La Wada: «Ecco perché abbiamo patteggiato con Sinner: caso unico, un anno di stop sarebbe stato troppo»
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Le notizie di martedì 18 febbraio sul conflitto in Ucraina
Donald Trump ha detto che incontrerà Vladimir Putin «probabilmente entro fine mese».
«L’Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare la guerra». Lo ha detto Donald Trump a Mar-a-Lago a proposito delle critiche di Kiev per non essere stata inclusa al tavolo dei colloqui con la Russia.
«Insieme ai ministri degli Esteri europei, ho parlato con il segretario di Stato Marco Rubio dopo i suoi colloqui a Riad. La Russia cercherà di dividerci. Non cadiamo nelle loro trappole. Collaborando con gli Stati Uniti, possiamo raggiungere una pace giusta e duratura, alle condizioni dell’Ucraina». Lo scrive su X la rappresentante Ue Kaja Kallas.
Donald Trump si è detto «deluso» dalle proteste di Volodymyr Zelensky di essere stato escluso dai colloqui con la Russia.
Donald Trump non ha intenzione di ritirare le truppe americane dall’Europa dopo l’accordo in Ucraina. «Nessuno me lo ha chiesto e non voglio farlo», ha detto il presidente a Mar-a-Lago.
«Se i Paesi europei vogliono inviare truppe in Ucraina» dopo l’accordo «agli Stati Uniti va bene». Lo ha detto Donald Trump a Mar-a-Lago.
I colloqui con la Russia per un accordo sulla fine della guerra in Ucraina «sono andati molto bene». Lo ha detto Donald Trump a Mar-a-Lago. «Sono più fiducioso di prima», ha aggiunto il presidente.
La prossima settimana il primo ministro britannico sarà alla Casa Bianca». Così la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha annunciato a Fox News la prossima visita del premier britannico Keir Starmer al presidente americano Donald Trump. Starmer sarà il primo capo di governo europeo a essere ricevuto da Trump a Washington dopo il suo insediamento. Non c’è conferma della data dell’incontro. Ieri Starmer era a Parigi al vertice convocato dal presidente francese Emmanuel Macron sull’Ucraina.
«Se il presidente Putin mi chiama, ovviamente risponderò. Quando sarà opportuno nel ciclo dei prossimi negoziati, ovviamente gli parlerò di nuovo, se sarà utile alla situazione». Lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron intervistato dalla stampa regionale.
Russia e Stati Uniti hanno discusso anche di una possibile cooperazione sui progetti energetici nell’Artico nell’incontro di oggi a Riad: lo ha riferito a Politico l’oligarca russo Kirill Dmitriev, ceo del fondo sovrano di investimento russo (Rdif) e membro della delegazione di Mosca ai colloqui. Dmitriev ha detto che le conversazioni economiche hanno riguardato linee generali ma che le due parti hanno discusso di alcune «aree specifiche di cooperazione». «È stata più una discussione generale, forse progetti congiunti nell’Artico. Abbiamo discusso specificamente dell’Artico», ha dichiarato.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che domani terrà una nuova riunione sull’Ucraina «con diversi Paesi europei e non europei» (vedi blocchetto delle 19:22). Lo ha detto parlando alla stampa locale.
L’intelligence americana e dei suoi più stretti alleati ritiene che il presidente russo Vladimir Putin voglia ancora controllare tutta l’Ucraina nonostante l’avvio dei colloqui a Riad sulla fine della guerra. Lo riporta Nbc citando quattro funzionari dell’intelligence occidentale e due del Congresso americano. «Non abbiamo informazioni che indichino che Putin sia interessato a un vero accordo di pace in questo momento», ha detto un funzionario del Congresso. «Pensa di vincere», ha aggiunto un funzionario dell’intelligence occidentale, osservando come le perdite sul campo di battaglia non stanno spingendo Putin a smettere di combattere. «La leadership del presidente Trump ha creato la prima apertura per colloqui dopo anni, e lo ha fatto dopo sole quattro settimane in carica – ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale Brian Hughes -. L’amministrazione Trump continuerà a perseguire un accordo che promuova gli interessi americani e porti questo conflitto a una risoluzione permanente».
Donald Trump «può riavviare un dialogo utile con il presidente Putin». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista a Le Parisien. Il presidente ha poi assicurato che «la Francia non si prepara a inviare truppe di terra belligeranti».
Friedrich Merz, candidato alla cancelleria per i conservatori tedeschi, chiede un impegno e un coinvolgimento della Germania nei negoziati sul futuro dell’Ucraina. Come racconta l’agenzia tedesca Dpa, Merz in un incontro elettorale ad Halle, ha ribadito che la Germania deve assumere un ruolo guida in Europa. La stessa Europa non può «restare al tavolo dei bambini» ma essere un attore di primo piano per ripristinare la pace. Merz ha anche definito la Russia un paese storicamente e culturalmente europeo e un giorno sarà necessario ricostruire un rapporto. Al momento, però, in Russia c’è una leadership autoritaria e aggressiva e noi «dobbiamo difendere la nostra società libera e democratica», ha concluso Merz.
