La Corea del Nord ha spedito circa 200 pezzi di artiglieria a lungo raggio alla Russia ed è "probabile" si appresti a inviare più truppe e armi a supporto della guerra di Mosca contro l’Ucraina. Lo ha riferito il ministero della Difesa sudcoreano."Il nemico ha lanciato un attacco contro gli impianti del gas" ha scritto il ministro dell’Energia, German Galushchenko. Restrizioni ell’elettricità dopo attacco russo. Trump: "Ucraina potrebbe essere russa un giorno"
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La Corea del Nord ha spedito circa 200 pezzi di artiglieria a lungo raggio alla Russia ed è “probabile” si appresti a inviare più truppe e armi a supporto della guerra di Mosca contro l’Ucraina. Lo ha riferito il ministero della Difesa sudcoreano, in merito alle sue ultime valutazioni sulla collaborazione tra il leader Kim Jong-un e il capo del Cremlino Vladimir Putin, secondo la Yonhap. L’agenzia di spionaggio di Seul (Nis) ha stimato di recente che sui circa 11mila soldati inviati al fronte del Kursk da Pyongyang, circa 300 siano rimasti uccisi e circa 2.700 siano stati feriti.
“Restrizioni” all’approvvigionamento di elettricità sono state disposte dal governo di Kiev in seguito ad un attacco russo alle infrastrutture energetiche. “Il nemico ha lanciato un attacco contro gli impianti del gas e questa mattina il settore continua ad essere sotto attacco – ha scritto il ministro dell’Energia, German Galushchenko, sui social -. Per minimizzare le potenziali conseguenze per il sistema energetico, l’operatore del sistema di trasmissione sta applicando con urgenza restrizioni all’approvvigionamento energetico”. In un’intervista a Fox News, il presidente americano Donald Trump ha lasciato aperta la possibilità che l’Ucraina “possa essere russa un giorno”. “Potrebbero fare un accordo, e potrebbero non farlo – ha detto -. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non esserlo”. Il piano-Trump per la pace in Ucraina “non è ancora pronto” e non sarà presentato “questa settimana”, né a Bruxelles dove si terrà la ministeriale Difesa della Nato – e vi sarà il debutto del capo del Pentagono Pete Hegseth – né a Monaco, dove JD Vance guiderà la delegazione Usa alla Conferenza sulla Sicurezza. Lo afferma un alta fonte diplomatica alleata.
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Il gabinetto di sicurezza israeliano si è riunito presso l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme per discutere la risposta di Israele al rinvio del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Lo riporta la stampa israeliana. Prima dell’incontro, Netanyahu ha svolto una valutazione della questione con i responsabili della sicurezza.
L’ambasciatrice statunitense a Mosca, Lynne Tracy, ha incontrato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov e ha discusso delle attività delle istituzioni diplomatiche russe all’estero, ha riportato l’agenzia di stampa statale RIA che ha citato Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, come fonte delle informazioni. Lunedì Ryabkov, l’uomo di punta della Russia per le relazioni con gli Stati Uniti, ha tenuto una conferenza stampa e, tra gli altri argomenti, ha parlato di possibili colloqui di pace sull’Ucraina tra Mosca e Washington.
“Un paese in guerra non è un potenziale membro della Nato”. Lo ha dichiarato il candidato cancelliere della Cdu, Friedrich Merz, in un’intervista all’Economist. Incalzato sulla questione, Merz ha ammesso alla fine che vorrebbe vedere “l’Ucraina nella Nato come Paese pacificato”, ma ha aggiunto che è “troppo presto” per considerare di ammettere un Paese che non mantiene il pieno controllo sul suo territorio, almeno fino a quando gli Stati Uniti non avranno chiarito la loro posizione. Merz ha inoltre aggiunto di guardare “con favore” alle proposte americane di utilizzare i beni russi congelati per aiutare l’Ucraina. Sul possibile invio di truppe di peacekeeping in Ucraina, Merz ha affermato che “potrebbe essere un’opzione”, ma solo “in seguito a una tregua affidabile”. 
