Sezioni
Edizioni Locali
Dirette Sportive
Inserti
Speciali
Servizi e partner
Dizionari
Codici Sconto
Il Financial Times rivela che Donald Trump minaccia un guerra globale sulle tasse alle multinazionali americane. Il presidente ha ordinato di studiare misure di ritorsione contro i Paesi che applicano prelievi “extraterritoriali” sulle multinazionali a stelle e strislce. Intanto, i primi provvedimenti del tycoon (tra qui l’uscita degli Usa dall’Oms e i dazi del 25& a Messico e Canada a partire dal 1 febbraio) mettono l’Europa in allerta. “Il mondo sta cambiando, ma l’Ue è pronta”, avverte Von der Leyen. Su Truth Trump ha annunciato di voler rimuovere oltre mille dirigenti nominati da Biden, iniziando dal generale Milley e dallo chef Jose Andres, insignito nei giorni scorsi da Biden con la medaglia presidenziale della libertà.

Il podcast di Stefano Massini

Sì di Trump a retate contro gli immigrati in scuole e chiese
Atteso annuncio di Trump per investimenti da 500 miliardi per l’Intelligenza Artificiale
Domani su Fox News la prima intervista di Trump da presidente
Lo sciamano di QAnon ringrazia Trump per la grazia: “La giustizia è tornata”
Gli Stati democratici Usa fanno causa a Trump sullo ius soli
Tom Homan, lo zar al confine di Trump: “Via ai raid mirati su migranti”
Trump ripristina la pena di morte federale

Trump sospende per 90 giorni gli aiuti all’estero
Via libera del Senato Usa alla prima stretta contro i migranti per reati minori
Il premier della Groenlandia: “Non vogliamo essere americani”
Trudeau: “Il Canada risponderà fermamente ai dazi Usa”
Trump rimuove mille dirigenti nominati da Biden
Zelensky solleva dubbi sull’impegno di Trump nella Nato
Scholz: “Il saluto romano di Musk? Inaccettabile il sostegno all’estremismo”
Media: Trump minaccia la guerra delle tasse sulle multinazionali Usa
Il governatore della Florida il primo a definire il Golfo del Messico come “Golfo d’America”
Orbán: “Con Trump nuova era, trasformerà gli Usa e il mondo”
Ue: “Preoccupazione per l’uscita degli Usa dall’Oms”
Oms: “Gli Stati Uniti ci ripensino, proteggiamo anche la loro salute”
Von der Leyen: “Il mondo sta cambiando, dobbiamo farlo anche noi”
Von der Leyen: “L’accordo di Parigi sul clima è la migliore speranza per l’umanità”
Séjourné: “L’Ue pronta a reagire ai dazi di Trump, siamo uniti”
Prodi: “Meloni? Da Trump solo l’estrema destra che obbedisce”
Prodi: “Da Trump un discorso imperiale: gli Usa mettono a rischio la democrazia”
Musk su saluto romano: “Cercate trucchi sporchi migliori”
Cina a Trump: “Ruolo Oms dovrebbe essere solo rafforzato”
Cina: “Preoccupati per uscita Usa da accordi di Parigi”
Trump: “Prevedo dazi del 25% su Messico e Canada dal 1 febbraio”
Trump firma per sospensione bando a TikTok: “Abbiamo problemi più gravi”
Trump dichiara emergenza nazionale l’immigrazione dal Messico
Firmato il decreto per stop allo ius soli
Trump firma il perdono per gli assalitori di Capitol Hill
Trump alla Casa Bianca. Nello studio ovale firmerà altri ordini esecutivi
Gli Usa fuori dagli accordi di Parigi per il clima
Marco Rubio nuovo Segretario di Stato
Sì di Trump a retate contro gli immigrati in scuole e chiese
Il governo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato il via libera alle retate contro l’immigrazione clandestina in luoghi precedentemente considerati “protetti”, come scuole, chiese e ospedali.
Atteso annuncio di Trump per investimenti da 500 miliardi per l’Intelligenza Artificiale
Il “grande annuncio” di Donald Trump atteso a breve riguarderà un nuovo programma per l’Intelligenza Artificiale, che vedrà il governo degli Stati Uniti collaborare con OpenAI, Oracle e SoftBank, multinazionale giapponese della tecnologia, con investimenti che potrebbero raggiungere i 500 miliardi di dollari.
Lo anticipano i media americani, secondo cui il programma di infrastrutture per l’intelligenza artificiale, denominato Stargate, prevede che le tre aziende investano inizialmente 100 miliardi di dollari insieme, cifra che potrebbe raggiungere i 500 miliardi di dollari entro la fine del secondo mandato di Trump.

Casa Bianca, in rete il nuovo sito ma manca la versione spagnola
Dopo il giuramento di Donald Trump è stato pubblicato il nuovo sito della Casa Bianca ma in molti hanno notato che manca la versione spagnola. Cercando ‘Casa Blanca’ su Google infatti compare il vecchio sito con su scritto “404” e “Pagina non trovata”, come succede quando un account non esiste più.
Non è chiaro se sia solo una questione logistica oppure una scelta politica dopo che il presidente ha firmato una serie di decreti per le espulsioni degli immigrati senza documenti e la chiusura della frontiera sud. Durante la sua prima campagna elettorale del 2016, Trump aveva affermato in un dibattito che gli immigrati negli Stati Uniti “devono parlare inglese” e che in questo Paese “non si parla spagnolo”.
Domani su Fox News la prima intervista di Trump da presidente
Donald Trump terrà la sua prima intervista da presidente con Sean Hannity Fox News nello Studio Ovale. Il colloquio sarà registrato nel pomeriggio di domani e trasmesso alle 21, ora locale, le 3 di mattina di giovedì in Italia.
Musk ai rivoltosi del 6 gennaio graziati: “Fatemi sapere se avete problemi”
“Fatemi sapere se avete problemi”. E’ il senso del messaggio che Elon Musk ha fatto arrivare ai rivoltosi del 6 gennaio, graziati da Donald Trump. Su X, il social di cui è amministratore delegato, Musk ha ripostato una foto di due fratelli – Andrew e Matthew Valentin, condannati per l’assalto al Campidoglio di quattro anni fa – dopo il loro rilascio da una prigione di Washington.
Lo stesso miliardario avrebbe mandato sul posto uno dei suoi ‘luogotenenti’ a X e SpaceX, Christopher Stanley, che sui social ha scritto di essere “con gli scarponi sul terreno” per controllare che avvenisse effettivamente il rilascio dei due. “Fateci sapere se avete difficoltà con il rilascio dei vostri cari”, detto Musk, che poi ha ironizzato: “Se un giudice dovesse stabilire che alcuni membri dell’ufficio carceri hanno agito illegalmente, potrebbero ritrovarsi, ironia della sorte, nella stessa cella della persona che hanno molestato”.