Il Servizio di Azione Esterna dell’Ue (Eeas) ha messo appunto un piano per fornire all’Ucraina, in occasione del terzo anniversario dell’inizio della guerra, aiuti militari pari ad un controvalore di almeno cinque miliardi di euro. Lo afferma un documento fatto circolare dall’Eeas (ma la cifra potrebbe salire man mano che i vari Stati membri mappano cosa è rimasto nei loro magazzini). L’operazione – rivelata da Politico – è su base volontaria e servirà ad aggirare il veto dell’Ungheria, che di fatto ha preso in ostaggio il Fondo Europeo per la Pace (Epf) bloccando oltre sei miliardi di rimborsi dovuti a molti Paesi, rendendo così inutile lo strumento (benché l’Eeas si affretti a precisare che l’iniziativa non è in contrasto con l’Epf). L’obiettivo è quello di fornire «munizioni di artiglieria di grosso calibro, con un obiettivo minimo di 1,5 milioni di pezzi; sistemi di difesa aerea, missili di precisione a lunga gittata e droni; supporto alla rigenerazione delle brigate (addestramento ed equipaggiamento)», recita il documento, visto dall’ANSA. I Paesi Ue contribuiranno «in armamenti o fondi» proporzionalmente al loro Pil. Resta da vedere se l’iniziativa verrà davvero approvata, i diplomatici sono «nel pieno delle trattative», precisa una fonte. I ministri degli Esteri potrebbero dare il via libera politico al Consiglio di lunedì prossimo.
La Francia ha in programma di ospitare un secondo incontro per discutere di Ucraina e sicurezza europea domani, estendendo l’invito ai Paesi europei
che non erano presenti ai colloqui di ieri e il Canada, alleato della Nato. Lo scrive la Reuters sul suo sito citando alcune fonti diplomatiche. Secondo quanto riferito l’incontro sarebbe allargato a Norvegia, Canada, i tre stati baltici (Lituania, Estonia e Lettonia), Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia,
Romania, Svezia e Belgio. Alcuni di loro potrebbero partecipare in video, hanno affermato due diplomatici. L’Eliseo – sottolinea la Reuters – non ha al momento commentato.
Le informazioni di intelligence raccolte dagli Stati Uniti e da diversi alleati indicherebbero che la Russia per il momento non sarebbe realmente interessata a negoziare la pace in Ucraina. Lo hanno detto alcuni funzionari di intelligence occidentali e due funzionari del Congresso Usa all’emittente «Nbc News». «Non ci sono informazioni di intelligence in grado di dimostrare che Putin sia interessato a un accordo di pace reale in questo momento», ha detto una delle fonti statunitensi, lo stesso giorno in cui delegazioni di alto livello da Usa e Russia si sono riunite in Arabia Saudita per avviare il processo negoziale sul futuro della guerra in Ucraina. Tutte le fonti che hanno parlato all’emittente hanno però affermato che, in base alle informazioni di intelligence attualmente disponibili, le autorità di Mosca sarebbero ancora convinte di poter riuscire a ottenere il controllo di tutta l’Ucraina. «Putin crede di stare vincendo», ha detto uno dei funzionari occidentali, aggiungendo che le perdite registrate dalle forze di Mosca sul campo di battaglia non stanno creando pressioni sul Cremlino per mettere fine ai combattimenti. Allo stesso tempo, Putin potrebbe accettare un «cessate il fuoco e un accordo di pace più ampio, perché gli consentirebbe di riprogrammare la sua strategia e riorganizzare le forze militari».
Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, avrebbe voluto che la parte ucraina fosse presente ai negoziati tra Russia e Stati Uniti, in corso a Riad, ma americani e russi erano contrari. Lo scrive l’agenzia Bloomberg, citando una fonte informata. La notizia è rilanciata dalla Pravda ucraina. Oggi ha avuto luogo in Arabia Saudita un incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il collaboratore del primo ministro russo Yuri Ushakov con una delegazione statunitense, rappresentata dal Segretario di Stato Marco Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale Tim Waltz e dall’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff. Secondo la fonte dell’agenzia, Mohammed bin Salman avrebbe voluto che Zelensky fosse rappresentato ai colloqui, ma sia gli americani sia i russi avrebbero insistito nel dire che volevano incontrarsi senza gli ucraini. La fonte ha sottolineato che il sovrano saudita ha intenzione di informare il Presidente ucraino sul ruolo del regno nell’organizzazione dei colloqui, nonché sui suoi colloqui con funzionari russi e americani.
