Sezioni
Edizioni Locali
Dirette Sportive
Inserti
Speciali
Servizi e partner
Dizionari
Codici Sconto
Il presidente Usa Trump minaccia nuove sanzioni per Mosca se Putin non negozierà “la fine della guerra”. L’ambasciatore di Kiev in Israele chiede le armi sequestrate a Hezbollah per continuare a combattere. Intanto, l’Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue per , sottolinea che “è necessario che l’Europa spenda di più per la Difesa, perché l’incapacità delll’Ue di investire in capacità militari invia anche un segnale pericoloso agli aggressori. Il presidente Trump ha ragione a dire che non spendiamo abbastanza. È ora di investire”.

Dossier Sentieri di guerra

Ue: Kallas, Trump ha ragione, spendere di più in difesa
Kallas: “Sulla Russia non sono falco, sono realista”
Ucraina: “Ingresso Kiev nella Nato se Trump dicesse di sì”
Trump minaccia nuove sanzioni alla Russia se Putin non negozia per la fine della guerra
Dombrovskis: “Le sanzioni alla Russia stanno funzionando”
“È chiaro che noi, come mondo democratico occidentale, dobbiamo continuare a esercitare pressione sulla Russia finche’ continua la sua aggressione contro l’Ucraina. E dobbiamo assicurarci che la Russia paghi per i danni che sta causando in Ucraina. Guardando alle nostre sanzioni, direi che nel complesso stanno funzionando”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrvoskis, parlando al meeting annuale del Forum economico mondiale, a Davos. “Perfino l’inflazione ufficiale in Russia a dicembre ha raggiunto il 9,5%. Il tasso di interesse fissato dalla Banca centrale rimane al 21%, il fondo di ricchezza nazionale sta diminuendo rapidamente, specialmente nella parte liquida, e i tassi di interesse per il rifinanziamento stanno aumentando in Russia, arrivando ora al 16%. Il rublo si e’ svalutato rispetto a tutte le principali valute, incluso lo yuan cinese, con il quale stanno conducendo sempre piu’ transazioni, soprattutto per il commercio di beni sanzionati. Vediamo, inoltre, anche un calo in diversi settori industriali”, ha aggiunto Dombrovskis.
Ue: Kallas, Trump ha ragione, spendere di più in difesa
“L’Europa deve svegliarsi. L’anno scorso, gli Stati membri hanno speso in media l’1,9% del Pil per la difesa. La Russia spende il 9%. Noi spendiamo miliardi per le nostre scuole, il welfare, l’assistenza sanitaria, ma se non investiamo di più nella difesa, tutto questo è a rischio. L’incapacità dell’Europa di investire in capacità militari invia anche un segnale pericoloso agli aggressori. Il presidente Trump ha ragione a dire che non spendiamo abbastanza. E’ ora di investire”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, nel suo intervento alla Conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa. “Abbiamo bisogno di investimenti da parte degli Stati membri e del settore privato, ma anche del bilancio comune europeo. Dobbiamo spendere più dell’1% necessario per trasmettere il messaggio che siamo seriamente impegnati nella difesa europea. Anche quando stanziamo fondi sufficienti, non possiamo limitarci a comprare un paio di carri armati, un sistema di difesa aerea e un paio di elmetti”, ha aggiunto. “Le decisioni che prendiamo oggi si concretizzano solo tra qualche anno, al massimo due, ma in alcuni casi anche un decennio. Abbiamo soldi e persone, ma non abbiamo tempo. L’Ucraina ci sta facendo guadagnare tempo.
Non siamo ancora in guerra. Non ancora. Ma come ha detto il mio amico Mark Rutte quando è salito su questo palco qualche settimana fa, non siamo nemmeno in pace. Dobbiamo prepararci”, ha concluso.”L’Europa deve svegliarsi. L’anno scorso, gli Stati membri hanno speso in media l’1,9% del Pil per la difesa. La Russia spende il 9%. Noi spendiamo miliardi per le nostre scuole, il welfare, l’assistenza sanitaria, ma se non investiamo di più nella difesa, tutto questo è a rischio.