Trump non apprezza il discorso del vescovo sulle minoranze: “Non un buon servizio”
Donald Trump ha dichiarato di non aver assistito a “un buon servizio”, dopo essere stato interpellato direttamente dal vescovo della diocesi di Washington, che lo ha esortato ad avere “misericordia per le persone nel Paese che hanno paura,” in particolare gli immigrati e i membri della comunità Lgbtq+. “Lasciate che faccia un ultimo appello, Signor Presidente: milioni di persone hanno riposto la loro fiducia in lei e, come ha detto ieri alla nazione, ha sentito la mano provvidenziale di un Dio amorevole,” ha affermato la donna vescovo Mariann Edgar Budde nella sua benedizione, durante il Servizio Nazionale Interreligioso di Preghiera in onore dell’insediamento di Trump. “Nel nome del nostro Signore, le chiedo di avere misericordia per le persone del nostro Paese che sono spaventate.” Ha aggiunto che ci sono “bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti, alcuni dei quali temono per le loro vite”.
Budde ha anche fatto riferimento a “le persone che raccolgono i nostri prodotti, puliscono i nostri uffici, lavorano nelle aziende agricole, lavano i piatti nei loro ristoranti e fanno i turni notturni negli ospedali.” “Potrebbero non essere cittadini o non avere la documentazione adeguata, ma la stragrande maggioranza degli immigrati non sono criminali. Pagano le tasse e sono buoni vicini.” Mentre rientrava alla Casa Bianca, Trump ha risposto a chi gli domandava come fosse andata la messa. “Non troppo entusiasmante, vero?” “Non mi è sembrato un buon servizio, no. Potrebbero fare molto meglio”.

Lo sciamano di QAnon ringrazia Trump per la grazia: “La giustizia è tornata”
Lo “sciamano” di QAnon, al secolo Jacob Angeli Chansley, ringrazia Trump per aver graziato i partecipanti alla rivolta del Campidoglio del 6 gennaio del 2021. “Ho appena ricevuto la notizia dal mio avvocato, sono stato graziato. Grazie, Presidente Trump”, ha scritto Chansley sul suo profilo social, dove ha anche anticipato la sua intenzione di andare subito a “comprare delle fottute armi”. Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, “in questo Paese è tornata la giustizia”, ha anche scritto. “Ora compro delle fottute armi. Amo questo paese, che Dio benedica l’America. I ‘J6ers’ (termine usato per definire le persone coinvolti nell’assalto al Campidoglio, da January 6th, la data in cui è avvenuto, ndr) vengono rilasciati e la giustizia è arrivata.
Nell’oscurità verrà alla luce”, ha affermato Chansley, che nel novembre del 2021 era stato condannato a 41 mesi di prigione.
Chansley era stato condannato non solo per essere stato “il volto pubblico delle rivolte al Campidoglio”, ma anche perché, megafono alla mano, aveva “spinto la folla a chiedere l’espulsione dei legislatori” mentre si trovavano all’interno dell’edificio.

Il segretario di Stato Marco Rubio: “Promuovere la pace è la nostra missione e il nostro interesse”
“Siamo il volto dell’America. La nostra politica estera deve riflettere i nostri interessi nazionali. Promuovere la pace è la nostra missione nel mondo, è nel nostro interesse nazionale”. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio rivolgendosi per la prima volta ai funzionari del Dipartimento di Stato.

Ambasciatrice Usa all’Onu: “Annessione della Cisgiordania è diritto biblico di Israele”
Israele ha un “diritto biblico” ad annettere la Cisgiordania? “Sì”, ha risposto Elise Stefanik, la deputata newyorkese nominata da Donald Trump ambasciatrice all’Onu, che ha risposto alla domanda durante l’interrogatorio del senatore democratico Chris Van Hollen del Maryland, nel corso dell’udienza di conferma davanti alla Commissione Esteri del Senato.
Stefanik si è detta d’accordo con l’opinione espressa da alcuni politici di estrema destra in Israele, secondo cui Israele ha “un diritto biblico” di annettere la Cisgiordania. Anche Van Hollen ha ricordato una precedente conversazione privata con la deputata, in cui gli aveva esternato la stessa opinione.

Gli Stati democratici Usa fanno causa a Trump sullo ius soli
Gli Stati e le città americane democratiche lanciano la loro prima azione legale contro l’amministrazione Trump per cercare di bloccare il decreto che abolisce lo ius soli, prevedendo che ai bambini nati negli Stati Uniti da immigrati illegali nel Paese o senza un visto non permanente non sia concessa automaticamente la cittadinanza.
Nell’azione legale gli stati democratici affermano che l’abolizione dello ius soli viola la costituzione e le leggi sull’immigrazione.
Tom Homan, lo zar al confine di Trump: “Via ai raid mirati su migranti”
“Operazioni mirate” contro i migranti illegali iniziano da oggi. Lo ha detto Tom Homan, lo zar al confine di Donald Trump, assicurando che l’amministrazione attuerà le leggi sull’immigrazione.

Scarcerati i leader di Proud Boys e Oath Keepers

Gli avvocati difensori di Enrique Tarrio e Stewart Rhodes hanno annunciato che il leader dei Proud Boys e quello degli Oath Keepers sono stati scarcerati dopo aver ricevuto la grazia da Donald Trump. Erano stati condannati rispettivamente a 22 e 18 anni per cospirazione sediziosa.
Trump ripristina la pena di morte federale

Donald Trump ha firmato un ordine che ripristina la pena di morte federale, cancellando la moratoria voluta da Joe Biden nel 2021. Il presidente ha ordinato anche al procuratore generale di richiedere la pena capitale “indipendentemente da altri fattori” quando il caso riguarda l’uccisione di un agente o reati capitali “commessi da uno straniero illegalmente presente nel paese”, nonché di “intraprendere tutte le azioni necessarie e legali” per garantire che gli Stati abbiano abbastanza farmaci per l’iniezione letale. Solo tre imputati restano nel braccio della morte dopo che Biden ha convertito 37 condanne a morte in ergastolo.
Trump sospende per 90 giorni gli aiuti all’estero
Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che sospende temporaneamente tutti i programmi di assistenza estera degli Stati Uniti per 90 giorni, in attesa di revisioni per determinare se sono allineati con i suoi obiettivi politici. L’ordine afferma che “l’industria e la burocrazia degli aiuti esteri non sono allineate con gli interessi americani e in molti casi sono antitetiche ai valori americani” e “servono a destabilizzare la pace mondiale promuovendo idee in Paesi stranieri che sono direttamente inverse alle relazioni armoniose e stabili interne e tra i Paesi”. Di conseguenza, Trump ha dichiarato che “nessun ulteriore aiuto estero degli Stati Uniti sarà erogato in un modo che non sia pienamente allineato con la politica estera del presidente degli Stati Uniti”.
Non è immediatamente chiaro quanto l’assistenza sarà inizialmente influenzata dall’ordine esecutivo, poiché i fondi per molti programmi sono già stati stanziati dal Congresso e c’è l’obbligo di spenderli, se non sono già stati spesi.
Rubio giura come Segretario di Stato Usa
Dopo essere stato confermato con il voto unanime del Senato, Marco Rubio oggi ha giurato, nelle mani del vice presidente JD Vance, come segretario di Stato promettendo che “la priorità del dipartimento di Stato saranno gli Stati Uniti, avanzare gli interessi nazionali del nostro Paese”. Primo ministro della nuova amministrazione ad insediarsi, il 54enne ex senatore della Florida di origine cubana, che è il primo segretario di Stato ‘latino’, ha ricordato come Donald Trump sia concentrato sulla “promozione della pace” , sottolineando che tutto il suo lavoro “dovrà rispondere a una di queste tre domande: ci rende più forti? ci rende più sicuri? ci rende più prosperi? e se non è una di queste tre cose, allora non dobbiamo farla”. “Questa è un’opportunità straordinaria, sono onorato, privilegiato, conscio della mia responsabilità e voglio ringraziare il presidente Trump per la sua fiducia – ha detto ancora Rubio che ha anche parlato brevemente in spagnolo – noi lavoreremo ogni secondo per aiutarlo a realizzare l’agenda che il popolo americano gli ha affidato”.

