La premier parlando con il presidente canadese ha affermato che la "priorità è la stessa di Ue, Nato e Kiev". Zelensky ha incontrato a Kiev l’inviato di Trump Kellogg che ha poi annullato la conferenza stampa. Zelensky: "Incontro produttivo". Plauso di Mosca sul botta e risposta tra Zelensky e Trump che ha definito il leader ucraino un "dittatore mai eletto e un comico mediocre". Leader europei "scioccati" per le parole di Trump. Usa non appoggiano risoluzione Onu su Ucraina
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La premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau. Meloni ha “ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”. 
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha incontrato a Kiev il rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg. Dopo il faccia a faccia, l’inviato del presidente Usa ha annullato la conferenza stampa. Zelensky su X: “Incontro produttivo. Sono grato agli Stati Uniti per tutta l’assistenza e il sostegno bipartisan per l’Ucraina e il popolo ucraino”.
Per il presidente Usa “Zelensky è un dittatore mai eletto e un comico mediocre”, in risposta all’omologo ucraino che aveva definito il tycoon “influenzato dalla propaganda russa”. Musk: “Zelensky ripristini libertà stampa e indica elezioni”. Plauso di Mosca, ma i leader europei si dicono scioccati per le parole di Trump.  Tajani: “Le parole della nuova amministrazione Usa sono sempre forti, c’è qualche crepa nel rapporto tra Trump e Zelensky” ma “è nel nostro interesse che la situazione si calmi e si arrivi alla pace, non soffermiamoci sulle parole”.
“Lunedì 24 febbraio ricorre il terzo anniversario dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia. Ho deciso di essere a Kiev per quell’occasione, con Ursula von der Leyen per riaffermare il nostro sostegno all’eroico popolo ucraino e al presidente democraticamente eletto Volodymyr Zelensky”. Lo annuncia su X il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Intanto, gli Stati Uniti si rifiutano di essere co-autori di una bozza di risoluzione dell’Onu in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, che sostiene l’integrità territoriale del Paese e condanna l’aggressione russa. 
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Per la pace in Ucraina, “abbiamo ascoltato molte cose sul trovare un compromesso e una soluzione e dare una parte di territorio ai russi, ma non è giusto. Non è un compromesso. Non è una soluzione”. Lo ha dichiarato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, in una conferenza stampa al Parlamento europeo. “È un gioco complesso. Ed è per questo che l’unità e l’indipendenza dell’Ucraina sono la priorità principale per la nostra patria”, ha concluso. 
Nella telefonata con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau, la premier Giorgia Meloni ha “ricordato come siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, precisando che “l’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. 
“Le elezioni ora sarebbero un veleno per la nostra patria. Celebreremo le elezioni in un secondo tempo. Non sarebbe intelligente tenere le elezioni ora che dobbiamo concentrare i nostri sforzi sulla guerra. Poi penseremo alle elezioni”. Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitalij Klychko al Parlemento europeo, a margine della plenaria del Comitato delle Regioni. 
La premier Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau. Lo rende noto Palazzo Chigi, spiegando che in “uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sugli ultimi sviluppi del dossier ucraino”, Meloni “ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”. 
Zelensky ha parlato di una “buona discussione, con molti dettagli importanti. Una conversazione dettagliata sulla situazione del campo di battaglia, su come restituire i nostri prigionieri di guerra e su efficaci garanzie di sicurezza”. Il leader ucraino ha “ringraziato il generale Kellogg per il lavoro congiunto per ottenere importanti risultati”. “Fin dal primo secondo di questa guerra, l’Ucraina ha cercato la pace. Dobbiamo e possiamo garantire che la pace sia forte e duratura, in modo che la Russia non possa mai tornare con la guerra”, e per questo, ha spiegato Zelensky, “l’Ucraina è pronta per un accordo forte ed efficace di investimento e sicurezza con il Presidente degli Stati Uniti”. 
“Bisogna continuare ad aiutare la nostra gente, senza il vostro aiuto non saremmo qui. Stiamo parlando di genocidio: distruggere gli impianti energetici da parte dei russi è stato deciso per umiliarci”. Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitalij Klychko, al Parlamento europeo. 
“Incontro produttivo” con l’inviato di Donald Trump a Kiev, Keith Kellog. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al termine dell’incontro con il funzionario Usa. Zelensky ha parlato di “relazioni solide” tra Stati Uniti e Ucraina. 