L’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, arriverà domani mattina in Ucraina dalla Polonia per una visita di tre giorni. Lo ha detto Kellogg ai giornalisti a Bruxelles, rispondendo a una domanda dell’agenzia di stampa Interfax-Ucraina. Kellogg ha precisato che la tappe della visita sono ancora in fase di definizione, ma ha confermato gli incontri con i funzionari ucraini: “Per quanto riguarda il mio viaggio in Ucraina, è ancora in fase di definizione. Ci andrò? Sì. Incontrerò il presidente Zelensky? Sì”.
I negoziati che l’Amministrazione di Donald Trump ha condotto con la Russia senza la partecipazione dell’Ucraina e degli europei non faranno altro che «stuzzicare l’appetito di Vladimir Putin». Lo ha detto all’Afp un alto funzionario ucraino a condizione di anonimato. «Ciò non farà che alimentare l’appetito di Putin e la sua fiducia nel fatto che lui vincerà e l’America perderà», ha affermato il funzionario dopo un incontro russo-americano a Riad.
«Gli europei non devono mostrare debolezza, devono restare uniti. Una capitolazione imposta dell’Ucraina metterebbe in pericolo tutti gli europei. L’unico modo per garantire una pace duratura in Ucraina è disporre di solide garanzie di sicurezza». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Benjamin Haddad. «La sicurezza dell’Ucraina non può essere decisa senza gli ucraini, la sicurezza dell’Europa non può essere decisa senza gli europei – ha continuato Haddad -. Questo è il momento della verità per gli europei, in un momento in cui gli americani ci voltano le spalle e sono in gioco i nostri interessi in Ucraina. Per questo il presidente Macron ha organizzato questo incontro e ha invitato Giorgia Meloni».
La Francia ha organizzato per domani un secondo incontro per discutere di Ucraina e sicurezza europea. Lo riportano alcuni media citando fonti diplomatiche. All’incontro dovrebbero partecipare anche i paesi europei che non erano presenti alla riunione informale di ieri all’Eliseo. Al tavolo dovrebbero sedere Norvegia, Canada, Lituania, Estonia, Lettonia, Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia, Romania, Svezia e Belgio.
«Se parliamo di forze di pace, cadiamo nella trappola russa, perché non vogliono la pace. Non c’è nessuna pace». Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in un’intervista rilasciata a Euractiv. «Per prima cosa, dobbiamo fare pressione su Putin affinché si muova verso la pace. In questo momento, dovremmo concentrare le nostre forze sul sostegno all’Ucraina. Più forte è sul campo di battaglia, più forte è al tavolo dei negoziati. Dovremmo mettere l’Ucraina in una posizione che le consenta di dire no a un cattivo accordo», ha aggiunto Kallas. Se l’Ue non sarà ammessa ai colloqui, con un accordo che non sarà accettabile, ha proseguito Kallas, allora l’accordo «fallirà, perché non sarà attuato». In molte società, ha concluso l’Alta rappresentante Ue, «c’è la volontà di fare le valigie e tornare agli affari di sempre, ma dobbiamo anche capire che qualsiasi tipo di accordo negativo è solo un accordo per la Russia per riorganizzarsi e attaccare di nuovo. A ogni esitazione, il prezzo sale. Fare investimenti nella difesa in questo momento richiede decisioni dolorose da parte di tutte le società, ma non farli avrebbe un costo maggiore in seguito».
I colloqui in Arabia Saudita «si stanno svolgendo tra rappresentanti della Russia e rappresentanti degli Stati Uniti d’America. Sull’Ucraina – di nuovo sull’Ucraina – e senza l’Ucraina». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky durante una visita ufficiale in Turchia.
La visita di Zelensky a Riad è stata posticipata al 10 marzo. «Ho un buon rapporto con il principe ereditario Mohammed e abbiamo concordato che andrò in visita il 10 marzo» .
«Abbiamo saputo dell’incontro Usa-Russia dal media» ha dichiarato Zelensky per motivare il suo annullamento del viaggio a Riad. L’Ucraina chiede che il tavolo dei colloqui sia allargato anche alla Ue e alla Gran Bretagna. Ipotesi però esclusa da Mosca.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annullato il suo appuntamento previsto per domani. di domani in Arabia Saudita. Lo ha annunciato lo stesso presidente ucraino nel corso di una conferenza stampa ad Ankara con il presidente turco Erdogan. «Sul conflitto non accetterò alcun ultimatum» ha aggiunto.
La Turchia si propone di ospitare colloqui di pace a tre Russia-Ucraina-Usa. Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan. «La guerra deve finire al più presto» ha aggiunto
L’inviato speciale di Trump per il conflitto Russia-Ucraina Keith Kellogg arriverà stasera a Kiev. È quanto afferma l’agenzia Reuters. L’arrivo di Kellogg era inizialmente previsto per giovedì
«Zelensky e la sua squadra devono essere fatti ragionare e ricevere una bacchettata sulle mani»: lo ha detto il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov riferendosi all’attacco ucraino contro un impianto petrolifero sul mar Caspio.