Casa Bianca: Trump farà un grande annuncio sulle infrastrutture”
Donald Trump farà oggi un “grande” annuncio sulle infrastrutture. Lo ha rivelato nella sua prima intervista come portavoce del presidente Karoline Leavitt: “Il presidente Trump parlerà alla stampa più tardi alla Casa Bianca e ci sarà un grande annuncio sulle infrastrutture. Quest’uomo sta già facendo in meno di 24 ore più di quello che il suo predecessore ha fatto in quattro anni”. L’evento si terrà alle 16 ora locale, le 22 in Italia.
Il ceo di Bank of America: “Trump vuole vedere l’economia prosperare”
L’amministrazione Trump “vuole vedere l’economia crescere e prosperare”. Così il ceo di Bank of America Brian Moynihan saluta il nuovo corso alla Casa Bianca. Parlando ad un panel al Forum di Davos, ha spiegato che “tutto quello che abbiamo sentito ieri non e’ diverso da quello che abbiamo sentito in campagna elettorale. Quindi ora è il momento di iniziare a capire come attuare questi cambiamenti”. Il top manager non teme ripercussioni delle misure sull’economia: “E’ improbabile che dazi dal 10% al 15% stimolino l’inflazione” ha detto.
In 200 non lasciano il confine dopo lo stop Trump all’app migranti
Dopo lo stop di Donald Trump all’app Cbp One, che consentiva ai migranti di prenotare gli appuntamenti per ottenere l’ingresso legale negli Usa, circa 200 persone a cui sono stati annullati gli incontri si sono rifiutati di lasciare il posto di blocco al confine di San Ysidro finché non saranno ricevuti dalle autorità di frontiera. L’app della Customs and Border Protection Agency è stata usata dall’amministrazione di Joe Biden per consentire a circa 900.000 migranti di entrare nel Paese durante gli ultimi due anni del suo mandato, ed è finita nel mirino dei primi ordini esecutivi firmati dal neo presidente. “Aspettiamo l’appuntamento da 11 mesi e lo avevano domani alle 13. Continueremo ad aspettare qui finché non ne otterremo uno”, ha raccontato al New York Post Erica Ramirez, 50 anni, che è partita dal sud del Messico con il figlio di 24 anni, la moglie di lui e i loro bambini piccoli nella speranza di sfuggire alla criminalità dilagante nella loro città natale. Luis Miguel Alvarez, 22 anni, e Adriana Lopez, 20 anni, sono invece una giovane coppia cubana che si è trasferita a Città del Messico dopo essere stati espulsi dall’università dal governo dell’Avana per le loro idee politiche, ma anche lì erano in pericolo. A Cuba, Lopez studiava ingegneria robotica e Alvarez ingegneria nucleare. “Capiamo che il nuovo presidente vuole difendere il suo paese e i suoi confini, ma non siamo criminali. Vogliamo studiare, lavorare ed essere d’aiuto agli Stati Uniti”, spiega Alvarez. E precisa che per loro, infrangere la legge “non è un’opzione”: “Vogliamo entrare in America nel modo giusto, ed è per questo che aspettiamo dal 2023”.
Via libera del Senato Usa alla prima stretta contro i migranti per reati minori
Con 64 sì (di cui 12 dem) e 35 no, il Senato ha approvato la legge che prevede l’arresto e la detenzione di migranti illegali che hanno commesso reati minori come il furto o taccheggio fino alla loro espulsione. È la prima stretta in materia e sarà forse la prima legge che firmerà Donald Trump allo Studio Ovale. Il provvedimento si chiama Laken Riley Act e prende il nome da uno studentessa universitaria di 22 anni assassinata in Georgia da un venezuelano senza documenti, ricercato per furto nei negozi. L’American Civil Liberties Union ha avvertito che la legge porterà ad incarcerare le persone “potenzialmente per anni” con l’accusa di reati non violenti”.
Il premier della Groenlandia: “Non vogliamo essere americani”
Il premier della Groenlandia, territorio autonomo della Danimarca, Múte Bourup Egede, ha detto che “non vogliamo essere americani”. “Siamo groenlandesi. Non vogliamo essere americani. Non vogliamo nemmeno essere danesi. Il futuro della Groenlandia sarà deciso dalla Groenlandia”, ha dichiarato in una conferenza stampa, sottolineando che la Groenlandia si trova ad affrontare una “situazione difficile”.
La presidente del Messico Sheinbum: “Mantenere la calma di fronte alle scelte di Trump”
La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha lanciato un appello a mantenere “la calma” di fronte alle prime decisioni del presidente americano Donald Trump che colpiscono direttamente il suo Paese, uno dei primi partner degli Stati Uniti. “È importante mantenere sempre la calma e attenersi ai decreti firmati, al di là del discorso”, ha dichiarato la presidente, che ha stimato come le prime misure di Trump in materia di politiche migratorie siano simili a quelle del suo primo mandato (2017-2021).
I media spagnoli celebrano lo chef Andres licenziato da Trump
Il 5 gennaio aveva ricevuto dalle mani di Joe Biden la Medaglia Presidenziale della Libertà, la massima onorificenza civile degli Stati Uniti. E ieri lo chef spagnolo con nazionalità americana, José Andrés, fondatore della Ong World Center Kitchen, è stato fra i primi ad essere licenziato dal neo presidente Usa Donald Trump dall’incarico di co-presidente del Consiglio presidenziale dello Sport, l’Esercizio e la Nutrizione degli Stati Uniti. I media iberici danno oggi rilievo a una delle tante decisioni controverse adottate da Trump subito dopo l’insediamento per il secondo mandato alla Casa Bianca, che riguarda il ‘benefattore’ José Andrés, il patron dell’organizzazione non governativa che si dedica all’approvvigionamento di alimenti nei Paesi in situazione di crisi alimentare, nata nel 2010 dopo il terremoto che devasto l’isola di Haiti. Successivamente la ong ha allargato i suoi interventi alle popolazioni di Paesi in conflitto, come quella della Striscia di Gaza, o ai rifugiati e alle vittime di catastrofi, come dopo le alluvioni provocate dalla Dana nella provincia di Valencia.
Trudeau: “Il Canada risponderà fermamente ai dazi Usa”
Il Canada risponderà “fermamente” se gli Stati Uniti imporranno dei dazi. Lo ha detto il premier canadese Justin Trudeau. Donald Trump ha lasciato intendere che dall’1 febbraio potrebbero scattare tariffe del 25% su Canada e Messico.
Trump rimuove mille dirigenti nominati da Biden
Donald Trump comincia la sua presidenza con una valanga di ordini esecutivi ma anche con le purghe. Il presidente ha annunciato su Truth di voler rimuovere oltre 1.000 persone nominate dall’amministrazione precedente, annunciando quattro licenziamenti, tra cui quelli del generale Mark Milley, cui Joe Biden ha concesso una grazia preventiva contro eventuali vendette del tycoon, e il famoso chef Jose Andres, insignito nei giorni scorsi da Biden con la medaglia presidenziale della libertà. “Il mio ufficio del personale presidenziale è attivamente impegnato nell’identificazione e nella rimozione di oltre mille persone nominate dal presidente della precedente amministrazione, che non sono allineate con la nostra visione di rendere di nuovo grande l’America”, ha affermato Trump in un post poco dopo mezzanotte. E ha elencato le prime quattro ‘vittime’: “Che questo serva come avviso ufficiale di licenziamento per questi 4 individui, con molti altri in arrivo a breve: Jose Andres dal President’s Council on Sports, Fitness and Nutrition, Mark Milley dal National Infrastructure Advisory Council, (il diplomatico, ndr) Brian Hook dal Wilson Center for Scholars e (l’ex sindaca di Atlanta, ndr) Keisha Lance Bottoms dal President’s Export Council: siete licenziati!”, ha scritto riprendendo il celebre slogan ‘You’re fired’ di quando conduceva il reality show ‘The Apprentice’. Ieri, dopo l’insediamento di Trump, il Pentagono aveva rimosso il ritratto di Milley dal corridoio dedicato a onorare i suoi ex leader. L’ex capo di stato maggiore dell’esercito americano sotto Trump era caduto in disgrazia per aver resistito a varie istanze dell’allora commander in chief e per aver parlato segretamente con la Cina per rassicurarla dopo l’assalto al Capitol, cosa per cui Trump ha suggerito che fosse giustiziato per alto tradimento.
Zelensky solleva dubbi sull’impegno di Trump nella Nato
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato dubbi sull’impegno del suo omologo statunitense Donald Trump nei confronti della Nato e della sicurezza europea in un discorso al World Economic Forum di Davos, in Svizzera. “Il presidente Trump noterà l’Europa? Ritiene che la Nato sia necessaria? E rispetterà le istituzioni dell’Ue?”, ha chiesto Zelensky nel suo discorso che è stato una sorta di appello all’unità e a una maggiore autosufficienza dell’Europa.

