Partiamo da dove ieri abbiamo terminato: i conti si fanno alla fine. Il Napoli è primo in classifica. E Antonio Conte e i suoi giocatori non hanno alcuna intenzione di cedere il primato. Ne sono assolutamente certo. Anche se nessuno di loro lo ammetterebbe mai. Si rifugiano, a partire dal mister, nel ricordare che l’obiettivo stagionale è semplicemente quello di tornare in Europa.
Questo atteggiamento dipende dall’abitudine alla prudenza nelle dichiarazioni pubbliche, molto diffusa nell'ambiente del calcio. Ma anche dal fatto che Napoli è una città che come scrive La Capria, «ti ferisce a morte o t'addormenta, o tutt'e due le cose insieme», intendendo riferirsi ad una realtà viva ed estrosa quanto contraddittoria. Dove quel “ferisce” sta a indicare, probabilmente, quanto la temperie sociale e culturale cittadina possano penetrare nell’animo di chi ci vive. Cosicché tutti sono contagiati dalla filosofia che si respira qui. E, ad esempio, sposano anche la tesi di Eduardo: «Essere superstiziosi è da ignoranti ma non esserlo porta male». Insomma è la superstizione ad invitare alla prudenza tecnico, giocatori e presidente. E di conseguenza noi tifosi, che per effetto indotto rischiamo di scivolare nel pessimismo e nelle recriminazioni. Io vorrei invece sollecitare tutti a far professione di ottimismo. Sostenendo il grande tecnico, la squadra e la società nello sforzo titanico che essi stanno compiendo. Non vi è alcun dubbio che tra disavventure tecniche in campo (cfr Roma e Udinese) e infortuni le difficoltà siano cresciute. Ma adesso dobbiamo mettercele alle spalle. Come dobbiamo dichiarare una moratoria sulla valutazione del mercato di gennaio. Adesso dobbiamo pensare in positivo, almeno per le prossime tre partite. Lazio, Como ed Inter. Per critiche, lamentazioni e piagnistei (i miei innanzitutto) ci sarà tempo.
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La temperie nella quale si opera, in qualunque attività, è di importanza vitale. Se c'è ottimismo tutto sembra più facile e magari le difficoltà magicamente si dissolvono. Se un gruppo di ricerca prepara un'importante esperimento si genera ansia. Si vive in una spasmodica attesa dell’esito finale. Ma tutti devono credere fermamente che il risultato sarà quello atteso. Altrimenti le cose non funzionano. Il ruolo dei manager nelle organizzazioni lavorative e’ anche quello di generare una atmosfera positiva. Che consenta di vedere gli ostacoli con chiarezza. Di avvertire i pericoli. Ma che disponga i soggetti impegnati ad affrontarli con il convincimento di poterli superare. In caso contrario la battaglia è già persa. Sì, diciamo la verità, l'obiettivo dichiarato dalla società era tornare in Europa. E il Napoli è molto vicino ad esserselo assicurato. Però voglio prendere a prestito un aneddoto che ho ascoltato da quel simpatico e raffinato raccontatore che è Peppe Iannicelli. Il tonto del paese viveva con una costante fissazione quotidiana: «Devo fare una sola cosa al giorno e mai più di una». Una mattina si alzò e come era programmato andò a fare legna. La cosa che gli toccava fare quel giorno. Nel bosco rinvenne una borsa piena d'oro. E disse a se stesso: oggi devo soltanto fare legna. Domani penserò ad andare in cerca di borse cariche d'oro. E lasciò la borsa dov'era caricandosi di legname. L’indomani tornato nel bosco ovviamente non la trovò più. Quello che intendo dire penso sia chiaro. Qui da noi per fortuna niente tonti. Sono tutti intelligenti e onusti di gloria. Per quanto al di fuori e al di là degli obiettivi societari di inizio stagione il Napoli si trova , senza essere la squadra più forte, ad avere l'opportunità di competere per la vittoria nel campionato. E certamente non può rinunciarvi. Non deve rinunciarvi. E tutti noi dobbiamo contribuire generando un'atmosfera positiva. Mettendo in campo quella fiducia nel risultato finale che è nascosta nell'animo di ognuno di noi e che soltanto la superstizione ci fa negare.
E a proposito di superstizione ho fatto la mia piccola parte a sostegno della causa. Ho mandato al presidente ieri… un regalino che spero sia efficace. Rosso, rotto e regalato! Non è vero ma ci credo!
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