«Il problema è che gli USA stanno dicendo cose che piacciono davvero a Putin. Penso che sia questo il punto. Perché vogliono compiacerlo? Per incontrarsi faccia a faccia e ottenere un successo rapido. Ma quello che vogliono è solo un cessate il fuoco, e questo non è un successo». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista all’emittente pubblica tedesca ARD, come riportato da Interfax-Ucraina. Zelensky ha anche ribadito che l’Ucraina non rinuncerà legalmente ai suoi territori né firmerà alcun accordo «solo per ottenere un forte applauso».
Per la Russia è inaccettabile lo schieramento in Ucraina di forze di Paesi Nato in operazioni di peacekeeping. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato da Interfax.
Solo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato in grado di «spingere la guerra» in Ucraina «verso una conclusione». Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, in dichiarazioni rilanciate dalla Cnn al termine dei colloqui con gli interlocutori russi a Riad.
Gli Stati Uniti e la Russia hanno concordato su quattro principi al termine di colloqui durati più di quattro ore in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato il egretario di Stato americano Marco Rubio, precisando che il primo principio serve a «ristabilire la funzionalità delle nostre rispettive missioni a Washington e Mosca. Per poter continuare a procedere su questa strada, abbiamo bisogno di strutture diplomatiche che siano operative e funzionanti normalmente». In secondo luogo, prosegue Rubio, «nomineremo un team di alto livello per aiutarci a negoziare e a raggiungere la fine del conflitto in Ucraina in un modo che sia duraturo e accettabile per tutte le parti coinvolte». Il terzo punto prevede di gettare le basi «per iniziare a discutere, riflettere ed esaminare sia la cooperazione geopolitica che quella economica che potrebbe derivare dalla fine del conflitto in Ucraina». Infine, afferma il segretario di Stato, «noi cinque che eravamo qui oggi (oltre a Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, l’inviato speciale Steve Witkoff, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il collaboratore presidenziale Yuri Ushakov) continueremo a impegnarci in questo processo per assicurarci che proceda in modo produttivo».
I colloqui tenutisi oggi a Riad tra le delegazioni russa e americana sono stati «molto utili». Lo ha dichiarato il capo della delegazione russa, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, in conferenza stampa.
Il processo per i colloqui Usa-Russia sull’Ucraina inizierà «il prima possibile», con la nomina dei rappresentanti al tavolo negoziale, ha aggiunto. Lavrov ha affermato inoltre che le due parti hanno concordato di iniziare «il prima possibile» il processo per i colloqui di pace in Ucraina, e la Russia aspetterà che gli Usa confermino i propri rappresentanti per i colloqui e fornirà poi i nomi anche dei suoi negoziatori. Lavrov ha ribadito la necessità di «creare condizioni» per una più ampia cooperazione Usa-Russia, inclusa la «ripresa delle consultazioni su questioni geopolitiche» e «la rimozione di barriere artificiali sulla strada di una cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa».
Usa e Russia intendono costringere il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a convocare le elezioni ed entrambi ritengono che «abbia una chance molto bassa» di essere rieletto. È quanto scrive Fox News, sulla base di quanto appreso da fonti diplomatiche dopo i colloqui di Riad tra le delegazioni di Washington e Mosca.
Gli Usa mirano ad una fine «equa e durevole» del conflitto in Ucraina: lo ha detto il segretario di stato Marco Rubio dopo i colloqui a Riad con i russi.
Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha affermato a Riad che tutte le parti devono fare concessioni per far finire la guerra in Ucraina e risolvere il conflitto in maniera accettabile per tutti.
«È necessaria una fine definitiva della guerra, non uno stop temporaneo, come è accaduto in passato», ha dichiarato il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz, dopo la fine dei colloqui di questa mattina a Riad fra Russia e Stati Uniti a cui ha preso parte, lasciando intendere che i tempi per gli annunci clamorosi saranno lunghi. Ci saranno discussioni sul territorio, ci saranno discussioni sulle garanzie di sicurezza, «gli elementi di base fondamentale sottostanti e a cui saranno ancorati i negoziati». «Ma la cosa più importante è che l’auspicio del Presidente, e la sua determinazione, è di porre fine a questa guerra, porre fine al bagno di sangue in corso…che non è nell’interesse di nessuno dei due Paesi. Non nell’interesse del mondo e certo non nell’interesse degli Stati Uniti e dell’Europa», ha aggiunto.
Il piano di pace degli Stati Uniti e della Russia prevede anche nuove elezioni in Ucraina. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando il post su X di una giornalista di Fox. Il piano ha tre fasi: il cessate il fuoco, le elezioni in Ucraina e un accordo finale.
