Il presidente ucraino ha detto all’agenzia Bloomberg che potrebbe avere colloqui con il suo omologo russo Vladimir Putin se il presidente degli Stati Uniti fornirà all’Ucraina garanzie di sicurezza. Il Cremlino non vede nulla di nuovo nelle minacce di Trump di imporre nuove sanzioni e dazi alla Russia se non metterà fine al conflitto . Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov. È di un morto e 26 feriti, tra cui un bimbo di due mesi, il bilancio di un attacco russo su Zaporizhzhia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto all’agenzia Bloomberg che potrebbe avere colloqui con il presidente russo Vladimir Putin se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump fornirà all’Ucraina garanzie di sicurezza. La dichiarazione è stata rilanciata dalla Tass.
Il Cremlino non vede nulla di nuovo nelle minacce di Donald Trump di imporre nuove sanzioni e dazi alla Russia se non metterà fine al conflitto in Ucraina. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, sottolineando che già durante il suo primo mandato Trump “è stato il presidente che più spesso ha fatto ricorso a metodi sanzionatori”. “Questi metodi gli piacciono, o almeno gli sono piaciuti durante la sua prima presidenza”, ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Interfax.
È di un morto e 26 feriti, tra cui un bimbo di due mesi, il bilancio di un attacco russo su Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, tornando a chiedere “più sanzioni” contro la Russia e “più armi”. 
Il capo dell’amministrazione regionale, Ivan Fedorov, ha spiegato che nella notte Zaporizhzhia è stata colpita con droni kamikaze, mentre questa mattina con missili balistici: l’allarme aereo è durato oltre 6 ore. Oltre 20.000 utenti sono senza corrente elettrica e altri 17.000 senza riscaldamento a causa degli attacchi russi. 

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È dal 24 febbraio 2022, giorno d’inizio dell’invasione russa in Ucraina, che ciclicamente si torna a parlare del possibile peggioramento del conflitto con l’utilizzo di armi nucleari. Negli ultimi giorni i toni si sono alzati ancora una volta. Prima Mosca ha lanciato il missile balistico ipersonico Oreshnik sul suolo ucraino, poi ne ha annunciato “la produzione in serie”, con il presidente russo Vladimir Putin che continua a parlare di una guerra ormai diventata “globale”. Resta però sempre la speranza che il Cremlino stia solo cercando di spaventare i suoi avversari. Ma se così non fosse? Quale potrebbe essere la risposta all’utilizzo di armi nucleari da parte della Russia? LE IPOTESI
All’inizio della guerra con l’Ucraina, nel febbraio del 2022, la Russia fu posta in stato di massima allerta nucleare: era pronta a rispondere a ipotetici attacchi altrui e – forse – anche a un passo dal potenziale momento di non ritorno. A dirlo è stato un uomo, rimasto anonimo, presentato dalla Bbc come disertore russo di primo piano. L’ex ufficiale ha avvertito come il suo Paese, al di là dell’obsolescenza di qualche armamento d’origine sovietica, possa contare comunque su migliaia di testate atomiche in piena efficienza. LEGGI L’ARTICOLO
“Secondo il segretario alla Difesa americano, la Russia ha contato “almeno 700 mila vittime dal febbraio 2022”.  e ha “sperperato più di 200 miliardi di dollari”, mentre gli aiuti americani a Kiev dal febbraio 2022 ammontano a 62 miliardi di dollari. LEGGI L’ARTICOLO
Dopo 54 anni si è dissolto in una decina di giorni il regime della famiglia Assad in Siria, con il suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, che dopo un quarto di secolo a potere è fuggito a Mosca insieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin che ha concesso loro l’asilo “per motivi umanitari”. La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 nella guerra civile: un intervento cruciale, all’epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Ma cosa può rappresentare quindi la caduta di Assad per Putin? LEGGI QUI
