca mentre teneva la Bibbia su cui giurava il marito. Ci sono stati momenti di leggerezza, come quando Usha, confusa dal protocollo, è stata guidata da Doug Emhoff, il marito di Kamala Harris. «Che carini» ha commentato un giornalista sulla tv di destra Fox News. L’insediamento è un momento in cui il Paese vuole essere unito, celebrare la sua democrazia. È stato diverso dal primo insediamento di Trump nel 2017: pochi manifestanti in centro a Washington, perché la sinistra è demoralizzata da questo ritorno e dal suo significato per il Paese.
Ma è stata anche una cerimonia assolutamente trumpiana: condotta all’interno, con i miliardari di Silicon Valley davanti ai futuri membri del governo (e con Jeff Bezos di Amazon che chiacchierava con il futuro segretario del commercio, visto che competono per contratti con il governo). Durante il secondo discorso, quello per i suoi sostenitori riuniti nel centro-visitatori del Campidoglio, Trump ha fatto qualche battuta su Melania, ringraziandola perché nonostante il male ai piedi lo ha accompagnato fino all’elicottero con cui ha preso il volo Biden. «Caro, i miei piedi mi stanno uccidendo», gli avrebbe detto, secondo il racconto del presidente. Ma poi avrebbe aggiunto: «Ti amo tanto» e «in un modo o nell’altro ce la faremo». La first lady da sotto il cappello, scuoteva la testa, sorridendo.

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21 gennaio 2025 ( modifica il 21 gennaio 2025 | 11:04)
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Di NewsBot