«Anche l’Europa ha imposto sanzioni» alla Russia «e quindi anche l’Europa dovrà sedersi al tavolo dei negoziati» sull’Ucraina, «ma prima di tutto dobbiamo mettere fine a questo conflitto e Trump è l’unico leader al mondo che può riuscirci». Lo ha detto il segretario di Stato Usa Marco Rubio dopo i colloqui con la delegazione russa a Riad.
l ministro degli Esteri statunitense, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, hanno deciso, dopo il loro incontro a Riad, di nominare team di «alto livello» per negoziare la fine del conflitto in Ucraina. Lo ha confermato il Dipartimento di Stato americano. Rubio e Lavrov hanno concordato di «nominare team di alto livello per iniziare a lavorare su una soluzione al conflitto in Ucraina il prima possibile, in un modo che sia duraturo, sostenibile e accettabile per tutte le parti», ha affermato la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce. Stati Uniti e Russia inizieranno anche a considerare «la futura cooperazione su questioni di reciproco interesse geopolitico e le storiche opportunità economiche e di investimento che emergeranno da una conclusione positiva del conflitto in Ucraina», ha aggiunto la portavoce. «Le parti degli incontri odierni si impegnano a rimanere impegnate per garantire che il processo proceda in modo tempestivo e produttivo», ha concluso Bruce, sottolineando tuttavia per quanto riguarda le tempistiche che «una telefonata seguita da un incontro non è sufficiente per stabilire una pace duratura».
L’Ucraina è favorevole alla pace, ma non farà mai concessioni territoriali. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Non riconosceremo mai e poi mai i nostri territori temporaneamente occupati dalla Russia come parte della Federazione. Sono parte dell’Ucraina», ha sottolineato il leader ucraino. Zelensky ha aggiunto che Kiev «preferirebbe recuperare i territori occupati in modo diplomatico». «Perché non vogliamo perdere la nostra gente, la gente è la più grande ricchezza», ha spiegato il capo dello Stato ucraino.
Le decisioni che verranno prese nelle prossime settimane definiranno «la sicurezza del nostro mondo per una generazione». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa britannico, John Healey, nel giorno della ripresa dei colloqui a Riad tra i governi di Russia e Stati Uniti. Parlando all’Institute for Government, un think tank britannico, Healey ha sottolineato che le decisioni prese «nelle prossime settimane non definiranno solo l’esito del conflitto in Ucraina, ma anche la sicurezza del nostro mondo per una generazione a venire». Sulle garanzie di sicurezza chieste da Kiev, il ministro ha precisato che «i Paesi europei devono svolgere un ruolo di primo piano», ma ha riconosciuto che «alla fine, solo gli Stati Uniti possono garantire la deterrenza per impedire che Putin attacchi di nuovo, e i dettagli di ciò sono in fase di sviluppo». «Keir Starmer ne discuterà con il presidente Trump quando si incontreranno a breve, ma l’unica cosa che non farò è discutere i dettagli del lavoro che stiamo svolgendo», ha aggiunto Healey, dicendosi d’accordo con la richiesta di maggiori spese militari che il nuovo capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha chiesto all’Europa, pur evidenziando che «il contenuto dei suoi messaggi non era nuovo».
Più cauta la versione di Mosca. I colloqui con i negoziatori statunitensi a Riad sono stati «seri», ma Mosca ritiene sia prematuro parlare di un avvicinamento delle posizioni con Washington e di una data per un vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump. «È ancora difficile dire se (le posizioni russe e americane) si sono avvicinate, ma questo era il tema», ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere di politica estera del Cremlino, parlando alla televisione russa. «Abbiamo parlato ed esporto le nostre posizioni di principio e abbiamo concordato che squadre distinte di negoziatori si metteranno in contatto sul dossier al momento opportuno – ha detto Ushakov – Gli americani devono nominare i loro rappresentanti, noi i nostri e poi, probabilmente, inizierà il lavoro».
Washington e Mosca nomineranno squadre «di alto livello» per negoziare la fine del conflitto. Lo affermano gli Usa in un comunicato al termine del primo round di colloqui con i russi a Riad.
Il vertice di Parigi? «È stato interlocutorio. Ora bisogna essere molto pragmatici ed uniti. I 27 devono essere tutti insieme. Non possiamo non essere parte della trattativa perché abbiamo posto le sanzioni. Per forza l’Ue deve essere parte della trattativa. Se non tagliamo le sanzioni, non si fa la trattativa…». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani riferendosi alle conclusioni dell’incontro di eri a Parigi sull’Ucraina e sulla sicurezza.