Medvedev: “Il mondo non è interessato all’età dell’oro dell’America”
Il mondo non è interessato all'”età dell’oro dell’America”, ma allo sviluppo di tutta l’umanità, ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev in risposta alle parole di ieri del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Commentando il colloquio di oggi tra i presidenti di Russia e Cina all’indomani dell’insediamento di Trump, Medvedev ha osservato che questa e’ la migliore prova della multipolarità del mondo moderno e del partenariato strategico tra la Federazione Russa e la Cina. “E ancora una volta è diventato evidente a tutti che il mondo moderno non è interessato all’eta’ dell’oro dell’America, come ha affermato Trump, ma allo sviluppo e alla prosperità di tutta l’umanità”, ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram.
Danimarca: “Nessun Paese può fare come vuole in Groenlandia”
Nessun Paese può venire e “servirsi da solo” in Groenlandia, il territorio autonomo della Danimarca ambito da Donald Trump. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen. “Non possiamo avere un ordine mondiale in cui i paesi, se sono abbastanza grandi, possono servirsi a loro piacimento”, ha detto ai giornalisti Lars Lokke Rasmussen il giorno dopo l’insediamento del presidente americano. Trump ha dichiarato che la Danimarca alla fine cederà sulla questione della cessione della Groenlandia.
Scholz: “Il saluto romano di Musk? Inaccettabile il sostegno all’estremismo”
Su Elon Musk “ho avuto molto da dire in passato anche perché lui ha discusso molto di Europa. Ripeto cosa ho già detto: in Europa e in Germania abbiamo libertà di parola e tutti possono dire quello che vogliono, ma quello che non possiamo accettare è che si usi per sostenere posizioni di estrema destra”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervenendo al Forum di Davos, dove gli è stato chiesto di commentare il saluto fatto ieri da Musk durante le celebrazioni per l’insediamento di Donald Trump come presidente Usa.
Barrot a Rubio: “Il dialogo tra Francia e Usa è necessario”
Il ministro degli Esteri francese Jean Noel Barrot ha espresso le sue congratulazioni a Marco Rubio, nuovo Segretario di Stato americano. ”Le auguro ogni successo nella sua missione prima di proseguire insieme il dialogo necessario tra Francia e Stati Uniti di fronte alle numerose sfide che ci attendono”, ha scritto Barrot su ‘X’.

Félicitations @secrubio, pour votre nomination en tant que Secrétaire d’État des États-Unis.
Je vous souhaite plein succès dans votre mission avant de poursuivre ensemble le dialogue nécessaire entre la France et les États-Unis face aux si nombreux défis qui sont devant nous.

Scholz a Trump: “Anche la cooperazione è interesse nazionale”
Il presidente Usa, Donald Trump, “ha detto America First e nel fare gli interessi nazionali, non c’è nulla di male, lo facciamo tutti. Ma anche la cooperazione e la comprensione reciproca sono legati all’interesse nazionale”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, intervenendo al Forum di Davos.
Media: Trump minaccia la guerra delle tasse sulle multinazionali Usa
Donald Trump minaccia un guerra globale sulle tasse alle multinazionali americane. Il presidente ha ordinato di studiare misure di ritorsione contro i Paesi che applicano prelievi “extraterritoriali” sulle multinazionali a stelle e strisce. Lo riporta il Financial Times, secondo il quale Trump ha ritirato gli Usa dal patto fiscale globale dell’Ocse, su cui è stato raggiunto un accordo lo scorso anno e che consente ad altri paesi di imporre tasse aggiuntive sulle multinazionali statunitensi. Durante il suo primo mandato, Trump si era scontrato con i leader europei sulla proposta tassa digitale che avrebbe colpito aziende come Google.
In Spagna diventa virale il video di Trump che confonde il Paese con i Brics (Video)

Il governatore della Florida il primo a definire il Golfo del Messico come “Golfo d’America”
Il governatore della Florida Ron DeSantis è stato il primo a definito il Golfo del Messico come ‘Golfo d’America’ in un ordine esecutivo statale emesso lunedì, relativo a una tempesta invernale che raggiungerà alcune parti dello Stato questa settimana, ancora prima che il presidente Donald Trump avesse preso qualsiasi azione presidenziale. “Un’area di bassa pressione che si muove attraverso il Golfo d’America, interagendo con l’aria artica, porterà condizioni meteorologiche invernali diffuse e significative nel Nord della Florida a partire da martedì 21 gennaio 2025”, si legge nel documento. Ieri, nel suo discorso di insediamento, Trump ha promesso di rinominare il Golfo del Messico ‘Golfo d’America’
Effetto Trump sui Bitcoin che tornano a salire
Le criptovalute tornano a correre in attesa delle decisioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Bitcoin guadagna l’1,9% a 104.319 dollari, dopo aver toccato il record storico oltre i 109.000 dollari prima del giuramento di Trump. In rialzo anche Dogecoin (+7,4%), Binance (+1,3%) e Ethereum (+0,8%).
Germania: “Totalmente inaccettabili le mire di Trump su Panama”
Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha definito “totalmente inaccettabili” le ripetute dichiarazioni del presidente Donald Trump sul fatto di porre il Canale di Panama sotto il controllo degli Stati Uniti. “Ogni minaccia contro un membro della Nato o anche contro altri Stati è ovviamente del tutto inaccettabile”, ha affermato il ministro in un’intervista alla radio Rbb. Baerbock ha tuttavia invitato alla calma in merito alle dichiarazioni del nuovo presidente. “Non dovremmo reagire a ogni provocazione, e insisto su questo punto”, ha affermato il ministro dei Verdi. Per quanto riguarda il Canale di Panama, ad esempio, secondo la ministra Trump sta innanzitutto lanciando un avvertimento alla Cina. “Vediamo la Cina investire massicciamente nei porti e in altre importanti infrastrutture in tutto il mondo”, ha affermato Baerbock. “Abbiamo avuto questo esempio anche in Europa e abbiamo solo guardato. È stato un errore”, ha detto, sottolineando che l’Europa ora è più vigile a questo proposito. Secondo Baerbock, la Germania e l’Europa sono ben preparate per il secondo mandato del miliardario. “La nostra risposta a questo ‘America First Again’ è ‘Europa Unita’”, ha affermato. “Come europei, siamo forti. Lavoriamo insieme strategicamente meglio di prima. Abbiamo sviluppato una nuova forza attraverso la guerra della Russia contro l’Ucraina”, ha detto.
Ue: il saluto romano di Musk? No comment su interpretazioni
La Commissione europea non entra nelle polemiche su Elon Musk e il suo saluto con il braccio teso ai sostenitori di Donald Trump alla Capital One Arena di Washington, visto dai diversi media internazionali e sui social come un “saluto fascista”. “Non commenteremo alcun gesto che sia effettivamente interpretato da alcuni e non da altri come dotato di un significato o di un’intenzione particolare”, ha detto una portavoce dell’esecutivo Ue rispondendo a una domanda al briefing quotidiano con la stampa.