I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 28 droni ucraini che sorvolavano regioni della Federazione Russa in quattro ore. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando in una nota che “il 20 febbraio, tra le 15,30 e le 19:30 (ore di Mosca), i sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto 28 droni ucraini: 19 sul territorio di Krasnodar, 8 sulle acque del Mar d’Azov e 1 sul territorio della Regione di Belgorod”.
“Basta chiacchiere, è ora di agire! 1. Finanziamo i nostri aiuti all’Ucraina con i beni congelati alla Russia. 2. Rafforziamo la polizia aerea, la Baltic Sentry (la missione Nato di vigilanza nel Baltico) e i confini dell’Ue con la Russia. 3. Adottiamo rapidamente nuove regole fiscali per finanziare la sicurezza e la difesa dell’Ue. Ora!”. Lo scrive in un tweet il primo ministro polacco Donald Tusk. 
Anche se dovessero essere revocate le sanzioni contro la Russia, il ritorno di compagnie e investitori occidentali sarà “possibile solo in termini favorevoli” a Mosca. Lo ha detto il vice primo ministro Alexander Novak alla Tass, facendo capire che non si tratterebbe di un processo automatico. “Dobbiamo agire strettamente sulla base del nostro interesse nazionale – ha affermato Novak -. Molte nicchie rimaste vuote sono già state occupate da produttori russi o partner di Paesi amici. E’ importante tenerne conto”. Inoltre, ha aggiunto il vice premier, “il lavoro per arrivare alla sovranità tecnologica continuerà anche in caso di un cambiamento nelle circostanze esterne. La disponibilità di tecnologie avanzate prodotte internamente per le aree critiche è importante per l’ulteriore sviluppo positivo delle industrie leader in Russia”. 
Qualunque impegno europeo sulle “garanzie di sicurezza” per l’Ucraina “avrà comunque bisogno della copertura americana”, anche se gli Usa non metteranno gli scarponi sul terreno. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte nel corso della visita in Slovacchia. 
L’Ucraina deve “abbassare i toni” delle sue critiche a Donald Trump:  e’ il monito lanciato dal consigliere per la sicurezza nazionale Usa Mike Waltz, poco prima dell’incontro a Kiev tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’inviato speciale americano per il conflitto russo-ucraino Keith Kellogg. Interrogato dalla Fox News sulla “relazione incrinata” tra Zelensky e Trump, Waltz ha invitato Kiev a “esaminare attentamente la situazione” e a “firmare l’accordo” sui minerali strategici proposto dagli Stati Uniti. 
Donald Trump, l’Ucraina e le fake news. Il presidente degli Stati Uniti, durante una conferenza stampa martedì sera a Mar-a-Lago, in Florida, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che hanno ribaltato la narrativa del conflitto ucraino. Nel suo intervento, Trump ha accusato l’Ucraina di essere la principale responsabile della guerra con la Russia, una tesi che si allinea in parte con le posizioni del Cremlino. Le sue parole sono arrivate in un momento delicato: mentre a Riad si teneva un incontro tra funzionari americani e una delegazione russa su una possibile risoluzione del conflitto. L’assenza dell’Ucraina dal vertice e le successive dichiarazioni del Capo della Casa Bianca hanno suscitato la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha accusato Trump di essere “influenzato dalla propaganda russa”. La BBC ha verificato quanto affermato dal presidente Usa. Ecco i principali punti esaminati. LEGGI L’ARTICOLO
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“Considerato tutto quello che gli Stati Uniti hanno fatto per l’Ucraina”, Kiev deve “moderare i toni, analizzare attentamente la situazione e firmare l’accordo” sulle terre rare. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz secondo Fox news. Secondo Waltz, l’Ucraina ha rifiutato “un’incredibile opportunità storica di far sì che gli Stati Uniti d’America co-investissero con l’Ucraina, investissero nella sua economia e nelle sue risorse naturali e diventassero realmente un partner per il futuro dell’Ucraina. Questa sarebbe anche la migliore garanzia di sicurezza che avrebbero mai potuto sperare”, ha aggiunto.