Il consigliere capo della politica estera russa, Yuri Ushakov, ha affermato che i colloqui fra Usa e Russia a Riad «sono andati bene» e che si è trattata di «una conversazione seria su tutte le questioni». Lo riferiscono le agenzie di stampa russe. Ushakov, parte della delegazione, ha aggiunto che le due parti hanno concordato che i negoziatori parleranno dell’Ucraina e hanno discusso brevemente le condizioni necessarie per un vertice Putin-Trump, anche se ha sottolineato che è improbabile che si svolga la prossima settimana.
E’ da escludersi che l’Unione europea possa avere un ruolo nei prossimi colloqui sull’Ucraina. Lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko. «Oggi i Paesi dell’Ue e gli europei chiedono per qualche motivo un posto al tavolo dei negoziati per la risoluzione del conflitto ucraino, e questo e’ semplicemente sorprendente, dato che sono stati al tavolo per molti anni. Il senso della politica europea e’ stato quello di non far terminare il conflitto con l’uso di mezzi politici e diplomatici, ma di continuarlo fino alla completa sconfitta della Russia. Questo esclude qualsiasi ruolo dell’Ue e dei Paesi europei nei prossimi negoziati, che speriamo ci saranno”, ha detto Grushko.
I colloqui di pace di Riad tra delegazioni di Usa e Russia, che si sono tenuti oggi, sono andati “bene”, ma non si è concordata una data per un summit tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. L’ha detto ai media russi il consigliere del Cremlino Yury Ushakov, che ha preso parte all’incontro.
Mosca ritiene che l’amministrazione statunitense abbia la chiara intenzione di affrontare molte questioni, tra cui il conflitto in Ucraina, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova, citata dalle agenzie russe. “Vediamo l’intenzione dell’amministrazione di esaminare seriamente molti dei problemi che si sono accumulati nelle relazioni bilaterali e nell’agenda internazionale, tra cui la situazione in Ucraina”, ha affermato la portavoce in una conferenza stampa
«L’elezione di Trump cambia tutto, chi lo critica o rosica o non capisce, io penso che il nemico non sia Trump, sta facendo più lui in poche settimane che Biden in quattro anni, se uno riesce a mettere al tavolo Putin, Zelensky, Netanyahu e i Paesi Arabi, gli diamo il Nobel per la Pace, altro che `bullismo´». Così il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a margine di una visita a Genova commenta le parole di Marina Berlusconi contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
«Da lunedì prossimo adotteremo un nuovo treno di sanzioni» Ue contro la Russia: lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot all’indomani del vertice informale di Parigi sull’Ucraina e la sicurezza europea. Intervistato da radio Franceinfo, il capo del Quai d’Orsay ha precisato che quello di lunedì – nel terzo anniversario dell’aggressione russa contro l’Ucraina – sarà il «16esimo pacchetto dall’inizio della guerra, per costringere Vladimir Putin a sedersi al tavolo dei negoziati. Otterremo la pace solo attraverso la pressione ed è per questo che continueremo ad appesantire il costo della guerra di Putin».
«Per la prima volta dal 1945, la guerra può arrivare sul suolo europeo, intorno a noi»: è l’avvertimento lanciato dal premier francese, FranÇois Bayrou, in occasione di una riunione sull’Ucraina che si è tenuta a Palazzo Matignon. «Siamo in un contesto anni ’30, con degli iceberg che ci arrivano in faccia e la riunione di Parigi all’Eliseo non ha consentito di allontanarli», ha aggiunto Bayrou, in riferimento al vertice di ieri tra Macron e i leader dei principali Paesi europei, tra cui l’Italia. Per Bayrou, assistiamo oggi «ad un’alleanza imprevedibile di Putin e Trump che marginalizza l’Europa sul proprio territorio».
«Stiamo assistendo a una reazione nervosa, per non dire di panico, da parte dell’Occidente riguardo ai contatti russo-americani». Lo ha dichiarato durante un briefing con la stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando i colloqui a Riad tra le delegazioni di Washington e Mosca. «I contatti russo-americani ai massimi livelli stanno causando una vera e propria isteria tra gli euro-atlantici russofobi. Stiamo assistendo a un fenomeno senza precedenti nelle relazioni internazionali, l’imposizione della propria partecipazione al processo di negoziazione», ha aggiunto.
La Russia non ha nulla in contrario a un ingresso dell’Ucraina nella Ue. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Questo – ha commentato Peskov, citato dall’agenzia Interfax – è il diritto sovrano di qualsiasi Paese. Stiamo parlando di processi di integrazione economica. Qui, ovviamente, nessuno può dettare nulla a un altro Paese, e noi non lo faremo». «Ma naturalmente – ha aggiunto – la nostra posizione è completamente diversa su questioni relative alla sicurezza, alla difesa e alle alleanze militari. Lì, abbiamo un approccio diverso, ed è ben noto a tutti».