Orbán: “Con Trump nuova era, trasformerà gli Usa e il mondo”
“Gli ordini esecutivi firmati dal presidente Donald Trump trasformeranno non solo gli Stati Uniti, ma il mondo intero. La ribellione contro la democrazia ‘woke’ liberale è entrata in una nuova fase. È giunto il momento che le forze patriottiche occupino Bruxelles!”. Lo scrive in un tweet il primo ministro ungherese, Viktor Orbán.

The executive orders signed by President @realDonaldTrump will transform not only the US, but the entire world. The rebellion against woke liberal democracy has entered a new stage. The time has come for patriotic forces to occupy Brussels! @PatriotsEU @PatriotsEP pic.twitter.com/qylj4LLrjT

Trump firma gli atti operativi e lancia le penne stilografiche ai fani (Video)

Ue: “Preoccupazione per l’uscita degli Usa dall’Oms”
“Se vogliamo essere resilienti alle minacce globali per la salute, dobbiamo avere una cooperazione globale nel settore sanitario. Vediamo con preoccupazione l’annuncio del ritiro dall’Oms da parte degli Stati Uniti e confidiamo che l’amministrazione statunitense considererà tutto questo prima del ritiro formale”. Lo ha detto una portavoce della Commissione Ue.
Medici senza frontiere: “Miglia di persone a rischio con lo stop di Trump all’app migranti”
“Migliaia di persone sono a rischio di violenze, persecuzioni e discriminazioni dopo la disattivazione della app Cpb One”, che consentiva ai migranti di prenotare appuntamenti per il loro ingresso legale negli Stati Uniti. Lo afferma Medici Senza Frontiere (Msf) dicendosi “profondamente preoccupata” per la decisioni, tra le prime della nuova amministrazione Trump. “L’applicazione permetteva a molte persone di prendere appuntamento per iniziare le procedure di richiesta di asilo negli Stati Uniti. Sebbene Cbp One fosse un sistema tutt’altro che perfetto, che poteva richiedere un percorso molto lungo e arbitrario, la sua chiusura senza alcuna alternativa crea uno scenario di incertezza e segna una battuta d’arresto in termini di diritti umani”, osserva la ong. L’assenza di meccanismi legali, dignitosi e sicuri può avere gravi conseguenze sulla salute e sul benessere di centinaia di migliaia di persone che attraversano la pericolosa rotta migratoria lungo l’America latina fuggendo da contesti di violenza, persecuzione, discriminazione e mancanza di opportunità”, aggiunge. “L’interruzione di CBP One, così come la cancellazione degli appuntamenti in sospeso, può causare maggiore stress, incertezza e panico tra la popolazione migrante, esponendola – conclude Msf – al rischio di intraprendere rotte ancora più pericolose e lasciando un maggior numero di persone nelle mani dei trafficanti di esseri umani”.

Oms: “Gli Stati Uniti ci ripensino, proteggiamo anche la loro salute”
“Ci auguriamo che gli Stati Uniti ci ripensino e non vediamo l’ora di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere la partnership tra Usa e Organizzazione mondiale della sanità, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo”. È l’auspicio espresso dall’agenzia Onu per la salute, in un commento a uno dei primi atti firmati dal neopresidente Donald Trump, che porterebbe gli States fuori dall’Oms. Questa organizzazione, ricorda l’Oms, “svolge un ruolo cruciale nella protezione della salute e della sicurezza delle persone” a livello globale, “compresi gli americani, affrontando le cause profonde delle malattie, costruendo sistemi sanitari più solidi e rilevando, prevenendo e rispondendo alle emergenze sanitarie, compresi i focolai di malattie, spesso in luoghi pericolosi dove altri non possono andare”. L’agenzia esprime “rammarico” per l’annuncio sul ritiro degli Usa dal network globale per la salute. “Gli Stati Uniti sono stati un membro fondatore dell’Oms nel 1948 e da allora hanno partecipato alla definizione e al governo del lavoro dell’agenzia, insieme ad altri 193 Stati membri, anche attraverso la loro partecipazione attiva all’Assemblea mondiale della sanità e al Consiglio esecutivo. Per oltre 7 decenni – si ripercorre nella nota – l’Oms e gli Usa hanno salvato innumerevoli vite e protetto gli americani e tutte le persone dalle minacce per la salute. Insieme, abbiamo posto fine al vaiolo e insieme abbiamo portato la poliomielite sull’orlo dell’eradicazione. Le istituzioni americane hanno contribuito e tratto beneficio dall’appartenenza all’Oms”. Con la partecipazione degli Stati Uniti e di altri Stati membri, aggiunge infine l’agenzia, “l’Oms ha implementato negli ultimi 7 anni la più grande serie di riforme della sua storia, per trasformare la nostra responsabilità, efficacia in termini di costi e impatto nei Paesi. Questo lavoro continua”, ha assicurato l’organizzazione ribadendo di sperare in un ripensamento degli Usa.
Von der Leyen: “Il mondo sta cambiando, dobbiamo farlo anche noi”
“Il mondo sta cambiando. Dobbiamo farlo anche noi. Negli ultimi 25 anni, l’Europa ha fatto affidamento sulla crescente ondata del commercio globale per guidare la sua crescita. Ha fatto affidamento sull’energia a basso costo dalla Russia. E l’Europa ha troppo spesso esternalizzato la propria sicurezza. Ma quei giorni sono finiti”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso al Forum economico mondiale di Davos. “Per sostenere la nostra crescita nel prossimo quarto di secolo, l’Europa deve cambiare marcia. Ecco perché ho chiesto a Mario Draghi di presentare un rapporto sulla competitività europea. E su questa base, la prossima settimana la Commissione europea presenterà la nostra tabella di marcia, che guidera’ il nostro lavoro per i prossimi cinque anni. L’attenzione sarà rivolta all’aumento della produttività colmando il divario di innovazione. Un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività. Per superare le carenze di competenze e manodopera e ridurre la burocrazia. È una strategia per rendere la crescita più rapida, più pulita e più equa, assicurando che tutti gli europei possano beneficiare del cambiamento tecnologico”, ha aggiunto.