Kallas: “Sulla Russia non sono falco, sono realista”
“Sulla Russia non sono un falco, sono realista”: lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas, alla conferenza annuale dell’Agenzia per la difesa Ue. “Non c’è assolutamente alcun dubbio che possiamo fare di più per aiutare l’Ucraina. Con il nostro aiuto, possono vincere la guerra. L’unica lingua che parla Putin è quella della forza. L’Ue ha forza. Le economie dei Paesi Ue insieme sono 17 volte più grandi di quella russa.
Dobbiamo forzare la sua mano per mostrargli che perderà. E fermarlo prima che attacchi uno dei nostri”.
Trump, sentirò Putin; Zelensky? per pace bisogna essere due
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbe parlare molto presto con il presidente russo Vladimir Putin. “Parleremo molto presto con il presidente Putin”, ha detto Trump durante una conferenza stampa ieri, affermando di essere pronto a incontrare il presidente russo in qualsiasi momento lo riterrà opportuno. Trump ha ripetuto che la crisi ucraina non si sarebbe verificata se lui fosse stato in carica. “Il presidente Zelensky vorrebbe la pace – ha aggiunto Trump – ma per ballare il tango ci vogliono due persone”.
Il capo della Casa Bianca ha ribadito che di non escludere sanzioni contro Mosca, a meno che il presidente russo non si sieda per un colloquio. Quanto all’invio di nuove armi a Kiev, “Stiamo valutando la possibilità”, ha detto Trump.
Ministro russo della Difesa: “Artiglieria ha distrutto roccaforte ucraina Krasnoarmeysk”
“I proiettili da 203 mm hanno distrutto la roccaforte ucraina in direzione di Krasnoarmeysk”. Lo rende noto il ministero della Difesa russo. “I militari del Gruppo di forze Tsentr hanno lanciato una serie di attacchi con proiettili ad alto esplosivo da 203 mm per distruggere obiettivi a una distanza di oltre 25 chilometri – prosegue la nota -. L’attacco di un equipaggio del sistema di artiglieria semovente Malka contro una roccaforte AFU situata in una cintura forestale è stato corretto utilizzando un veicolo aereo senza pilota Orlan-30”.
Ucraina: “Ingresso Kiev nella Nato se Trump dicesse di sì”
“La maggior parte dei Paesi ci ha supportato, ma quattro, in particolare, no: la Germania, la Slovacchia, l’Ungheria e gli Stati Uniti. In tutti e quattro questi Paesi tutto dipende dagli Usa: penso che se Trump dicesse che è il momento per far entrare Kiev nell’alleanza, lo seguirebbero tutti”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista a La Stampa. Su quanti uomini occorrano secondo lui per una eventuale forza di pace che dovrà essere impegnata in Ucraina una volta finita la guerra, Zelensky ha detto: “Duecentomila persone da tutta Europa, è il minimo. Ma penso che la Nato sia la soluzione migliore, la più conveniente. Minacce di questo tipo possono essere contrastate solo insieme”.

Droni russi su Mykolaiv, due feriti e diversi danni
Due persone sono rimaste ferite stanotte nella città ucraina meridionale di Mykolaiv a seguito di un attacco di droni russi che ha distrutto una casa privata e una struttura infrastrutturale. Lo riferisce il sindaco Oleksandr Senkevych, citato dai media locali.
Trump minaccia nuove sanzioni alla Russia se Putin non negozia per la fine della guerra
Donald Trump ha dichiarato che sono “probabili” nuove sanzioni contro la Russia se Mosca non negozierà la fine della guerra contro l’Ucraina. “Sembra probabile”, ha detto il presidente degli Stati Uniti quando gli è stata fatta questa domanda durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, ribadendo che “la guerra non sarebbe mai scoppiata se fossi stato presidente” in quel momento.

Kiev chiede a Israele le armi sequestrate a Hezbollah per combattere
L’ambasciatore ucraino in Israele ha dichiarato di aver discusso di una legge che prevede la consegna da parte di Gerusalemme delle armi di fabbricazione russa sequestrate a Hezbollah a Kiev, per aiutarla nei suoi sforzi bellici, lo scrive il Times of Israel. Secondo una dichiarazione dell’ambasciata ucraina, l’ambasciatore Yevgen Korniychuk ha incontrato il vice ministro degli Esteri Sharren Haskel e ha discusso del suo suggerimento che Israele “trasferisca all’Ucraina le armi di fabbricazione russa sequestrate dall’IDF in Libano o altrove ai nemici di Israele”. L’ambasciata ucraina ha poi espresso “la speranza di una risoluzione positiva di questa questione”. Secondo il Wall Street Journal, il 60-70% delle armi sequestrate dalle truppe dell’IDF all’inizio dell’invasione terrestre del Libano meridionale erano di fabbricazione russa. Haskel ha presentato una legge alla Knesset a novembre che vedrebbe tali armi di fabbricazione russa consegnate all’Ucraina, impegnata in una guerra con la Russia da quando ha invaso il Paese nel febbraio 2022. I governi israeliani successivi si sono rifiutati di inviare armi all’Ucraina durante la guerra, cercando di mantenere relazioni delicate ma tese con Mosca e, nonostante la proposta di Haskel, non vi è alcuna indicazione che la politica cambierà.
GEDI News Network S.p.A.
P.Iva 01578251009
ISSN 2499-0817
Iphone | Android

source

Di NewsBot