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Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista concessa all’agenzia Reuters, ha srotolato sul tavolo una mappa che era rimasta sempre classificata, con i principali giacimenti di terre rare e altri minerali strategici in Ucraina, da sottoporre a Donald Trump per spingere il presidente americano a un accordo, affinché gli Stati Uniti continuino a finanziare e armare Kiev nella sua resistenza all’invasione russa.
“Se parliamo di fare un patto, allora facciamolo. Noi ci stiamo”, ha detto Zelensky, citato dal sito della Reuters, sottolineando l’urgenza di ottenere garanzie di sicurezza per il proprio Paese. “So che l’amministrazione Trump è molto interessata… Siamo pronti e disposti a stipulare contratti per la fornitura di Gnl all’Ucraina. E naturalmente saremo un hub per tutta l’Europa”, ha dichiarato.
Dossier – Sentieri di guerra
Kiev: “Nella notte pioggia di 139 droni russi sull’Ucraina”
Paesi Baltici: “Minacce di Mosca dopo disconnessione dalla loro rete elettrica”
Kiev: “Nella notte pioggia di 139 droni russi sull’Ucraina”
Le forze russe hanno attaccato l’Ucraina la notte scorsa con 139 droni di vario tipo, 67 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e altri 71 sono caduti in zone aperte: lo ha reso noto l’Aeronautica militare ucraina su Telegram.
I droni distrutti, inclusi i kamikaze Shahed di produzione iraniana, sono stati intercettati nelle regioni di Kiev, Kharkiv, Poltava, Sumy, Cherkasy, Chernihiv, Kirovohrad, Vinnytsia, Zhytomyr, Khmelnytskyi, Zaporizhzhia, Dnipro, Donetsk e Odessa.
Paesi Baltici: “Minacce di Mosca dopo disconnessione dalla loro rete elettrica”
Mosca minaccia indirettamente Estonia, Lituania e Lettonia che da oggi si sono disconnesse dal sistema energetico internazionale Brell, che collega i Paesi baltici con le infrastrutture elettriche di Russia e Bielorussia.
Dopo che la scorsa estate Vilnius, Rina e Tallinn hanno notificato ufficialmente a Mosca e Minsk il loro ritiro dall’associazione, la disconnessione dalla rete Brell e la connessione a quella europea è avvenuta questa mattina.
“Il danneggiamento anche di uno solo dei cavi sottomarini tra Lituania, Polonia e Svezia potrebbe causare un’interruzione della fornitura di energia elettrica ai Paesi baltici”, ha ammonito in un’intervista a Ria Novosti Natalia Vysokovskikh, ingegnere capo della società Uralenergotel, poco più di un mese dopo che una petroliera che fa parte della ‘flotta ombra’ russa ha tranciato un cavo elettrico tra Finlandia ed Estonia e due mesi dopo che due cavi per telecomunicazioni nel Baltico sono stati danneggiati in un atto di sabotaggio.
I media russi fanno terrorismo psicologico intervistando esperti secondo cui Estonia, Lettonia e Lituania “rischiano di ridurre l’affidabilità del loro approvvigionamento energetico”, “impiegheranno molto tempo per stabilire il sistema energetico” e andranno incontro a “un aumento significativo dei prezzi dell’elettricità”.
Mosca ha assicurato che la cooperazione tra Russia e Bielorussia nel settore energetico non sarà influenzata dalla decisione dei Paesi baltici, poiché lo scambio di energia avverrà lungo le attuali linee situate in altre zone di confine. Con l’uscita degli Stati baltici dall’anello energetico internazionale, l’infrastruttura della enclave russa di Kaliningrad è passata a una modalità di funzionamento autonoma.
Mosca: respinto attacco di droni di Kiev su raffineria
Droni ucraini hanno attaccato un impianto di raffinazione del petrolio nella regione russa di Volgograd. Secondo fonti russe i sistemi di difesa aerea hanno respinto l’attacco nel distretto di Kumylzhenskaya. I vigili del fuoco sono arrivati prontamente sulla scena, ma “non è scoppiato alcun incendio a causa della caduta di detriti”, ha affermato il governatore della regione su Telegram. In precedenza un attacco di 11 droni è stato respinto nella regione di Volgograd.