Novaya Gazeta, un quotidiano con una tiratura media settimanale di 300.000 copie e un pubblico giornaliero online di circa 3 milioni, e Dozhd Tv, un canale televisivo con un audience annuale di circa 18 milioni di persone, sono state chiuse. Mentre per gli individui sono scattate sanzioni amministrative da 30.000 a 150.000 rubli, detenzioni preventive e incarcerazioni. La più lunga, 25 anni, è stata imposta a Vladimir Kara-Murza, politico e giornalista dell’opposizione. “Le misure imposte sono andate ben oltre l’accertamento della reale minaccia agli interessi nazionali”, indica la Cedu evidenziando anche che sono stati presi di mira anche semplici slogan pacifisti, espressioni satiriche, oltre ai resoconti fattuali sui presunti crimini di guerra commessi dall’esercito russo. “In sostanza, i tribunali nazionali hanno criminalizzato qualsiasi informazione che contraddicesse la narrazione ufficiale”, afferma la Cedu, sottolineando che per esempio è stato chiamato in causa il semplice uso del termine “guerra” piuttosto che “operazione militare speciale”. 
La Russia ha usato la scusa della difesa della sicurezza nazionale per soffocare il dissenso sulla guerra in Ucraina, violando i diritti del giornale Novaya Gazeta e dell’emittente Dozhd Tv oltre che di numerosi cittadini. Lo afferma la Corte europea dei diritti umani nella sentenza di condanna sul ricorso presentato dai media e 178 individui per le conseguenze subite dopo l’introduzione della legge nel marzo del 2022, in seguito all’invasione dell’Ucraina, che ha reso un reato “screditare le forze armate” o diffondere “fake news” sul loro operato. 
“Il fatto che una parte significativa dell’Ucraina voglia diventare russa, e che sia già diventata Russia, è un dato di fatto che è accaduto sul terreno, in quattro nuove regioni russe”, ha detto il portavoce di Putin. “Le persone, nonostante molti pericoli, si sono messe in fila e hanno votato in un referendum per l’adesione alla Federazione Russa, questo corrisponde in gran parte alle parole del presidente Trump”, ha dichiarato ancora Peskov. La Russia afferma di essersi annessa le quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia (che i suoi soldati occupano solo in parte)  con dei cosiddetti “referendum” non riconosciuti dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale e che si ritiene si siano svolti senza il minimo rispetto degli standard democratici. Secondo i testimoni citati dai media internazionali, i separatisti passavano di casa in casa con le urne scortati da soldati armati. 
”I contatti tra Russia e Stati Uniti si sono intensificati”, ma ”il Cremlino non ha informazioni sull’arrivo a Mosca di Steve Witkoff”, il consigliere del presidente americano Donald Trump e suo inviato in Medioriente. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa.
“Il Cremlino non ha informazioni sull’arrivo a Mosca di Steve Witkoff, che viene definito un consigliere non ufficiale di Trump. Non sono previsti contatti”, ha affermato Peskov.
Una “parte significativa” dell’Ucraina vuole “essere russa”: lo ha affermato oggi il Cremlino dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che l’Ucraina “un giorno potrebbe essere russa”. “Il fatto che una parte significativa dell’Ucraina voglia diventare Russia, e lo abbia già fatto, è un dato di fatto”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, riferendosi all’annessione di quattro regioni ucraine da parte di Mosca nel 2022. 
Le forze armate russe sostengono di aver conquistato il villaggio di Yasenovoye, nella regione di Donetsk, in Ucraina orientale: lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, ripreso dalla Tass. 
