È morto in ospedale Armen Sargsyan, fondatore di una milizia filorussa nel Donbass, rimasto ferito in un attentato esplosivo in un grattacielo residenziale di Mosca. Zelensky ha avvertito che la Russia ha ufficialmente rafforzato la sua alleanza con Iran e Corea del Nord, rappresentando una minaccia diretta per gli Usa. Donald Trump ha affermato nello Studio Ovale di voler scambiare le terre rare dell’Ucraina con gli aiuti degli Stati Uniti
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È morto il separatista ucraino Armen Sargsyan, fondatore della milizia filorussa ArBat, obbiettivo di un attentato lunedì mattina a Mosca. Ne ha dato notizia la polizia. “Sargsyan è morto in terapia intensiva per le gravi ferite riportate”, ha dichiarato la polizia.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha avvertito che la Russia ha ufficialmente rafforzato la sua alleanza con l’Iran e la Corea del Nord, rappresentando una minaccia diretta per gli Stati Uniti. In un’intervista all’Associated Press del 2 febbraio, Zelensky ha aggiunto che, sebbene questi Paesi abbiano precedentemente cooperato in materia di armi e tecnologia, ora sono apertamente impegnati nella guerra della Russia contro l’Ucraina.
Donald Trump ha affermato nello Studio Ovale di voler scambiare le terre rare dell’Ucraina con gli aiuti degli Stati Uniti.
Attacchi di droni ucraini, nella notte tra domenica e lunedì, hanno preso di mira gli impianti petroliferi ed energetici in Russia, innescando incendi in una raffineria di petrolio di Volgograd e costringendo a interrompere i voli in diversi aeroporti. Lo hanno riferito le autorità russe citate da Reuters online. 
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Il generale Igor Kirillov,  comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle  Forze armate russe, è stato ucciso in un attentato a Mosca. A provocare  la morte del militare è stata l’esplosione di un ordigno piazzato in uno  scooter elettrico: secondo quanto affermato da funzionari delle forze  dell’ordine citati da Tass, la potenza di questa bomba ammontava a oltre  un chilogrammo di Tnt. LEGGI QUI
Mentre la guerra in Ucraina procede  – con Kiev che nei giorni scorsi ha accusato le truppe del Cremlino di  essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando  gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di  emergenza con il termometro ormai sotto lo zero – c’è chi si è chiesto  quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa  qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue  azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il  settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle  mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui  nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a  Mosca. GLI SCENARI
L’arma è stata utilizzata dalla  Russia per colpire in Ucraina, a novembre, ad oltre mille giorni  dall’inizio del conflitto, come aveva annunciato Vladimir Putin,  confermando come il missile sarebbe stato testato nuovamente in  combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la produzione in  serie dell’Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche  russe aveva confermato che questa nuova arma può colpire “in tutto il  territorio europeo”. Successivamente, il 10 dicembre, Putin ha precisato  che l’emergere dei sistemi missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà  al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari. Ecco le  caratteristiche tecniche di queste armi e come possono cambiare il  conflitto. I DETTAGLI
Se non ci sarà un accordo a breve  per l’Ucraina con la Russia “non avrò  altra scelta se non imporre più  tasse, dazi e sanzioni su tutto quello  che viene venduto dalla Russia  negli Stati Uniti”. Donald Trump, dopo il  suo insediamento alla Casa  Bianca come 47esimo presidente degli Usa, ha  subito affrontato il tema  della guerra tra Mosca e Kiev. Ma cosa può  cambiare con l’approccio del  tycoon? E quali sono i possibili scenari  all’orizzonte? GLI SCENARI
“Gli investimenti nella mobilità militare e il finanziamento delle capacità industriali della difesa sono fattori cruciali per garantire la sicurezza dell’Ue nel suo complesso. Come è necessario assicurare a Kiev specifiche misure di sostegno militare a lungo termine, così è indispensabile integrare l’industria della difesa ucraina nella base tecnologica e industriale della difesa dell’Ue”. Lo ha affermato oggi il presidente lituano, Gitanas Nauseda, al vertice informale dei capi di stato dell’Ue a Bruxelles. L’inderogabilità di investimenti sostanziosi nel campo della difesa è stata sottolineata anche dal primo ministro estone, Kristen Michal, che ha posto l’attenzione sulla necessità che l’Ue trovi una posizione comune su come finanziare la propria difesa entro il vertice Nato del prossimo giugno. Michal ha inoltre ribadito il sostegno dell’Estonia alla costituzione di una ‘banca della difesa’ indipendente dalla Banca europea per gli investimenti e riservata al finanziamento del comparto della difesa europea, pur nella coscienza della difficoltà dell’operazione.
