Incidente aereo a Washington: a bordo 64 persone fra cui gli ex campioni di pattinaggio russi Shishkova e Naumov. Recuperati 30 corpi
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Tonin Nikaj, 68 anni, si è tuffato in acqua per liberare la lenza della canna da pesca, incagliata nel fondale, e non è più riemerso. ll sindaco: «Era in pensione dopo aver lavorato tutta la vita con imprese edili»
L’abitudine di andare a pescare all’alba sulla riva del lago di Garda, con la sua compagna di «meditazioni», la canna da pesca, che però questa mattina l’ha tradito. Tonin Nikaj, 68 anni, è annegato cercando di recuperare la lenza della sua canna da pesca che si era incagliata. È il tragico epilogo del pomeriggio del 20 settembre, quando intorno alle 14.45 i sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia, dopo ore di ricerche, hanno individuato il corpo del 68enne, i cui indumenti e documenti erano stati visti da alcuni passanti abbandonati sulla spiaggia questa mattina presto, tra le 7.30 e le 8.
L’uomo, si era recato sulla riva un’ora prima, come faceva spesso, alzandosi alle 6 per andare a pescare. Quando si è reso conto che la lenza non tornava su, si è spogliato per entrare in acqua a cercare di recuperarla, ma un probabile malore deve averlo colto. In questi ultimi giorni di maltempo la temperatura dell’acqua si è molto abbassata, attestandosi all’alba intorno ai 15 gradi. Il corpo è stato avvistato dai sub a una decina di metri dalla riva dove stava pescando e a una profondità del fondale di circa 3 metri. «Questa è la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine e dai soccorritori che escludono il suicidio», spiega infatti il sindaco di Brenzone, Paolo Formaggioni, storico esercente pubblico della frazione di Castelletto dove vive da sempre e dove risiedeva anche l’uomo annegato. Nikaj, infatti, era persona stimata, giunto in Italia più di 30 anni fa, aveva messo su famiglia e avuto tre figli tutti maschi.
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«Lo conoscevo bene personalmente perché abitava vicino a me e al mio bar – spiega il sindaco – I due figli più grandi sono emigrati in Australia mentre il terzo sta facendo l’università a Trento: la mamma gli ha telefonato stamattina che era in aula a lezione per dirgli di tornare a casa subito». La moglie e il figlio di Nikaj sono scioccati dalla tragedia che si è abbattuta sulla famiglia in pochi attimi. «Noi lo chiamavamo Tonino, faceva il muratore, ha lavorato tutta la vita con imprese edili della zona. Ora era andato in pensione. La moglie lavora nell’asilo nido di Castelletto. Sono persone eccezionali, emigrati tanti anni fa che hanno sempre lavorato onestamente e duramente. Si sono costruiti una casa e hanno creato un futuro per i figli. Alla famiglia oggi è caduta addosso una montagna. Tutta la comunità di Castelletto e di Brenzone è veramente molto molto scossa, perché la loro è una famiglia davvero molto integrata e per bene».
Quando è partita la segnalazione si è subito mobilitata la sala operativa della Guardia costiera di Salò, che ha coordinato l’intervento dei Vigili del Fuoco del comando provinciale e del distaccamento di Bardolino che sono intervenuti con un secondo mezzo navale. È stata poi richiesta l’assistenza di una squadra di sommozzatori dei vigili del fuoco per le ricerche di profondità e un elicottero per le ricerche di superficie. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Malcesine per i rilievi dell’incidente.
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20 settembre 2024 2024 ( modifica il 20 settembre 2024 2024 | 17:15)
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