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In vigore fino al 1° marzo: oltre 11mila persone hanno già lasciato l’isola. L’Istituto geofisico italiano: nel passato sciami sismici simili, alcuni si sono esauriti ma altri hanno preceduto scosse più forti
Turisti e lavoratori stagionali in coda al porto per lasciare l’isola di Santorini (Epa)
Dopo 1.367 scosse di terremoto di magnitudo superiore a 2.0 – la più forte mercoledì sera di magnitudo 5.2 – oltre 7.700 dall’inizio dello sciame sismico il 27 gennaio, le autorità greche hanno dichiarato lo stato di emergenza sull’isola di Santorini. È stato inoltre confermato un modesto sollevamento all’interno della caldera di Santorini dai dati acquisiti dal satellite Sentinel-1 e dalla rete satellitare di rilevamento.
Il ministero della Protezione civile greco lo ha deciso per «affrontare le esigenze di emergenza e gestire le conseguenze dell’attività sismica che sta interessando l’arcipelago delle Cicladi».
L’attuale crisi sismica sarebbe legata al sistema di faglie presenti tra Santorini e la vicina isola di Amorgos, ma la conferma del sollevamento della caldera potrebbe cambiare la situazione e far ipotizzare un’influenza – non si sa ancora fino a che livello – magmatica. Nella baia di fronte a Santorini, infatti c’è il vulcano Nea Kameni e a 8 chilometri a Nord-Est il vulcano sottomarino Kolumbo.
Lo stato di emergenza rimarrà in vigore fino al 1° marzo.
La posizione degli epicentri dei principali terremoti tra le isole di Santorini e Amorgos
Le continue scosse stanno aumentando il pericolo di cadute di massi: per questo motivo gli abitanti sono stati invitati a tenersi lontano dalle località a rischio frane. Un rischio che – secondo il presidente dell’Associazione ellenica per la prevenzione dei disastri, Efthymios Lekkas – è maggiore presso il vecchio porto di Fira, il porto di Athinios, la rete stradale di Ormos, le zone di Ammoudi e Armeni a Oia, l’insediamento di Korfos e la zona di Monopati a Thirasia.
«Rinforzi di Vigili del fuoco, polizia, guardia costiera, forze armate e servizi medici di emergenza sono già stati inviati a Santorini e le isole circostanti con personale aggiuntivo e attrezzature specializzate», ha reso noto il portavoce del governo greco Pavlos Marinakis.
Migliaia di turisti e lavoratori stagionali hanno già lasciato Santorini con aerei e traghetti aggiunti a quelli di linea.
Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis e il ministro per la Protezione civile Vassilis Kikilias hanno ribadito l’appello alla calma spiegando, accanto a scienziati, la complessità del fenomeno geologico e i servizi di emergenza già disposti.
Secondo l’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) l’area interessata è sismicamente tra le più attive dell’arco vulcanico ellenico.
L’evoluzione dello sciame sismico attuale «è comunque incerta», viene affermato in una nota dell’Ingv.
L’aumento progressivo della magnitudo e il numero elevato di eventi sismici suggeriscono infatti la possibilità di un coinvolgimento di fluidi nella crosta.
In passato sono stati osservati nella regione sciami simili, alcuni dei quali si sono esauriti senza innescare eventi di maggiore magnitudo, mentre altri hanno preceduto terremoti più forti.
6 febbraio 2025 ( modifica il 6 febbraio 2025 | 21:21)
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