La Lettonia ha donato oggi all’esercito ucraino 100 droni acquistati con i fondi raccolti attraverso una pubblica donazione sulla piattaforma Ziedot.lv. Lo comunica la televisione di stato lettone Lsm. Si tratta del secondo invio di 100 droni raccolti attraverso il progetto ‘Droni per le forze armate ucraine’, lanciato nel maggio 2024.
All’inizio della guerra con  l’Ucraina, nel febbraio del 2022, la Russia fu posta in stato di massima  allerta nucleare: era pronta a rispondere a ipotetici attacchi altrui e  – forse – anche a un passo dal potenziale momento di non ritorno. A  dirlo è stato un uomo, rimasto anonimo, presentato dalla Bbc come  disertore russo di primo piano. L’ex ufficiale ha avvertito come il suo  Paese, al di là dell’obsolescenza di qualche armamento d’origine  sovietica, possa contare comunque su migliaia di testate atomiche in  piena efficienza. LEGGI L’ARTICOLO
I presidenti dei parlamenti di Finlandia (Jussi Halla-Aho), Estonia (Lauri Hussar), Lettonia (Daiga Mierina), Lituania (Saulius Skvernelis) e Polonia (Szymon Holownia) hanno sottoscritto oggi a Tartu, in Estonia, una dichiarazione congiunta in cui invitano gli alleati a sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa fornendo tempestivamente a Kiev tutta l’assistenza militare, economica, politica e umanitaria necessaria . Nella dichiarazione si ribadisce la comune condanna della violazione delle norme del diritto internazionale da parte della Russia sottolineando che Mosca rappresenta una minaccia significativa, diretta e a lungo termine alla sicurezza, alla pace e alla stabilità dello spazio euro-atlantico. Il documento afferma inoltre che l’adesione dell’Ucraina alla Nato fornirebbe a Kiev garanzie di sicurezza complete assicurando una pace a lungo termine. I presidenti dei sei parlamenti hanno inoltre auspicato un rafforzamento delle sanzioni europee alla Russia e una maggiore attenzione all’applicazione delle sanzioni già esistenti.
Donald Trump ha affermato nello Studio Ovale di voler scambiare le terre rare dell’Ucraina con gli aiuti degli Stati Uniti.
I bambini colpiti dalle guerre sono stati al centro dell’intervento del Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, intervenuto al Summit in Vaticano sui diritti dei bambini. “Sono 473 milioni di bambini colpiti dai conflitti. Sono cifre incredibili se pensiamo che il 20% dei bambini di tutto il mondo vive in zone di conflitto. I numeri variano e spesso contrastano ma, secondo alcune fonti, circa 11.000 bambini sono morti a Gaza nel recente conflitto, ossia una media di 40 bambini al giorno”, ha sottolineato Riccardo Paternò di Montecupo. Il Gran Cancelliere ha quindi ricordato che il Sovrano Ordine di Malta è da sempre in prima linea in tutto il mondo, prendendosi cura “della nascita, della nutrizione e dell’educazione dei bambini, con una storica attitudine ad occuparsi della salute attraverso i dispensari che gestisce in Africa (Senegal, Costa d’Avorio, Benin, Camerun, Togo, Guinea Conakry, Burkina Faso, Ciad, Camerun e Repubblica del Congo) e anche in Europa”. A Betlemme dal 1989 l’Holy Family Hospital, ospedale di neonatologia gestito dall’Ordine di Malta, è diventato un servizio fondamentale nella regione, con oltre 100.000 nascite. A Gaza, insieme al Patriarcato Latino di Gerusalemme, l’Ordine di Malta ha consegnato da maggio 2024 ad oggi circa 300 tonnellate di aiuti alimentari per migliaia di famiglie, mentre è al lavoro per lanciare al più presto anche un servizio di assistenza sanitaria.
“L’impegno inglese per la Nato è più forte che mai: abbiamo discusso come affrontare insieme la minaccia russa. Stiamo lavorando per finire la guerra ma dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare la difesa ucraina. Sono qui per lavorare con i partner europei contro Putin”. Lo ha detto il premier inglese Keir Starmer, in una conferenza stampa congiunta con il segretario generale della Nato Mark Rutte. “La campagna di sabotaggi russa sta mettendo nel mirino i nostri valori: La Gran Bretagna è orgogliosa di lavorare con la Nato. Vogliamo mettere a punto un piano ambizioso tra Gran Bretagna e Europa sulla difesa”, ha aggiunto.