Von der Leyen: “L’accordo di Parigi sul clima è la migliore speranza per l’umanità”
L’accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza di tutta l’umanità. Quindi l’Europa manterrà la rotta e continuerà a lavorare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Davos.
“I prossimi anni saranno vitali ben oltre l’Europa. Tutti i continenti dovranno accelerare la transizione verso zero emissioni nette e affrontare il crescente peso del cambiamento climatico”, ha evidenziato la leader tedesca. L’impatto del cambiamento climatico “è impossibile da ignorare – ha sottolineato von der Leyen -: ondate di calore in tutta l’Asia. Inondazioni dal Brasile all’Indonesia, dall’Africa all’Europa. Incendi in Canada e California. Uragani negli Stati Uniti e nei Caraibi”. “Il cambiamento climatico è ancora in cima all’agenda globale. Dalla decarbonizzazione alle soluzioni basate sulla natura. Dalla creazione di un’economia circolare allo sviluppo di crediti per la natura”, ha aggiunto.
Casa Bianca: “Nell’Oms pagamenti sproporzionati e cattiva gestione del Covid”
Ci sono i costi eccessivi e “sproporzionati” tra le ragioni addotte dall’amministrazione Trump per il ritiro del Paese dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “L’Oms continua a chiedere pagamenti ingiustamente onerosi dagli Stati Uniti, di gran lunga sproporzionati rispetto ai pagamenti fissi di altri Paesi. La Cina, con una popolazione di 1,4 miliardi di persone, ha il 300 per cento della popolazione degli Stati Uniti, ma contribuisce quasi il 90 per cento in meno all’Oms”, si legge nell’ordine esecutivo pubblicato sul sito della Casa Bianca. Col documento viene ripristinato lo status quo del luglio 2020, quando già una prima volta il presidente Trump aveva disposto il ritiro degli Usa dall’organizzazione internazionale, poi revocata dal presidente Biden il 20 gennaio 2021, subito dopo il suo insediamento. All’epoca, si legge nel documento, le ragioni dell’uscita Usa erano legate alla “cattiva gestione da parte dell’organizzazione della pandemia di Covid-19 che è sorta a Wuhan, in Cina e di altre crisi sanitarie globali, alla sua incapacità di adottare le riforme urgentemente necessarie e alla sua incapacità di dimostrare l’indipendenza dall’influenza politica inappropriata degli Stati membri”. Il nuovo ordine esecutivo, tra le altre cose, interrompe il “trasferimento di eventuali fondi”, dispone il “ritiro del personale” e interruzione dei “negoziati sull’accordo pandemico dell’Oms e sugli emendamenti al regolamento sanitario internazionale”. La decisione verrà notificata immediatamente alla segreteria generale delle Nazioni Unite.
L’inviato speciale di Trump in Venezuela: “La diplomazia è tornata”
L’inviato del presidente americano Donald Trump per le missioni speciali, Richard Grenell, ha dichiarato di aver parlato ieri con diversi dirigenti in Venezuela e che avrebbe iniziato gli incontri nella mattinata di oggi. “La diplomazia è tornata”, ha scritto Grenell in un post su X, in cui ha aggiunto che “parlare è una tattica”. Grenell – che aveva ricoperto l’incarico di capo dell’intelligence ad interim alla fine del primo mandato di Trump – avrebbe in programma di riunirsi oggi stesso a Washington con i rappresentanti dell’opposizione venezuelana. Il Venezuela è soggetto a sanzioni imposte da Washington, che ha concesso licenze ad alcune multinazionali per operare nel Paese, tra cui l’americana Chevron. In base ad indiscrezioni giornalistiche, il team di Trump starebbe elaborando un piano per forzare la fine di oltre due decenni di chavismo in Venezuela, a partire dalla possibile cessazione della licenza della Chevron, che inciderebbe sulla delicata coesione dell’attuale governo di Nicolas Maduro. Tra gli obiettivi ci sarebbe inoltre un esilio negoziato di Maduro da far avvenire “in “meno tempo” di quanto si pensasse in precedenza, secondo l’entourage di Trump.
Cremlino: “Ancora non iniziati i preparativi per i colloqui Putin-Trump”
Non sono ancora iniziati i preparativi per un colloquio telefonico tra i presidenti russo e americano Vladimir Putin e Donald Trump. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all’agenzia di stampa Tass. “Non ancora”, ha risposto il portavoce alla domanda se l’entourage di Trump avesse preso contatti con il Cremlino e se fossero iniziati i preparativi per un colloquio tra i due presidenti.
Séjourné: “L’Ue pronta a reagire ai dazi di Trump, siamo uniti”
“Organizzeremo una discussione sulla nostra sovranità economica e sulla nostra capacità di rispondere insieme. Il messaggio principale di questo Ecofin è l’unità degli europei”. “La nostra forza è proprio quella di riuscire ad avere un messaggio comune. La discussione inizia, ma gli europei risponderanno”. “La presidente della Commissione Ursula von der Leyen è garante di questa unità degli europei e oggi a Davos si esprimerà sulla questione”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Stéphane Séjourné prima dell’Ecofin, sottolineando di condividere “totalmente” l’idea che l’Ue è pronta a reagire se Trump introdurrà dazi.
Pechino: “Cina e Usa devo tenere i contatti”
La Cina ha indicato che le sue sanzioni contro il neo segretario di Stato Usa Marco Rubio non avrebbero avuto impatti sugli scambi ufficiali, segnalando la volontà di Pechino di avere aperte le comunicazioni con la nuova amministrazione di Donald Trump. “Gli alti funzionari cinesi e americani dovrebbero mantenere i contatti”, ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, alla domanda se Pechino avrebbe ritirato le sanzioni a Rubio. “La Cina manterrà con fermezza i suoi interessi nazionali, ma allo stesso tempo è necessario che alti funzionari di Cina e Usa tengano i contatti in modo appropriato”, ha aggiunto Guo.
Prodi: “Meloni? Da Trump solo l’estrema destra che obbedisce”
“È un successo a breve di Meloni, del resto Trump ha invitato solo i governi di estrema destra, che gli obbediscono in modo totale. Ma gli altri non c’erano…” Romano Prodi torna così a ‘pungere’ Giorgia Meloni, parlando, a SkyTg24, dell’insediamento di Donald Trump e della presenza a Washington della presidente del Consiglio.
Prodi: “Da Trump un discorso imperiale: gli Usa mettono a rischio la democrazia”
Ho seguito con molta attenzione il discorso di Trump, è un cambiamento globale del mondo, mai avrei pensato che la democrazia fosse messa a rischio dagli Usa”. Lo dice Romano Prodi, ospite di SkyTg24. Siamo di fronte a un discorso “aggressivo, da Panama ai dazi, ai migranti, al Messico, è un discorso imperiale”, avverte l’ex premier.
Dal clima all’Oms, i primi provvedimenti di Trump
Poche ore dopo il giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump si è messo subito all’opera e ha firmato i primi ordini esecutivi, provvedimenti con effetto immediato che sono una pratica tradizionale dopo l’insediamento del presidente. Tanti i temi su cui il nuovo inquilino della Casa Bianca è intervenuto. Il tycoon ha firmato la grazia per i rivoltosi che il 6 gennaio 2021 assalirono Capitol Hill. Si tratta di 1500 persone. Trump ha, poi, ritirato gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Trump ha dichiarato l’emergenza energetica nazionale e promesso nuove riserve di petrolio.
Un’altra direttiva ha avuto come oggetto “l’emergenza nazionale” dell’immigrazione irregolare nel confine meridionale con il Messico. Ha ordinato all’esercito di “sigillare” tutta la zona, rilanciando gli sforzi per costruire nuove barriere. Ha designato i cartelli criminali come organizzazioni terroristiche straniere, parlando dell’ingente flusso di droga e del traffico di esseri umani come crimini connessi agli attraversamenti. Ha bloccato le richieste d’asilo per le persone provenienti dal confine. Sul tema immigrazione ha, inoltre, preso di mira la cittadinanza automatica per i figli degli stranieri nati in territorio Usa. Trump ha anche firmato un ordine che rinomina il Golfo del Messico in Golfo d’America e un altro che restituisce al Monte Denali, in Alaska, la denominazione originale di Monte McKinley.
E ancora: il presidente bis ha firmato un altro documento sul tema della pena di morte, al fine di garantire agli Usa i farmaci sufficienti per le iniezioni letali. Provvedimento che riguarda anche chi commette crimini violenti da “straniero presente illegalmente in questo Paese”. Tra le varie tematiche trattate, un altro ordine ha ribadito l’esistenza di due generi: quello maschile e quello femminile. Trump ha anche rinviato di 75 giorni l’applicazione della legge che prevedeva il divieto di utilizzare TikTok negli Stati Uniti. Questa obbligava la società cinese ByteDance a vendere la piattaforma a un acquirente non legato al governo cinese entro il 19 gennaio. In un’altra direttiva viene creato il Department of Government Efficiency (Doge), un nuovo organo consultivo che mira a tagliare i costi governativi. Si prevede che sarà guidato da Elon Musk. Si impone ai dipendenti federali di dover lavorare in ufficio e non da casa. Si mette fine alla “censura governativa”.
Mosca: “Rispettare attuale regime giuridico in Canale di Panama”