Ucraina, bombe russe su Kherson: due feriti
Una donna di 33 anni e suo figlio sono rimasti feriti questa mattina in seguito ad un attacco russo su un quartiere centrale di Kherson, nell’Ucraina meridionale, che ha colpito la loro casa provocando un incendio: lo ha reso noto su Telegram l’amministrazione militare regionale, come riporta Ukrinform. “A causa del colpo di un proiettile nemico, è scoppiato un incendio in una casa privata. I soccorritori sono riusciti a trarre in salvo dalle fiamme una madre e un bambino”. La donna e il bambino sono stati trasportati in ospedale, ma non sono in pericolo di vita, si legge in un comunicato.
Media, la Corea del Nord produrrà droni con l’aiuto di Mosca
La Corea del Nord dovrebbe iniziare quest’anno a produrre diversi tipi di droni d’attacco che saranno sviluppati in collaborazione con la Russia: lo riporta l’emittente radiotelevisiva pubblica giapponese Nhk, che cita diverse fonti a conoscenza del progetto. Secondo le fonti, i due Paesi hanno raggiunto un accordo in base al quale Pyongyang riceverà assistenza tecnica da Mosca per sviluppare i droni da produrre in serie. L’accordo segue il trattato di partenariato strategico globale firmato l’anno scorso e il successivo invio di truppe nordcoreane in Russia per combattere contro le forze ucraine nella regione di Kursk.
Mosca, abbattuti 36 droni in quattro regioni durante la notte
I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto e intercettato 36 droni ucraini in quattro regioni della Russia. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo. “Diciotto – specifica la nota – sono stati abbattuti sul territorio della regione di Rostov; 11 sono stati intercettati sul territorio della regione di Volgograd; 5 sono stati distrutti sul territorio della regione di Belgorod e 2 su quello di Krasnodar”. Nella regione di Volgograd i droni ucraini hanno attaccato una raffineria di petrolio nel distretto di Kumylzhensky. Non ci sono stati feriti né vittime, ha riferito il governatore della regione, Andrei Bocharov, e non si è verificato alcun incendio a causa della caduta di detriti del drone.
Russia, colpite 5 brigate ucraine in 24 ore
Le unità russe del gruppo tattico orientale nelle ultime 24 ore hanno colpito cinque brigate ucraine. A riferirlo alla Tass è il portavoce Alexander Gordeyev. “Le unità del gruppo continuano a svolgere missioni di combattimento nella zona dell’operazione militare speciale”, spiega Gordeyev assicurando che gli attacchi hanno riguardato personale e attrezzature di tre brigate meccanizzate e due di difesa territoriale nelle aree di Razdolnoye, Novy Komar, Otradnoye e Gulyaypolye”. Nell’ultimo giorno – conclude la Tass – gli ucraini avrebbero perso “fino a 140 soldati, 4 veicoli corazzati da combattimento, 5 cannoni di artiglieria da campagna, 3 veicoli a motore, una stazione di guerra elettronica, 10 droni ad ala fissa e sei droni Baba Yaga”.
Paesi baltici, da oggi basta rete elettrica russa
Estonia, Lettonia e Lituania si
disconnettono oggi dalla rete elettrica russa per unirsi al sistema europeo, un processo avviato anni fa e reso urgente dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. I tre Paesi baltici, ex repubbliche sovietiche, integrate nell’Unione Europea e nella Nato dal 2004, si stanno tagliando fuori dalla rete alla quale erano legati fin dai tempi dell’Urss, per impedire che Mosca la utilizzi come arma contro di loro.
“Stiamo privando la Russia della possibilità di usare il sistema elettrico come strumento di ricatto geopolitico”, ha confermato il ministro dell’Energia lituano Zygimantas Vaiciunas mentre su X il capo della diplomazia europea Kaja Kallas, ex primo ministro estone, parla di “vittoria per la democrazia”. Il processo ha richiesto molti anni a causa di numerosi problemi tecnologici e finanziari e della necessità di diversificare nel frattempo le forniture, in particolare tramite cavi sottomarini.
Il cambiamento è diventato urgente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte nel 2022, che ha risvegliato tra i baltici il timore di essere i prossimi bersagli di Mosca. Da allora tutti e tre i Paesi hanno smesso di acquistare gas ed elettricità dalla Russia, ma le loro reti elettriche rimanevano collegate alla Russia e alla Bielorussia, con la regolamentazione della frequenza controllata da Mosca: pertanto continuavano a dipendere dalla Russia per un flusso stabile di elettricità, fondamentale per i dispositivi che necessitano di energia affidabile, soprattutto nei processi industriali.
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