L’arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, a novembre, ad oltre mille giorni dall’inizio del conflitto, come aveva annunciato Vladimir Putin, confermando come il missile sarebbe stato testato nuovamente in combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la produzione in serie dell’Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe aveva confermato che questa nuova arma può colpire “in tutto il territorio europeo”. Successivamente, il 10 dicembre, Putin ha precisato che l’emergere dei sistemi missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari. Ecco le caratteristiche tecniche di queste armi e come possono cambiare il conflitto. I DETTAGLI
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che le risorse energetiche, in particolare il petrolio, sono tra gli strumenti più critici per costringere la Russia a cercare la pace. “La pace attraverso la forza è possibile e ne siamo assolutamente fiduciosi. La chiave è mantenere lo slancio e fare pressione sulla Russia, l’unica entità che vuole questa guerra e che è colpevole di questa guerra. È la Russia che sta cercando di prolungare l’aggressione e l’occupazione. Naturalmente, le risorse energetiche, e in particolare il petrolio, sono una delle chiavi più importanti per la pace, per la vera sicurezza”, ha affermato Zelensky, come riferisce Ukinform. L’Europa deve collaborare di più con gli Stati Uniti e altri partner globali, piuttosto che affidarsi alla Russia per le risorse energetiche, ha detto ancora Zelensky, aggiunge la stessa fonte. “Stiamo preparando la nostra diplomazia e le nostre comunicazioni internazionali per garantire posizioni forti non solo per l’Ucraina ma per tutta l’Europa”, ha concluso il presidente ucraino.   Proprio oggi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che “se il petrolio costasse meno, la guerra tra Russia e Ucraina finirebbe immediatamente”  e pertanto chiederà all’Opec e a Riad di abbassare i prezzi del greggio. 
Come riporta la rivista Newsweek, l’intelligence statunitense considera “imminente” il dispiegamento del nuovo missile balistico a medio raggio Orenshnik. Per gli 007 americani, l’utilizzo rientra nel piano di intensificazione bellica da parte di Mosca. LEGGI QUI
Tra poco più di un mese il tycoon sarà nuovamente alla guida degli Stati Uniti e in tanti si chiedono come il suo ritorno alla Casa Bianca impatterà sul conflitto tra Kiev e Mosca, in corso ormai dal febbraio 2022. Secondo fonti a Washington, Trump vuole portare Putin e Zelensky a un tavolo per iniziare a negoziare la fine delle ostilità. Il transition team sta lavorando per questo obiettivo. Nbc riporta che i consiglieri del presidente-eletto non hanno ancora presentato un piano agli ucraini ma “Trump è seriamente intenzionato a voler arrivare a un cessate il fuoco il primo giorno” della sua presidenza. Lo staff sta spingendo per una pausa nei combattimenti che potrebbe aprire la strada ai colloqui di pace. IL PIANO
L’Ucraina sostiene “pienamente” gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fare pressione sulla Russia affinché ponga fine alla sua guerra abbassando i prezzi del petrolio. “Sosteniamo pienamente il presidente degli Stati Uniti nei suoi sforzi per ridurre i prezzi del petrolio”, ha affermato il capo dello staff presidenziale Andriy Yermak in un post su X. Trump ha detto al World Economic Forum di Davos che “la guerra Russia-Ucraina sarebbe finita immediatamente” se i prezzi del petrolio fossero scesi. 
“Stiamo coordinando i nostri sforzi internazionali – oggi abbiamo tenuto incontri importanti, soprattutto con gli Stati Uniti e i nostri partner europei. La pace attraverso la forza è possibile e noi ci crediamo fermamente. La chiave è non allentare e mantenere la pressione sulla Russia, l’unico attore responsabile di questa guerra, quello che la vuole e che sta prolungando l’aggressione e l’occupazione”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo quotidiano aggiornamento su X. 
