"Gli Stati Uniti prenderanno il controllo di Gaza, un controllo a lungo termine che porterà stabilità al Medio Oriente, Gaza sarà la rivière del Medio Oriente". Lo ha detto il presidente Usa Trump in una conferenza stampa con Netanyahu ribadendo che "i palestinesi devono lasciare Gaza e vivere in altri Paesi in pace". Per Hamas il piano di Trump è "ridicolo" e "assurdo".  Per l’Ue la Striscia di Gaza "è parte integrante di un futuro Stato palestinese"
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“Gli Stati Uniti prenderanno il controllo di Gaza, un controllo a lungo termine che porterà stabilità al Medio Oriente, Gaza sarà la rivière del Medio Oriente”. Lo ha detto Donald Trump  in una conferenza stampa con Benjamin Netanyahu ribadendo che “i palestinesi devono lasciare Gaza e vivere in altri Paesi in pace, Gaza è un simbolo di morte e distruzione per decenni, i palestinesi vogliono tornarci perché non hanno alternative”. Per Hamas il piano di Trump è “ridicolo” e “assurdo”: “Qualsiasi idea di questo tipo può infiammare la regione” ha dichiarato un funzionario del gruppo fondamentalista. Contrari anche l’Egitto e la Giordania. Per l’Ue la Striscia di Gaza “è parte integrante di un futuro Stato palestinese”.
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In un’intervista a Fox News, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promosso l’idea del presidente Trump di trasferire la popolazione di Gaza in altri paesi. “È un’idea straordinaria e penso che dovrebbe essere davvero perseguita, esaminata e realizzata”, ha detto. “L’idea stessa di consentire ai cittadini di Gaza che vogliono andarsene di andarsene… cosa c’è di sbagliato in questo?”, ha osservato il premier israeliano. “Possono andarsene – ha sostenuto – possono trasferirsi e tornare. Bisogna ricostruire Gaza, e se si vuole ricostruire Gaza non si può… questa è la prima buona idea che ho sentito”.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato all’Idf di preparare un piano per consentire la “partenza volontaria della popolazione di Gaza”, in seguito alle dichiarazioni di Trump sullo sfollamento forzato dei palestinesi dalla Striscia. Lo riportano i media israeliani. “Alla popolazione di Gaza deve essere consentito di godere della libertà di movimento e della libertà di immigrare”, ha affermato Katz. Nel frattempo verrà avanzata una proposta per la ricostruzione di una “Gaza smilitarizzata”, nell’era successiva ad Hamas, “un progetto che richiederà molti anni per essere completato”.
Mettere a punto un piano per far uscire gli abitanti della Striscia di Gaza dall’enclave palestinese. È quello che il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver ordinato alle forze israeliane (Idf) dopo le parole del presidente americano Donald Trump sul futuro di Gaza. “Ho dato istruzioni (ai militari israeliani) affinché venga preparato un piano che consenta a ogni abitante di Gaza che lo desidera di farlo per andare in qualsiasi Paese sia disposto all’accoglienza – ha detto Katz – Il piano prevederà opzioni per l’uscita tramite i valichi e anche disposizioni speciali per le partenze via mare e in aereo”.
“Lunedì e martedì sarò in Israele. Incontrerò la ministra dei Trasporti per delle partnership per aiutare le imprese italiane a lavorare sempre di più in Israele e poi vedrò Netanyahu perché il tema della pace è il nodo fondamentale di questo 2025”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, parlando a Rtl 102.5.
L’Iran respinge e condanna categoricamente le ultime parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul futuro della Striscia di Gaza. “Il piano di sgombero di Gaza e trasferimento forzato dei palestinesi è un’estensione del programma” di Israele “per spazzare via la Nazione palestinese”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, in dichiarazioni rilanciate stamani dai media iraniani.
Per la Repubblica Islamica, si tratta di un “attacco senza precedenti ai principi fondamentali del diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite”. Il portavoce ha sollecitato la comunità internazionale affinché sostenga il “diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e a liberarsi dall’occupazione”.
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE
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