Questa mattina a Bruxelles, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha incontrato il generale Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia. La Presidente ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’Ue nel garantire la stabilità finanziaria e la difesa dell’Ucraina, con un impegno totale di 135 miliardi di euro (circa 145 miliardi di dollari), più di qualsiasi altro alleato. Ciò include 52 miliardi di dollari in assistenza militare, pari ai contributi degli Stati Uniti. Ha delineato i piani dell’Europa per aumentare la produzione e la spesa per la difesa, rafforzando le capacità militari sia europee che ucraine. La Presidente von der Leyen ha sottolineato che l’Ue sta portando la sua piena quota di assistenza militare all’Ucraina ed è pronta a fare ancora di più. Lo riferisce la Commissione europea. faf 181012 Feb 2025 Bruxelles, 18 feb. (LaPresse) – Questa mattina a Bruxelles, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha incontrato il generale Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia. La Presidente ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’Ue nel garantire la stabilità finanziaria e la difesa dell’Ucraina, con un impegno totale di 135 miliardi di euro (circa 145 miliardi di dollari), più di qualsiasi altro alleato. Ciò include 52 miliardi di dollari in assistenza militare, pari ai contributi degli Stati Uniti. Ha delineato i piani dell’Europa per aumentare la produzione e la spesa per la difesa, rafforzando le capacità militari sia europee che ucraine. La Presidente von der Leyen ha sottolineato che l’Ue sta portando la sua piena quota di assistenza militare all’Ucraina ed è pronta a fare ancora di più. Lo riferisce la Commissione europea.
L’Unione europea deve attrezzarsi a far fronte a novita’ nei cambiamenti economici e politici globali. Ed «è sempre piu’ chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico stato. La complessita’ della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiedera’ un livello di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo». Lo ha detto Mario Draghi intervenendo a una seduta del Parlamento euopeo. «Quando è stato scritto il rapporto sulla competitivita’ il tema geopolitico principale era l’ascesa della Cina. Ora, la Ue dovra’ affrontare i dazi imposti dalla nuova amministrazione statunitense nei prossimi mesi, ostacolando il nostro accesso al nostro piu’ grande mercato di esportazione». Non solo : «In futuro potremmo anche affrontare politiche ideate per attrarre le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione. E, se le recenti dichiarazioni delineano il nostro futuro, possiamo aspettarci di essere lasciati in gran parte soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa».
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Kirill Dmitriev, capo del Fondo per gli investimenti diretti russi e uno dei negoziatori con la delegazione americana a Riad, ha detto di attendersi progressi nelle relazioni economiche tra Mosca e Washington «entro i prossimi due o tre mesi». Lo riferiscono le agenzie di Mosca.
L’avvio di colloqui tra Stati Uniti e Russia non avrà ripercussioni sulla cooperazione tra Mosca e Teheran. Si è espresso così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in dichiarazioni rilanciate dall’agenzia russa Tass mentre nella capitale saudita è in corso l’incontro dedicato all’Ucraina tra le delegazioni di Washington e Mosca guidate dal segretario di Stato, Marco Rubio, e dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. «Mosca attribuisce grande importanza alle buone relazioni con l’Iran e intende svilupparle in modo completo, anche fornendo assistenza per la soluzione dei problemi principali, compreso il programma nucleare» della Repubblica Islamica, ha detto Peskov parlando con l’agenzia iraniana Irna, come riporta la Tass. La Russia è tra i firmatari dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano del 2015, da cui poi gli Usa si sono ritirati nel 2018 durante la prima Amministrazione Trump.
Le delegazioni di Russia e Stati Uniti hanno ufficialmente iniziato i colloqui a Riad, in Arabia Saudita. Lo riferisce il quotidiano russo «Kommersant». Secondo quanto riferito, la parte russa e’ rappresentata dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov e dal consigliere presidenziale Juri Ushakov. La delegazione statunitense comprende il segretario di Stato Marco Rubio, il direttore della Cia John Ratcliffe, il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Walz e l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff.
La Cina auspica che «tutte le parti possano prendere parte» ai colloqui di pace, mentre a Riad è iniziato oggi il primo incontro tra le delegazioni di Usa e Russia sulla guerra in Ucraina, È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, nel briefing quotidiano.
(Di Stefano Montefiori) L’Ucraina merita una pace ottenuta grazie alla forza», dice Ursula von der Leyen, invocando un «aumento della difesa in Europa». E diffonde la foto simbolo dell’incontro: undici leader che discutono intorno a un tavolo. Già questa immagine spiega la differenza tra l’Europa e i due blocchi un tempo avversari e ormai vicini, la Russia di Vladimir Putin e gli Stati Uniti di Donald Trump, entrambi guidati con spregiudicatezza, velocità e decisionismo da un dittatore e un presidente dotati di poteri enormi.