Benyamin Netanyahu, arrivato ieri negli Stati Uniti, ha deciso di estendere la sua visita a Washington e rientrerà in Israele sabato sera. Lo scrive il giornalisti di Axios Barak Ravid, che cita l’ufficio del premier, secondo cui ‘Bibi’ ha deciso di fermarsi due giorni in più – la visita era prevista fino a giovedì e domani è in agenda l’incontro con Donald Trump – perché sono “numerose le richieste di funzionari statunitensi che vogliono incontrarlo”.
L’attentato esplosivo contro Armen Sargsyan, fondatore del battaglione ArBat operativo sul fronte ucraino, oggi a Mosca è stato un atto bene organizzato e mirato. “Secondo le prime ricostruzioni, sono state coinvolte nella pianificazione diverse persone, con ruoli ben definiti. Alcuni con il compito di seguirlo, altri con quello di attuare l’esplosione”, ha spiegato una fonte investigativa all’agenzia Tass. Nell’attentato è morta una seconda persona e altre due sono rimaste ferite. 
“In un mondo piu’ pericoloso, il 2% non sara’ sufficiente a tenerci al sicuro. Dobbiamo investire molto di piu’. Dobbiamo anche rimpinguare le nostre scorte e in fretta, non c’e’ tempo da perdere nel rilanciare le nostre industrie di difesa. Aumentare la produzione di difesa e’ un’urgenza assoluta. Durante la seconda guerra mondiale, le fabbriche nel Regno Unito e negli Stati Uniti hanno prodotto miliardi di proiettili. Questo prima della digitalizzazione e dell’automazione. Con tutta la potenza della produzione britannica, immagina cosa potremmo realizzare”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in una conferenza stampa con il premier britannico, Keir Starmer.
Le Nazioni Unite hanno condannato quello che chiamano un “aumento del numero di esecuzioni di soldati ucraini prigionieri da parte delle forze russe” negli ultimi mesi, facendo eco alle accuse lanciate di Kiev. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina quasi tre anni fa, Mosca e Kiev si sono regolarmente accusate di aver ucciso prigionieri di guerra, il che costituisce un crimine di guerra. La Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina (Hrmmu) ha dichiarato di aver “registrato 79 esecuzioni di questo tipo in 24 episodi distinti” dalla fine di agosto. Ciò si basa sull'”analisi di materiale video e fotografico pubblicato da fonti ucraine e russe” che mostra le esecuzioni. Personaggi pubblici russi “hanno esplicitamente chiesto il trattamento disumano, se non addirittura l’esecuzione, dei militari ucraini catturati”, ha dichiarato Danielle Bell, capo della missione. “In combinazione con leggi di amnistia generalizzate, tali dichiarazioni possono incitare o incoraggiare comportamenti illegali”, ha aggiunto.  Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiga, ha reagito alla dichiarazione delle Nazioni Unite, affermando che le esecuzioni potrebbero costituire “una delle più grandi campagne di uccisione intenzionale di prigionieri di guerra della storia moderna”. Ha quindi chiesto “un’azione internazionale urgente”.
Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha rivendicato che i droni delle forze per operazioni speciali hanno colpito la raffineria di petrolio di Volgograd e l’impianto di lavorazione del gas di Astrakhan. Lo riporta Ukrainska Pravda. “Questa notte, due aziende russe hanno ricevuto contemporaneamente la loro quota di sanzioni sui droni: la raffineria di petrolio di Volgograd (Lukoil-Volgogradnefteperebka) e l’impianto di lavorazione del gas di Astrakhan. Entrambi gli impianti interessati sono importanti produttori di carburante per l’esercito russo”, afferma lo Stato maggiore ucraino.
L’uomo è morto dopo essere rimasto coinvolto in un’esplosione all’ingresso di un palazzo nella capitale russa. Il fatto è avvenuto nell’entrata di un edificio di 29 piani nel complesso residenziale di Alye Parusa, nel nord-ovest di Mosca. Sarkisjan era il fondatore di un battaglione di combattenti volontari filorussi nel Donbass e presidente della Federazione pugilato nella regione di Donetsk. LEGGI QUI
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