Attiva le notifiche per ricevere un avviso ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo in questa sezione.
Vuoi modificare le tue preferenze? Visita la tua
Sinner e il malore, la diagnosi è un virus preso a Melbourne. Mal di testa, mal di pancia, debolezza: come sta e quando gioca con Shelton
Salva questo articolo e leggilo quando vuoi. Il servizio è dedicato agli utenti registrati.
Trovi tutti gli articoli salvati nella tua nella sezione preferiti e sull'app Corriere News.
Omicidio a Paderno Dugnano, vicino a Milano: il ragazzo aveva detto di aver ucciso il padre dopo che questi aveva colpito la madre e il fratellino. La versione non aveva però convinto gli inquirenti, e dopo alcune ore il ragazzo ha confessato: «Ho ucciso tutta la famiglia». Il primo a essere ucciso – e con più colpi – è stato il 12enne
Paderno Dugnano (foto Ottico/Lapresse)
La sua versione dei fatti era parsa improbabile. Da subito: da quando cioè, nella notte tra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, un ragazzo di 17 anni di Paderno Dugnano, nella periferia nord di Milano aveva chiamato il 112, per segnalare la presenza in casa dei corpi senza vita della madre, del padre e del fratellino.
Il giovane aveva detto di aver ucciso il padre a colpi di coltello perché a sua volta responsabile di aver accoltellato la mamma e il fratellino di 12 anni nella loro abitazione.
Ma gli elementi che non tornavano, per gli inquirenti, erano troppi. E quando nel pomeriggio di domenica, dopo essere stato formalmente indagato per omicidio dalla procura per i Minorenni di Milano, il 17enne ha iniziato l’interrogatorio, ha subito confessato.
È stato lui, ha detto, a uccidere il padre, la madre e il fratellino di appena 12 anni. Ed è stato lui, da solo, utilizzando un grosso coltello da cucina.
Ignoto, al momento, il movente del triplice omicidio. «Vivevo un disagio», si è limitato a dire. «In casa mi sentivo un corpo estraneo, provavo un malessere. Ci pensavo da un po’».
Dopo la confessione, il ragazzo ha lasciato la caserma dei carabinieri: alla vista di telecamere e giornalisti ha nascosto il volto tra le mani.
La telefonata al 112, la bugia, la confessione: «Decine di coltellate al fratellino Lorenzo, poi l’agguato a madre e padre. ‘Sono stato io’»
Le parole di Riccardo: «In casa mi sentivo un corpo estraneo, oppresso. Ci pensavo da un po’»
Riccardo, il 17enne che ha ucciso la famiglia a Paderno Dugnano: «Serio, studioso, tranquillo. Gli amici, la fidanzata: mai avremmo pensato…»
I vicini di casa della famiglia di Paderno Dugnano sterminata dal figlio 17enne: «Mai una lite, erano uniti e felici»
Paolo Crepet: «Famiglia perfetta? C’erano per forza segnali, che nessuno ha visto. Questo deve spaventare»
Le vittime sono un costruttore edile di 51 anni, Fabio C., la moglie di 48, Daniela A., che aveva un negozio di intimo a Cinisello Balsamo e il figlio 12enne Lorenzo. Accanto a loro, a Paderno Dugnano, vivono i genitori del 51enne e il fratello, che non hanno sentito, nella notte, alcun rumore.
Nella serata di ieri, prima della strage, la famiglia aveva festeggiato il compleanno di papà Fabio. Insieme a loro, nella villetta di famiglia, i parenti più stretti. Poche ore dopo, nella stessa casa, la strage.
Dopo aver ucciso i genitori e il fratello, il 17enne aveva chiamato i soccorritori dicendo: «Ho ucciso mio papà, venite».
Il ragazzo ha spiegato di essere entrato nella camera del fratello di 12 anni e di aver visto il padre su una sedia con il coltello accanto e i corpi del fratellino nel letto e della madre a terra.
A quel punto, secondo quanto dichiarato, aveva preso la lama e pugnalato a morte il genitore.
I tre cadaveri sono stati trovati nella cameretta, posta al primo piano della villetta monofamiliare. Tutto sarebbe avvenuto tra l’una e mezza e le due di notte.
I carabinieri davanti all’ingresso della villetta (foto Ottico/Lapresse)
Gli investigatori avevano però maturato, da subito, molti dubbi sulla sua versione. Il ragazzo non presentava sul corpo alcun segno di colluttazione. Né in casa erano stati trovati segni di effrazione.
I rilievi della scientifica nella casa della strage avevano permesso di ritrovare l’arma del delitto, un coltello compatibile con le ferite sui tre cadaveri.