L’unico successo certo della giornata è che gli undici europei siano riusciti a incontrarsi nel giro di poche ore, invitati con urgenza dal presidente Emmanuel Macron per rispondere allo «strappo» americano di Monaco. Ma la «riunione informale» di Parigi sembra avere cristallizzato, invece che appianato, le differenze.
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Il governo tedesco ha annunciato di avere stanziato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev, che include, tra le altre cose, 56 veicoli corazzati MRAP, missili IRIS-T SLM e IRIS-T SLS, nonché 300 droni d’attacco HF-1.
Oltre ai veicoli corazzati, la Germania ha inviato all’Ucraina munizioni per i carri armati Leopard 1 e i veicoli da combattimento della fanteria Marder. L’Ucraina ha inoltre ricevuto 41.000 munizioni per i cannoni antiaerei semoventi Gepard, quattro obici semoventi Zuzana 2, nonché 50.000 proiettili di artiglieria da 155 mm e 2.000 proiettili di artiglieria da 122 mm.
Il governo ha aggiunto che Berlino ha inviato a Kiev 51 droni da ricognizione Vector con pezzi di ricambio, 245 droni da ricognizione RQ-35 Heidrun, 29 droni da ricognizione Songbird, 14 droni da ricognizione Hornet XR, due veicoli per lo sminamento Wisent con pezzi di ricambio, nonché coperte di lana e bende.
Cinque droni ucraini sono stati abbattuti in due regioni della Russia sudoccidentale nella notte, ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, citato dalle agenzie russe. Quattro di questi Uav sono stati abbattuti nella provincia di Voronezh e uno nella provincia di Belgorod.
Oggi a Riad l’incontro sull’Ucraina tra la delegazione russa di Lavrov e quella americana di Rubio. Mosca avverte che non ci sarà «nessuna concessione territoriale». L’Europa si spacca sull’invio di truppe di pace, col vertice convocato ieri a Parigi da Macron conclusosi senza una linea comune. Dubbi della Meloni sulla strategia Ue. Zelensky oggi in Turchia e domani in Arabia Saudita. Intanto nuovo attacco a Mattarella da parte di Mosca, che minaccia «conseguenze» per il paragone col Terzo Reich. Il capo dello Stato è oggi in visita in Montenegro.
Oltre 100 esperti, ricercatori e tecnici ucraini e internazionali esperti in sminamento hanno partecipato a un’innovativa sessione sullo sminamento in Ucraina. L’evento è stato organizzato congiuntamente dal Centro internazionale di Ginevra per lo sminamento umanitario (GICHD) e dal Ministero dell’Economia dell’Ucraina, con il sostegno finanziario dell’Unione Europea. Durante la sessione sull’innovazione, i partecipanti hanno lavorato in sessioni plenarie e in gruppi di lavoro tematici. Sono state discusse in particolare le questioni dell’efficienza del processo di sminamento, della sperimentazione e della diffusione delle innovazioni, del miglioramento del coordinamento a livello nazionale e della definizione dei criteri per la valutazione delle nuove tecnologie.
«Dopo aver riunito diversi leader europei, ho appena parlato con il presidente Donald Trump e poi con il presidente Zelensky. Cerchiamo una pace forte e duratura in Ucraina. Per ottenere questo, la Russia deve porre fine alla sua aggressione, e ciò deve essere accompagnato da forti e credibili garanzie di sicurezza per gli ucraini. Altrimenti, c’è il rischio che questo cessate il fuoco finisca come gli accordi di Minsk». Lo ha scritto su X il presidente francese Emmanuel Macron. «Lavoreremo su questo insieme a tutti gli europei, americani e ucraini. Questo è il punto chiave. Siamo convinti che gli europei debbano investire meglio, di più e insieme nella loro sicurezza e difesa, sia per oggi che per il futuro». «A tal fine – ha aggiunto – gli europei vogliono accelerare l’attuazione della loro agenda per la sovranità, la sicurezza e la competitività. Il lavoro continuerà sulla base delle proposte della Commissione Europea, sia a supporto dell’Ucraina che nello sviluppo e nell’investimento nella nostra difesa». «Questa agenda, definita nel 2022 al Vertice di Versailles, deve semplicemente essere portata a termine. Decisioni, azioni, coerenza. Velocemente. Continuerò queste discussioni nei prossimi giorni», ha concluso.
«Cerchiamo una pace forte e duratura in Ucraina. Per ottenerla, la Russia deve porre fine alla sua aggressione, e questo deve essere accompagnato da forti e credibili garanzie di sicurezza per gli ucraini». A scriverlo su X è Emmanuel Macron, osservando che «altrimenti, c’è il rischio che questo cessate il fuoco finisca come gli accordi di Minsk». «Lavoreremo su questo insieme a tutti gli europei, americani e ucraini. Questa è la chiave», (AGI) Bal 180057 FEB 25
18 febbraio, 01:25 – Aggiornata il 19 febbraio, 00:53
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