“Le risorse energetiche, in particolare il petrolio, restano uno dei fattori più critici per una reale pace e sicurezza. L’Europa deve collaborare più strettamente con l’America e con altri partner globali sulle risorse energetiche, non con la Russia – ha detto Zelensky – Stiamo preparando la nostra diplomazia e le nostre comunicazioni internazionali per garantire posizioni forti non solo per l’Ucraina, ma per l’intera Europa”. “Ringrazio tutti coloro che ci stanno aiutando”, ha concluso.
Mentre la guerra in Ucraina procede – con Kiev che nei giorni scorsi ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero – c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari.
Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
Mosca spera che la collaborazione con il Vaticano in ambito umanitario sulla situazione riguardante l’Ucraina continui: lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un briefing. Lo riferisce la Tass. “Con la partecipazione personale attiva dell’inviato di pace papale alla soluzione pacifica in Ucraina, il cardinale Matteo Zuppi, 16 dei nostri militari feriti sono tornati in Russia nell’ambito di due recenti scambi di prigionieri di guerra russo-ucraini. Ciò è avvenuto il 30 dicembre 2024 e il 15 gennaio di quest’anno. Speriamo di continuare questa cooperazione costruttiva e produttiva con il Vaticano sulle questioni umanitarie”, ha affermato Zakharova. “In mezzo all’agenda distruttiva dell’Occidente collettivo volta a infliggerci una sconfitta strategica, come si dice, l’Occidente collettivo che, essenzialmente, ha scatenato una guerra ibrida contro la Russia e provocato un conflitto in Ucraina, spicca la posizione equilibrata e misurata del Vaticano, così come la posizione personale di Papa Francesco che aspira a contribuire personalmente alla risoluzione di questo problema”, ha aggiunto. 
“L’Ucraina è pronta a un accordo per la fine della guerra. La guerra non sarebbe dovuta iniziare. Sono morte molte più persone di quanto viene detto”. Lo ha affermato a Davos il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Voglio incontrare il presidente Putin molto presto”. A dichiararlo, intervenendo a Davos, è stato il presidente americano Donald Trump. “Per evitare ulteriori perdite di vite umane”, ha aggiunto. “E’ una vera e propria carneficina. Dobbiamo fermare questa guerra”. 
“Auspicabilmente la Cina può aiutare a fermare la guerra tra Russia e Ucraina”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel suo intervento in videocollegamento al World economic forum (Wef) di Davos. Trump ha quindi citato le “leve” che Pechino ha a disposizione per fermare il conflitto.
“E’ importantissimo fermare queste morti”. A dichiararlo, parlando del conflitto in Ucraina, è stato il presidente americano Donald Trump, intervenendo a Davos. “Milioni di russi ed ucraini dovranno essere liberati da questa guerra”, ha aggiunto. 
“Sull’Ucraina abbiamo bisogno che gli Stati Uniti rimangano coinvolti. Se la nuova amministrazione Trump è disposta a continuare a rifornire l’Ucraina dalla sua base industriale di difesa, il conto sarà pagato dagli europei, ne sono assolutamente convinto, dobbiamo essere disposti a farlo”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte partecipando ad un panel nell’ambito del World Economic Forum di Davos.
Le autorità di Kiev stanno indagando sulla presunta uccisione da parte delle forze russe di sei soldati ucraini fatti prigionieri sul campo. Secondo l’ufficio della procura di Kiev l’episodio sarebbe avvenuto dopo la cattura da parte delle forze russe di una postazione ucraina nella regione del Donetsk. Come in casi emersi precedentemente, il sospetto è basato su un video circolato sui social che sarebbe stato filmato dagli stessi soldati russi. 
“Sta circolando un video della presunta esecuzione di prigionieri di guerra ucraini da parte dei russi”, dove è stato registrato “il colpo alla schiena di 6 prigionieri di guerra ucraini. Il video si interrompe con un settimo soldato, di cui non si conosce il destino, a terra”, ha scritto su X Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino. 
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