“Ci auguriamo che durante le previste discussioni tra la leadership di Panama e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle questioni del controllo del Canale di Panama, che, ovviamente, rientra nell’ambito delle loro relazioni bilaterali, le parti rispettino l’attuale regime giuridico internazionale di questa via navigabile fondamentale”. Lo ha affermato il direttore del dipartimento latinoamericano del ministero degli Esteri russo, Alexander Shchetinin. Lo riporta l’agenzia Tass.

Presidenza Polonia Ue: “Relazioni economiche leali è in interesse reciproco”

“È nell’interesse dell’Unione europea e degli Stati Uniti sviluppare relazioni economiche buone e leali”. Così a margine del lavori dell’Eurogruppo Andrzey Domansky, ministro delle Finanze della Polonia, Paese con la presidenza di turno del Consiglio Ue. Parlando dell’avvio della seconda presidenza Trump negli Stati Uniti, Domansky ha sottolineato la necessità di restare calmi e “rimanere uniti davanti alla nuova amministrazione americana”.
Cina: “Invitare Trump? Disposti a collaborare con gli Usa”
La Cina “è disposta a collaborare con il nuovo governo Usa, sotto la guida strategica dei capi di Stato dei due Paesi, in linea con i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione reciprocamente vantaggiosa”. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, in risposta alla domanda se Pechino inviterà il neo presidente Donald Trump a visitare la Cina. Le parti, ha aggiunto Guo nel briefing quotidiano, dovrebbero “mantenere la comunicazione, rafforzare la cooperazione, gestire adeguatamente le differenze e guidare maggiori progressi nelle relazioni bilaterali da un nuovo punto di partenza”.
Musk su saluto romano: “Cercate trucchi sporchi migliori”
Elon Musk passa al contrattacco dopo l’ondata di polemiche scatenata dal saluto romano fatto per ben due volte durante la festa per l’insediamento di Donald Trump. Il magnate della tecnologia ha accusato i suoi detrattori di non saper trovare “trucchi sporchi migliori” per screditarlo. “Francamente, hanno bisogno di trucchi sporchi migliori” ha scritto su X “L’attacco ‘tutti sono Hitler’ è così logoro”.

Cina: “Cuba nella lista nera dei Paesi che sostengono il terrorismo da parte degli Stati Uniti è atto di bullismo”
È “un atto di bullismo” l’inserimento di Cuba nella lista nera dei Paesi che sostengono il terrorismo da parte degli Stati Uniti. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun. L’uso ripetuto della lista da parte di Washington “contraddice i fatti e rivela pienamente il volto egemonico, autoritario e prepotente degli Stati Uniti”, ha affermato Guo.

Cina: “Trump ascolti la voce della ragione su TikTok”
TikTok “gioca un ruolo nella promozione dell’occupazione e negli stimoli dei consumi negli Usa. L’auspicio è che la parte americana possa ascoltare con attenzione la voce della ragione e fornire apertura ed equità agli attori di mercato negli Stati Uniti”. È il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, in merito all’ordine esecutivo di Donald Trump sui 75 giorni di tempo per la soluzione proprietaria della app della cinese ByteDance, basata sulla vendita del 50% a soggetti americani. “Potremmo decidere di imporre dazi alla Cina se troviamo l’accordo e Pechino non lo approva”, ha minacciato il tycoon.

Capitol Hill, Trump definisce i sostenitori graziati “ostaggi”

Cina a Trump: “Ruolo Oms dovrebbe essere solo rafforzato”
Il ruolo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) “dovrebbe essere solo rafforzato e non indebolito”. E’ il commento del portavoce del minitsero degli Esteri cinese Guo Jiakun, in merito all’ordine esecutivo per uscire dall’agenzia Onu di Ginevra firmato da Donald Trump nello Studio Ovale. “La Cina continuerà a sostenere l’Oms nell’assumere le sue responsabilità”. Trump, durante la firma, ha lamentato i pagamenti molto bassi all’Oms della Cina in rapporto alla sua popolazione.
Cina: “Preoccupati per uscita Usa da accordi di Parigi”
La Cina ha espresso preoccupazione per “l’uscita degli Usa dagli accordi di Parigi sul clima”, in base all’ordine esecutivo firmato lunedì da Donald Trump, appena tornato alla Casa Bianca. “La Cina è fortemente impegnata nella risposta alla crisi climatica e promuoverà in modo congiunto la transizione energetica su scala globale”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.
Canada: “Al lavoro per prevenire dazi ma pensiamo anche a ritorsioni”

I principali ministri canadesi hanno affermato che saranno pronti a reagire ai dazi del 25% che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta pensando di imporre dal 1° febbraio al Canada. La ministra degli Esteri canadese Mélanie Joly ha assicurato che “continueremo a lavorare per prevenire i dazi”, ma che stanno anche “lavorando sulle ritorsioni”. Il ministro delle Finanze Dominic LeBlanc ha detto che Trump può essere imprevedibile: “Niente di tutto questo dovrebbe essere sorprendente. Il nostro Paese è assolutamente pronto a rispondere a uno qualsiasi di questi scenari”. Il Canada è la principale destinazione delle esportazioni di 36 Stati americani. Quasi 3,6 miliardi di dollari canadesi (2,4 miliardi di euro) di beni e servizi attraversano il confine ogni giorno. “Sarebbe un errore per il governo americano procedere con l’imposizione di dazi, in termini di costo della vita negli Stati Uniti, di posti di lavoro negli Stati Uniti e di sicurezza delle catene di approvvigionamento”, ha aggiunto LeBlanc.

Trump: “La Danimarca si abituerà all’idea di cedere la Groenlandia”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il giuramento si è detto “sicuro che la Danimarca si abituerà all’idea” che gli Usa assumano il controllo della Groenlandia e che gli Stati Uniti “ne hanno bisogno per la sicurezza internazionale”.