“La Corea del Nord ha fornito finora circa 11.000 soldati, missili, 200 pezzi di artiglieria a lungo raggio e una notevole quantità di munizioni e c’è la possibilità che fornisca ulteriori truppe, armi e munizioni in futuro”, ha affermato il ministero in un briefing tenuto dinanzi alla commissione parlamentare per la Difesa. Pyongyang, inoltre, dovrebbe raddoppiare lo sviluppo delle sue armi nel 2025, l’ultimo anno del suo piano quinquennale dedicato allo sviluppo di armi molto più sofisticate, come sottomarini a propulsione nucleare, satelliti spia e missili balistici intercontinentali (Icbm) a combustibile solido: a tale scopo, lo scenario tracciato include anche l’ipotesi che il Nord riceva l’assistenza tecnologica della Russia in cambio del supporto militare. Per quanto riguarda le relazioni tra lo Stato eremita e gli Stati Uniti, il ministero ha affermato che Pyongyang “sembra cercare di stabilire circostanze favorevoli per i colloqui con Washington attraverso una dimostrazione di dura retorica e di provocazioni”. Il Nord non ha risposto al proposito del presidente americano Donald Trump sulla ripresa dei contatti diretti con Kim. Al contrario, ha condotto test missilistici e ha dato l’inedito conto della visita del leader supremo a una base di produzione di materiale nucleare, ha aggiunto il ministero sudcoreano. 
La Corea del Nord ha spedito circa 200 pezzi di artiglieria a lungo raggio alla Russia ed è “probabile” si appresti a inviare più truppe e armi a supporto della guerra di Mosca contro l’Ucraina. Lo ha riferito il ministero della Difesa sudcoreano, in merito alle sue ultime valutazioni sulla collaborazione tra il leader Kim Jong-un e il capo del Cremlino Vladimir Putin, secondo la Yonhap. L’agenzia di spionaggio di Seul (Nis) ha stimato di recente che sui circa 11mila soldati inviati al fronte del Kursk da Pyongyang, circa 300 siano rimasti uccisi e circa 2.700 siano stati feriti. 
Le forze armate russe stanno avanzando lungo tutta la linea del fronte nel Donetsk. Lo dice il capo della autoproclamata repubblica, Denis Pushilin, sul canale televisivo Russia 24 secondo quanto riporta Ria Novosti. “Assistiamo a un’avanzata sistematica delle Forze armate russe lungo quasi tutta la linea del fronte”, ha affermato Pushilin, secondo cui l’esercito russo sta espandendo la propria zona di controllo e distruggendo le aree fortificate delle forze Armate ucraine nella direzione Kurakhovsky e nell’area di Velyka Novosyolka. Secondo Mosca le forze ucraine hanno tentato ‘senza successo’ di contrattaccare nei pressi di Krasnoarmeysk, il più importante snodo dei trasporti delle forze armate ucraine nel Donbass, 66 chilometri a nord-ovest di Donetsk. Pushilin ha aggiunto le forze di Mosca stanno avanzando anche a Chasov Yar, una delle principali linee di difesa dell’esercito ucraino nella parte settentrionale del Donetsk.  Domenica, sempre secondo Ria Novosti, Pushilin aveva detto che le forze armate russe stanno gradualmente tagliando fuori tutta la logistica nemica lungo l’autostrada che collega Dimitrov, Konstantinovka e Chasov Yar.
L’inviato speciale del presidente americano Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, sarebbe in viaggio verso Mosca. Lo rivelano i dati di Flightradar 24, che dimostrerebbero il fatto che il suo aereo sia entrato nello spazio aereo russo.
La visita di Witkoff a Mosca non era stata annunciata né dalla Casa Bianca, né dal Cremlino. Al momento non si conosce quindi quale sia l’obiettivo della missione di Witkoff a Mosca.