Mentre gli inquirenti cercavano di trovare conferme alla versione del ragazzo, avevano stabilito un punto certo, confermato dal procuratore di Monza Claudio Gittardi: a subire l’aggressione più feroce è stato il 12enne: il primo a essere stato colpito.
La dinamica dei fatti – per come è stata poi accertata – è ormai chiara: il 17enne si è svegliato nel cuore della notte, si è recato in cucina, ha preso il coltello, è risalito al primo piano della villetta, è entrato nella cameretta che condivideva con il fratello più piccolo e lo ha accoltellato. Quando la madre, svegliatasi per i rumori, è entrata in stanza, il giovane ha colpito anche lei; e lo stesso ha fatto nei confronti del padre, anche lui alzatosi per capire che cosa stesse accadendo. Poi il ragazzo ha chiamato il 112, e ha atteso i carabinieri fuori di casa, con il coltello ancora in mano. «Appariva lucido», hanno detto i militari.
«Questa mattina intorno alle cinque, quando sono rientrato, ho visto macchine dei carabinieri e investigatori in borghese. All’uscita del vialetto al civico 33 che porta alla casa in cui è avvenuta la tragedia c’era un coltello vicino al marciapiede – racconta una giovane che abita non lontano dall’abitazione della famiglia -. Ho capito che era successo qualcosa di grave. Con il figlio di 17 anni abbiamo fatto insieme le elementari, poi ci siamo persi di vista. Ma è un ragazzo normalissimo».
Davanti al cancello è stato trovato un coltello compatibile con le ferite sui cadaveri
I vicini hanno descritto la famiglia come tranquilla e benestante, di grandi lavoratori e hanno detto di non aver sentito alcun rumore nella notte.
«Andava a scuola con mia figlia, elementari e medie, abbiamo fatto le vacanze insieme. Il papà lo ho visto un mese fa l’ultima volta. Abbiamo passato bei giorni insieme in passato, era una famiglia fantastica, felice. È impossibile, non so cosa possa essere successo», ha detto il papà di una ex compagna di classe del 17 enne indagato.
Un ex compagno di classe del 17enne lo descrive come un «ragazzo tranquillissimo, sveglio, a posto. L’ultima persona che ti aspetti possa fare una cosa del genere».
«Era una famiglia normale, tranquilla, non seguita dai servizi sociali e descritta da tutti senza problemi. Sono sbalordita», ha detto all’Ansa la sindaca di Paderno Dugnano, Anna Varisco, che riferisce di non aver conosciuto personalmente le vittime della tragedia. «Anche le scuole e gli insegnanti dei ragazzi dicono che erano entrambi tranquillissimi. Il fratello del padre, in particolare, era conosciuto in paese per il suo legame con la parrocchia». La comunità, ha fatto sapere la sindaca, «è sconvolta» e domani verrà formalizzata la proclamazione del lutto cittadino per il giorno dei funerali. «Esprimiamo vicinanza ai familiari».
Vai a tutte le notizie di Milano
Iscriviti alla newsletter di Corriere Milano
1 settembre 2024 2024 ( modifica il 2 settembre 2024 2024 | 13:26)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La procura ha presentato appello contro la revoca della misura cautelare. Lui:«Non ci sono i presupposti»
Per usufruire del servizio di domande e risposte de ilMedicoRisponde è necessario essere registrati al sito Corriere.it o a un altro dei siti di RCS Mediagroup.
Non ricordi le credenziali?
Recupera il tuo account
Ti informiamo che con il tuo piano puoi leggere Corriere.it su 1 dispositivo alla volta
Questo messaggio verrà visualizzato su un altro dispositivo/accesso e tu potrai continuare a leggere le notizie da qui. L'altro dispositivo/accesso rimarrà collegato a questo account. Puoi accedere con il tuo account su tutti i dispositivi che desideri, ma utilizzandoli in momenti diversi secondo il tuo piano di abbonamento.
Perché tu o qualcun altro sta leggendo Corriere.it con questo account su più di due dispositivi/accessi. Il tuo attuale abbonamento permette di leggere Corriere.it solo su due dispositivi in contemporanea (computer, telefono o tablet).
Se sei abbonato con un altro account accedi con le tue credenziali. Se siete in 2 o più che utilizzano lo stesso abbonamento, passa all’offerta Family e condividi l’abbonamento con altre due persone. Altrimenti, fai clic su “Continua a leggere qui” e assicurati di essere l'unica persona che visualizza Corriere.it con questo account.
Ti consigliamo di cambiare la tua password cliccando qui