“Donald Trump vuole svendere l’Ucraina e sta premendo su Kiev più di quanto non stia facendo sulla Russia per raggiungere un accordo”. Lo scrive il Wall Street Journal nell’ennesimo editoriale critico nei confronti del presidente americano. “Una sfida nell’era Trump è distinguere quando il presidente vuole attirare l’attenzione e quando le sue osservazioni indicano un reale cambiamento nella politica e nelle priorità”, si legge nell’articolo. “L’assalto retorico del presidente Trump all’Ucraina negli ultimi giorni sembra essere un esempio del secondo e forse è il segno di una brutta soluzione in arrivo”. Si è tentati, sottolinea l’editorial board a proposito degli attacchi di Trump a Volodymyr Zelensky, “a liquidare questi come mera retorica, ma c’è la sensazione di un intento politico da parte di Trump”. Il presidente “potrebbe distruggere la democrazia ucraina per far credere agli elettori che non ci sia una reale differenza tra il Cremlino e Kiev e pensare che questo renderà più facile raggiungere un accordo di pace che tradisce l’Ucraina”, si legge ancora sul Wall Street Journal. “La democrazia ucraina è fragile e sarebbe più forte se potesse affiliarsi alle istituzioni occidentali come l’Unione Europea. L’unico dittatore in guerra è Putin, che avvelena i russi in esilio su suolo straniero e rinchiude gli oppositori nei campi di prigionia artici”. Trump, sottolinea il quotidiano, “potrebbe anche pensare di poter mettere gli ucraini contro Zelensky. Ma l’ironia è che le frustate di Trump potrebbero avere l’effetto opposto, soprattutto se vedono Zelensky opporsi ad un pessimo accordo imposto loro da un patto Usa-Russia che non include alcuna credibile garanzia di sicurezza contro futuri saccheggi russi”. La settimana scorsa, conclude l’editoriale, “Trump ha affermato che l’Ucraina non può aderire alla Nato e deve cedere gran parte del suo territorio alla Russia. La risposta di Putin questa settimana è stata un aumento degli attacchi di droni contro l’Ucraina”. La strategia migliore, suggerisce l’editoriale, invece di attaccare l’Ucraina è quella di chiarire a Putin le armi e le pressioni che dovrà affrontare se non concluderà la guerra per accettare una pace duratura. “Allo stato attuale, l’apparente disperazione di Trump per un accordo è un rischio per l’Ucraina, l’Europa, gli interessi degli Stati Uniti e la sua stessa presidenza”. 
“Io condivido quello che sta facendo Trump per porre fine alla guerra e conto che smettano di sparare i cannoni e di morire le persone. Chi attacca Trump evidentemente non fa un buon servizio alla pace, poi non commento i giudizi, commento i fatti e costui in poche settimane sta facendo quello che ne’ von der Leyen ne’ Biden hanno fatto in anni”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti in Senato. “A me interessano i fatti e quindi spero che vada fino in fondo”, ha aggiunto.
Alle 18.30 il presidente francese, Emmanuel Macron, risponderà in diretta sui suoi social network alle domande dei cittadini su “Russia, Ucraina e la sicurezza della nostra Europa”. Lo ha annunciato su X. 
All’inizio della prossima settimana  Macron si recherà anche a Washington per incontrare Donald Trump, la cui retorica appare sempre più favorevole a Mosca e ostile al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il commissario europeo alla Difesa, Andrus Kubilius, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano Le Monde, evoca il rischio che la Russia di Vladimir Putin possa ”testare militarmente” l’Unione europea “entro il 2030″.  Sulle colonne del giornale francese, il lituano invita, in particolare, i Ventisette a prendere ”molto sul serio i rapporti dei servizi di intelligence di diversi Paesi secondo cui la Russia puà essere pronta ad attaccarci prima del 2030″. Altro punto, avverte, ”la Russia deve pagare per le devastazioni che ha causato. I negoziati non si fanno tra pari, si fanno tra un aggressore e una vittima. Bisogna mantenere i beni russi congelati fino a quando non sarà trovato un accordo sulle compensazioni.  E poi, le elezioni non possono far parte dei negoziati. Spettano alla decisione sovrana delle autorità costituzionali ucraine”. 
L’inviato Usa per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, ha annullato la sua conferenza stampa dopo l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a Kiev. Lo hanno detto i funzionari ucraini secondo diversi media. Kellogg si è limitato a una photo-opportunity e una stretta di mano. L’inviato Usa avrebbe dovuto tenere l’incontro con la stampa assieme a Zelensky. L’annullamento della conferenza stampa è avvenuto su richiesta degli Stati Uniti, riportano i media.
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Di NewsBot