“Putin e la Russia non vogliono la pace. È tutto nelle loro mani: se smettono di bombardare i civili e le infrastrutture civili e ritirano le loro truppe allora c’è la pace. Ma al momento non hanno espresso alcuna volontà di accettare la pace”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas, dopo la telefonata tra il presidente Usa Trump e quello russo Putin. “Ecco perché credo che sia importante che gli americani facciano pressione su Putin annunciando sanzioni più pesanti e una posizione molto forte – prosegue – , in modo che il presidente russo fermi questa guerra”. C’è il rischio con il protagonismo americano che la Ue venga tagliata fuori da una trattativa per la pace. “Questa guerra sta accadendo in Europa. Riguarda l’Ucraina, riguarda l’Europa e, per far sì che la pace funzioni davvero, l’Europa deve farne parte – sottolinea – . Non vedo alcun accordo di cui l’Ue non faccia parte”. Il presidente Trump ha annunciato nuovi dazi su acciaio alluminio. “Reagiremo quando avremo i dettagli e capiremo cosa stanno facendo davvero. Non agiremo in modo precipitoso – spiega -. Anche la Commissione ha pronte diverse proposte. Ma quello che voglio sottolineare è che nessuno vince in una guerra commerciale. I dazi aumentano i prezzi anche per i consumatori americani. Ci sono 3,5 milioni di americani che lavorano in aziende europee. Quindi le tariffe avranno un impatto anche su di loro”. Trump ha più volte chiesto ai Paesi europei nella Nato di investire di più in difesa. “L’Europa deve fare di più per la propria difesa, ed è per questo che i Paesi europei stanno facendo di più rispetto al suo primo mandato. Ma non è abbastanza – conclude – . La Russia investe più del 9% del suo Pil in spese militari. La media europea è dell’1,4% del Pil, è chiaro che non siamo in grado di controbilanciare la minaccia militare che proviene dalla Russia”.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che la sua Amministrazione ha fatto “enormi progressi” per porre fine al conflitto in Ucraina. “Penso che abbiamo fatto enormi progressi nell’ultima settimana. Abbiamo a che fare con i russi, abbiamo a che fare con gli ucraini. Penso che succederà qualcosa”, ha detto Trump in un’intervista rilasciata ieri a Fox News. 
Un attacco russo ha colpito nella notte le infrastrutture energetiche dell’Ucraina e nel Paese sono scattate restrizioni sulla fornitura di elettricità. Lo ha reso noto il ministro ucraino dell’Energia, Herman Halushchenko, come riporta Ukrinform. “Il nemico ha lanciato nella notte un attacco contro le infrastrutture del gas”, ha scritto il Ministro su Facebook. “Stamani il settore energetico resta un obiettivo”, ha aggiunto, precisando che per la fornitura di elettricità ci sono “restrizioni” con l’obiettivo di “ridurre al minimo le possibili conseguenze per il settore energetico”.
Mentre si avvicina il faccia a faccia tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il vicepresidente Usa, J.D. Vance, alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza prevista questa settimana, il presidente americano ha ripetuto a Fox News di voler ottenere l’accesso alle terre rare ucraine, spiegando che Washington ha dovuto “mettere in sicurezza” il denaro versato a causa della mancanza di certezza sull’esito del conflitto. Trump ha spiegato di aver chiesto a Kiev l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare, metalli utilizzati in particolare nell’elettronica. “Almeno cosi’ non ci sentiamo stupidi”, ha detto. Il presidente ucraino la scorsa settimana aveva assicurato che il suo Paese era pronto ad accogliere “investimenti da parte di aziende americane” nelle sue terre rare, sottolineando tuttavia che “parte delle nostre risorse minerarie” si trova nella zona occupata dai russi.
“Non abbiamo nulla di cui parlare con Londra o Bruxelles”, ha affermato il Consigliere del Cremlino, Nikolai Patrushev in un’intervista a Kp.Ru, dopo che Donald Trump ha anticipato la sua intenzione di incontrare Vladimir Putin “molto rapidamente” dopo l’insediamento alla Casa Bianca. LEGGI L’ARTICOLO
In un’intervista a Fox News, il presidente americano Donald Trump ha lasciato aperta la possibilità che l’Ucraina “possa essere russa un giorno”. “Potrebbero fare un accordo, e potrebbero non farlo – ha detto -. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non esserlo”.
“Restrizioni” all’approvvigionamento di elettricità sono state disposte dal governo di Kiev in seguito ad un attacco russo alle infrastrutture energetiche. “Il nemico ha lanciato un attacco contro gli impianti del gas e questa mattina il settore continua ad essere sotto attacco – ha scritto il ministro dell’Energia, German Galushchenko, sui social -. Per minimizzare le potenziali conseguenze per il sistema energetico, l’operatore del sistema di trasmissione sta applicando con urgenza restrizioni all’approvvigionamento energetico”.
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