Trump: “Prevedo dazi del 25% su Messico e Canada dal 1 febbraio”
Dopo aver promesso di imporre “tariffe e tasse ai Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini” nel suo discorso inaugurale come 47esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump dallo Studio Ovale, in serata, ha specificato di prevedere “circa il 25% su Messico e Canada”. A partire da quando? “Dal 1° febbraio”, ha stimato.
Trump licenzia via social 4 alti funzionari governativi: “Oltre mille seguiranno”
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha licenziato via social, attraverso il suo Social Truth, quattro alti funzionari governativi nominati dal suo predecessore Joe Biden. “Oltre mille altri” rischiano il licenziamento imminente, ha poi avvertito nel suo primo post su Truth Social dal suo insediamento.

Afghanistan, Talebani: rilasciati 2 cittadini Usa in scambio prigionieri
Il governo talebano dell’Afghanistan ha annunciato il rilascio di due cittadini statunitensi in uno scambio di prigionieri. Il ministero degli Esteri talebano a Kabul non ha fatto i nomi dei due cittadini statunitensi, ma ha detto che sono stati scambiati con Khan Muhammad, arrestato nella provincia orientale afghana di Nangarhar venti anni fa e che stava scontando una condanna all’ergastolo in una prigione della California. Il ministero ha dichiarato che lo scambio è stato il risultato di “lunghe e fruttuose trattative” con gli Stati Uniti e che è stato “un buon esempio di risoluzione dei problemi attraverso il dialogo”. “L’Emirato islamico guarda con favore alle azioni degli Stati Uniti d’America che aiutano la normalizzazione e lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi”, si legge nel comunicato.
Trump e Melania al primo ballo, First Lady in abito bianco-nero
Donald e Melania Trump sono arrivati al Commander in Chief Ball, il primo dei tre balli ai quali la coppia presidenziale parteciperà nel giorno dell’insediamento. La First Lady indossa un abito lungo, senza spalle nonostante le temperature polari di Washington, bianco e nero, con uno spacco. Dopo di loro sono entrati il vice presidente Jd Vance con la moglie Usha, con un abito di paillettes blu, anche lei con le spalle scoperte.
Il presidente e la moglie si sposteranno poi al Liberty Ball e concluderanno la loro lunga giornata allo Starlight Ball.

Trump: “Forse smetteremo di comprare petrolio dal Venezuela. Il Paese è un disastro”
Donald Trump ha affermato che gli Stati Uniti non sono interessati al petrolio venezuelano e “probabilmente” smetteranno di acquistarlo. Il presidente Usa ha dichiarato che il suo staff sta monitorando attentamente il Venezuela, un Paese che, a suo dire, conosce “molto bene per molte ragioni”. “Era un grande Paese 20 anni fa e ora è un disastro”, ha detto Trump. Alla domanda se avrebbe preso misure per fare pressione sul presidente Nicolàs Maduro, ha risposto: “Probabilmente smetteremo di acquistare petrolio dal Venezuela”.
Cambiano le mappe: Golfo Messico è d’America e il Monte Denali torna a chiamarsi McKinley
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato gli ordini esecutivi che rinominano il Golfo del Messico, come annunciato, “Golfo d’America” e restituisce al Monte Denali, in Alaska, la denominazione originale di Monte McKinley. Lo riporta la Cnn. I cambiamenti riguarderanno i documenti federali e le mappe.
Lo yuan cede terreno sul dollaro con Trump. Timori per i dazi Usa
I piani sui dazi ancora indefiniti di Donald Trump all’import dei beni made in China fanno cedere terreno allo yuan sul dollaro: il renminbi segna uno spot rate a 7,2749 e un offshore rate a 7,2794. Eppure questa mattina la Banca centrale cinese è corsa in soccorso della sua valuta, fissando la parità centrale a 7,1703, rafforzandola di 183 punti base, al livello più forte dall’8 novembre 2024. Il valore è 1.200 punti base più alto delle aspettative del mercato: gli analisti indicano nella svalutazione dello yuan la via primaria per attenuare l’effetto delle possibili tariffe Usa sull’export cinese.
Nancy Pelosi: “Il perdono ai rivoltosi del 6 gennaio è vergognoso”
L’ex speaker democratica della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ha bollato come “vergognosa” la decisione del presidente Usa, Donald Trump, di perdonare circa 1.500 persone che erano state incriminate per la rivolta di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. “Le azioni del presidente sono un oltraggioso insulto al nostro sistema giudiziario e agli eroi che hanno sofferto cicatrici fisiche e traumi emotivi mentre proteggevano il Campidoglio, il Congresso e la Costituzione”, si legge in una nota di Pelosi.

Trump firma per sospensione bando a TikTok: “Abbiamo problemi più gravi”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato l’ordine esecutivo che sospende per 75 giorni l’entrata in vigore del bando di TikTok, deciso dalla Corte Suprema in assenza di una cessione della app da parte del proprietario cinese ByteDance. Ai cronisti con lui nello Studio Ovale, Trump ha spiegato di aver cambiato idea su TikTok perché “mi sono messo a usarlo”. “E ricordate, TikTok è rivolto soprattutto ai giovani, ai ragazzini”, ha aggiunto, “se la Cina raccoglierà da esso informazioni sui ragazzini, a essere onesti, ritengo che abbiamo problemi più gravi”.
Trump firma decreto per uscita dall’Oms
Donald Trump ha firmato, nello Studio Ovale, l’ordine esecutivo per uscire dall’Organizzazione mondiale della Sanità, come durante il primo mandato.
Trump dichiara emergenza nazionale l’immigrazione dal Messico
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato ordini esecutivi che dichiarano l’immigrazione illegale al confine tra Stati Uniti e Messico un’emergenza nazionale, designando i cartelli criminali come organizzazioni terroristiche. Il presidente ha anche firmato un ordine esecutivo che nega la cittadinanza automatica ai figli di immigrati irregolari nati sul suolo statunitense, un provvedimento che violerebbe il quattordicesimo emendamento e rischia quindi di essere subito oggetto di ricorsi legali.
Firmato il decreto per stop allo ius soli
Nello Studio Ovale della Casa Bianca, Trump ha firmato l’ordine esecutivo per mettere fine al diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla costituzione.

Trump firma il perdono per gli assalitori di Capitol Hill
Il presidente Usa, Donald Trump, ha firmato il perdono per circa 1.500 persone che erano state incriminate per la rivolta di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Il provvedimento, coprirebbe quindi quasi tutti coloro che erano finiti sotto accusa per i disordini. Per sei persone ha provveduto a commutare la pena.

Trump alla Casa Bianca. Nello studio ovale firmerà altri ordini esecutivi
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è arrivato alla Casa Bianca dopo aver pronunciato un discorso di fronte ai sostenitori alla Capital One Arena. Si prevede che Trump saluti ora il suo nuovo staff, poi, nello
Studio Ovale, firmerà altri ordini esecutivi come annunciato dal presidente stesso.

Gli Usa fuori dagli accordi di Parigi per il clima
Il presidente Trump ha firmato l’ordine esecutivo per l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. La firma è avvenuta davanti ai sostenitori alla Capital One Arena di Washington. “Risparmieremo tre miliardi di dollari”, ha detto il suo consigliere porgendogli l’ordine.
Marco Rubio nuovo Segretario di Stato
Il Senato ha confermato il senatore repubblicano Marco Rubio come Segretario di Stato Usa. È la prima nomina di alto livello della nuova Amministrazione ad essere confermata. Rubio ha ricevuto un amplissimo consenso bipartisan, con 99 voti a favore e nessuno contrario.

Trump firma decreto per stop allo smart working per i dipendenti federali
Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo per mettere fine al lavoro da casa per i dipendenti federali.
GEDI News Network S.p.A.
P.Iva 01578251009
ISSN 2499-0817
Iphone | Android

source

Di NewsBot